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Dopo la catastrofe: una casistica rappresentativa dello stato dei monumenti danneggiati dai terremoti aquilano ed emiliano (Articolo in rivista)
- Type
- Label
- Dopo la catastrofe: una casistica rappresentativa dello stato dei monumenti danneggiati dai terremoti aquilano ed emiliano (Articolo in rivista) (literal)
- Anno
- 2012-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
- Alternative label
Carla Bartolomucci, Gabriele Botti, Adalgisa Donatelli, Alessia Placidi, Marco Zuppiroli (2012)
Dopo la catastrofe: una casistica rappresentativa dello stato dei monumenti danneggiati dai terremoti aquilano ed emiliano
in Materiali e strutture; L'Erma di Bretschneider, Roma (Italia)
(literal)
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- Carla Bartolomucci, Gabriele Botti, Adalgisa Donatelli, Alessia Placidi, Marco Zuppiroli (literal)
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- Rivista
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- Bartolomucci: CNR-ITC L'Aquila
Donatelli, Placidi: \"Sapienza\" Università di Roma
Botti, Zuppiroli: Università di Ferrara (literal)
- Titolo
- Dopo la catastrofe: una casistica rappresentativa dello stato dei monumenti danneggiati dai terremoti aquilano ed emiliano (literal)
- Abstract
- A distanza di tre anni e mezzo dal terremoto abruzzese, appare opportuno riflettere sulla condizione attuale del patrimonio edilizio storico attraverso l'illustrazione di alcuni casi significativi, che possono considerarsi esemplari rispetto ad una situazione assai variegata quanto a stato di conservazione ed interventi finora messi in atto. I casi descritti sono tutti episodi architettonici di particolare rilievo che rivelano, tuttavia, modalità di approccio diversificate già in fase di pronto intervento e messa in sicurezza. In taluni casi, infatti, i valori storico testimoniali dell'edificio sono stati tenuti nella dovuta considerazione già in fase di emergenza, in altri casi - e ciò accade generalmente anche per gli interventi sul patrimonio edilizio storico - le scelte operative appaiono meno consapevoli delle problematiche conservative e sembrano risentire di una generalizzata pregiudiziale sfiducia nei confronti della qualità costruttiva dell'edificato storico.
Tuttavia le osservazioni dei danni sismici hanno evidenziato che molti dissesti e collassi si sono verificati, piuttosto, a causa di interventi incongrui attuati di recente (come la sostituzione coperture lignee con pesanti strutture in c.a., l'introduzione di cordoli in c.a. mal collegati alle murature di appoggio, la riduzione di sezioni murarie per ricavare nicchie o per l'apertura di nuovi vani etc.) e non a causa delle caratteristiche costruttive dell'edilizia storica, la quale ha mostrato invece, in taluni casi, buone capacità di resistenza grazie ad accorgimenti antisismici attuati in passato (quali tiranti metallici, radiciamenti lignei, speroni murari, rinforzi angolari, archi di contrasto etc.).
In generale, tutti gli edifici nel centro storico cittadino sono attualmente presidiati da interventi di messa in sicurezza, ma i cantieri di 'ricostruzione' (termine tuttora usato per indicare la riparazione del danno sismico, anche se nei centri storici sarebbe opportuno esprimersi più propriamente in termini di 'restauro') sono ancora oggi episodi piuttosto rari, solitamente situati nelle zone più marginali del tessuto storico (le cosiddette \"aree a breve\" del Piano di Ricostruzione). (literal)
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