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L'uso di modelli digitali del terreno come strumento dell'evoluzione morfologica dei corsi d'acqua: proposte metodologiche e primi risultati (Articolo in rivista)
- Type
- Label
- L'uso di modelli digitali del terreno come strumento dell'evoluzione morfologica dei corsi d'acqua: proposte metodologiche e primi risultati (Articolo in rivista) (literal)
- Anno
- 2008-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
- Alternative label
Giorgio Lollino1, Daniele Giordan1, Marco Baldo1, Paolo Allasia1, Federica Pellegrini2 (2008)
L'uso di modelli digitali del terreno come strumento dell'evoluzione morfologica dei corsi d'acqua: proposte metodologiche e primi risultati
in Il Quaternario (Testo stamp.)
(literal)
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- Giorgio Lollino1, Daniele Giordan1, Marco Baldo1, Paolo Allasia1, Federica Pellegrini2 (literal)
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- 1 CNR IRPI
2 AIPO (literal)
- Titolo
- L'uso di modelli digitali del terreno come strumento dell'evoluzione morfologica dei corsi d'acqua: proposte metodologiche e primi risultati (literal)
- Abstract
- The availability of new instruments for large area survey activities such as LIDAR gives, perhaps for the first time, the possibility to make
Digital Terrain Model (DTM) of rivers and other geomorphological contexts. The high geomorphological complexity of rivers and the
necessity to also carry out surveys of the submerged zone, make this context very complex.
For this reason the exclusive LIDAR use is not always enough and often the use of other survey instrumentation is necessary to obtain
a high resolution (2 - 8 point per meter) river DTM. As for other recent instrumentation, also for LIDAR standard survey methodology is
still not available. From this point of view, there is probably the necessity to try to define possible relationships between survey
methods and morphological river characteristics, for example, at Po Basin scale. The experience conducted by the CNR IRPI of Turin
in this field has so far allowed us to recognize a possible relationship between river morphology and surveying methods. Such a
hypothesis, until now experimental, has been made due to years of experience in the field of stream surveying using such techniques
and this data typology. When a DTM is calculated, it is then in fact possible to use different applications: starting from the more simple
such as topographical river section extraction, to arrive at the most complex, such as a digital model comparison carried out at different
times on the same river bed areas. The goal of such comparisons is to recognize and measure variations which occurred, through
the creation of a management and treatment data methodology that implies specific knowledge in both topographical and in the geomorphologic
field. The comparison process here proposed is not in fact a simple computational exercise but a path based on a series
of steps where a control and validation from a geomorphologic point of view, through a digital ortophoto analysis, is taken during the
LIDAR survey. In this way it is maybe possible to place along side the studies conducted using topographical sections, a new areal
approach (through regular grids with a footstep of 1m2), that takes into consideration the whole river bed.
In the light of collected results and partly shown, such methodology seems to be able to underline recent variations of a water course
with an high degree of reliability and to create a new study methodology to commonly combine those already used by the scientific
community. The use of geographic information systems, thus, also allows us to create an unambiguous database in which, keeping in
mind the enormous differences, data coming from the historical cartographies, with the variations which occurred in the last 3-4 years,
can be imputed; the final goal is to create a more exhaustive scenery using all the available information from a multidisciplinary analysis
point of view of a river domain. The aim of this research is not only to define the DTM comparison methodology, but also to evaluate
the best way to do them: the necessity to use not only the LIDAR but also some instrumentation to carry out the DTM of submerged
areas (single beam, multibeam, side scan sonar) required the possibility to define a survey methodology that assigns the relationship
between river morphology and survey activity (literal)
- La disponibilità di strumentazioni per il rilevamento su vaste aree come il LIDAR offre, forse per la prima volta, la possibilità di realizzare
modelli Digitali del Terreno (DTM) ad alta risoluzione (2 - 8 punti al metro quadrato) di ampie porzioni di territorio tra cui anche i fiumi.
