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2013-2015 Progetto PO. FESR 2007-2013 -SICILIA -Linea di Intervento 4.1.1.1 - \"Pescato Mediterraneo: certificazione di qualità e valorizzazionedei crostacei decongelati (DeCroMed). (Progetti)
- Type
- Label
- 2013-2015 Progetto PO. FESR 2007-2013 -SICILIA -Linea di Intervento 4.1.1.1 - \"Pescato Mediterraneo: certificazione di qualità e valorizzazionedei crostacei decongelati (DeCroMed). (Progetti) (literal)
- Anno
- 2013-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
- Alternative label
MATRANGA V: Responsabile per gli Enti Publici di Ricerca del Progetto
COSTA C, BONAVENTURA V, RUSSO R, ZITO F, BIONDO M: Personale TI partecipante
PINSINO A: Personale partecipante in qualità di assegnista e ricercatore TD pagato sul progetto (2013)
2013-2015 Progetto PO. FESR 2007-2013 -SICILIA -Linea di Intervento 4.1.1.1 - "Pescato Mediterraneo: certificazione di qualità e valorizzazionedei crostacei decongelati (DeCroMed).
(literal)
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- MATRANGA V: Responsabile per gli Enti Publici di Ricerca del Progetto
COSTA C, BONAVENTURA V, RUSSO R, ZITO F, BIONDO M: Personale TI partecipante
PINSINO A: Personale partecipante in qualità di assegnista e ricercatore TD pagato sul progetto (literal)
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- PROBLEMATICA AFFRONTATA
Il progetto mette a fuoco una problematica che è attualmente all'attenzione del legislatore nazionale e della Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), ovvero fornire al consumatore finale una certificazione di qualità del pescato acquistato per il consumo.
Da alcuni anni (vedi regolamenti \"Pacchetto igiene\" - Reg. CE 852, 853, 854 del 2004) sono stati adottati anche in Italia i criteri stabiliti dalla Comunità Europea e seguiti dall'Agenzia Comunitaria di Controllo della Pesca (CFCA) secondo i quali il pescato deve essere tracciato, da monte a valle della filiera, e facilmente identificabile, da valle a monte. Bisogna, quindi, indicare, nella documentazione di vendita al dettagliante, il nome del peschereccio (o la ditta d'allevamento) che lo ha catturato, la data di cattura, il peso da vivo (in chilogrammi), l'arma adoperata ed infine il nome e l'indirizzo del fornitore.
Ciò sicuramente rappresenta un passo avanti dal punto di vista formale della tracciabilità, ma non da alcuna reale indicazione sulla qualità del prodotto. A prescindere dalle etichette di riconoscimento, esposte obbligatoriamente al momento della vendita, in generale i consumatori nutrono serie perplessità sulla qualità dei prodotti ittici ed in particolare dei crostacei surgelati e congelati. Tali perplessità in realtà non hanno un fondamento scientifico, soprattutto quando si è in presenza di processi e metodiche di decongelamento eseguiti nel rispetto delle corrette norme igieniche. Infatti, la filiera dei crostacei presenta problematiche a livello della commercializzazione del prodotto, legate in gran parte alle particolari condizioni in cui avviene lo stoccaggio del prodotto dopo il prelievo in mare. Come è noto la pesca del gambero rosa mediterraneo (Parapeneus longirostris) e degli scampi (Nephrops norvegicus) avviene a notevoli distanze dalle coste e pertanto il pescato deve permanere a bordo per lunghi periodi, in media 20-25 giorni, prima di potere accedere al mercato. Il prodotto pescato è estremamente delicato, infatti i crostacei freschi si deteriorano visibilmente nel giro di pochissime ore per l'immediata attivazione di processi enzimatici di decomposizione. Per garantire la qualità del pescato mantenendone tutte le caratteristiche di freschezza fino alla commercializzazione, è necessario operare dei trattamenti a bordo. Secondo la prassi corrente i crostacei appena prelevati dal mare sono sottoposti a trattamenti che prevedono l'aggiunta di opportune dosi (ormai minime, regolate dal Decreto Ministeriale N°209 del 27/02/1996) di additivi chimici, quale il metabisolfito di sodio (E223), che prevengono il processo di annerimento. Il successivo e adeguato congelamento per mezzo di appropriate attrezzature consente di sbarcare il prodotto dopo molti giorni dal prelievo, preservandone le caratteristiche nutrizionali e mantenendo le caratteristiche igienico-sanitarie. Attualmente non esiste nessuna regolamentazione sulle procedure da utilizzare per il decongelamento e la vendita al dettaglio dei crostacei. Inoltre, l'opinione comune del consumatore è di considerare i crostacei decongelati di qualità inferiore a quelli ritenuti \"freschi\". La diffidenza del consumatore crea attualmente notevoli difficoltà alla commercializzazione a livello della grande distribuzione, che, non supportata da nessuna evidenza scientifica, preferisce e richiede il prodotto cosiddetto \"fresco\".
