Abbondanza e biomassa del picofitoplancton (microscopia ad epifluorescenza) (Contributo in volume (capitolo o saggio))

Type
Label
  • Abbondanza e biomassa del picofitoplancton (microscopia ad epifluorescenza) (Contributo in volume (capitolo o saggio)) (literal)
Anno
  • 2010-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
Alternative label
  • Caroppo C., S.Vanucci, P.Del Negro, R. La Ferla, G. Maimone, T.L. Maugeri (2010)
    Abbondanza e biomassa del picofitoplancton (microscopia ad epifluorescenza)
    in Metodologie di studio del plancton marino, 2010
    (literal)
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  • Caroppo C., S.Vanucci, P.Del Negro, R. La Ferla, G. Maimone, T.L. Maugeri (literal)
Pagina inizio
  • 141 (literal)
Pagina fine
  • 148 (literal)
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  • Roma (literal)
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  • Metodologie di studio del plancton marino (literal)
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  • 56/2010 (literal)
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  • 8 (literal)
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  • CNR-IAMC Taranto, CNR-IAMC Messina, OGS Trieste, Università degli Studi Messina (literal)
Titolo
  • Abbondanza e biomassa del picofitoplancton (microscopia ad epifluorescenza) (literal)
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  • Metodologie di studio del plancton marino (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#isbn
  • 978-88-448-0427-5 (literal)
Abstract
  • Il termine picofitoplancton, o picoplancton fototrofo, definisce l'insieme degli organismi fototrofi unicellulari appartenenti alla classe dimensionale compresa tra 0,2 e 2 )llll (Sieburth et al., 1978). Il picofitoplancton è costituito sia da organismi procariotici che eucariotici. La componente procariotica è rappresentata essenzialmente da cianobatteri, principalmente ascrivibili ali' ordine delle Chroococcales, genere Synechococcus (Waterbury et al., 1979), e da proclorofite del genere Prochlorococcus (Chisholm et al., 1988). La componente eucariotica è costituita da un insieme eterogeneo di organismi appartenenti a differenti gruppi tassonomici (e.g. primnesioficee, cloroficee, prasinoficee, crisoficee) (Johnson e Sieburth, 1982; Stockner e Antia, 1986). Il picofitoplancton è presente in tutti gli ambienti acquatici; negli ambienti marini pelagici riveste un ruolo ecologico di rilievo contribuendo in maniera preponderante alla produttività primaria ed alla biomassa autotrofa di questi ecosistemi (Raven, 1998). Le tecniche più utilizzate per la stima dell'abbondanza e della biomassa del pico fitoplancton sono la microscopia ad epifluorescenza e la citometria a flusso. La microscopia ad epifluorescenza ha il vantaggio di essere di semplice applicazione e di consentire facilmente la distinzione delle cellule picofitoplanctoniche da quelle fitoplanctoniche di dimensioni maggiori e dalle particelle di detrito; la citometria a flusso, applicando ottiche molto avanzate, permette di discriminare minime variazioni qualitative e quantitative di fluorescenza ed identificare quindi anche organismi caratterizzati da autofluorescenza molto debole quali le proclorofite, difficilmente visibili in microscopia ad epifluorescenza. (literal)
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