Istituto per lo studio degli ecosistemi (ISE)

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  • Istituto per lo studio degli ecosistemi (ISE) (literal)
  • Institute of ecosystem study (ISE) (literal)
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  • Nel Gennaio 2002, nell’ambito della ristrutturazione della rete di Istituti del CNR, è stato costituito l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (ISE). L’Istituto ha la sua sede principale a Verbania, nella sede storica dell’Istituto Italiano di Idrobiologia, e sedi distaccate a Firenze, Pisa e Sassari. Scopo dell’Istituto è quello di svolgere attività di ricerca di base e applicata sulla struttura e sul funzionamento degli ecosistemi acquatici e terrestri, anche alla luce dei cambiamenti globali e della pressione antropica. L’obbiettivo è di acquisire la conoscenza scientifica che deve essere alla base di qualsiasi intervento protettivo e correttivo. Questa attività è prezioso supporto agli enti preposti alla tutela ed al recupero ambientale. Le linee principali nelle quali si articolano le ricerche sono: 1) Struttura e funzionamento degli ecosistemi acquatici e terrestri 1.1 Ricerche di ecologia di base ed applicata: studio dei processi e valutazione qualitativa degli ecosistemi acquatici e terrestri. 1.2 Ruolo del suolo e delle acque interne nel ciclo globale del carbonio. 1.3 Studio degli effetti delle variazioni climatiche sugli ecosistemi terrestri e acquatici di superficie e sotterranei. Evoluzione a lungo termine dei laghi e paleolimnologia. 1.4 Ecologia di ambienti estremi: Alpi, Himalaia, Svalbard, e Ande. 1.5 Ruolo ecologico e potenziali applicazioni biotecnologiche dei microorganismi. 1.6 Controllo biologico degli organismi dannosi ed ecologia applicata ai sistemi agro-forestali. 1.7 Biodiversità e conservazione delle biocenosi acquatiche e terrestri. 2) Tecniche di protezione e recupero della qualità di acque e suoli 2.1 Disinquinamento e recupero dei laghi. 2.2 Metodologie per il controllo e il recupero di suoli degradati e a rischio desertificazione. 2.3 Caratterizzazione degli effetti dell’inquinamento sugli ecosistemi acque acquatici e terrestri, su suoli e siti contaminati e loro recupero mediante tecnologie innovative. Nell’ambito delle attività di ricerca sopra riportate l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi intrattiene rapporti di collaborazione con istituzioni scientifiche italiane e straniere anche attraverso la realizzazione di progetti comuni e convenzioni “ad hoc”; svolge ricerche per la messa a punto di metodologie innovative per l’analisi dei compartimenti ambientali; cura la documentazione e la formazione di banche dati nel campo di specifica competenza, nonché la diffusione dei risultati scientifici emergenti dalle proprie ricerche anche attraverso la pubblicazione di riviste specialistiche. L’Istituto fornisce inoltre il proprio supporto scientifico-tecnico agli Organi dello Stato per la predisposizione di normative e per la soluzione di particolari problemi ambientali nei settori di specifica competenza; contribuisce alla formazione ed al perfezionamento di personale scientifico-tecnico e offre la collaborazione del proprio personale al conseguimento di lauree, specializzazioni o dottorati di ricerca. Qui di seguito vengono riportati dei profili sintetici delle singole sedi distaccate nelle quali l’Istituto è articolato. La sede principale dell’ISE si trova a Verbania Pallanza ed è costituita dall’ex Istituto Italiano di Idrobiologia \"Dott. Marco De Marchi\", sorto come fondazione nel 1938 e incorporato al CNR come Organo afferente al Comitato Ambiente nel 1977. L’III ha continuato la sua attività fino al 01/01/2002 quando è confluito nell’ISE. L'Istituto Italiano di Idrobiologia è stato caratterizzato fin dal suo sorgere da un approccio interdisciplinare allo studio dei laghi, nonostante il suo nome facesse riferimento soltanto alle componenti biotiche degli ecosistemi acquatici. In effetti la limnologia studia le raccolte d’acqua sotto tutti i possibili punti di vista. Molte sono quindi le scienze dalle quali essa deve sollecitare la collaborazione: zoologia, botanica, chimica, fisica, geologia, meteorologia, ecc. Questo approccio multidisciplinare continua a costituire il denominatore comune della ricerca in atto presso la sede di Pallanza dell’ISE. Esso ha permesso e permette di affrontare efficacemente le problematiche relative