Subirrigation vs. drip-irrigation: effects on yield and quality of soilless grown cherry tomato. (Articolo in rivista)

Type
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  • Subirrigation vs. drip-irrigation: effects on yield and quality of soilless grown cherry tomato. (Articolo in rivista) (literal)
Anno
  • 2003-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
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  • Santamaria P.1, Campanile G.1, Parente A.2, Elia A.3 (2003)
    Subirrigation vs. drip-irrigation: effects on yield and quality of soilless grown cherry tomato.
    (literal)
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  • Santamaria P.1, Campanile G.1, Parente A.2, Elia A.3 (literal)
Pagina inizio
  • 290 (literal)
Pagina fine
  • 296 (literal)
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  • I sistemi di allevamento senza suolo sono stati introdotti in orticoltura per evitare i fenomeni di stanchezza del terreno, le fitopatie telluriche e i processi di salinizzazione secondaria. L’adozione di sistemi a “ciclo chiuso”, che prevedono il continuo ricircolo e riuso della soluzione nutritiva, rappresenta un sistema ridurre efficamente l'uso dell'acqua, particolarmente importante nelle regioni del Mediterraneo caratterizzate da ridotta disponibilità idrica. La subirrigazione rappresenta uno dei metodi più promettenti per evitare le perdite di fertilizzanti dalle produzioni realizzate in serra e per migliorare l’efficienza delle operazioni colturali. Impact factor 0.71 (literal)
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  • 78 (literal)
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  • La subirrigazione con ricircolazione della soluzione nutritiva rappresenta uno dei metodi più promettenti per evitare le perdite di fertilizzanti dalle produzioni realizzate in serra e per migliorare l’efficienza delle operazioni colturali. Poiché i sistemi di allevamento in vaso che prevedono la subirrigazione sono a ciclo chiuso e, quindi, non disperdono soluzione nutritiva nell’ambiente, essi sono definiti nell’accezione anglosassone come sistemi “zero runoff subirrigation” (ZRS). I sistemi ZRS sono stati studiati e proposti finora essenzialmente per piante ornamentali in vaso e/o su bancale, caratterizzate da cicli colturali brevi e fabbisogni di acqua e nutrienti modesti. Con questa ricerca è stata studiata la possibilità di produrre pomodoro “cherry” con la tecnica della subirrigazione in canaletta. Gli obbiettivi precipui della ricerca sono stati: 1. Confrontare la subirrigazione con la tecnica tradizionale che prevede l’impiego di gocciolatori. 2. Verificare l’influenza della tipologia di vaso e del numero di interventi di fertirrigazione giornaliera sulla produzione e sulla variazione della composizione della soluzione nutritiva. 3. Studiare le principali caratteristiche chimiche e fisiche del substrato utilizzato. (literal)
Note
  • ISI Web of Science (WOS) (literal)
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  • 1. Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, Università di Bari; 2. Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari, CNR, Bari; 3. Istituto di Produzioni e Preparazioni Alimentari, Università di Foggia (literal)
Titolo
  • Subirrigation vs. drip-irrigation: effects on yield and quality of soilless grown cherry tomato. (literal)
Abstract
  • This research was carried out with the aim of comparing drip-irrigation with the trough bench technique in growing a cherry tomato crop, in terms of i) pH and EC of the substrate, ii) production and quality of the fruits and iii) efficiency in the use of the water. In the latter system, pots made of opaque plastic with different characteristics were also used: i) with six bottom holes for subirrigation and without risers on the bottom; ii) with four bottom holes and with 3-mm risers on the bottom; iii) with a furrow cross on the bottom and with eight holes and 3-mm risers. This last pot was also used for the drip-irrigation. With both the fertigation methods the EC of the substrate showed a similar pattern over time in the lower and middle layers (always below 3 dS•m-1), whereas in the upper layer of the substrate it showed increasing values during the growing cycle and higher ones with subirrigation compared to drip-irrigation, so different as to reach 7.7 and 3.4 dS•m-1, respectively. The pots without risers used for the subirrigation showed the highest variations and values of EC of the recirculating nutrient solution, and the pots with risers and four holes the lowest. Tomato yield was lower with the subirrigation than with the traditional free drainage drip-irrigation technique, but the quality was higher (dry matter, total soluble solids, and titratable acidity). Furthermore, with subirrigation the most frequent size class of the fruits was that with a diameter between 25 and 35 mm (considered optimal for cherry tomato), while with the open cycle it was that greater than 35 mm. No significant differences emerged between the three pot types. The water efficiency of the system was greater with subirrigation than with drip-irrigation. To produce 1 kg of fruits, 41 L of nutrient solution was necessary with the subirrigation (closed system) and 59 L with the drip-irrigation (open system). (literal)
Prodotto di
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