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Fruizione di contesti archeologici inaccessibili. Il progetto MARTA racconta (Curatela)
- Type
- Label
- Fruizione di contesti archeologici inaccessibili. Il progetto MARTA racconta (Curatela) (literal)
- Anno
- 2014-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
- Alternative label
- Pagina inizio
- Pagina fine
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- Progetto 'MARTA Racconta. Storie virtuali di tesori nascosti', finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia (FCRP). (literal)
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- GIANNOTTA Maria Teresa, GABELLONE Francesco, DELL'AGLIO Antonietta (literal)
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- IBAM - CNR; MIBACT- Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, Museo Nazionale Archeologico di Taranto (literal)
- Titolo
- Fruizione di contesti archeologici inaccessibili. Il progetto MARTA racconta (literal)
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- Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#tipoDiCuratela
- Abstract
- Il volume costituisce uno dei risultati progetto 'MARTA Racconta. Storie virtuali di tesori nascosti', realizzato dal CNR-IBAM di Lecce con il contributo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia (FCRP) e in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, un progetto finalizzato alla valorizzazione e alla fruizione di beni archeologici inaccessibili della città antica di Taranto. Esso raccoglie i risultati delle attività di ricerca condotte per la realizzazione dei prodotti multimediali (piattaforma di navigazione immersiva e filmato stereoscopico 3D), fruibili nel Teatro Virtuale allestito presso il museo Marta' di Taranto. Il volume comprende una parte introduttiva, con la presentazione del museo e una sezione dedicata alle tecnologie digitali applicate ai beni culturali, agli ambienti virtuali e agli aspetti della comunicazione. Con il contributo dei colleghi dell'Università del Salento, oltre che della Soprintendenza, è stata poi realizzata una sezione dedicata alla storia e all'archeologia di Taranto, con particolare riferimento al periodo che vede il passaggio tra la fase greca e quella romana della città, con le correlate trasformazioni negli usi e costumi sociali e così come nel paesaggio urbano. Sono illustrati analiticamente gli studi condotti su tre contesti monumentali tarantini datati tra il IV e il II secolo a.C.: le Tombe Gemine di via Sardegna, l'Ipogeo delle Gorgoni di via Otranto e la Tomba dei Festoni di via Crispi. La 'ricostruzione virtuale', con l'immagine di quello che riteniamo potesse essere stato l'aspetto originario di ciascuno dei monumenti, è stata possibile grazie a un approfondito studio archeologico, archeometrico e multimediale. Figure con competenze professionali molto diverse (dall'archeologo al geologo e al chimico, dall'architetto all'informatico) hanno condotto, con l'ausilio di metodologie avanzate e innovative, lo studio delle architetture, dei corredi, dei materiali costituenti degli intonaci e dei pigmenti, del contenuto dei vasi, contribuendo così a restituire a tutto tondo un aspetto e un momento, della storia della città antica, altrimenti destinati a restare nella oscurità, inaccessibili come sono nel sottosuolo della città moderna. (literal)
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