Promuovere la qualità del lavoro per accrescerne la sicurezza (Contributo in atti di convegno)

Type
Label
  • Promuovere la qualità del lavoro per accrescerne la sicurezza (Contributo in atti di convegno) (literal)
Anno
  • 2010-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
Alternative label
  • Tesauro Tiziana (2010)
    Promuovere la qualità del lavoro per accrescerne la sicurezza
    in Ergonomia: valore sociale e sostenibilità, Roma (IT)
    (literal)
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  • Tesauro Tiziana (literal)
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  • Data evento 27-29 Ottobre. L’articolo è stato presentato al IX Congresso Nazionale di Ergonomia e pubblicato sugli Atti del Convegno (literal)
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  • Il paper problematizza il nesso tra qualità dell’occupazione, tutela dei diritti del lavoratore, salute e sicurezza. La cattiva occupazione e l’assenza di tutele sui luoghi di lavoro, si argomenta, costituiscono condizioni che mettono a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori stessi. Si continua a morire e ad ammalarsi di lavoro. Sebbene infatti nell’arco di quindici anni si sia registrato un calo del fenomeno infortunistico mediamente, ogni anno, si verificano comunque circa un 1 milione di infortuni sul lavoro. Il 2008 si è chiuso con 874.940 infortuni, di cui 1.120 con esito mortale . È stato l’anno che ha segnato un incoraggiante record storico: dal 1951, per la prima volta, i casi mortali sono scesi al di sotto dei 1.200 (Inail 2008). Nel 2009 si è verificato un ulteriore calo:-10,6% infortuni, -12,2% morti sul lavoro (Inail-dati, www.inail.it) Il punto è che nel nostro paese sembra proprio che di sicurezza sul lavoro si discuta, prevalentemente, come di un costo e non come un investimento nel capitale umano. La correlazione tra cattiva occupazione, assenza di tutele e incidenti sul lavoro è particolarmente evidente nel caso degli immigrati. Gli infortuni a carico dei lavoratori stranieri, nel 2008, hanno rappresentato il 16,4% del totale, hanno avuto un’incidenza maggiore rispetto agli infortuni accorsi agli italiani e presentano un costante aumento (Inail 2008). La correlazione tra vulnerabilità e infortuni dimostra che solo attraverso azioni che riducano la vulnerabilità del lavoratore sia poi possibile ottenere, come effetto indiretto, un accrescimento della cultura della sicurezza suoi luoghi di lavoro e una diminuzione dell’incidenza dei rischi a cui è esposto il lavoratore. Questa strada passa, in primis, attraverso un diverso modo di fare impresa. Il concetto di responsabilità sociale d’impresa chiede che l’impresa ridiscuta i propri obiettivi nel quadro di un’economia che voglia perseguire, insieme con la crescita, finalità di eguaglianza e benessere collettivo. Ma chiede anche che ci si interroghi sui fini dello sviluppo, che l’azione economica si orienti verso un’idea di sviluppo sostenibile (Sen 2010), ovvero di uno sviluppo che permetta la conservazione e la diffusione delle libertà fondamentali e delle capacità dell’uomo di oggi senza compromettere le capacità delle generazioni future di godere di libertà analoghe o superiori. E una delle libertà fondamentali è senz’altro quella di poter tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini. In definitiva la crescita della cultura della sicurezza richiede, probabilmente, un esercizio di responsabilità collettiva, a cui ognuno di noi è chiamato per costruire una società dove la vita umana sia un valore non negoziabile e, comunque, non assoggettabile alle logiche economiche. E di conseguenza una società dove la sicurezza abbia diritto di cittadinanza, oltre gli slogan pubblicitari. (literal)
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  • Tesauro Tiziana : IRPPS-CNR (literal)
Titolo
  • Promuovere la qualità del lavoro per accrescerne la sicurezza (literal)
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