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Sull'acroterio da Fabrica di Roma conservato nel Museo di Civita Castellana (Contributo in atti di convegno)
- Type
- Label
- Sull'acroterio da Fabrica di Roma conservato nel Museo di Civita Castellana (Contributo in atti di convegno) (literal)
- Anno
- 2009-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
- Alternative label
L. AMBROSINI (2009)
Sull'acroterio da Fabrica di Roma conservato nel Museo di Civita Castellana
in Deliciae Fictiles IV. Architectural Terracottas in Ancient Italy. Images of Gods, Monsters and Heroes. Proceedings of the International Conference, Roma - Siracusa, 21-25 Ottobre 2009
(literal)
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- Deliciae Fictiles IV. Architectural Terracottas in Ancient Italy. Images of Gods, Monsters and Heroes (literal)
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- in P. LULOF C. RESCIGNO eds., Deliciae Fictiles IV. Architectural Terracottas in Ancient Italy. Images of Gods, Monsters and Heroes. Proceedings of the International Conference held in Rome and Syracuse October 21-25, 2009, Oxford and Oakville (USA), 2010, pp. 208-221 (literal)
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- Titolo
- Sull'acroterio da Fabrica di Roma conservato nel Museo di Civita Castellana (literal)
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- P. LULOF; C. RESCIGNO (literal)
- Abstract
- L'acroterio da Fabrica di Roma che raffigura una figura femminile alata è giunto al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia nel 1894 tramite l'acquisto Ridolfi. Il
cognome all'epoca era diffuso a Corchiano ma non a Fabrica di Roma. É probabile che l'acroterio provenga dalla zona dove i Ridolfi avevano delle proprietà, compresa tra Corchiano e Falerii Novi (ricadente nel comune di Fabrica di Roma). L'approfondita analisi delle caratteristiche tecniche della terracotta ha consentito di ricostruire l'originale cromia dell' oggetto e di avanzare un'ipotesi ricostruttiva delle porzioni mancanti. Il confronto con l'acroterio di Dresda, con il quale condivide molti elementi (sia tecnici che iconografici), spinge a sollevare qualche perplessità sull'interpretazione della figura alata come Nike. Pur avendo come modelli di riferimento le Nikai greche dei primi decenni del IV sec. a.C., dal punto di vista stilistico l'acroterio si inserisce a pieno titolo nella produzione tardo-classica attiva in Etruria e nell'Agro Falisco a partire dal 380-370 a.C. (literal)
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