Institute for technologies applied to cultural heritage (ITABC)

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  • Institute for technologies applied to cultural heritage (ITABC) (literal)
  • Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (ITABC) (literal)
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  • L’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) è stato fondato nel 1981 ed ha sede presso l’Area di Ricerca CNR Roma1 di Montelibretti. Nel 1967 il CNR, venendo incontro alla esigenza di incentivare, nel campo delle scienze matematiche, fisiche e naturali, le ricerche connesse con l’indagine archeologica, e di portare l’attività scientifica svolta in Italia in questo settore al più alto livello internazionale, varò un programma speciale per le scienze c.d. sussidiarie dell’Archeologia, costituendo una Commissione ad hoc. Della Commissione, presieduta da Paolo Graziosi, facevano parte studiosi di chiara fama, tra i quali Alberto Broglio, Michele Cagiano de Azevedo, Romano Cipollini, Nevio Degrassi, Mario Fornaseri, Carlo Maurilio Lerici, Sabatino Moscati, Massimo Pallottino. Segretario Scientifico della Commissione fu nominato Giuseppe Donato. La Commissione varò nel Settembre del 1970 il Servizio per le Scienze Sussidiarie dell’Archeologia che funzionò sino al 1974 come organo esecutivo del Programma Speciale. Giuseppe Donato, nominato direttore del Servizio, chiamò inizialmente a collaborare ricercatori provenienti da alcuni Istituti del CNR (soprattutto geologi e fisici). In progresso di tempo, il Servizio si arricchì di personale e di attrezzature, curando il settore di analisi di materiali archeologici, eseguendo il rilevamento di zone archeologiche e istituendo rapporti con istituti scientifici italiani e internazionali di grande prestigio, e in particolare con l’Accademia Polacca delle Scienze. A seguito di questa evoluzione, il Servizio si trasformò alla fine degli anni ’70 in Laboratorio e, in ultimo, nel 1981, in Istituto con la denominazione attuale. A seguito della ristrutturazione degli Organi di Ricerca del CNR avvenuta tra il 2001 e il 2002, con il provvedimento ordinamentale n. 16018 del 15/10/2001, l’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali è stato provvisto di un nuovo statuto e di un più ampio piano di ricerca, tuttora vigenti, coerentemente con l’evolversi della domanda storica e dell’avanzamento delle metodologie e delle tecnologie scientifiche del settore. L’ITABC svolge, ai sensi dell’attuale regolamento istituti, attività di ricerca, di valorizzazione e trasferimento tecnologico e di formazione nel campo della conoscenza, conservazione, fruizione del patrimonio archeologico e, più in generale, del costruito storico, relativamente alle seguenti tematiche: - Sistemi informativi territoriali e metodi statistici applicati ai beni culturali; ricostruzione e contestualizzazione del paesaggio archeologico attraverso strumenti GIS, remote sensing, realtà virtuale e multimedia; - Metodologie geologiche e geofisiche ad alta risoluzione per la caratterizzazione dei siti archeologici e dei manufatti storici; - Ricerche per la catalogazione, l’analisi e lo studio di monete e tesori monetali antichi; - Metodologie di studio e di analisi dei manufatti di interesse storico, con particolare riferimento a quelli metallici; - Ricerche multidisciplinari per l’analisi, la documentazione, la valutazione, il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio costruito; - Tecniche di datazione di reperti archeologici e geologici con i metodi del 14C e della racemizzazione degli aminoacidi. Coerentemente con la necessità di un approccio multidisciplinare e interdisciplinare alla ricerca sui beni culturali, all’interno dell’ITABC, fin dalla sua costituzione come Istituto, operano archeologi, architetti, chimici, fisici, geologi, ingegneri ed informatici, competenze indispensabili per lo studio del Patrimonio. L’elemento distintivo dell’ITABC risiede, in particolare, nell’aver stabilmente coniugato, intra moenia, attività e metodologie di ricerca proprie delle c.d. ‘scienze dure’ (hard sciences) con quelle proprie delle scienze umanistiche, con la costruzione e l’affinamento di un linguaggio comune nel campo della ricerca applicata ai Beni Culturali: le diverse competenze non convivono semplicemente nello stesso ambiente, ma concorrono virtuosamente alla definizione