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La buona chresis. Aspetti della saggezza prescrittiva in Plutarco e nel corpus plutarcheo (Contributo in atti di convegno)
- Type
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- La buona chresis. Aspetti della saggezza prescrittiva in Plutarco e nel corpus plutarcheo (Contributo in atti di convegno) (literal)
- Anno
- 2013-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
- Alternative label
Francesca Alesse (2013)
La buona chresis. Aspetti della saggezza prescrittiva in Plutarco e nel corpus plutarcheo
in IX Convegno Internazionale della IPS, Ravello, 29 settemebre 1° ottobre 2011, Ravello, 29/9-1°/10/2011
(literal)
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- Francesca Alesse (literal)
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- Gli scritti di Plutarco. Tradizione, traduzione, ricezione, commento/Plutarch's Writings. Transmission, Translation, Reception, Commentary. Atti del IX Convegno Internazionale della IPS, Ravello, 29 settemebre 1° ottobre 2011 (literal)
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- Titolo
- La buona chresis. Aspetti della saggezza prescrittiva in Plutarco e nel corpus plutarcheo (literal)
- Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#isbn
- 978-88-7092-348-3 (literal)
- Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#curatoriVolume
- G. Pace, P. Volpe Cacciatore (literal)
- Abstract
- In un passo importante e di non facile comprensione del De virtute morali (5. 443e-444a), Plutarco delinea una distinzione tra sapienza teorica e saggezza pratica, quest'ultima intesa come attitudine che presiede alla deliberazione sulle azioni e le scelte morali. Secondo gli interpreti, il brano presuppone la tradizionale distinzione aristotelica di sophia e phronesis illustrata nelle Etiche (in part. libro VI, capp. 8-13) . Una nuova analisi del testo e il suo raffronto con altri brani di Plutarco e del Corpus (De tranquillitate animi, De cohibenda ira, De fraterno amore, De liberis educandis), permettono di riconoscere anche l'impiego della teoria delle categorie, che già Aristotele aveva messo in stretto rapporto con la trattazione del bene morale (cfr. Eth. Nic. I 6), nonché del celebre quadro delle vie della ricerca di An. Po. II 1. Alcuni studi recenti hanno constatato l'uso di questi due schemi nella produzione retorica del tardo ellenismo, ad esempio in Ermagora di Temno e in Quintiliano. In Plutarco, essi servono a descrivere la sapienza prescrittiva come capacità di \"fare uso\", crh'sqai, tanto dei beni esterni, quanto delle proprie doti psicologiche e caratteriali, quanto, infine, delle relazioni sociali. L'obiettivo della comunicazione è duplice: a) tratteggiare un retroterra della concezione plutarchea di saggezza costituito non solo da Aristotele ma anche da elementi della tradizione socratico-platonica e della pedagogia isocratea; b) presentare, per brevi cenni, le analogie della visione plutarchea con esempi di letteratura coeva e di poco posteriore (ad esempio Seneca e Dione (literal)
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