The hypermobility of rock avalanches (Altro prodotto)

Type
Label
  • The hypermobility of rock avalanches (Altro prodotto) (literal)
Anno
  • 2008-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
Alternative label
  • Andrea Maria Deganutti (2008)
    The hypermobility of rock avalanches
    (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#autori
  • Andrea Maria Deganutti (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#url
  • http://paduaresearch.cab.unipd.it/682/ (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#affiliazioni
  • CNR-IRPI (literal)
Titolo
  • The hypermobility of rock avalanches (literal)
Descrizione sintetica
  • Type of product: PhD Thesis (literal)
Abstract
  • This study focuses on rock avalanches which are large and very fast landslides characterized by volumes higher (on average) than two to ten million cubic metres with velocities of the order of tens of meter per second and are among the most destructive natural phenomena. The aim of the research is to increase the knowledge on rock avalanches, putting at scholars community's disposal a new contribution on some long- debated questions related to some aspects of their behaviour that have not been completely understood yet. In particular the subject of this work is directed to the transport stage of these phenomena, being the motion characteristics of rock avalanches one of the most puzzling questions in present days geological debate and none of the related theories advanced so far has been widely accepted by the scientific community. The strangest aspect of the behaviour of fast landslides with a volume of at least 107 m3 is that they travel much longer than one would expect by normal Coulomb friction mechanics, which, on the other hand, work rather well for rockslides of small volumes; this behaviour can be called hypermobility of rock avalanches. In the first chapter of this thesis a general introduction to the rock avalanche theme and related problems is given, followed by the general aims of the present study and the scheme of the adopted methodology. The second chapter is dedicated to the review of the international literature on the long debate on causes, mechanics and characteristics of rock avalanches, proposed theories for low friction behaviour, stated relations for maximum runout distance forecast and so on. The aim of this chapter is to give a general picture of the knowledge state-of-the-art on the matter. Then an introductory sub-chapter is given on the novel theory of dynamic fragmentation advanced as an explanation for some geological phenomena characterized by abnormally low friction, among which the hypermobility of rock avalanches. As an example of how dynamic fragmentation can act on rock avalanches and to give an illustration of the evidence of its effects, three real cases are presented at the end of this chapter. Two of them regard cases of rock avalanches, the third refers to a block slide, all three events happened in New Zealand. Chapter 3 is on the laboratory part of the present research: a new concept rheometer, capable of high pressure and high shear rate, has been designed and built, in order to obtain an experimental evidence of the effect of the fragmentation in a shearing sample of rock grains. The main constructive difficulties, together with the apparatus capabilities and limitations are 9 described. The results of the fragmentation rheologic tests are reported and commented with special reference to the effects of fragmentation on rock avalanche behaviour. The fourth chapter is dedicated to the development of a distinct element method (DEM) numerical model of the fragmentation rheometer; this model has been conceived for the purpose of getting a versatile and trustworthy tool capable to simulate the effects of dynamic fragmentation with reference to both laboratory rheometric tests (the numerical model does not have the structural limitations of the real one) and real low friction phenomena. The numerical model results are presented and commented; pros and cons are reported as well. The model performances have proved good and worthy of further developments. The theses is concluded by a chapter (5) with the final remarks and conclusions of the whole study, with some future research perspectives opened by this research. Two Appendices (A, B) are attached at the end of the Reference listing: Appendix A contains some more photographs and construction sketches of the high fragmentation rheometer with an extended set of resulted graphs. Appendix B contains more information and results of the numerical model of the rheometer with some examples of PFC (Particle Flow Code) and FISH (programming language embedded within the code) as it has been used to build the rheometer model. (literal)