delle progettualità più appropriate che il settore richiede. Da qui la “cultura omogenea” dell’Istituto, consistente non solo nella coscienza ma anche nella reale capacità della integrazione da parte dei vari gruppi di ricerca, essenziale per la definizione, l’implementazione e l’ottimizzazione di nuove metodologie di indagine sia per lo studio dei manufatti che per quello del territorio. Tale cultura comune non solo ha consentito la progettazione e la realizzazione, o comunque l’ottimizzazione, di strumentazioni avanzate nel campo della geofisica applicata, delle datazioni e della analisi e monitoraggio dei beni archeologici e architettonici, ma anche la definizione di progetti complessi per la conoscenza e la fruizione di beni archeologici ed architettonici in Italia e all’estero: progetti nati con l’intento di concorrere a sviluppare quelle strategie di conservazione preventiva e di gestione delle risorse culturali che oggi rappresentano il vero approccio innovativo alla salvaguardia, alla conservazione e alla valorizzazione dei beni storico-artistici. L’ITABC ha costantemente sviluppato, con i suoi settori scientifici, progetti e linee di ricerca attraverso azioni di sinergia sia al suo interno che in collaborazione con organismi esterni. In particolare negli ultimi anni, l’Istituto, a livello nazionale ed internazionale (come per altro confermano sia i progetti avviati soprattutto con forti finanziamenti esterni che le numerosissime e prestigiose convenzioni e collaborazioni scientifiche in atto, a livello internazionale e nazionale) si è caratterizzato come vera e propria interfaccia di dialogo, di consulenza e di comunicazione, fra scienziati, amministrazioni pubbliche, università, centri di ricerca e di formazione, nell’ambito delle scienze e tecnologie applicate ai beni culturali. Se consideriamo, inoltre, che numerosi programmi comunitari (VI e VII Programma quadro, Cultura 2000, Meda, INTAS etc), programmi nazionali (PON, FIRB, Parnaso) e regionali (POR, FSE) assegnano ai progetti integrati sui beni culturali un ruolo fondamentale, si comprende come una struttura come l’ITABC potrà svolgere in futuro un ruolo scientifico ancora più significativo. La stessa posizione geografica dell'Istituto, situato nel cuore di una regione dall’immenso patrimonio artistico e di grande vivacità culturale, appare infine di notevole importanza. Si pensi, ad esempio, come questa struttura potrà ulteriormente interagire con le Università ed Istituzioni Culturali presenti nel territorio, e in massima parte nella città di Roma, con un interscambio fecondo fra tecnologia, ricerca ed insegnamento mirato alla formazione di nuove e specifiche figure professionali nel campo dei Beni Culturali, in sinergia con altri poli di eccellenza già costituiti in ambito CNR. (literal)
  • The Institute of Technologies applied to Cultural Heritage (ITABC) was founded in 1978 and is located within the Research Area of Rome- CNR-Montelibretti. The restructuring of CNR’s scientific network in 2001 confirmed ITABC as a center of excellence in the research for Cultural Heritage. With a personnel of more than 41 researchers, technicians and administrators, ITABC has succeeded in developing various projects and branches of research both within the Institute and in cooperation with other institutions. Main goals of the Institute are as follows: · Advances in GIS research and in statistical methods applied to Cultural Heritage. More specifically, the reconstruction and contextualization of the archaeological landscape using GIS instruments, remote sensing, virtual reality, and multimedia. · The characterization of archaeological sites and historical artifacts using geological and high resolution geophysical methodology · The cataloguing, analysis, and study of ancient coins and monetary treasures; · The study and analysis of handmade artifacts of historical interest, particularly those that are metallic; · The analysis, documentation, evaluation, recovery, conservation, and exploitation of historical buildings through multidisciplinary research · The dating of archaeological and geological discoveries using 14C and amino acid racemization methods A cooperative and multidisciplinary approach is necessary in the field of Cultural Resources, and has been followed internationally for some time. ITABC, itself, has been able to use a multidisciplinary