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Attività enzimatiche extracellulari (Contributo in volume (capitolo o saggio))
- Type
- Label
- Attività enzimatiche extracellulari (Contributo in volume (capitolo o saggio)) (literal)
- Anno
- 2010-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
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Caruso G., Danovaro R., Zaccone R., Zoppini, A.M. (2010)
Attività enzimatiche extracellulari
ISPRA, Roma (Italia) in Metodologie di studio del plancton marino, 2010
(literal)
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- Caruso G., Danovaro R., Zaccone R., Zoppini, A.M. (literal)
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- Metodologie di studio del plancton marino (literal)
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- Capitolo 19,pp.195-201. Socal G., Buttino I., Cabrini M., Mangoni O., Penna A., Totti C. (eds.) Metodologie di studio del plancton marino; Manuali e Linee Guida ISPRA Socal G., Buttino I., Cabrini M., Mangoni O., Penna A., Totti C. (Eds), (literal)
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- CNR IAMC Messina
Univ.Politecnica delle Marche-Ancona
CNR IRSA Roma (literal)
- Titolo
- Attività enzimatiche extracellulari (literal)
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- Metodologie di studio del plancton marino; Manuali e Linee Guida vol.56 (literal)
- Http://www.cnr.it/ontology/cnr/pubblicazioni.owl#isbn
- 978-88-448-0427-5 (literal)
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- Socal G.; Buttino I.; Cabrini M.; Mangoni O.; Penna A.; Totti C. (literal)
- Abstract
- La degradazione e la mineralizzazionc della materia organica hanno profonde implicazioni sul funzionamento
dci cicli biogcochimici c sull'efficienza del comparto microbico, contribuendo a regolare il
flusso di materia ed energia attraverso la rete trofica (Azam et al., 1993). Negli ecosistemi acquatici la
degradazione delle molecole organiche (e.g., proteine, lipidi, carboidrati, fosfati organici) viene principahnente
espletata da enzimi prodotti da microrganismi (Hoppc, 1991). Il processo di idrolisi enzimatica
precede e facilita i processi di respirazione (e quindi il rilascio di anidride carbonica) e contribuisce al
riciclo di azoto c fosforo necessari al sostentamento della produzione primaria e della produzione procariotica
eterotrofa (Azam et al., 1983; Azam et al., 1993; del Giorgio e Cole, 2000). La determinazione
dei tassi di idrolisi enzimatica è quindi fondamentale per quantificare il contributo dcii 'attività microbica
al turnover della materia organica (Martinez et al., 1996; Caruso c Zaccone, 2000; Hoppe el al., 2002;
Zaccone e Caruso, 2002; La Ferla et al., 2002; 2005; Zacconc et al., 2002; 2004; Caruso et al., 2003;
2005; 2006; Zoppini et al., 2005). Infatti, i batteri eterotrofi possono assimilare direttamente solo molecole
aventi basso peso molecolare (es., aminoacidi, zuccheri semplici, acidi grassi). L'utilizzo di molecole
organiche ad elevato peso molecolare richiede una preventiva idrolisi in composti più semplici (Hoppe
et al., 2002). Numerosi microrganismi, tra cui batteri eterotrofi, microalghc, cianobatteri, funghi e lieviti,
sintetizzano enzimi, tra cui: a) enzimi intracellulari; b) cctocnzimi (enzimi legati alla parete cellulare o
contenuti nello spazio periplasmico della cellula produttrice); c) enzimi extracellulari, o esocnzimi. Gli
ectoenzimi rendono disponibili i composti a basso peso molecolare nelle immediate vicinanze della cellula,
permettendole di competere con altri organismi soprattutto in concentrazioni limitanti di nutrienti. Gli
esoenzimi sono presenti in fase disciolta nel mezzo acquoso, rilasciati da cellule lisate o adsorbiti a particelle
diverse dalla cellula che li ha prodotti (Chrost, 1990). L'enzima aminopeptidasi, ad esempio, sebbene
prevalentemente associato alla superficie delle cellule, in arce costiere risulta presente anche in
forma disciolta nelle acque (Karncr c Rassoulzadcgan, 1995). I meccanismi di regolazionc dci processi
di sintesi consentono di distinguere fra enzimi costitutivi, sintetizzati indipendentemente dalla presenza
del substrato specifico, ed enzimi inducibili, la cui sintesi dipende dalla concentrazione di substrato disponibile.
Una condizione di limitazione da nutrienti può indurre le cellule batteriche alla sintesi di enzimi
per l'acquisizione dell'elemento limitante (Hoppe, 1983); infatti, gli enzimi fosfatasi alcalina ed aminopeptidasi
possono essere attivati rispettivamente in ambienti poveri di fosforo ed azoto (Sala et al.,
2001; Taylor et al., 2003). In particolare, l'aminopeptidasi, i cui prodotti finali sono aminoacidi o piccoli
peptidi, è ritenuto un enzima potenzialmente importante sia per la degradazione del carbonio che per
l'acquisizione dell'azoto (Findlay et al., 2001). Ogni enzima è specifico per un substrato; la reazione
enzima-substrato avviene a livello del sito attivo dell'enzima. (literal)
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