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Agricoltura e Alimentazione. Principi e regole della qualità. Disciplina internazionale, comunitaria, nazionale (Curatela)
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- Agricoltura e Alimentazione. Principi e regole della qualità. Disciplina internazionale, comunitaria, nazionale (Curatela) (literal)
- Anno
- 2010-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
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- Il volume fa parte della Collana dell'IDAIC con il n. 61 (literal)
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- ISBN 88-14-15441-4 (literal)
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- FRANCESCO ADORNATO - FERDINANDO ALBISINNI - ALBERTO GERMANO' (literal)
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- FRANCESCO ADORNATO - FERDINANDO ALBISINNI - ALBERTO GERMANO' (literal)
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- 1. Il tema della qualità in agricoltura e nellalimentazione, nei profili anche giuridici di individuazione, definizione e regime, è da tempo oggetto di attenzione secondo plurime prospettive, pubblicistiche e privatistiche, comunitarie e nazionali.
Da ultimo, la pubblicazione del Libro Verde della Commissione europea sulla qualità dei prodotti agricoli, per la rilevanza delle questioni investite, per la perimetrazione di unarea definita dei prodotti agricoli ma che in realtà rimanda anzitutto ai prodotti alimentari, e per lincidenza delle possibili scelte sulle complessive politiche di mercato, ha segnato un passaggio non secondario nelle dinamiche evolutive della disciplina europea dellagro-alimentare.
Come si è già osservato in precedenti occasioni, se per un verso il Libro verde si caratterizza più per ciò che non dice e non tratta, rispetto a quanto dice e tratta, per altro verso esso si colloca allinterno del processo di riforma della Politica agricola comune, che negli ultimi anni ha visto numerosi rilevanti interventi legislativi in argomento, e fra questi, per citare solo quelli di portata più generale:
- lintroduzione del Regime di Aiuto Unico nel 2003, che ha investito i temi della qualità nellagricoltura e nellalimentazione, in riferimento non solo ai prodotti ma allintero processo produttivo, sia specificamente con lart. 69 e la previsione di un aiuto supplementare per tipi specifici di agricoltura e per la produzione di qualità, sia in termini generali con ladozione del criterio della condizionalità, con quanto questo comporta ai fini del rispetto delle buone condizioni agronomiche ed ambientali;
- il nuovo modello di governo dello Sviluppo rurale prefigurato dal regolamento n. 1698 del 2005, con unintera sottosezione dellAsse 1 dedicata a misure finalizzate a migliorare la qualità della produzione e dei prodotti agricoli;
- lunificazione di numerose separate OCM nellOCM unica (di cui al reg. Ce n. 1234/2007), con ladozione di meccanismi di definizione, sostegno e controllo della qualità, largamente affidati alla competenza della Commissione europea;
- infine il nuovo regolamento sul Regime di Aiuto Unico n. 73 del 2009, il cui art. 68 ha definito larea di possibile intervento a sostegno della qualità ben più in dettaglio rispetto a quanto prevedeva lart. 68 del citato regolamento n. 1782/2003, nel contempo limitando lampiezza delle possibili scelte nazionali di sostegno a fattispecie ben più rigide, rispetto alle ampie formule utilizzate dal regolamento del 2003.
2. Non sembra dunque possibile indagare i temi della qualità nell agricoltura e nellalimentazione, senza collocarli all interno di una dimensione di sistema.
In altre parole, se ancora negli anni 90 del secolo XX, lapproccio comunitario alla qualità dei prodotti agricoli ed alimentari era costruito in via di eccezione, tendenzialmente limitato allarea dei prodotti DOP, IGP e STG e dei vini VQPRD, il passaggio fra fine ed inizio secolo, con la crescente attenzione verso il cibo come oggetto di consumi che soddisfano una pluralità di bisogni non soltanto primari, ed insieme laccresciuta sensibilità ai temi della food safety e delle garanzie igienico sanitarie, hanno orientato a considerare il tema della qualità come tema di generale applicazione alla totalità degli alimenti e nel medesimo tempo a riconoscere la qualità quale connotato identitario di regola e non di eccezione.
Ma la domanda di qualità così intesa non ha ancora avuto, sul piano della disciplina positiva, risposte compiute ed organiche: alla sistematicità delle domande e dei bisogni non ha risposto altrettanta sistematicità delle risposte di regolazione.
Il Libro Verde della Commissione europea riflette queste incertezze: esprime bisogni, e propone alcune risposte in chiave aperta e problematica, ma nei fatti esprime scelte strategiche implicite, che potrebbero incidere in misura non irrilevante nei futuri scenari, specie lì ove opera ripetute sovrapposizioni fra requisiti minimi e requisiti di qualità o dove propone una qualità CE, che rischia di configurarsi come indistinta etichettatura di conformità a requisiti di base, in assenza dei quali un prodotto alimentare neppure potrebbe essere immesso nel mercato, e con ciò stesso confligge con unidea della qualità come capacità distintiva dei prodotti alimentari nel mercato.
Il concetto di qualità dei prodotti agricoli ed alimentari, anche nelle più recenti declinazioni europee, si presta insomma a plurime letture, ed involge profili complessi, che impegnano possibili gerarchie di interessi e di valori, con esiti economici non secondari e con profili che incidono sulla stessa dimensione relazionale fra i soggetti.
3. Da ciò la scelta dellIDAIC - Istituto di Diritto Agrario Internazionale e Comparato di Firenze, congiuntamente con la facoltà di Scienze Politiche dellUniversità di Macerata e con AIDA - Associazione Italiana di Diritto Alimentare, di organizzare il Convegno, tenutosi il 9 e 10 ottobre 2009, e di cui questo volume di Atti dà conto, su Agricoltura e Alimentazione - Principi e regole della qualità, per offrire un occasione di confronto a più voci, capace di raccogliere studiosi delle diverse aree geografiche interessate, invitati a comparare le rispettive esperienze e le declinazioni dei diversi modelli disciplinari, in ragione delle storie e culture del territorio, oltre che in ragione della diversa articolazione delle strutture di produzione e mercato.
Accanto alle riflessioni sui contenuti del Libro verde della Commissione Europea, è sembrato opportuno collocare lindagine sui temi della disciplina della qualità nellagroalimentare allinterno di una dimensione comparativa, che tenga conto, per coerenza o per contrasto, della più generale prospettiva evolutiva delle diverse politiche comunitarie (e non della sola PAC), in esito alle riforme di inizio secolo ed alla crescente apertura dei mercati, ed in vista della conclusione del processo di ratifica del Trattato di Lisbona e delladozione di nuovi modelli istituzionali e di governo, con una mutata dislocazione dei centri decisionali, che finisce anchessa per incidere sulle gerarchie di interessi sottese ad ogni disegno precettivo.
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- Francesco Adornato, Marco Goldoni, Eugenio Ripepe, Benedetta Giovanola, Franco Sotte, Alessandra DI Lauro, Ilaria Trapé, Domenico Viti, Mariarita D'Addezio, Mariano Landi, Giancarlo Cesarone Cambi Voglia,Ferdinando Albisinni,Marsha Echols, Mariano Lopez Benitez, Marine Friant-Perrot, Eva Rook Basile, Alberto Alemanno, Alberto Germanò, Gioia Maccioni, Marianna Giuffrida, Manuel Rodriguez Portugues, Patrizio Gagliardi, Riccardo Ricci Curbastro, Alberto Mazzoni, Francesco Fucili, Francesco Papi, Luigi Costato, Antonio Jannarelli, Eleonora Sirsi, Paolo Borghi, Alessandro Artom, Giovanni Belletti, Emanuele Marconi (literal)
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