approach since its founding thanks to the presence of researchers from as diverse fields as archaeology, chemistry, physics, geology, engineering and computer science. In fact, one of the most distinguishing elements of ITABC is its ability to establish a link between the methods of the so-called “hard sciences” with those of the humanities. ITABC is continually working to build and refine a common language in the research applied to the Cultural Resources. Herein is born the “homogeneous culture” of the institute where the various research groups integrate their approach. This integrated approach, we believe, is essential for the definition, implementation and optimization of new, innovative research in Cultural Resources both in Italy and abroad. This common culture allows the development and optimization of advanced instruments in the field of applied geophysics (more specifically, instruments used to analyze and monitor archaeological and architectural heritage). While in the field of computerized documentation, it has allowed a more accurate study not only of the objects themselves, but, more importantly, also of the context of the objects (archaeological sites, historical cities and landscape). At its heart, our projects aim at developing strategies for the preservation and administration of cultural resources. In particular, the institute has recently acted both nationally and internationally as an interface between scientists, government administration, and university research centers in the application of science and technology to the study of Cultural Resources. Locally, ITABC has an advantage in its role as interface. It is located right in the heart of a region of immense artistic wealth and culture. The location, itself, makes possible a fruitful exchange of technology, research, and teaching, between the institute and other cultural institutions and universities of the region, the majority of which are in Rome. This interaction will lead to the formation of new professions in the field of Cultural Resources and most definitely will lead to cooperation with other centers within CNR. If we consider that the number of European Community (VI Framework Program, Cultura 2000, Meda, etc) national (P.O.N, Murst) and regional (P.O.R., fse) programs that already view our integrated approach on Cultural Resources as fundamental, we can see how ITABC and institutions like it will soon play an even greater scientific role. (literal)
Istituto esecutore di
Prodotto
Ha afferente
Codice
  • ITABC (literal)
Nome
  • Institute for technologies applied to cultural heritage (ITABC) (literal)
  • Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (ITABC) (literal)
Parte di
Afferisce a
Collaborazioni
  • COLLABORAZIONI NAZIONALI ROMA: CNR-Istituto di Cristallografia CNR Istituto per lo Studio delle Civiltà del Mediterraneo Antico CNR Istituto per lo Studio delle Civiltà dell’Egeo e del Vicino Oriente CNR Istituto di Struttura della Materia CNR Istituto per lo Studio dei materiali nanostrutturati CNR Istituto sull'Inquinamento Atmosferico CNR Istituto per le Applicazioni del Calcolo Mauro Picone The British School at Rome Facoltà di Architettura Università di Roma La Sapienza Facoltà di Ingegneria Università di Roma La Sapienza Dipartimento Scienze Storiche Archeologiche e Antropologiche dell’ Antichità Università di Roma La Sapienza Centro per le Trasformazioni del Territorio, Università di Tor Vergata Dipartimento di Idraulica, Trasporti e Strade. Area Geofisica Università di Roma La Sapienza Dipartimento di Elettronica Università di Roma La Sapienza Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali, delle Materie Prime e Metallurgia Università di Roma La Sapienza Dipartimento di Ingegneria Civile - Architettura Tecnica - Facoltà di Ingegneria II Università di Roma Dipartimento di Informatica e Sistemistica II Università di Roma Dipartimento di Progettazione e Scienze dell'Architettura - Tecnologia dell' Architettura - Facoltà di Architettura III Università di Roma Dipartimento di Scienze della Terra Università di Roma La Sapienza Dipartimento di Scienze della Terra III Università di Roma ENEA. Dipartimento per la salvaguardia del patrimonio artistico. Istituto Archeologico Germanico Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Istituto Centrale per il Restauro - MBAC Centro Regionale Documentazione