Microscavo, consolidamento, stabilizzazione e restauro degli elementi del mobilio di pregio in legno e avorio rinvenuto negli scavi di Villa dei Papiri in Ercolano (Contributo in atti di convegno)

Type
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  • Microscavo, consolidamento, stabilizzazione e restauro degli elementi del mobilio di pregio in legno e avorio rinvenuto negli scavi di Villa dei Papiri in Ercolano (Contributo in atti di convegno) (literal)
Anno
  • 2013-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
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  • Guidobaldi M.P., Zolfo G., Labriola M., Capretti C., Macchioni N., Pecoraro E., Pizzo B., Scalesse R., Quaranta G. (2013)
    Microscavo, consolidamento, stabilizzazione e restauro degli elementi del mobilio di pregio in legno e avorio rinvenuto negli scavi di Villa dei Papiri in Ercolano
    in "Lo Stato dell'Arte 11", Atti del XI Congresso Nazionale annuale IGIIC (Gruppo Italiano International Institute for Conservation), Bologna, 10-12 ottobre, 2013
    (literal)
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  • Guidobaldi M.P., Zolfo G., Labriola M., Capretti C., Macchioni N., Pecoraro E., Pizzo B., Scalesse R., Quaranta G. (literal)
Pagina inizio
  • 261 (literal)
Pagina fine
  • 268 (literal)
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  • \"Lo Stato dell'Arte 11\", Atti del XI Congresso Nazionale annuale IGIIC (Gruppo Italiano International Institute for Conservation) (literal)
Note
  • ResearchGate (literal)
  • Google Scholar (literal)
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  • Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei; Consorzio Pragma; CNR-IVALSA, Sesto Fiorentino; ERRESSE di Roberto Scalesse (literal)
Titolo
  • Microscavo, consolidamento, stabilizzazione e restauro degli elementi del mobilio di pregio in legno e avorio rinvenuto negli scavi di Villa dei Papiri in Ercolano (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#isbn
  • 978-88-404-4227-3 (literal)
Abstract
  • In seguito agli scavi effettuati dalla Soprintendenza Speciale per i beni Archeologici di Napoli e Pompei nell'area della Villa dei Papiri, tra la fin di ottobre e la metà di novembre 2007, in una stanza del padiglione sul mare della lussuosa residenza, si è verificato il rinvenimento di numerosi elementi in legno, relativi a mobilio, rivestiti da avorio decorato a bassorilievo, allo stato di completa imbibizione. I pregiati elementi appartengono a due tavolini con piano rotondo e gambe diritte e ad almeno tre tripodi, la cui decorazione a bassorilievo in avorio appare profondamente intrisa di elementi propri della simbologia religiosa di ambiente dionisiaco. Nel 2008 i restauratori hanno eseguito in laboratorio il microscavo dei due pani di terra contenenti i reperti, hanno seguito e coordinato le indagini relative alle analisi dei materiali, fornito assistenza all'esecuzione di rilievo tramite laser scan, e si sono occupati della conservazione preventiva ed immagazzinamento dei reperti. In questa occasione i reperti sono stati duplicati mediante tecnica di prototipazione in resina al fine di creare copie fedeli in scala 1:1 dei singoli pezzi, e consentire così lo studio archeologico e ricompositivo degli elementi, in attesa del complesso restauro dei reperti. Nel maggio 2009 la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei ha sottoscritto una convenzione con il CNR-IVALSA di Sesto Fiorentino al fine di individuare sia il prodotto consolidante che la metodologia per il consolidamento e la stabilizzazione dei reperti polimaterici di legno e avorio, che tenessero conto delle particolarità dei reperti da trattare. Prima di effettuare le prove necessarie per individuare la corretta metodologia di consolidamento, sono state eseguite analisi micromorfologiche, fisiche e chimiche per arrivare ad una diagnosi dello stato di conservazione. Lo studio ha portato ad individuare il metodo, che prevede l'immersione dei reperti in soluzioni a concentrazione crescente di lattitolo e trealosio quale sistema più adeguato per la particolare tipologia di reperti da trattare. Nel 2011 si è conclusa la prima fase di studio eseguita presso il CNR-IVALSA di Sesto Fiorentino con esecuzione di prove sperimentali su provini di sacrificio, appositamente preparati in laboratorio, e in seguito l'applicazione su uno dei reperti. Nel 2012, i restauratori hanno affrontato l'intervento consistito in una prima fase di consolidamento in vasca e in una successiva fase di disidratazione controllata in camera climatica, entrambe condotte presso i laboratori messi a disposizione dal CNR-IVALSA, che ha fornito sia la strumentazione scientifica di laboratorio, sia l'esperienza derivata dalla sperimentazione. Si specifica che è la prima volta che questa metodologia viene applicata in Italia. L'intervento conclusivo ha previsto il complesso restauro degli elementi, con la verifica dell'adesione originale, del consolidamento e del riposizionamento delle lamine in avorio sui supporti lignei. (literal)
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