all'ecologia delle acque interne, ottenendo risultati di rilievo sia nel contesto del panorama scientifico mondiale che nell'ambito degli interventi concreti di recupero e di gestione dei laghi. La sede di Pallanza possiede una delle biblioteche più antiche e complete nel settore delle scienze delle acque interne. In essa sono raccolti circa 1.400 riviste scientifiche, più di 7.000 volumi specialistici e circa 60.000 estratti catalogati. L’ISE continua l'attività editoriale dell'Istituto Italiano di Idrobiologia pubblicando, dal 1999, una nuova rivista internazionale, il Journal of Limnology, prosecuzione, in una veste editoriale rinnovata, della precedente pubblicazione storica dell'Istituto, le Memorie dell'Istituto Italiano di Idrobiologia. La Sede di Pisa dell’ISE è formata per intero dall’ex Istituto per la Chimica del Terreno (ICT) che fu fondato nel 1969 per trasformazione in Laboratorio di un Centro di Studio preesistente e che assunse la denominazione finale nel 1979. L’ICT continuò la sua attività fino al 31/12/2001 per confluire nell’ISE dal 01/01/2002. Alla fine degli anni 60 cominciava ad essere chiara la necessità che i sistemi complessi, come il suolo, potevano essere studiati solo mediante un approccio interdisciplinare. Per questo motivo, l'esigenza pressante di affrontare e risolvere i numerosi problemi relativi ai processi di carattere chimico, biochimico e fisico responsabili del mantenimento di un adeguato livello di fertilità nel terreno agrario fu risolta mediante la creazione di un Istituto dove l'attività di ricerca unisse, in maniera integrata, competenze provenienti dai settori disciplinari di chimica, agraria e biologia. L’ICT rimase per molti anni l'unico Organo del CNR incaricato di svolgere ricerche ad ampio spettro sul suolo e quindi, di conseguenza, le tematiche iniziali si ampliarono nel corso degli anni recependo le modifiche avvenute nel quadro di riferimento nazionale ed internazionale. In particolare, all'attività di carattere specificatamente agrario si affiancarono e poi diventarono prevalenti altre tematiche di più ampio interesse ambientale che tenevano conto della crescente considerazione sull'importanza del suolo come comparto ambientale in strettissima relazione con gli altri, con particolare riguardo a quello dell’acqua. L'attività di ricerca attuale della sede di Pisa del CNR ISE si propone di chiarire gli aspetti chimici, biochimici e fisici legati ad una migliore comprensione della qualità del suolo con lo scopo di contrastare tutti quei fattori, naturali ed antropici, in grado di degradarne irreversibilmente la funzionalità come, ad esempio, l’inquinamento, la desertificazione, la perdita di fertilità, gli incendi. La sede distaccata di Firenze dell'ISE comprende il personale di tre ex Organi: l'Istituto per la Genesi e l'Ecologia del Suolo (IGES), il Centro di Studio per la Faunistica ed Ecologia Tropicali (CESFET), il Centro di Studio dei Microrganismi Autotrofi. L'attività della sede di Firenze si articola in tre linee tematiche: a. Analisi della biodiversità ed ecologia di faune epigee ed ipogee (in particolare alcuni gruppi di Crostacei e di Insetti) di aree temperate e tropicali con l'uso di metodologie morfologiche classiche e molecolari per la valutazione dei percorsi evolutivi che hanno permesso la differenziazione e l'adattamento ai vari ambienti; dinamica dei popolamenti stigobi, con analisi del ruolo funzionale e delle risposte spazio-temporali delle biocenosi acquatiche sotterranee, freatiche e carsiche, rispetto alle variabili ambientali; e delle strategie comportamentali e delle risposte metaboliche tese al mantenimento dell'habitat; studio delle biocenosi dei litorali sabbiosi con particolare riguardo agli adattamenti comportamentali degli artropodi litorali in relazione ai differenti parametri ambientali. b. Approccio interdisciplinare al funzionamento dell'ecosistema del suolo con particolare riferimento alle interazioni fra le frazioni minerale (soprattutto la frazione colloidale) ed organica. Nell'ambito di quest'ultima vengono prese in considerazione sia la componente abiotica naturale (sostanze humiche) o derivata dall'attività antropica (inquinanti, fertilizzanti, reflui), sia quella prettamente biologica, come alcune specie di microrganismi autotrofi (cianobatteri) ed i prodotti del loro metabolismo, nonché le sostanze proteiche responsabili della infezione TSE. c. Studi sull'ecologia, la