BB.CC.AA. del Lazio Soprintendenza BB.AA.AA. di Roma Soprintendenza BB.AA.AA. del Lazio Soprintendenza Archeologica per l’ Etruria Meridionale Comune di Fara Sabina (RM) Comune di Magliano Sabina (RM) Comune di Mentana (RM) Comune di Monterotondo (RM) Comune di Poggio Mirteto (RM) Consorzio Civita ESRI ITALIA CM Sistemi G&O s.a.s. ANCONA: Facoltà di Ingegneria - Dipartimento di Scienze dei Materiali e della Terra Università di Ancona GEOTOP s.r.l. AREZZO: MENCI Software Scientifico AOSTA: Soprintendenza BB.CC.AA. BARI: CNR. Istituto per le Tecnologie della Costruzione. Sezione di Bari BOLOGNA: CNR Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell’Informazione e delle Telecomunicazioni. Sezione di Bologna. CINECA - Consorzio Interuniversitario CALTANISSETTA: Soprintendenza BBCCAA CATANIA: CNR -IBAM Sezione di Catania - Italia Dipartimento di Matematica ed Informatica Università di Catania. Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Laboratori Nazionali del Sud CHIETI: Dipartimento di Scienze della Terra Università di Chieti COSENZA: Università della Calabria FIRENZE: Dipartimento di Scienze della Terra Università di Firenze Facoltà di Architettura, Dipartimento di Urbanistica Università di Firenze CNR Istituto di Fisica Applicata Nello Carrara GENOVA: Facoltà di Architettura - Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti Università di Genova L'AQUILA: Dipartimento di Biologia di base e Applicata Università dell’Aquila MILANO: Dipartimento di Elettronica e Informazione Politecnico di Milano Dipartimento di Progettazione Architettonica - Facoltà di Architettura Politecnico di Milano EIDOCOM EJTE-GEIE CNR TeMPE NAPOLI: Dipartimento di Scienze Fisiche Università di Napoli Istituto Universitario Orientale NOVARA: SYREMONT PALERMO: Università di Palermo - Facoltà di Agraria PARMA: FO.A.R.T. PERUGIA: Regione Umbria PESCARA: Dipartimento di Metodi Quantitativi e Teoria Economica Università di Pescara PISA: Dipartimento Scienze Storiche del Mondo Antico M.I.D.-Missione Italiana in Dhofar Università di Pisa. CNR Istituto Elaborazione dell'Informazione PRATO: ISCO s.r.l. TORINO: CNR Istituto per l'Elettronica e l'Ingegneria dell'Informazione e delle Telecomunicazioni Torino SIEL s.r.l. Moncalieri (TO) Facoltà di Architettura Università di Torino TRAPANI: Comune di Alcamo Comune di Castellamare del Golfo Provincia Regionale di Trapani Soprintendenza BB.CC. di Trapani TRENTO: Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche Università di Trento Dipartimento di Statistica e Ricerca Operativa Università di Trento TRIESTE: Museo Civico di Storia Naturale Trieste COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI AUSTRIA: Europa Nostra Vienna Institute for Technology and Remote Sensing University of Technology Vienna FRANCIA: CNRS - Institut de Recherche sur l'architecture antique - Centre de Documentation photographique and photogrammetrique Parigi GERMANIA: Institut fuer Archaeometallurgie Deutsches Bergbau-Museum Bochum GIAPPONE: Geophysical Archaeometry Laboratory Otsubu NARA National Cultural Properties Research Institute Nara GRAN BRETAGNA. The British Museum Department of Coins and Medals LONDON The Ashmolean Museum Oxford University OXFORD GRECIA: Dipartimento di Geologia Università di Patrasso Dipartimento di Paleontologia Università di Atene Geophysical Laboratory Aristotele University Thessaloniki KAZAKHISTAN: Istituto di Archeologia, Accademia delle Scienze Almaty LIBIA: Dipartimento Antichità Repubblica Araba Popolare Libica Leptis Magna - El Khoms SPAGNA: Departamento de Geologia Università di Salamanca Departamento de Geologia e Geodinamica Università Huelva Museo Nacional Ciencias Naturales -CSIC Madrid USA Center for Remote Sensing Application and Department of Archaeology Boston University Department of Antropology University of Chicago IL GPL Lab NASA Pasadena CA Shape Lab Brown University Providence - RI Scripps Institution of Oceanography La Jolla - San Diego CA Southern Methodist University Dallas UZBEKISTAN: Uzbek Academy of Science - Institute of Archaeology Samarkand (literal)
Attività di formazione