L'elevata complessità morfologica dei corsi d'acqua e la necessità di rilevare anche le porzioni sommerse, rende tale contesto particolarmente
complesso. L'uso esclusivo del LIDAR non è infatti spesso sufficiente per ottenere un DTM completo e devono quindi essere
ad esso abbinati altri sistemi di rilevamento delle porzioni sommerse. Come per tutte le strumentazioni relativamente recenti, anche in
questo caso non esistono ancora delle modalità di rilevamento standard; esiste dunque forse la necessità, a fronte di progetti di ampia
portata, di provare a definire delle possibili combinazioni di più metodi di rilevamento che si adattino alla differenti situazioni riscontrabili
alla scala, per esempio, del Bacino Padano. L'esperienza condotta dal CNR IRPI di Torino in tale ambito ha permesso sin ora di
riconoscere una possibile relazione tra tipologia di corso d'acqua e modalità di rilevamento. Tale ipotesi, ancora sperimentale, è
comunque il frutto di un'esperienza pluriennale nel campo del rilevamento dei corsi d'acqua con tali tecniche, ma anche dell'impiego di
tale tipologia di dati per lo studio dell'evoluzione morfologica. Generato il DTM ad una specifica maglia (la cui densità di punti idonea a
rappresentare fedelmente le discontinuità morfologiche del territorio è anch'essa oggetto di ricerca) sono infatti possibili diverse applicazioni:
dalle più semplici come l'estrazione di sezioni topografiche alle più complesse, che prevedono la comparazione di modelli digitali
realizzati in tempi diversi sui medesimi tratti di alveo. L'obiettivo di tale comparazione è quello di riconoscere e misurare le variazioni
occorse, attraverso la creazione di una metodologia di gestione e trattamento dei dati che presuppone specifiche conoscenze sia in
campo topografico che geomorfologico. Il processo di comparazione proposto non è infatti un mero esercizio informatico, ma un percorso
basato su una serie di tappe alle quali seguono necessariamente un controllo ed una validazione su basi geomorfologiche attraverso
l'impiego di ortofoto digitali rilevate contestualmente al volo LIDAR. I risultati sin ora raggiunti con questa tecnica sperimentale
riguardano sia la possibilità di valutare in modo continuo le variazioni altimetriche occorse che il calcolo delle variazioni volumetriche
del medesimo periodo. In questo modo è forse possibile affiancare agli studi condotti su sezioni topografiche, un nuovo approccio di
tipo areale (attraverso dei grigliati con passo di 1 m2) che prende in considerazione con continuità l'intero corso d'acqua.
Alla luce dei risultati raggiunti ed in parte esposti, tale metodologia sembra essere in grado di evidenziare le variazioni recenti di un
corso d'acqua con un grado di dettaglio estremamente elevato e di creare un nuovo metodo di studio da abbinare a quelli già comunemente
utilizzati dalla comunità scientifica. L'utilizzo poi di sistemi informativi territoriali, consente anche di creare un'unica base di
dati in cui, tenendo conto delle enormi differenze in termini di precisioni, possono essere inseriti i dati provenienti dalle cartografie storiche,
a fianco delle variazioni volumetriche occorse negli ultimi 3-4 anni; l'obiettivo è quello di per poter alla fine ottenere un quadro il
più possibile esaustivo di tutte le informazioni disponibili, in un'ottica di analisi multidisciplinare del contesto fluviale. L'oggetto della
ricerca non riguarda tuttavia solamente la definizione della metodologia di comparazione dei DTM, ma prende in considerazione anche
le modalità stesse con cui essi vengono generati: la necessità di affiancare al LIDAR altre strumentazioni finalizzate ai rilevamenti
delle aree sommerse (single beam, multibeam, side scan sonar) ha innescato una profonda riflessione circa la necessità di definire
delle linee giuda che mettano in relazione le tipologie di rilevamento con le caratteristiche morfologiche dei corsi d'acqua analizzati. (literal)
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