Vent'anni di informatica negli uffici giudiziari: un percorso in (chiaro)scuro (Contributo in volume (capitolo o saggio))

Type
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  • Vent'anni di informatica negli uffici giudiziari: un percorso in (chiaro)scuro (Contributo in volume (capitolo o saggio)) (literal)
Anno
  • 2010-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
Alternative label
  • Carnevali D. (2010)
    Vent'anni di informatica negli uffici giudiziari: un percorso in (chiaro)scuro
    Franco Angeli, Milano (Italia) in Soggetti smarriti: Perché innovazione e giustizia non si incontrano (quasi) mai, 2010
    (literal)
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  • Carnevali D. (literal)
Pagina inizio
  • 101 (literal)
Pagina fine
  • 167 (literal)
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  • Il libro dello stesso autore da cui è tratto il capitolo è stato realizzato utilizzando i finanziamenti del Progetto FIRB (MiUR) Tecnologie dell'informazione e della comunicazione per la giustizia, 2002-2006. (literal)
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  • Milano (literal)
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  • http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=19011&Tipo=Libro&titolo=Soggetti+smarriti%2E+Perche+innovazione+e+giustizia+non+si+incontrano+%28quasi%29+mai (literal)
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  • Soggetti smarriti: Perché innovazione e giustizia non si incontrano (quasi) mai (literal)
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  • 40 (literal)
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  • pp. 101-167 (literal)
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  • 66 (literal)
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  • Istituto di ricerca sui sistemi giudiziari, CNR (literal)
Titolo
  • Vent'anni di informatica negli uffici giudiziari: un percorso in (chiaro)scuro (literal)
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  • D. Carnevali (a cura di), Soggetti smarriti. Perchè innovazione e giustizia non si incontrano (quasi) mai (literal)
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  • 978-88-568-3585-4 (literal)
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  • Carnevali D. (literal)
Abstract
  • Nel corso degli ultimi vent'anni, il Ministero della Giustizia ha promosso lo sviluppo di un numero molto ampio di progetti tecnologici tesi ad informatizzare in pratica ogni aspetto del lavoro che viene svolto dagli uffici giudiziari. Come è ormai noto, solo alcuni di essi hanno superato la fase di studio di fattibilità o quella di applicazione pilota e sono stati implementati nella maggior parte delle sedi. Infatti, vi sono stati molti fallimenti, più o meno noti, ma anche aree in cui questo sforzo di innovazione ha ottenuto dei risultati. Lo scopo di questo capitolo è quello di mostrare innanzitutto gli aspetti più rilevanti di questo percorso in chiaroscuro, in cui le ombre prevalgono sulle pennellate di luce e che può essere diviso in tre fasi principali, ognuna della quali caratterizza i presupposti fondamentali di questa vicenda. La prima fase pionieristica (fino al 1993) può essere descritta come il \"periodo dell'esplorazione\" da parte di singoli operatori, magistrati o uffici giudiziari sulle possibilità offerte dall'ICT. Una seconda fase di grande sviluppo (1993-2000) che può essere definita come \"l'età dell'oro\" dell'informatica nella PA e nella giustizia in particolare. Un periodo caratterizzato nuovo assetto nella governance dell'ICT nel settore giustizia (più capacità di progettazione e gestione), le maggiori risorse messe a disposizione, la domanda crescente di infrastrutture (reti e database) e applicazioni, stimolata anche da importanti riforme procedurali e ordinamentali. Questo periodo è stato interrotto a partire dal 2001 dai pesanti vincoli di bilancio imposti dall'Unione Europea (il cosiddetto \"patto di stabilità\") per l'entrata nell'Euro e dalla crisi economica, Da questo momento, infatti, per il settore giustizia inizia una terza fase, che abbiamo definito dei \"tempi duri\". Durante questa fase, la carenza di risorse e la necessità di operare significative economie di spesa hanno comportato la necessità di razionalizzare la gestione dell'ICT attraverso una politica di integrazione dei sistemi informatici e una selezione dei progetti secondo priorità ben definite. Le tappe di questo processo di innovazione nel settore giustizia sono state presentate con lo sguardo sempre rivolto all'interazione tra tecnologia ed organizzazione. Ciò ha determinato l'opportunità di dedicare la parte conclusiva di questo lavoro a tracciare una prima valutazione di come e quanto le infrastrutture tecnologiche e gli applicativi implementati (CMS, sistemi di supporto alle decisioni, strumenti elettronici per lo scambio di dati e documenti, ecc.) abbiano inciso sul processo di cambiamento degli uffici e quindi considerare allo stesso modo l'influenza che certamente ha avuto l'assetto istituzionale del sistema giudiziario italiano nello sviluppo e nell'adozione dell'ICT in questo particolare contesto, per finire con uno sguardo sulle prospettive che si aprono per il futuro. (literal)
  • In Italia, da più di vent'anni, sono stati fatti massicci investimenti in innovazione tecnologica con la promessa di trasformare la giustizia in un servizio di qualità, incrementandone la capacità di agire in modo efficace, efficiente, trasparente e in linea con le concrete aspettative dei cittadini. Che i risultati non siano stati quelli attesi e che i processi di innovazione siano stati più tortuosi e costosi del previsto è un dato di fatto ormai evidente. \"Innovazione\" e \"giustizia\" non si sono (quasi) mai incontrate. Sono state e restano \"soggetti smarriti\". Perché? \"Soggetti smarriti\" perché il processo di innovazione tecnologica nella giustizia si è perso in meandri imperscrutabili. Molte applicazioni informatiche hanno fallito, sono scomparse, sono rinate con un nome diverso, magari hanno anche avuto successo per poi fallire nuovamente, sono state rigenerate e fuse, sublimate o rifinanziate. Alla fine, però, il risultato è stato comunque molto deludente. \"Soggetti smarriti\" perché innovazione e giustizia hanno vagato da sempre senza sapere come integrarsi. La concezione strumentale e gli interessi che hanno guidato l'introduzione delle innovazioni tecnologiche ha prodotto \"artefatti\" incompatibili con un contesto che è rimasto quello antico, progettato per la carta. Oltre agli strumenti, dovevano cambiare anche strutture, modalità operative e persone, ma ciò non è accaduto. Le applicazioni informatiche sono state sovrapposte a ciò che c'era prima: regole su regole, strumenti su strumenti, persone su persone. Più complessità, più costi e i risultati? Il volume presenta casi di studio e contributi teorici frutto di oltre vent'anni di lavoro sui processi di innovazione nel settore giustizia rilevati ed elaborati nell'ambito dell'attività internazionale dell'Istituto di Ricerca sui Sistemi Giudiziari del CNR. Un'attività di ricerca che ha prodotto in prevalenza contributi in inglese. Pertanto, questo libro può offrire un'occasione di riflessione e approfondimento su queste tematiche per operatori del settore, studenti e policy maker. (literal)
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