  • Per quanto l’ITABC, come gli altri istituti del CNR, sia fondamentalmente un Istituto di Ricerca, esso opera da sempre a pieno titolo nel settore della formazione, intesa come trasferimento dei risultati originali della propria attività scientifica. Va tra l’altro tenuto presente che i numerosi programmi condotti con finanziamenti esterni, sia nazionali, sia internazionali, finanziati dalla Unione Europea dei quali l’ITABC è capofila o comunque partner, prevedono delle attività in qualche caso anche significative di formazione e di disseminazione dei risultati. Nell’ambito delle attività formative affidate all’iniziativa di singoli o gruppi di ricercatori vanno soprattutto ricordate quelle svolte in ambito universitario, con l’affidamento di contratti di insegnamento, partecipazione in qualità di docenti a corsi di specializzazione e/o di dottorato, e al relativo tutoraggio e assistenza nella preparazione dei lavori di diploma, in particolare nel settore del telerilevamento, dei GIS, della realtà virtuale applicata all’archeologia, delle prospezioni geofisiche, dell’ analisi dei materiali e ancora, della conoscenza, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio architettonico: tra tali attività vanno soprattutto ricordate quelle con l’Università di Roma La Sapienza, l'Università della Tuscia, l'Università di Siena e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Significativa è, infine, l’attività svolta intra-moenia, con l’attivazione di numerose borse di studio e di assegni di ricerca, finalizzate, sempre in stretto collegamento con le Università e gli altri istituti CNR, alla formazione di specifici profili scientifici e professionali nei campi di interesse dell’Istituto. (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/localizzazione.owl#via
  • Via Salaria km. 29,300 (literal)
Cap
  • 00016 (literal)
Città
  • Monterotondo Stazione (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/localizzazione.owl#provincia
  • RM (literal)
Telefono
  • 0690672713/377 (literal)
Codice CDS
  • 098 (literal)
Servizi
  • All'Istituto afferiscono due laboratori di datazione, e più precisamente uno con il metodo del 14C e l'altro con il metodo di racemizzazione degli aminoacidi. Anche se tali laboratori sono nella loro essenza funzionali alle attività di ricerca condotte dall'ITABC, essi effettuano, nei limiti delle loro capacità operative, una notevole attività in conto terzi, ponendosi sul mercato con assoluta eccellenza scientifica e competitività. Responsabile dell'attività di ricerca dei Laboratori è il prof. Giorgio Belluomini: Email giorgio.belluomini@itabc.cnr.it Tel. 0690672469/279 Fax 0690672684 (literal)
Competenze
  • Nel panorama attuale degli Istituti del CNR l’ITABC si pone oggi come polo di riferimento nel campo della conoscenza, conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali. L’alto grado di rischio che caratterizza oggi gran parte dei Beni che costituiscono il patrimonio culturale nel suo complesso rende sempre più urgente l’adeguato rilancio di un sistematico approccio interdisciplinare e multidisciplinare, per la conoscenza e la valorizzazione dei manufatti e dei monumenti: questa azione è oggi tanto più improcrastinabile per quanto riguarda il c.d. patrimonio ‘minore’, il quale costituisce uno dei più importanti elementi connettivi del tessuto storico-sociale, e tuttavia a maggior rischio di degrado e di distruzione. L’ITABC è in grado oggi di definire e portare avanti metodologie e tecnologie innovative per tale azione strategica, sia in relazione ai Beni mobili che a quelli immobili, ai fini di una conoscenza integrata e diffusa del Patrimonio riconosciuta come valore assoluto e alla trasmissibilità della stessa alle generazioni future, in primo luogo con le possibilità offerte dalle tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. L’ITABC è infine sempre molto attento al trasferimento dei risultati ottenuti in questo settore, in particolare verso gli Enti Locali aventi competenza nella gestione e valorizzazione del patrimonio, anche attraverso la direzione di progetti di grande respiro per formazione di operatori di Beni Culturali, come testimonia, ultimamente, il progetto in corso approvato dalla regione Siciliana (POR-FSE) INFORMCATALOG: iniziative integrate per la formazione e l’inserimento nel mercato del lavoro di operatori specializzati nel rilievo, catalogazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico mediante tecnologie informatiche del quale l’Istituto è coordinatore. In particolare, sono progettati, realizzati ed ottimizzati anche in funzione della pianificazione dello sviluppo del territorio, in sinergia