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New data on post-Eocene tectonic evolution of the external Ligurian Briançonnais (Western Ligurian Alps). (Articolo in rivista)
- Type
- Label
- New data on post-Eocene tectonic evolution of the external Ligurian Briançonnais (Western Ligurian Alps). (Articolo in rivista) (literal)
- Anno
- 2009-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
- Alternative label
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- Piana F.; Musso A.; Bertok C.; D'Atri A.; Martire L.; Perotti E.; Varrone D.; Martinotti G. (literal)
- Pagina inizio
- Pagina fine
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- Rivista
- Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#note
- In: Bollettino Societa Geologica Italiana, vol. 128 (2) pp. 353 - 366. Societa Geologica Italiana, 2009. (literal)
- Note
- ISI Web of Science (WOS) (literal)
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- CNR-IGG, Torino, Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Torino, Torino, Italy. (literal)
- Titolo
- New data on post-Eocene tectonic evolution of the external Ligurian Briançonnais (Western Ligurian Alps). (literal)
- Abstract
- Dopo oltre un secolo di geologia alpina, nelle Alpi occidentali rimangono
ancora ampie regioni nelle quali la conoscenza geologica
di base, stratigrafica e strutturale, non è aggiornata alla luce delle
moderne metodologie e del generale stato di avanzamento delle conoscenze.
In tali regioni, inoltre, la cartografia ufficiale è ancora rappresentata
dai rilevamenti di inizio '900. Il Brianzonese Ligure
Esterno è una di queste regioni, in particolare per quel che riguarda
il settore centro-occidentale compreso tra Ormea e il Massiccio
dell'Argentera, nella zona del Colle di Tenda.
Questa regione, caratterizzata dalla presenza di molte delle
unità paleogeografiche e strutturali alpine che in essa si rastremano,
è cruciale per l'interpretazione dell'assetto e dell'evoluzione geologica
cenozoica della parte meridionale delle Alpi occidentali.
Recentemente un progetto di revisione stratigrafica e strutturale
basato su rilevamenti di dettaglio alla scala 1:10.000 è stato intrapreso
nel settore centrale del Brianzonese Ligure Esterno (CELB) tra il
Monte Mongioie e la Cima della Fascia, avendo come punti di riferimento
i lavori di VANOSSI (1972, 1974), VANOSSI et alii (1984) e GOSSO
et alii (1983) e per quel che riguarda l'adiacente settore interno del
Brianzonese Ligure i recenti lavori di SENO et alii (2003, 2005b). Gli
studi condotti hanno permesso la ridefinizione dell'assetto strutturale
macroscopico del CELB e hanno portato all'individuazione di sottounità
geometriche bordate da faglie e zone di taglio frizionali,
all'interno delle quali i caratteri stratigrafici e sedimentologici primari
appaiono ben preservati, a differenza di quanto riportato in letteratura
per l'adiacente Brianzonese Ligure Interno. Gli effetti della
deformazione alpina, localizzati in corrispondenza di alcuni livelli
stratigrafici e in particolari contesti strutturali, non corrispondono a
significative e/o generalizzate trasposizioni o riorganizzazioni geometriche,
né a diffusi fenomeni di ricristallizzazione o dissoluzione
delle rocce. Gli effetti di dissoluzione per pressione, seppur ampiamente
diffusi nella successione sedimentaria, sono confinati lungo
superfici stilolitiche discrete (clivaggi spaziati) che non obliterano la
struttura primaria delle rocce. Solo all'interno di domini strutturali
compresi nelle principali zone di taglio, gli effetti della dissoluzione
per pressione sono concentrati in più ampi volumi rocciosi, senza
tuttavia determinare una completa ricristallizzazione delle rocce. Il
buon grado di preservazione delle successioni sedimentarie ha permesso
di osservare in maniera ubiquitaria, a tutte le scale e a quasi
tutti i livelli stratigrafici, numerose strutture sedimentarie deposizionali
e diagenetiche quali superfici di stratificazione e di discordanza,
filoni sedimentari, laminazioni da corrente, cavità da disseccamento,
zonature composizionali in cementi calcitici, dettagli morfologici in
macro- e microfossili. Inoltre, è stato possibile riconoscere una paleoscarpata
di faglia, estesa a scala chilometrica e associata a rigetti
di ordine ettometrico, lungo la quale sedimenti del Cretacico superiore
poggiano direttamente sulle vulcaniti permiane con un contatto
stratigrafico primario solo in minima parte riattivato in età alpina.
La localizzazione della deformazione, l'assenza di ricristallizzazione
delle rocce e di una significativa trasposizione delle superfici di stratificazione,
e l'evoluzione frizionale delle foliazioni di piano assiale
dei principali sistemi plicativi indicano che l'evoluzione alpina del
CELB si è realizzata a livelli crostali superficiali. Il CELB mostra
quindi un grado di deformazione intermedio tra il Dominio Delfinese
da un lato e il Dominio Brianzonese Ligure Interno dall'altro, e
rappresenta un settore di transizione tra questi due domini dai quali
è separato da importanti zone di taglio transpressive. (literal)
- A new structural setting for the central part of the External Ligurian
Briançonnais (CELB) is proposed. CELB is divided into kmscale
tectonic units that still preserve pre-Alpine geological features
at several stratigraphic levels. Macro-, meso- and microscale primary
features, such as paleoescarpments, unconformities and depositional
or diagenetic fabrics are thus well preserved and can be still mapped
and studied in detail at many stratigraphic levels.
Significant transposition of bedding is recorded only in Upper
Cretaceous and Eocene marly limestones and shales and in major
km-long shear zones, where intense development of closely spaced
tectonic foliations occurred.
Several features indicate that the CELB tectonic evolution took
place at shallow crustal levels: 1) strong localization of deformation
along the weakest stratigraphic levels; 2) absence of diffuse recrystallization
of rocks; 3) minor occurrence or absence of transposition
of bedding; 4) kinematic evolution of fold axial plane foliations into
frictional slip cleavages.
A gradual decrease in the intensity of deformation from the
Internal Ligurian Briançonnais to CELB and Dauphinois Domain is
observed, although the boundaries of these three domains correspond,
in the study area, to several Km-long, transpressive shear
zones whose kinematic role in the evolution of the southern termination
of the Western Alps should be carefully considered. (literal)
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