L'’innovazione tecnologica in un’'area periferica: primi risultati di una ricerca sul Mezzogiorno preunitario (1810-18160) (Articolo in rivista)

Type
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  • L'’innovazione tecnologica in un’'area periferica: primi risultati di una ricerca sul Mezzogiorno preunitario (1810-18160) (Articolo in rivista) (literal)
Anno
  • 2010-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
Alternative label
  • Lupo Maurizio (2010)
    L'’innovazione tecnologica in un’'area periferica: primi risultati di una ricerca sul Mezzogiorno preunitario (1810-18160)
    in RiMe - Rivista dell'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea
    (literal)
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  • Lupo Maurizio (literal)
Pagina inizio
  • 461 (literal)
Pagina fine
  • 481 (literal)
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  • 4 (literal)
Rivista
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  • http://rime.to.cnr.it. (Commessa CNR: Crescita e convergenza nell’area mediterranea: popolazione, innovazione, istituzioni e governance, ISSM, Napoli). (literal)
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  • 22 (literal)
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  • Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo (literal)
Titolo
  • L'’innovazione tecnologica in un’'area periferica: primi risultati di una ricerca sul Mezzogiorno preunitario (1810-18160) (literal)
Abstract
  • Il Mezzogiorno d'Italia si trovò ai margini della corrente di innovazioni che trasformò una parte dell'economia europea durante la prima metà dell'Ottocento. Ma ciò non significa che il Regno delle Due Sicilie fosse completamente escluso da quanto avveniva nei Paesi più sviluppati: sappiamo, infatti, che ci furono importazioni di tecnologia e innovazioni autoctone applicate all'industria, alla finanza e al commercio. Tuttavia gli studiosi sono scettici riguardo al tasso di modernità raggiunto dal sistema produttivo: il ruolo subalterno nelle gerarchie internazionali, la posizione geografica decentrata, le ristrettezze del mercato interno, la debole propensione all'investimento e i timori dell'imprenditoria avrebbero infatti determinato uno stato di arretratezza tecnologica visibile ancora oggi. Benché contenga molti elementi di verità, il giudizio della storiografia si presta a due critiche. In primo luogo poggia su di una base quantitativa davvero esigua: nessuno ha mai censito le innovazioni introdotte o misurato l'impatto di tali innovazioni sul sistema produttivo. La seconda critica è più concettuale: affermare che il Mezzogiorno ottocentesco era \"arretrato\" equivale a sostenere una cosa ovvia, specie se i termini di paragone sono, come logico, l'Inghilterra e/o la Francia. Sarebbe dunque necessario approfondire ulteriormente il tema. Ed è proprio da questa consapevolezza che muove il presente articolo, primo frutto di una ricerca tuttora in corso. La fonte, mai utilizzata in precedenza, consiste nei brevetti registrati nelle Due Sicilie dal 1810 al 1861. L'esposizione esamina tre aspetti fondamentali: la legislazione sulla proprietà intellettuale, le principali questioni al centro del dibattito sul vantaggio economico dei brevetti e infine alcuni primi dati, tra cui una tassonomia, riguardanti i brevetti stessi. (literal)
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