Preservanti del legno a base di acido borico e altri coformulanti: un'alternativa ecocompatibile ai sali di rame (Contributo in atti di convegno)

Type
Label
  • Preservanti del legno a base di acido borico e altri coformulanti: un'alternativa ecocompatibile ai sali di rame (Contributo in atti di convegno) (literal)
Anno
  • 2009-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
Alternative label
  • Palanti S.; Feci E. (2009)
    Preservanti del legno a base di acido borico e altri coformulanti: un'alternativa ecocompatibile ai sali di rame
    in III Congresso Nazionale di Selvicoltura, Taormina, (ME), 16-18 ottobre 2008
    (literal)
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  • Palanti S.; Feci E. (literal)
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  • http://www.aisf.it/AttiCNS/articoli/volume_3/221_Palanti.htm (literal)
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  • Accademia Italiana di Scienze Forestali, Firenze ed., vol. III, pagg. 1525-1530, 16-19 October 2008 (literal)
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  • Le formulazioni maggiormente utilizzate per proteggere il legno dal degradamento biotico in classi d’impiego 3 e 4 secondo la UNI EN 335-1 sono a base di sali di rame e altri co-formulanti quali composti azolici, organici e boro. Tali preparati devono garantire la resistenza del legno per un lungo periodo di tempo, quindi è importante che i principi attivi siano fissati stabilmente alle cellule legnose. La ricerca mira a sviluppare preservanti privi di sali metallici da utilizzare a contatto con il terreno, ecocompatibili ed innocui per l’uomo e gli animali. Come biocida è stato utilizzato l’acido borico, di cui è nota l’efficacia contro i funghi e gli insetti xilofagi, ma anche la facilità ad essere dilavato da legno sottoposto agli agenti atmosferici. Sono stati quindi aggiunti dei co-formulanti come l’albumina e l’acido silicico, che fissassero l’acido borico al legno. Le varie formulazioni sono state testate per la capacità di fissaggio del boro al legno mediante prove di dilavamento (UNI EN 84) e per l’efficacia protettiva contro funghi xilofagi mediante test di screening, test di laboratorio (UNI EN 113) e prove in campo (UNI EN 252) attualmente in corso. I risultati raggiunti sono promettenti, specialmente per il fissaggio al legno e l’efficacia contro i funghi della carie nei test di laboratorio, dove alcune formulazioni hanno conferito una durabilità di classe 1 (molto durabile) secondo la UNI EN 350-1. La prima valutazione delle prove in campo, eseguita dopo un anno, mostra una marcata differenza tra i provini trattati ed i controlli. (literal)
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  • Palanti S.; Feci E.: CNR Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree, Via Madonna del Piano 10, 50019 Sesto F.no (FI) (literal)
Titolo
  • Preservanti del legno a base di acido borico e altri coformulanti: un'alternativa ecocompatibile ai sali di rame (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#isbn
  • 978-88-87553-16-1 (literal)
Abstract
  • Le formulazioni maggiormente utilizzate per proteggere il legno dal degradamento biotico in classi d'impiego 3 e 4 secondo la UNI EN 335-1 sono a base di sali di rame e altri co-formulanti quali composti azolici, organici e boro. Tali preparati devono garantire la resistenza del legno per un lungo periodo di tempo, quindi è importante che i principi attivi siano fissati stabilmente alle cellule legnose. La ricerca mira a sviluppare preservanti privi di sali metallici da utilizzare a contatto con il terreno, ecocompatibili ed innocui per l'uomo e gli animali. Come biocida è stato utilizzato l'acido borico, di cui è nota l'efficacia contro i funghi e gli insetti xilofagi, ma anche la facilità ad essere dilavato da legno sottoposto agli agenti atmosferici. Sono stati quindi aggiunti dei co-formulanti come l'albumina e l'acido silicico, che fissassero l'acido borico al legno. Le varie formulazioni sono state testate per la capacità di fissaggio del boro al legno mediante prove di dilavamento (UNI EN 84) e per l'efficacia protettiva contro funghi xilofagi mediante test di screening, test di laboratorio (UNI EN 113) e prove in campo (UNI EN 252) attualmente in corso. I risultati raggiunti sono promettenti, specialmente per il fissaggio al legno e l'efficacia contro i funghi della carie nei test di laboratorio, dove alcune formulazioni hanno conferito una durabilità di classe 1 (molto durabile) secondo la UNI EN 350-1. La prima valutazione delle prove in campo, eseguita dopo un anno, mostra una marcata differenza tra i provini trattati ed i controlli. (literal)
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