La viticoltura in Valchiavenna (SO): il progetto Pianazzola. (Articolo in rivista)

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  • La viticoltura in Valchiavenna (SO): il progetto Pianazzola. (Articolo in rivista) (literal)
Anno
  • 2006-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
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  • Aldighieri B., Bonardi L., Comolli R., Conforto A., Mariani L., Mazzoleni G., Rizzotti T. (2006)
    La viticoltura in Valchiavenna (SO): il progetto Pianazzola.
    in Bollettino della Società Geologica Italiana. Volume speciale (Testo stamp.); Società Geologica Italiana, Roma (Italia)
    (literal)
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  • Aldighieri B., Bonardi L., Comolli R., Conforto A., Mariani L., Mazzoleni G., Rizzotti T. (literal)
Pagina inizio
  • 17 (literal)
Pagina fine
  • 27 (literal)
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Rivista
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  • Vol. sp. N. 6 “Geologia e Vino”, pp. 17-27, Roma 2006. (literal)
Note
  • Scopu (literal)
  • Google Scholar (literal)
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  • CNR, UNIMI, UNIMIB, UNIMI, UNIMI, CNR, consulente esterno (literal)
Titolo
  • La viticoltura in Valchiavenna (SO): il progetto Pianazzola. (literal)
Abstract
  • L'area trattata è ubicata su una grande paleofrana, staccatasi presso la confluenza del Torrente Liro nel Fiume Mera, in Valchiavenna. La massa, scivolata fino al fondovalle, chiude la Val Bregaglia sul versante destro presso lo spartiacque settentrionale. L'accumulo incombe su una fascia fortemente antropizzata, presso la quale si snoda la via di comunicazione per il Passo del Maloja, e presenta alcuni settori caratterizzati da periodiche rimobilizzazioni per ribaltamento e crollo. L'uomo convive da lungo tempo con questo spicchio di territorio, avendo realizzato fin dall'antichità un sistema efficace di protezione e recupero. Si tratta dei terrazzamenti, utilizzati per la produzione di uva e foraggio, fino ai 700 m s.l.m., e per la coltivazione del castagno, al di sopra dell'accumulo di frana, fino ai 1.100 m di quota. Il presente stato di degrado testimonia l'abbandono degli ultimi decenni. Il futuro è rappresentato da un progetto di valorizzazione, che prevede la messa a dimora di un vigneto sperimentale per la produzione di vini bianchi da dessert a base di uve Sauvignon e Kerner, soggette a disidratazione naturale per appassimento. La tecnica di cantina è la medesima utilizzata per la produzione dello Sforzato della Valtellina. Lo scopo di questo articolo, in un libro dedicato alla descrizione di aree e terroir ben più prestigiosi, è quello di sottolineare i possibili benefici di un'enologia \"di nicchia\", come incentivo contro l'abbandono del territorio montano e il degrado irreversibile di un'importante risorsa culturale ed estetica quale è il paesaggio terrazzato. (literal)
  • Centered in the Alpine chain, Valchiavenna (Mera catchment area, Sondrio Province) could well represent a standard reference area for Quaternary geology and Alpine environment geomorphology. Also important here is the ancient cultural heritage: the man-made landscape. The latter corresponds to a combination of steep slopes, terraces and vineyards, which have been cultivated probably since the 11th century, although the quality of wine made of Chiavennasca (Nebbiolo) was always lower than that from nearby Valtellina (ZOIA, 2004). The area is located in the northern edge of Lombardy, close to Switzerland. Northern Valchiavenna encompasses two valleys, Val San Giacomo and Val Bregaglia/Bergell, which have been deeply cut respectively by Liro creek, originating from Spluga Pass and Mera/Maira river, from Maloja Pass, on the main Alpine watershed. This paper describes some characteristics of a site belonging to the Chiavenna municipality: Pianazzola, a small village at an elevation of about 750 m a.s.l., on southwards (dextral) slope of Bregaglia valley. Pianazzola lays just above the confluence of Liro in the Mera river: the former follows a dense swarm of NNW-SSE trending fractures, belonging to a regional brittle lineament (FORCELLA et al., 1982); the latter is partly influenced by the south-western termination of Engadine Line, a main late-alpine sinistral strike-slip fault (TRÜMPY, 1977; SCHMID & FROITZHEIM, 1993). Pianazzola lays on a post-glacial landslide mass (AGOSTONI et al., 1997), with a volume of approximately 60 x 106 m3. The sliding scar is located close to the lithological boundary between a highly fractured variscan metagranite and an intensely deformed gneisses suite, both belonging to middle Penninic Tambò nappe (MONTRASIO & SCIESA, 1988; MARQUER, 1991). Landslides played and keep on playing an important role in geomorphic processes in the whole Sondrio Province, so that the Chiavenna inhabitants do live on several landslide masses. Starting from Middle Age, the cultivations and the subsequent hydrogeological failure monitoring were managed by the building up of a stone wall system supported terraces and a drainage canals network (BONARDI & SCARAMELLINI, 2004). Terraced areas allow vine growing in the lower part, up to about 700 m a.s.l., and chesnut (Castanea sativa) in the upper one, up to about 1,100 m a.s.l. The partial re-naturalization of Valchiavenna slopes is the consequence of the territory depopulation during the last decades of the XXth century. The incoming future offers the opportunity of an experimental vineyard \"niche\" production of a dessert white wine, based on Sauvignon and Kerner wine grapes; the withering and shrinkage technique is the same one used for the well known Valtellina's Sforzato. (literal)
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