  • Questo studio tratta delle valanghe di roccia, cioè delle grandi frane rapide caratterizzate da volumi maggiori di (in media) da 2 a 10 milioni di metri cubi, con velocità dell'ordine delle decine di metri al secondo e costituiscono uno dei fenomeni naturali dal più elevato potere distruttivo. Lo scopo di questa ricerca è di fornire un contributo alla conoscenza delle valanghe di roccia, mettendo a disposizione della comunità scientifica un nuovo contributo su alcuni aspetti del loro comportamento che non sono stati ancora completamente chiariti. In particolare l'oggetto del presente lavoro è costituito dalla fase di trasporto di questi fenomeni, dato che presentano delle caratteristiche del moto che costituiscono uno degli interrogativi più discussi nell'attuale dibattito internazionale di argomento geologico e nessuna delle varie teorie avanzate finora a questo proposito è stata completamente accettata dalla comunità scientifica. L'aspetto più strano del comportamento delle valanghe di roccia è che la distanza coperta durante la loro fase di trasporto risulta molto maggiore di quella che ci si aspetterebbe dalle normali leggi dell'attrito di Coulomb che, d'altro canto, funzionano in maniera soddisfacente con frane di volumetria inferiore; quasto comportamento può essere chiamato ipermobilità delle valanghe di roccia. Nel primo capitolo della tesi viene presentata un'introduzione generale alla tematica delle valanghe di roccia ed ai relativi problemi collegati ed è seguita da una descrizione degli scopi del lavoro e dall'indicazione schematica della metodologia seguita. Il secondo capitolo contiene una sintesi dello stato dell'arte delle conoscenze sulle valanghe di roccia a livello internazionale ed in particolare sul lungo dibattito sulle cause, la meccanica e le caratteristiche generali, comprese le varie teorie avanzate per spiegare il comportamento a basso attrito, nonché le relazioni proposte per la previsione della massima distanza raggiungibile da questi fenomeni in fase di deposizione. Sempre nel secondo capitolo è contenuto un paragrafo che prende in considerazione la teoria, recentemente presentata, della frammentazione dinamica come possibile causa di alcuni fenomeni geologici caratterizzati da coefficienti di attrito particolarmente bassi, fra cui l'ipermobilità delle valanghe di roccia. In chiusura di questo capitolo vengono presentati, come esempi della possibile influenza che la frammentazione dinamica può avere nella fase di trasporto delle grandi frane rapide, due casi reali di valanghe di roccia ed un caso di scivolamento di un grande blocco di roccia, tutti e tre questi eventi hanno avuto luogo in Nuova Zelanda. 11 Il terzo capitolo tratta della parte di lavoro svolto in laboratorio: con l'obiettivo di trovare delle evidenze sperimentali dell'effettiva influenza che la frammentazione di ganuli di roccia può avere nei citati fenomeni a basso attrito, è stato progettato e costruito un reometro ad alta pressione in grado di provocare la rottura di granuli di roccia posti in moto rotazionale (taglio). Vengono descritte le caratteristiche di questo apparato sperimentale di nuova concezione, le difficoltà costruttive, le sue possibilità e le relative limitazioni. Vengoni poi presentati i risultati conseguiti con gli esperimenti fatti con diversi tipi di rocce e con varie condizioni iniziali di pressione di confinamento e velocità di deformazione; tali risultati sono descritti e commentati soprattutto con riferimento al moto delle valanghe di roccia. Il capitolo 4 è dedicato allo sviluppo di un modello numerico del reometro ad alta pressione, tale modello è costruito tramite il metodo degli elementi distinti (DEM) ed è stato concepito con lo scopo di avere a disposizione uno strumento versatile ed affidabile in grado di simulare gli effetti della frammentazione dinamica sia nei test di laboratorio (per cui il modello numerico non ha le limitazioni strutturali del vero reometro) sia per quanto riguarda i fenomeni naturali. I risultati del reometro numerico sono riportati con relativi commenti. Il modello è risultato soddisfacente e meritevole di futuro ulteriore sviluppo. La tesi si conclude con un breve capitolo (il 5°) in cui sono riportati in sintesi i risultati conseguiti e le conclusioni generali del lavoro, con menzione dei possibili sviluppi successivi aperti da questa ricerca. Dopo la bibliografia sono state inserite due appendici: l'appendice A è relativa al lavoro di laboratorio e contiene disegni relativi alla progettazione del reometro a frammentazione, qualche ulteriore fotografia ed una selezione dei grafici risultanti dai test eseguiti; l'appendice B contiene disegni e grafici relativi alla modellazione numerica del reometro, sono riportati, a titolo di esempio, alcuni listati del codice in PFC (Particle Flow Code) e FISH (linguaggio di programmazione inserito in PFC) utilizzati della predisposizione del modello. (literal)
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Autore CNR
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