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Uso di G, area basimetrica, per la modellizzazione dell'interazioni tra alberi e colture erbacee consociate in sistemi silvoarabili di noce da legno (Abstract/Comunicazione in atti di convegno)
- Type
- Label
- Uso di G, area basimetrica, per la modellizzazione dell'interazioni tra alberi e colture erbacee consociate in sistemi silvoarabili di noce da legno (Abstract/Comunicazione in atti di convegno) (literal)
- Anno
- 2013-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
- Alternative label
Paris P, Perali A, Pisanelli A (2013)
Uso di G, area basimetrica, per la modellizzazione dell'interazioni tra alberi e colture erbacee consociate in sistemi silvoarabili di noce da legno
in IX Congresso Nazionale SISEF, Multifunzionalità degli Ecosistemi Forestali Montani: Sfide e Opportunità per la Ricerca e lo Sviluppo, Bolzano, 13-16 set. 2013
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- Paris P, Perali A, Pisanelli A (literal)
- Note
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- CNR-IBAF, Porano (literal)
- Titolo
- Uso di G, area basimetrica, per la modellizzazione dell'interazioni tra alberi e colture erbacee consociate in sistemi silvoarabili di noce da legno (literal)
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- Poster-riassunti (literal)
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- G. Tonon, M. Ventura, G. Bucci (literal)
- Abstract
- I moderni sistemi silvoarabili sono consociazioni tra colture erbacee e piante arboree per la produzione di legname pregiato, quali noce, ciliegio, pioppo. Recenti ricerche europee hanno dimostrato che questi sistemi possono essere molto redditizi per l'imprenditore agricolo, svolgendo nel contempo importanti servizi ambientali (riduzione dell'erosione del suolo e della lisciviazione nitrati, fissazione del Carbonio nel suolo). La redditività dei sistemi silvoarabili è fortemente influenzata da un modulato equilibrio tra densità degli alberi e durata nel tempo della produzione della coltura consociata, che tende a diminuire all'aumentare dell'età e dimensioni della componente arborea. E' quindi di fondamentale importanza correlare produzione delle coltivazione erbacea ed età degli alberi, mediante semplici parametri, come l'area basimetrica (G) della piantagione, che è una funzione del diametro (DBH) degli alberi e della loro densità. Ricerche sono state co ndotte, con questo obbiettivo, in parcelle sperimentali di noce da legno, sia di noce comune (NC) (Juglans regia L) sia dell'ibrido NG23 (I-NG23). La piantagione sperimentale, costituita nel 1992 in zona collinare dell'Umbria, è stata consociata con grano tenero nel 2003, poi con trifoglio nel 2004, e successivamente con prato naturale nel 2010. La produttività delle colture erbacee in consociazione è stata confronta, in termini percentuali, a quella della coltura non consociato, come Crop Reference Yield (CRY, in %). Le osservazioni sulle piante di noce hanno riguardato l'accrescimento del fusto (H e DBH), il diametro della chioma (DC) e la fenologia fogliare. Parallelamente sono state condotte misure della radiazione solare disponibile sottochioma (PAR, in %), mediante foto emisferiche. Il noce ibrido ha dato i migliori risultati in termini di accrescimento, risultando, inoltre, meno competitivo nei confronti delle colture consociate per una fenologia fogliare pi? ? tardiva rispetto al noce comune. In ambedue le specie arboree sono state determinate significative regressioni lineari positive tra DBH e DC. Inversamente, sono state determinate regressioni lineari negative tra G e PAR%. Infine, sono state determinate significative regressioni lineari tra CRY e G, per gli intervalli di G osservati durante le ricerche. Le equazioni di regressione posso essere usate per l'ottimizzazione del modello colturale, in funzione della densità di piantagione e dei ritmi d'incremento diametrale. Ad esempio, con una densità di 50 piante ha-1, il CRY del grano consociato è bel superiore all'80% sino a 23 anni dall'impianto del noce ibrido NG23, cioè fino a più di due terzi del ciclo colturale della piantagione. Per la densità di 83 piante ha-1, il CRY del grano inizia a diminuire oltre la soglia dell'80% al 17 anno d'impianto (literal)
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