fisiologia, la biochimica, la tassonomia e la biotecnologia dei microrganismi fototrofi (cianobatteri, microalghe e batteri fotosintetici anossigenici). L'approccio globale rende possibile lo svolgimento di temi di grande attualità quali la tutela della biodiversità microbica, la difesa dell'ambiente e lo sfruttamento delle peculiari caratteristiche metaboliche di microrganismi fototrofi nei settori agro-industriale e biotecnologico in senso lato. La sede di Sassari è stata istituita alla fine del 2001 come sezione distaccata dell’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi. Lo scopo delle attività condotte in questa sede è quella di combinare i reali problemi del controllo biologico con appropriati studi ecologici sia per sviluppare ulteriormente la comprensione della dinamica di popolazione nelle interazioni nemico-preda-pianta ospite e per migliorare la sicurezza e l’efficacia dei metodi di controllo biologico e di lotta integrata dei nocivi. Il lavoro comprende il controllo dei nocivi e utilizza tecniche di base ed empiriche tratte da numerose discipline nell’ambito della biologia delle popolazioni. (literal)
  • In January 2002, in the framework of the reorganisation of the network of the Institute of National Research Council (CNR), the Institute of Ecosystem Study has been constituted. The new center of researches is located in Pallanza, in the historical building of the former Istituto Italiano di Idrobiologia and resulted from the fusion of the already named Istituto Italiano di Idrobiologia in Pallanza; the Istituto di Ricerca sul Controllo dell’Ambiente, Sassari; the Istituto per la Genesi ed Ecologia del Suolo, the Centro di Studio per la Faunistica ed Ecologia Tropicali and the Centro di Studio dei Microrganismi Autotrofi, Firenze; the Istituto per la Chimica del Terreno, Pisa and, finally, the Group on Evolutionary Biology and Nature Conservation, Roma. The new Institute is structured in the following four research units: - Hydrobiology and inland waters ecology (Pallanza) with a group of evolutionary biology and nature conservation in Rome; - Applied ecology and biological control (Sassari); - Soil dynamics, faunistic and photosynthetic microorganisms (Florence); - Soil chemistry (Pisa). Aims of the Institute are to realise researches on natural ecosystems and on the effect of anthropogenic impact on the mechanism of their functioning. Moreover, applied researches are done on the field of the individuation of advanced ecotechnologies for the ecosystem management. The following themes of research represent the fundamental activities of the Institute: - Limnology and ecophysiology of aquatic ecosystems - Population ecology - Evolutionary biology, biodiversity and nature conservation - Macro- and micropollutants in the environment - Biological pest control - Soil ecosystem, assessment and management of soil quality. There below are outlined the Research Units making up the Institute. The Research Unit of Hydrobiolgy and Ecology of Inland Waters of the ISE is constituted by the formerly Italian Institute of Hydrobiolgy \"Dr. Marco De Marchi\", established in 1938 as a foundation. In 1977 it was integrated into the National Research Council (CNR) and controlled through the CNR Environment Committee. The Institute has continued its activity till the end of 2001. Then from January 2002 it become part of the ISE (Istitute of Ecosystem Study) constituting the Research Unit of Hydrobiolgy and Ecology of Inland Waters. The Italian Institute of Hydrobiolgy has been characterized since the beginning by an interdisciplinary approach to the study of lakes, despite its name was referring only to the biological compartments of the aquatic ecosystem. Actually limnology studies the water bodies from the all possible points of view. Therefore, limnology needs the collaboration of many disciplines such as zoology, botany, chemistry, physics, geology, meteorology, etc. This multidisciplinary approach is still constituting the common denominator of the research going on in the Research Unit of Hydrobiolgy and Ecology of Inland Waters. It has allowed and it allows the Section of Hydrobiology to effectively front the problems of the ecology of inland waters, obtaining considerable results both from scientific and practical point of view, in the frame of lakes recovery and management actions. This excellence is proved by the scientific production of the