Potenzialità e criticità del metodi dei limiti per l'individuazione delle minime differenze percepibili (Contributo in atti di convegno)

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  • Potenzialità e criticità del metodi dei limiti per l'individuazione delle minime differenze percepibili (Contributo in atti di convegno) (literal)
Anno
  • 2009-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
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  • F. Pedrielli, E. Carletti, C. Casazza (2009)
    Potenzialità e criticità del metodi dei limiti per l'individuazione delle minime differenze percepibili
    in 36° Convegno Nazionale della Associazione Italiana di Acustica, Torino, 10-12/06/2009
    (literal)
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  • F. Pedrielli, E. Carletti, C. Casazza (literal)
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  • Atti del 36° Convegno Nazionale A.I.A (literal)
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  • 7 (literal)
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  • CNR-Imamoter (literal)
Titolo
  • Potenzialità e criticità del metodi dei limiti per l'individuazione delle minime differenze percepibili (literal)
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  • 978-88-88942-28-5 (literal)
Abstract
  • Dalle indagini svolte per la caratterizzazione psicoacustica della rumorosità presente all'orecchio operatore di macchine movimento terra è emersa l'esigenza di valutare in modo quantitativo la sensibilità della nostra funzione uditiva e percettiva nel riconoscere piccole variazioni oggettive delle grandezze psicoacustiche. Pertanto, poiché i risultati degli studi precedenti hanno evidenziato un'ottima correlazione tra le grandezze psicoacustiche loudness e sharpness e la percezione soggettiva di disturbo, si è condotta un'indagine volta ad individuare, per queste due grandezze, le just noticeable differences, ovvero le minime differenze percepibili dal sistema uditivo. Il metodo di indagine è ben consolidato e viene impiegato non solo per stimoli sonori ma anche per altre tipologie di stimoli sensoriali, quali quelli visivi. Generalmente, l'obiettivo perseguibile con questo metodo è quello di determinare valori-soglia o anche soglie differenziali, come nel caso di nostro interesse. In questo lavoro, oltre alla descrizione del metodo impiegato, si intendono mostrare le difficoltà incontrate nella sua applicazione. Infatti, se da un lato la procedura psicometrica è ben chiara per l'individuazione della soglia differenziale di un soggetto, dall'altro non è consolidato il criterio da seguire per mettere insieme tutti i test soggettivi effettuati e dare validità statistica ai risultati. (literal)
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