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Chloroplast DNA variation of white oaks in Italy (Articolo in rivista)
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- Chloroplast DNA variation of white oaks in Italy (Articolo in rivista) (literal)
- Anno
- 2002-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
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Fineschi S., Taurchini D., Grossoni P., Petit R.J., Vendramin G.G. (2002)
Chloroplast DNA variation of white oaks in Italy
in Forest ecology and management
(literal)
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- Fineschi S., Taurchini D., Grossoni P., Petit R.J., Vendramin G.G. (literal)
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- Lo studio è il contributo italiano al progetto Europeo Synthetic maps of gene diversity and provenance performance for utilisation and conservation of oak genetic resources in Europe in cui sono state analizzate più di 2600 popolazioni. Lanalisi di 194 popolazioni italiane di Q. petraea, Q. robur, Q. pubescens e Q. frainetto (924 individui in totale), ha messo in evidenza il ruolo fondamentale svolto dalla penisola italiana, in particolare dalle aree meridionali e dalla Sicilia, nella conservazione della diversità cloroplastica durante la passata fase glaciale e nella successiva colonizzazione del continente europeo. È stata formulata una dinamica di migrazione, con la definizione delle possibile rotte migratorie attraverso la penisola e oltre la barriera alpina. E stato inoltre confermato il ruolo svolto dal ponte terrestre esistente tra le penisole italiana e balcanica (ponte adriatico), che ha consentito lo scambio di materiale tra le due importanti area rifugio. (literal)
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- Rivista
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- Gli eventi climatici che hanno caratterizzato il Quaternario, in particolare lalternarsi di fasi fredde e di fasi temperate, hanno determinato la dinamica e la distribuzione (qualitativa e quantitativa) della vegetazione europea. Durante le fasi glaciali le popolazioni arboree sono sopravvissute in aree caratterizzate da condizioni climatiche favorevoli, dette aree rifugio. Al termine dellultima fase glaciale le popolazioni arboree sopravvissute hanno dato luogo, con modalità cha variano da specie a specie, a fenomeni di migrazione. I principali rifugi per la flora arborea in Europa sono stati le tre grandi penisole, iberica, italiana e balcanica, da qui è partita la colonizzazione che ha interessato il continente secondo un modello di migrazione dal sud e da sud-est verso il centro e il nord Europa.
Per capire la storia della vegetazione lo studio della palinologia, così come le testimonianze storiche e la conoscenza della storia geologica e climatica costituiscono uno strumento importante. Ma la disponibilità di dati pollinici è limitata a pochi taxa, in particolare quelli che producono abbondante polline e sono caratterizzati da meccanismi dimpollinazione anemofila. La recente applicazione di marcatori molecolari in genetica degli alberi ha parzialmente risolto il problema sopraccitato. Lanalisi del DNA degli organelli (mitocondri e cloroplasti) ha consentito di acquisire importanti informazioni sulla filogeografia di specie vegetali, in particolare di quelle arboree. (literal)
- Note
- ISI Web of Science (WOS) (literal)
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- Fineschi S., Istituto per la Protezione delle Piante, CNR, Via Madonna del Piano 10, I-50019-Sesto Fiorentino, Firenze, Italy
-Taurchini D., CNR, Istituto per lAgroselvicoltura, via Marconi 2, I-05010, Porano, TR, Italy
-Grossoni P., Dipartimento di Biologia Vegetale, Università di Firenze, P.le Cascine 28, I-50144, Firenze, Italy
-Petit R.J., INRA Station de Recherches Forestières, BP 45, F-33611, Gazinet Cedex, France
-Vendramin G.G., CNR, Istituto Miglioramento Genetico Piante Forestali, via Atto Vannucci 13, I-50134, Firenze, Italy (literal)
- Titolo
- Chloroplast DNA variation of white oaks in Italy (literal)
- Abstract
- Polymorphisms in non-coding regions of the chloroplast genome was studied
in four white oak species (Q. robur, Q. Petraea, Q. pubescens, and Q.
frainetto) in Italy (aminland and associated islands, including Corsica). A
total of 924 trees (194 populations) was analysed. This data set also
includes results previously obtained on 20 Italina and Corsican
populations. most of the sampled individuals were classified as Q.
pubecsens (73.5%). Thirty-four populations out of 194 (17.5%) were
polymorphic. The levl of population subdivision was very high, as expressed
by the value of the coefficient Gst=0.870 (hs=0.100, ht=0.776). The higest
value of total genetic diversity was calculated in Sardinia and Central
Italy; the lowest in the southern Italy. The higest level of
differentiation among populations occured in sardinia (Gst=1), and in
Corsica (Gst=0.927). The found evidences that the Italian oak populations
of today mainly originated from Sicilian and Balkan refugia. Their origin
and migration routes are more easily seen by considering data separately
for the four sampling regions: the north, the centre, the south and the
three mian islands. The c (=blue) lineage was common in the southern part
of Italy. This may be a trace of the migration from the Balkans via the
Adriatic bridge duirng quaternary cold period. The northern part of the
country had a set of haplotypes similar to the other Alpine regions. Most
Sicilian populations are fixed for one of the two haplotypes that probably
originated in the island: one spread over the whole Italian peninsula,
whereas the other one did not reach the Alps. results showed that the
Appennines may have played a role in the distribution of the haplotypes
western and eastern of the mountain chain. (literal)
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