Section, qualitatively and quantitatively relevant, and by its assiduous presence in national and international important programs as well as by its frequent involvement in the planning and in the realization of lake restoration projects. The Library of the Research Unit in Pallanza is one of the oldest among those of limnological interest. The scientific publications housed there include: 600 journals, 6000 books, 50000 miscellaneous abstracts. The Research Unit of Hydrobiology and Ecology of Inland Waters is continuing the publishing activity of the Istituto Italiano di Idrobiologia, which has been publishing since 1999 the international Journal of Limnology, the new layout of the previous hystorical publication: Memorie dell'Istituto Italiano di Idrobiologia. The Research Unit is present in Internet with an important website, addressed both to science professionals and to popular science. In fact, next to the scientific production made available online, the site offers hypertexts and ebooks aimed at popularization of limnology. The Unit of Soil Chemistry (SCS) of ISE is made up entirely of the ex-Institute of Soil Chemistry (ICT), which was founded in 1969 through the transformation into a laboratory of a pre-existing Study Centre and whose final name was confirmed in 1979. ICT continued its activity until 31/12/2001 when it merged with ISE, becoming from 01/01/2002 the present SCS. At the end of the 1960s it became clear that complex systems, like the soil, could only be studied by means of an inter-disciplinary approach. There was a the pressing need to face and resolve the various problems relative to processes of a chemical, biochemical and physical character responsible in the maintenance of an appropriate level of fertility in agricultural soils. Therefore an Institute was created where research activity could be combined, in an integrated way, with the wide experience of the chemical, agricultural and biological fields. SCS (ex ICT) remained for many years the only body of the CNR responsible for a wide range of research on the soil. As a consequence, the original research areas widened with time to maintain the CNR activity in this field up to date, absorbing the modifications emerging in the national and international context. In particular, in addition to the specifically agricultural activity, other areas of research incorporating wider environmental factors were added and began to prevail. This research took into account the growing concern of the importance of the soil as an environmental compartment in close relation with other compartments, particularly that of water. The present research activity of SCS has the aim of clarifying the chemical, biochemical and physical aspects linked with a greater understanding of soil quality with the objective of opposing all those factors, natural and man-induced, which irreversibly degrade the functional character of the soil. These include, for example, pollution, desertification, loss of fertility and fire. Practically the whole activity of SCS falls within the “terrestrial ecosystems” research line of ISE. The Unit of Florence includes researchers and technicians of three former CNR Institutions: Institute for soil genesis and ecology (IGES), Study Center for tropical faunistic and ecology (CESFET) and Study Center of Autotrophic microorganisms (CSMA). The first (IGES) was instituted in 1997 after fusion of two former Centers, the second (CESFET) in 1971 and the third (CSMA) in 1963. At present the staff is still located in Departments of the University, but in a few months it will move to the new CNR Area (Sesto Fiorentino). The activity of the Unit covers the three research lines of the ISE: population ecology and dynamics (a), soil dynamics (b) and aquatic ecosystems (c). a) Analysis of biodiversity of epigean and ipogean fauna (in particular some groups of Crustacea and Insects) from temperate and tropical areas using morphological and molecular methodologies to detect evolutive ways that permitted differentiation and adaptation to different habitats; dynamics of stygobitic peuplements, with analysis of the functional role and space-temporal characteristics of subterranean aquatic (karstic and phreatic) biocaenoses in comparison to habitat variables; behavioural strategies and metabolic responses for habitat maintenance; study of sand littoral biocaenoses with particular attention to behavioural