con i Ministeri, le Soprintendenze e gli Enti competenti: a)indagini archeologiche con ricognizioni di superficie e posizionamento mediante stazioni topografiche totali e D-GPS; b)Ricerche multidisciplinari per l’analisi, la documentazione, la valutazione, il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio costruito. c)prospezioni geologiche e geofisiche integrate ad alta risoluzione con i metodi di indagine più avanzati per il controllo immagini-terreno; d)indagini geocronologiche; e)implementazione di Sistemi informativi territoriali e geografici (SIT, GIS) contenente tematismi vettoriali, raster ed alfanumerici, mirata alla correlazione spaziale tra le diverse tipologie di dati raccolti in relazione ai siti selezionati; f) sviluppo di sistemi informativi avanzati per la ricostruzione virtuale dei paesaggi archeologici e, in generale, per la illustrazione, fruizione e la valorizzazione di Beni storico-artistici; g)sviluppo ed ottimizzazione di metodologie per l’analisi dei materiali anche ai fini della definizione dell’uso e della provenienza; h)progettazione e realizzazione di sistemi integrati di strumentazione portatile per analisi fisiche non distruttive in situ; i)sviluppo di metodologie per la ricostruzione delle tecnologie di fabbricazione di manufatti mobili, con particolare riferimento a quelli metallici e ceramici; l)metodologie e tecniche di datazione con il metodo del 14C e della racemizzazione-epimerizzazione degli aminoacidi; m)progettazione e sviluppo di databases di dati eterogenei, con relative interfacce di gestione in ambiente distribuito anche ai fini di riconoscimento e di classificazione semiautomatica di immagini e di dati alfanumerici. (literal)
Email
  • itabc@itabc.cnr.it (literal)
  • mailto:itabc@itabc.cnr.it (literal)
Indirizzo
  • Via Salaria km. 29,300 - 00016 Monterotondo Stazione (RM) (literal)
Direttore
Missione
  • Soluzioni per monitorare l'ecosistema del patrimonio culturale a livello locale, regionale, nazionale, europeo ed internazionale L’ITABC è stato fondato nel 1981 ed ha sede presso l'Area di Ricerca di Roma 1 del CNR, dove si è consolidato come polo di eccellenza nel campo delle ricerche sulle scienze e tecnologie per i Beni Culturali. La visione che costituisce il fondamento concettuale e il presupposto operativo dell’Istituto interpreta il Patrimonio Culturale come riferimento dell’identità collettiva, a livello locale, regionale, nazionale, europeo, internazionale, contestualizzato sul territorio, letto alla luce di molteplici saperi e mestieri e, dunque, come potenziale propulsore di dinamiche sociali, economiche e culturali tali da suggerirne un approccio sistemico unitario. L’ ”Ecosistema Patrimonio Culturale” è stato pertanto assunto come sistema complesso di interazioni tra diverse tipologie di processi (conoscenza, monitoraggio, conservazione e valorizzazione-fruizione) che operano su una rete di diverse tipologie di Beni Culturali e relativi contesti. Sulla base di tali presupposti, gli obiettivi principali dell’ Istituto sono costituiti dalla configurazione di soluzioni innovative per la gestione di tali interazioni mediante azioni fortemente coordinate di ricerca, nonché dalla formazione, sperimentazione e diffusione dei risultati, basate su un sistema complesso e integrato di tecnologie abilitanti, di carattere innovativo rispetto allo stato dell'arte a livello internazionale. La vocazione interdisciplinare, esplicitata in una visione di “unicum”, la capacità di porsi come modello e interlocutore privilegiato per scienziati, amministrazioni pubbliche, università, centri di ricerca e di formazione, rappresentativi del panorama europeo ed internazionale, hanno specializzato le complesse e diversificate attività dell'Istituto in ambiti che vanno dal territorio all'architettura, dal singolo reperto alla caratterizzazione materica dei beni, dall'archeologia al museo. (literal)
Attività di ricerca