Alla luce delle problematiche sopra evidenziate, questo progetto si propone di valorizzare i crostacei Parapeneus longirostris e Nephrops norvegicus, che congelati a bordo dei pescherecci siano sottoposti ad un adeguato e controllato processo di \"decongelamento\" al fine di consentire il mantenimento delle caratteristiche nutrizionali/sensoriali e igienico sanitarie; e di fornire alla grande distribuzione ed al consumatore una certificazione di qualità del prodotto decongelato.
A tale scopo, opportuni studi scientifici verranno condotti su crostacei pescati e, congelati a bordo seguendo le procedure attualmente utilizzate, e successivamente decongelati secondo un protocollo operativo che verrà definito e validato nell'ambito di questo progetto.
Saranno valutati, in paragone al prodotto cosiddetto \"fresco\", diversi parametri di qualità mediante studi su: 1) proteine dell'infiammazione e dello stress cellulare; 2) sicurezza alimentare mediante analisi chimiche e microbiologiche; 3) proprietà intrinseche del prodotto dal punto di vista nutrizionale; 4) determinazione della shelf-life del prodotto; 5) qualità organolettiche mediante \"panel\" di valutatori esperti. Tutto ciò renderà certificabile dal punto di vista qualitativo il prodotto ottenuto attraverso l'applicazione del protocollo definito di \"decongelamento\", riportato su di un manuale dedicato agli addetti al settore.
Gli obiettivi del progetto saranno: 1) lo sviluppo di un prototipo per test di qualità di facile utilizzo \"CrustaceanQualityTrafficLight\" (detto \"Test Biomolecolare Colorimetrico per Crostacei\") ; 2) la certificazione di qualità del prodotto decongelato ottenuto mediante l'applicazione di un nuovo Manuale Operativo (o Linee Guida per il decongelamento dei crostacei); 3) la progettazione, la realizzazione ed il test di nuovi sensori di gas di esclusiva specificità per i crostacei, da inserire in un prototipo \"ElectronicCrustaceanSmeller\" (detto anche Naso Elettronico portatile per Crostacei). Questi strumenti permetteranno agli addetti ai lavori, incluse le autorità di controllo e la grande distribuzione, di verificare la qualità del prodotto decongelato. Inoltre saranno condotte campagne di informazione che facciano superare la diffidenza del grande pubblico e promuovano la vendita dei crostacei decongelati. (literal)
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- http://www.decromed.it/ (literal)
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- Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare \"A. Monroy\" Via Ugo La Malfa 153, 90146 Palermo, Italy. (literal)
- Titolo
- 2013-2015 Progetto PO. FESR 2007-2013 -SICILIA -Linea di Intervento 4.1.1.1 - \"Pescato Mediterraneo: certificazione di qualità e valorizzazionedei crostacei decongelati (DeCroMed). (literal)
- Descrizione sintetica
- Il progetto è articolato in due macroattività suddivise in attività di RI, RF e SS:
o WP1: CARATTERIZZAZIONE DEI CROSTACEI TARGET
o WP2: DEFINIZIONE E SPERIMENTAZIONE PROTOCOLLI DI DECONGELAMENTO
Inoltre è prevista un WP.3- PROJECT MANAGEMENT dedicata interamente alla gestione del progetto, per garantire una efficace attuazione delle attività progettuali. (literal)
- Prodotto di
- Autore CNR
- Insieme di parole chiave
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