A carboxylesterase from the hyperthermophilic archaeon S. Solfataricus: cloning of the gene, characterization of the protein (Articolo in rivista)

Type
Label
  • A carboxylesterase from the hyperthermophilic archaeon S. Solfataricus: cloning of the gene, characterization of the protein (Articolo in rivista) (literal)
Anno
  • 2002-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
Alternative label
  • Morana A., Di Prizito N., Aurilia V., Rossi M., Cannio R. (2002)
    A carboxylesterase from the hyperthermophilic archaeon S. Solfataricus: cloning of the gene, characterization of the protein
    in Gene (Amst.)
    (literal)
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  • Morana A., Di Prizito N., Aurilia V., Rossi M., Cannio R. (literal)
Pagina inizio
  • 107 (literal)
Pagina fine
  • 115 (literal)
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  • Il lavoro è stato pubblicato dopo giudizio di referees internazionali su una rivista di notevole diffusione internazionale e di prestigio per quanto riguarda la biologia molecolare e la caratterizzazione di nuovi geni. I dati pubblicati sono stati ottenuti grazie ad un concorso di estese competenze che vanno dalla biologia molecolare, ingegneria genetica, tecniche di DNA ricombinante biochimica ed enzimologia e sono stati presi a riferimento in varie altre pubblicazioni internazionali. Impact Factor 3.041. (literal)
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  • 283 (literal)
Rivista
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  • Il lavoro si inquadra nell’ambito della genomica funzionale dell’archaeon ipertermofilo Sulfolobus solfataricus in un progetto più ampio volto all’identificazione di enzimi ad elevato potenziale biotecnologico quali le carbossil esterasi/lipasi. Questi risultati hanno dimostrato che questo microrganismo ipertermofilo è di fatto un’utile fonte di enzimi di potenziale applicazione biotecnologica come appunto una carbossil esterasi altamente termostabile e ad elevata attività catalitica. Il lavoro pubblicato descrive appunto l’identificazione dell’enzima, il clonaggio del gene e l’espressione in E. coli. La nuova tecnica tentata per l’isolamento del gene in questione attraverso un test in situ di attività su colonia da una opportuna geneteca in E. coli si è infatti dimostrata molto efficace e specifica. La pubblicazione fornisce anche un protocollo per la produzione e la purificazione dell’enzima in via ricombinante e la caratterizzazione dettagliata del prodotto genico in quanto a proprietà catalitiche, stabilità termica, fattori di inibizione e specificità di substrato. (literal)
Note
  • ISI Web of Science (WOS) (literal)
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  • CNR (literal)
Titolo
  • A carboxylesterase from the hyperthermophilic archaeon S. Solfataricus: cloning of the gene, characterization of the protein (literal)
Abstract
  • A genomic library of the hyperthermophilic archaeon Sulfolobus solfataricus strain MT4 was constructed in Escherichia coli using a cloning vector not designed for heterologous gene expression. One positive clone exhibiting acquired thermophilic acetylesterase activity was directly detected by an in situ plate assay using a colony staining procedure with the chromogenic substrate beta-naphthyl acetate. The plasmid isolated from the clone contained a 3.3 kb genomic fragment from S. solfataricus and a full-length esterase coding sequence could be identified. Expression of the active thermostable esterase in E. coli was independent of isopropyl-beta-D-thiogalactopyranoside and of the kind of vector, suggesting that the archaeal esterase gene was controlled by fortuitous bacterial-like sequences present in its own 5' flanking region, not by the bacterial lac promoter or other serendipitous vector-located sequences. The protein, partially purified by thermoprecipitation of the host proteins at high temperature and gel exclusion chromatography, showed a homo-tetrameric structure with a subunit of molecular mass of 32 kDa which was in perfect agreement with that deduced from the cloned gene. The same protein was revealed in S. solfataricus cell extracts, thus demonstrating its functional occurrence in vivo under the cell culture conditions tested. The recombinant enzyme exhibited high thermal activity and thermostability with optimal activity between pH 6.5 and 7.0. The hydrolysis of p-nitrophenyl esters of fatty acids (from C(2) to C(8)) allowed the enzyme to be classified as a short length acyl esterase. (literal)
Prodotto di
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