  • Attualmente (gennaio 2008) le principali attività di ricerca vengono condotte nell’ambito di cinque commesse e di un modulo pertinente ad una commessa esterna, con la piena valorizzazione di tutte le componenti scientifiche dell’Istituto. Commesse: 1) Integrazione di tecniche avanzate di rilevamento, metodologie geofisiche, GIS e modelli numerici per la conoscenza dei siti archeologici e la caratterizzazione dei manufatti storici (Resp. Dr. Salvatore Piro). 2) Sviluppo di metodologie multidisciplinari e strategie progettuali per l'analisi, la conservazione e il riuso del patrimonio costruito (Resp. Dr. Luciano Cessari). 3) Metodologie e tecniche integrate di catalogazione, analisi, datazione e studio di manufatti mobili archeologici, storici e artistici (Resp. Dr. Marco Ferretti) 4) Virtual Heritage: tecnologie digitali integrate per la conoscenza, la valorizzazione e la comunicazione dei beni culturali attraverso sistemi di realtà virtuale (Resp. Dr.ssa Sofia Pescarin). 5) Conoscenza, conservazione, valorizzazione del Patrimonio Culturale di un territorio: domanda-offerta di metodologie e tecnologie (Resp. Dr. Paolo Salonia) Modulo: Analisi e sintesi di dati eterogenei per un monitoraggio assistito del degrado di beni culturali (Resp. Dr. Paolo Salonia: Commessa IAC, resp. Dott. Domenico Vitulano) Ciascuna delle commesse prevede moduli di attività svolti presso altri Istituti ove è stato possibile creare sinergie con gruppi di lavoro che lavorano su progettualità affini: tali collegamenti risultano particolarmente rilevanti con l’Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali (Firenze) e l’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali di Lecce. Con la necessaria determinazione negli ultimi anni si è intensificato il collegamento dei gruppi di ricerca alle grandi reti nazionali ed internazionali anche per il tramite delle Convenzioni ed accordi di programma con Università, Enti, Organismi di Ricerca e di Tutela nazionali ed internazionali: tra i più prestigiosi in ambito internazionale segnaliamo quelli con la NASA, la California University, la Brown University, il Field Museum of Chicago, l’UCLA, Cultural Virtual Reality Lab, Los Angeles, il Virtual Heritage Network, l’ International Society for Archaeological Prospecton. La caratterizzazione dell’Istituto quale vera e propria interfaccia internazionale di dialogo e di comunicazione fra scienziati di diversi ambiti disciplinari in fondamentali settori ricerca applicata al Patrimonio Culturale è testimoniata dall’organizzazione e dal successo del 6°Congresso Internazionale su Archaeological Prospection (14-16 Settembre 2005, CNR Aula Convegni), dei due convegni su The Reconstruction of Archaeological Landscapes through Digital Technologies, svoltisi rispettivamente a Boston nel 2001, e a Roma nel 2003, nonché la più recente From Space to Place, 2nd International Conference on Remote Sensing in Archaeology, tenutasi a Roma nel dicembre del 2006: eventi che hanno rappresentato il forum internazionale nell’ambito del quale si sono confrontate e discusse le metodologie, le tecniche ed i risultati relativi agli avanzamenti nel campo delle Prospezioni Archeologiche, del telerilevamento, e più in generale, dell’Archeologia del Territorio. Tutte le attività di innovazione metodologica e tecnologica portate avanti presso l’ITABC – così come nella Mission dell’Istituto – in pieno collegamento con la centralità della domanda storica e sostenute attraverso programmi di ricerca finanziati in gran parte dal MIUR e dal MBCA (Consorzio SIINDA nell’ambito del Programma Parnaso, Progetti FIRB), da altri Enti Italiani (Arcus, Regioni -in particolare la Regione Autonoma Val D’Aosta, la Regione Lazio- Province, Comuni etc.) e dalla UE, sono testate e validate attraverso concreti casi di studio in Italia e all’estero, in quest’ ultimo caso di grande rilevanza internazionale. Da citare, in quest’ambito, la Missione archeologica per lo studio del tesoro monetale di Misurata (Libia), la Missione a Cipro per lo studio dell’insediamento preistorico di Pyrgos (sito campione per la ricostruzione delle attività produttive nel bacino del Mediterraneo Orientale nell’età del bronzo), le missioni in Giordania (Petra), a Chan Chan (Trujillo, Perù), per il restauro, la conservazione e la fruizione del noto complesso archeologico pre-inca, sostenute in gran parte da finanziamenti esterni, tra i quali, rilevanti, quelli del MAE. Di particolare rilevanza, ancora tra le attività condotte dall’ITABC all’estero, il progetto”Bedestan”, concernente lo studio e il progetto di restauro, conservazione e la valorizzazione della ex Chiesa di S.Nicola (XII-XIII secolo) nella Old City di Nicosia (Cipro), zona di occupazione turca, frutto della vincita della selezione a seguito di un bando dell’ ONU, che ha offerto grande visibilità internazionale