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Le dimore dell'Uomo (Contributo in volume (capitolo o saggio))
- Type
- Label
- Le dimore dell'Uomo (Contributo in volume (capitolo o saggio)) (literal)
- Anno
- 2009-01-01T00:00:00+01:00 (literal)
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Donatella Carboni, Fabrizio Benincasa, Matteo De Vincenzi (2009)
Le dimore dell'Uomo
CNR, IBIMET, Firenze (Italia) in Un confronto fra due regioni attraverso la stratificazione umana: la Sardegna centro-orientale e la Campania felix, Parte prima, 2009
(literal)
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- Donatella Carboni, Fabrizio Benincasa, Matteo De Vincenzi (literal)
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- Un confronto fra due regioni attraverso la stratificazione umana: la Sardegna centro-orientale e la Campania felix, Parte prima (literal)
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- Quaderno 15 Parte Prima della Collana tecnico-scientifica CNR-IBIMET ISBN 978-88-9022-103-3
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- Dipartimento di Teorie e Ricerche dei Sistemi Culturali Università degli Studi di Sassari (associato CNR-IBIMET)
CNR-IBIMET Sede di Sassari
CNR-IBIMET Sede di Sassari (literal)
- Titolo
- Le dimore dell'Uomo (literal)
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- Un confronto fra due regioni attraverso la stratificazione umana: la Sardegna centro-orientale e la Campania felix (literal)
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- F. Benincasa, D. Carboni, M. De Vincenzi, S. Ginesu, M. M. Gutierrez, R. Reali (literal)
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- F. Benincasa, D. Carboni (literal)
- Abstract
- e Urzulei, al centro il Nuorese con Oliena, a nord la Baronia con Dorgali. È questo
un territorio in cui si incontrano e si fondono tre modi di vivere, tre culture, che però non si
annullano l'una nell'altra. È un territorio che da un altopiano di circa 1000 metri, scende
rapidamente, in poco più di 20 kilometri, al mare interessando una zona poco abitata,
praticamente inalterata da più di un secolo, i cui confini sono: a oriente il mare del Golfo di
Orosei, a sud e sud-ovest la strada Orientale Sarda, a ovest il Supramonte e a nord la strada
che da Nuoro scende a Orosei.
La struttura insediativa della montagna sarda, nonostante i cambiamenti recenti, è
rimasta quella tradizionale. Si osserva ancora una grande concentrazione di villaggi
compatti, con scarse abitazioni in campagna. Il nuovo è principalmente la casa detta a
palattu, che tende a svilupparsi in altezza rispetto alle antiche case, cioè rispetto alle case
elementari, senza o con scarsi annessi rustici. Anche in questo, i centri di montagna non
risultano molto dissimili dai centri di collina e di pianura con tradizioni cerealicole e
caratterizzate da grandi case-fattorie dentro il paese, specialmente nel meridione dell'Isola.
In generale i paesi, compresi quelli più grandi, fino a pochi anni fa mostravano in modo
chiaro una struttura urbanistica ripartita tra un piccolo ceto signorile, possessore della
maggior parte delle terre e del bestiame, e il ceto dei lavoratori, comprendente pastori e
contadini, più o meno dipendente dal ceto signorile.
In sostanza il patrimonio abitativo-edilizio costituito dalle molte centinaia di case,
che ancora possono essere ascritte al novero di architetture storico-tradizionali, equivale a
uno straordinario deposito di memoria e di identità per le comunità locali e il loro territorio.
Come accade sempre più spesso, la coscienza del valore dell'ambiente naturale e
costruito si raggiunge soltanto di fronte al rischio della perdita totale di un patrimonio, per
sua natura non è riproducibile. La casa tradizionale fa parte a buon diritto di questo
patrimonio: per non essere tra breve costretti a parlarne al passato è sicuramente necessario
che il suo recupero entri, in un immediato futuro, nelle prospettive collettive.
La ricerca va quindi improntata al riconoscimento e alla tutela di quelle
caratteristiche particolari, difficilmente imitabili, che possiamo chiamare qualità ambientali
preesistenti, recuperando, prima dei manufatti, quel modo e quella cultura di cui erano
diretta espressione. (literal)
- Three regions come together in the area under study: to the south, Ogliastra with
Baunei and Urzulei; in the center, the Nuorese region with Oliena; to the north, Baronia
with Dorgali. Three lifestyles converge in this territory; three lifestyles produced by three
cultures that however don't cancel the one in the other. This is a territory which, from a
high plain at an elevation of about 1000 meters, slopes down rapidly in a little over
20 kilometers to the sea. This portion of the island - delimited to the east by the Gulf of
Orosei, to the south and south-west by the Eastern Sardinian road, to the west by
Supramonte and to the north by the Nuoro-Orosei road - is sparsely inhabited and has
remained essentially unchanged in over a century.
The structure of Sardinian mountain settlements, despite recent changes, has
remained traditional: a concentration of compact villages with a scarce presence of houses
in the countryside. Newer houses, called a palattu, tend to have a more vertical
development than the older houses, that is compared to elemental houses with few or no
annex constructions. Also in this regard the mountain villages are not very dissimilar to the
settlements in the hills or on the plain where grain-growing is a tradition and where large
farmhouses characterize the villages, especially in the southern part of the island. In
general, up until recently the towns, including the larger ones, were clearly divided in their
urban structure into a small upper class, who were the principal land and livestock owners,
and a lower working class that included shepherds and farmers, who were more or less
dependent on the upper class.
Essentially, the residential construction patrimony, which is made up of hundreds
of houses that can still today be considered as part of the historical and traditional
architecture, is an extraordinary component of the collective memory and identity for the
local communities and territory.
As happens with increasing frequency, consciousness of the value of the natural
and constructed environment is attained when there is the risk of losing that patrimony,
which, for its nature, is non-reproducible. Traditional houses deserve to be included in this
idea of patrimony, and in order to avoid speaking about them in the past tense it is
necessary that their protection becomes part of the collective idea in the very short term.
Thus, this work aims to recognize and protect those particular characteristics
which are difficult to replicate and that can be identified as pre-existing environmental
qualities through recovery of handicrafts, lifestyles and culture which are direct
expressions of them. (literal)
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