Realizzazione del fieno-silo per valorizzare le risorse prative alpine: utilizzo nella produzione di latte biologico e nella caseificazione di formaggi DOP e di qualità in montagna (Rapporti progetti di ricerca)

Type
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  • Realizzazione del fieno-silo per valorizzare le risorse prative alpine: utilizzo nella produzione di latte biologico e nella caseificazione di formaggi DOP e di qualità in montagna (Rapporti progetti di ricerca) (literal)
Anno
  • 2003-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
Alternative label
  • Peiretti P.G.; (2003)
    Realizzazione del fieno-silo per valorizzare le risorse prative alpine: utilizzo nella produzione di latte biologico e nella caseificazione di formaggi DOP e di qualità in montagna
    (literal)
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  • Peiretti P.G.; (literal)
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  • Programma di ricerca finanziato dalla Regione Piemonte (literal)
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  • Peiretti P.G.; Istituto di Scienze delle produzioni Alimentari, Grugliasco, Italy. (literal)
Titolo
  • Realizzazione del fieno-silo per valorizzare le risorse prative alpine: utilizzo nella produzione di latte biologico e nella caseificazione di formaggi DOP e di qualità in montagna (literal)
Abstract
  • Un sistema foraggero basato sull'insilamento dell'erba sfalciata in stadi precoci permette di ottenere foraggi di più alto valore nutrizionale e dietetico in confronto al tradizionale sistema di conservazione mediante fienagione. La produzione di foraggi di più elevata qualità nutrizionale, senza complicare troppo i cantieri di lavoro e il livello di meccanizzazione aziendale, può rappresentare un grande vantaggio per l'economia dell'azienda zootecnica montana poiché permette di abbassare i costi di produzione, riducendo l'uso dei concentrati acquistati. La formazione delle scorte invernali con foraggi locali di elevata qualità permetterebbe inoltre di produrre formaggi anche durante il periodo invernale, di legare maggiormente il prodotto caseario al suo luogo di origine e, nel caso di allevamenti biologici, semplificherebbe in maniera sostanziale i problemi di reperimento di alimenti certificati, che come tali sono caratterizzati da prezzi molto elevati. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare, in una situazione aziendale a 1800 m di quota, le ricadute applicative sul sistema foraggero e sull'intera filiera lattiero-casearia, determinate dall'anticipo dell'epoca di esecuzione del primo taglio del prato permanente, dalla conservazione dell'erba mediante insilamento in rotoballe fasciate e dal suo utilizzo nella razione delle vacche da latte. La ricerca ha inoltre valutato, mediante la caseificazione separata di partite di latte ottenute da vacche alimentate con razioni a base di fieno o di insilato, le caratteristiche qualitative e organolettiche dei formaggi prodotti e l'insorgenza di problemi durante la caseificazione e la stagionatura degli stessi. Per quanto riguarda la filiera lattiero-casearia, si è ottenuta la caratterizzazione dei foraggi sia dal punto di vista del contenuto in acidi grassi sia della componente volatile che presiede al cosiddetto \"aroma\" dei formaggi. L'importanza di ottenere un foraggio finito di qualità rappresenta, soprattutto negli allevamenti montani, un elemento chiave nella gestione dell'azienda. Infatti avere a disposizione foraggi di elevata qualità può ridurre significativamente la quantità di concentrato da somministrare agli animali con un conseguente risparmio economico mantenendo un più stretto legame con il territorio. La prova sull'andamento della produzione e della qualità dei prati permanenti ha permesso di evidenziare la possibilità di ottenere foraggi altamente qualitativi anticipando il taglio di 20-30 giorni rispetto alla data tradizionale di fienagione. L'adozione dell'insilamento in sostituzione della fienagione permette inoltre di ridurre i tempi di permanenza in campo e i rischi legati all'andamento meteorologico. Dalle prove di alimentazione effettuate nei due anni si è evidenziata la possibilità di introdurre con successo l'insilato nella razione delle bovine durante il periodo invernale, in quanto le caratteristiche chimiche e microbiologiche del latte non si sono discostate da quelle di animali alimentati con il fieno. Inoltre i formaggi prodotti non hanno evidenziato segni di fermentazioni anomale nei mesi successivi di conservazione e maturazione. È importante comunque sottolineare che i lievi aumenti nelle cariche di spore clostridiche nel latte prodotto con insilati, richiede comunque una maggiore attenzione nella cura dell'igiene in tutte le fasi dalla mungitura in poi, soprattutto nel caso in cui si operino caseificazioni di formaggi a pasta dura conservati per più di 6 mesi. Infine si è evidenziato chiaramente che l'introduzione del fieno-silo nella filiera aziendale ha ricadute positive sull'economia aziendale solo quando venga abbinato a un deciso anticipo dell'epoca di taglio, come evidenziato nella prova del secondo anno di sperimentazione. Infatti oltre al risparmio di 1 kg di concentrato/capo/d gli animali hanno mantenuto, o addirittura aumentato, la produzione media giornaliera di latte rispetto agli animali alimentati con razione a base di fieno. (literal)
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