per l’Istituto nel settore della conservazione e nel recupero di edifici storici. Negli ultimi anni, e in particolare a partire del 2005, grande sviluppo hanno avuto le attività, finanziate con rilevanti fondi esterni, relative alla fruizione del patrimonio culturale attraverso tecnologie innovative, con la creazione di sistemi informativi di realtà virtuale desktop che possano integrare differenti ontologie di dati spaziali tridimensionali in scala intra-sito (manufatto architettonico, struttura, scavo) ed inter-sito, cioè territoriale (paesaggio archeologico e culturale). Il processo di acquisizione ed elaborazione dei dati ha permesso la creazione di sequenze di protocolli metodologici che hanno registrato l’interesse della comunità internazionale, Unesco in primis. Segno dell’apprezzamento per le ricerche condotte presso l’ITABC in questo campo è il primo premio dell’ E-content award nella categoria e-learning per il progetto “Musealising the virtual: the Scrovegni Chapel project” (2005), dedicato alla creazione di un sistema di realtà virtuale per la Cappella degli Scrovegni ad opera del VHLab dell’ITABC; il premio ha costituito un importante riconoscimento internazionale dedicato ad opere di valore comunicativo, culturale e tecnologico. Un secondo evento internazionale molto importante è stato l’organizzazione della mostra di archeologia virtuale “Immaginare Roma antica”, ancora con il gruppo di lavoro del Virtual Heritage Lab, che ha permesso di esporre presso il Museo dei Mercati di Traiano a Roma oltre 40 opere ed installazioni provenienti da 12 paesi diversi. Da citare infine il recente progetto, interamente finanziato da Arcus S.p.a. ‘Il museo virtuale della Via Flaminia antica’, inaugurato l’8 gennaio 2008, che ha sede permanente in una sala del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano a Roma, messa a disposizione dalla Soprintendenza Archeologica di Roma. Il risultato ha richiesto oltre due anni di lavoro, un’equipe di venti fra archeologi, architetti, informatici, storici dell’arte, esperti in paleoambienti, impegnati nella creazione di un mondo virtuale ‘vivo’, fatto di paesaggi, fauna, flora, comportamenti umani e territoriali popolati, in grado di integrare ed affiancare il tessuto odierno e il mondo antico. Non meno importanti le attività di ricerca in Italia, soprattutto per quanto riguarda l’analisi multidisciplinare di contesti storici-topografici, p. e. volta a ricostruire il popolamento della Sabina Tiberina in epoca arcaica e romana, che ha fruttato una monografia pubblicata nella prestigiosa serie ‘Forma Italiae’. Significativa anche l’attività di sviluppo di prototipi, sia hardware che software. Tra quelli hardware, da citare in particolare la strumentazione analitica portatile, sviluppata in collegamento con l’Accademia Polacca delle Scienze, e i sistemi accessori per un più efficiente utilizzo sul campo di spettrometri XRF. Da ricordare infine, più specificatamente a livello metodologico, l’attività su ‘Analisi e sintesi di dati eterogenei per un monitoraggio assistito del degrado di Beni Culturali’. La ricerca si colloca all'interno di un approccio interdisciplinare al bene da salvaguardare e intende produrre un insieme di attività sostanzialmente afferenti ai temi della \"conservazione programmata\" ed inserite in un quadro complessivo di utilizzazione integrata di ambienti informatici, mediante i quali è possibile risolvere in forme assistite le problematiche proprie dell'approccio conoscitivo/diagnostico al manufatto da salvaguardare per la susseguente definizione di strategie di intervento e di monitoraggio. Come necessario complemento della ricerca, notevole impulso è dato alla attività di formazione, sia con l’organizzazione in proprio di attività specifiche autofinanziate, che con la partecipazione dei ricercatori, in qualità di docenti, a corsi di dottorato di ricerca, corsi di Laurea e di diploma, e a master Universitari: attività che quasi sempre è nata nel quadro della collaborazione con le Università interessate ai numerosi progetti di ricerca. Indicatore non trascurabile del livello delle attività è la ricca produzione scientifica a stampa, in riviste di grande prestigio e sotto forma di comunicazioni e relazioni a Congressi Nazionali ed Internazionali. (literal)
Unità organizzativa di supporto

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