adaptations of littoral Arthropods to different habitat parameters. b) Integrated approach to the soil physical and biochemical fertility as related to land use, with attention to interactions between mineral (particularly colloid fraction) and organic fractions. Both the abiotic natural fraction and that originated by human activities (pesticides, etc), or that strictly biological, such as some species of autotrophic microorganisms and the products of their metabolism, as well proteic substances responsible of the TSE infection. c) Ecology, physiology, biochemistry, taxonomy and biotechnogy of phototrophic microorganisms (cianobacteria, microalgae and phosynthetic anoxigenic bacteria). The global approach permits to develop some important themes such as protection of microbial biodiversity, environment protection and utilization of the peculiar metabolic characteristics of phototrophic microorganisms in biotechnology and in the agro-industry. The Research Unit of Applied Ecology and Biological Control was established at the end of 2001 as Unit of the Institute of Ecosystem Study. The aim of the Unit, with observance to part of the research activities already outlined in the constitutive action of the Institute, is to combine real-world biological control problems with appropriate ecological studies to both further develop our understanding of the population dynamics of enemy-prey-host plant interactions and to improve the safety and effectiveness of biological pest control and integrated pest management. The work encompasses control of pests and utilises theoretical and empirical techniques from numerous disciplines within population biology. (literal)
Istituto esecutore di
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Codice
  • ISE (literal)
Nome
  • Istituto per lo studio degli ecosistemi (ISE) (literal)
  • Institute of ecosystem study (ISE) (literal)
Collaborazioni
  • Nell’ambito delle sue attività di ricerca, l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi intrattiene rapporti di collaborazione con istituzioni e organismi scientifici italiani e stranieri anche attraverso la realizzazione di progetti comuni e convenzioni “ad hoc”. Di significativa importanza sono le collaborazioni con l’Unione Europea nell’ambito dei programmi di ricerca banditi da Bruxelles e con diversi Ministeri Italiani, tra cui il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il Ministero della Sanità e il Ministero dell’Agricoltura. Da sottolineare sono inoltre le collaborazioni con gli Enti Locali (Comuni, Provincie, Regioni), le Agenzie Territoriali, le ARPA e i Parchi Nazionali presenti sul territorio in cui operano le diverse sedi dell’Istituto, tra cui, ad esempio, l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Roma), l’ARSIA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel Settore Agricolo-forestale), il Parco Nazionale della Val Grande, il Parco Nazionale Veglia Devero, l'Ente Parco di Massaciuccoli e San Rossore e il Parco Regionale della Valle del Lambro. Numerosi sono i rapporti con gli altri Istituti del CNR e con i CNR europei e mondiali, in particolar modo con il CSIC spagnolo e il CONICET argentino. Particolarmente attive sono le collaborazioni con altri Istituti di ricerca nazionali ed internazionali, tra cui citiamo ad esempio in campo nazionale il CRA Istituto per lo Studio della Nutrizione delle Piante, l’Istituto Agrario di San Michele all'Adige, l’Istituto Sperimentale di Nutrizione delle Piante, l’Istituto Sperimentale di Zoologia Agraria, l’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo economico Sostenibile) e il Museo Tridentino di Scienze Naturali. In campo internazionale sono particolarmente significative le collaborazioni con: Australian Centre for Evolutionary Biology and Biodiversity, Adelaide British Geological Survey (BGS), UK Center for Coastal Environmental Health and Biomolecular Research at Charleston (CCHEBR), USA CEAM Fundación Centro de Estudios Ambientales del Mediterráneo Valencia, Spagna CREAF Centre for Ecological Research and Forestry Applications Barcellona, Spagna CSIRO Australia's Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, Australia EAWAG, Istituto Federale di Scienze Ambientali e Tecnologiche, Dubendorf, Svizzera Forest Research Institute, Rovaniemi, Finland GeoForschungsZentrum, Potsdam, Germania: Institute F.A. Forel and Dept. of Geology and Paleontology, Ginevra, Svizzera: Institute for Environmental Quality, Wright State University, Dayton, USA (Prof. G. Allen Burton) Institute for Limnology of the Austrian Academy of Sciences Institut für Pflanzenbiologie und Limnologie, Zurigo (Svizzera):. Institute of Arctic Biology & Department of Biology and Wildlife, University of Alaska, Fairbanks Institute of Basic Biological Problems RAS, Pushchino, Moscow Institute of Meteorology and Geophysics, Innsbruck Institute of Soil Science, Sofia Bulgaria Institute of Zoology and Limnology, Innsbruck Istituto Cantonale di Microbiologia, Bellinzona (Svizzera) Jacob Blaustein Insitut for Desert Research Ben-Gurion University, Sede Boker (Israele) Laboratorio di Geotecnica CEDEX, Toledo Spagna: Laboratoire de Chrono-Ecologie UMR UFR des Sciences et Techniques Besançon, France Laboratoire des Sciences du Climat et de l'Environnement (LSCE), Gif-sur-Yvette, France National Environmental Research Institute, Department of Freshwater Ecology, University of Aarhus, Silkeborg, Denmark National Renewable Energy Laboratory, Golden Colorado, USA; NARF Agricultural Research Foundation Atene, Grecia Netherlands Institute for Ecology (NIOO), Nieuwersluis, The Netherlands: Norwegian Institute for Water Research (NIVA), Regional Office Bergen, Norway: Observatoir Oceanographique, ARAGO, Banyuls sur Mer, France Office National des Forests, Fontainebleau, France Politecnico di Milano Royal Nepal Academy of Science and Technology, Kathmandu, Nepal (RONAST) Sagarmatha National Park Zoological Garden of Kathmandu Agricultural Research Service Environmental Management & By-Product Utilization Lab Beltsville, MD, USA Department od Chemistry - University of Texas - El Paso (USA) Universidade Federal Fluminense - Dipartimento di Scienza dei Materiali - Rio de Janeiro (Brasile) Mabritech AG, Riehen, Switzerland Institute of Biodiversity and Ecosystem Research at the Bulgarian Academy of Sciences (IBER-BAS) NMNHGA – National Museum of Natural History “Grigore Antipa”, Bucharest, Romania CIMO and School of Agriculture of Polytechnic Institute of Bragança, Portugal Da rilevare sono anche le collaborazioni con le università italiane e straniere: Università di Alessandria, Egitto, Dept. of Environmental Sciences Università di Aksaray, Turchia University of Massachusetts, Amherst, USA Università di Atene Grecia Università di Berna (CH) Università di Bologna - Dipartimento di Coltivazione e difesa delle Specie Legnose Università di Pisa University of California, Davis (USA) Università del Comahue (Argentina) Escuela de Biologia, Centro de Investigacion en Ciencias del Mar y Limnologia. Universidad de Costa Rica; Università Castilla-La Mancha Toledo Spagna Università del Cairo University College London, Environmental Change Research Centre, London, UK United Arab Emirates University, Faculty of Science Biology Department Università di Copenhagen, Danimarca Università di Firenze - Dipartimento di Chimica Università di Girona, Soil Science Department. University of Helsinki, Department of Ecology and Systematics University of Illinois, Department of Biological Sciences Indiana University, Department of Biology, Bloomington, Indiana, USA Università di Innsbruck, Austria Università di Leuven, Belgio Università di Liegi (Belgio) Università di Liverpool, Department of Physics & Mathem., Liverpool, UK Università di Ljubljiana, Slovenia Universidad de Jaen, Dep. Biologia Animal, Spain University of Malta International Environmental Institute Fundation of International Studies Universiti Putra Malaysia - Institute of Bioscience and Faculty of Veterinary Medicine Università di Mar del Plata Argentina Università di Marrakech, Marocco Universidad Autonoma de Ciudad de Mexico, Mexico Università di Montpellier Francia: Universitè de Montreal, Canada, Dept. de Sciences Biologiques. Moscow State University - Department of General Ecology, Biological Faculty Università di Oviedo Spagna University of Orlèans, Institut des Sciences de la terre d’Orléans, France University of Patras, Dept. of Chemical Engineering, Gecia Agricultural University of Plovdiv, Bulgaria Università di Rabat, Marocco Universidade Federal do Rio de Janeiro. Laboratório de Limnologia, Brazil Universidad Nacional de la Patagonia SJB, Argentina University of South Bohemia, Ceske Budejovice, Czech Republic Università della Svizzera Italiana, Mendrisio, Canton Ticino (CH) Università di Stoccolma Agricultural University of Tirana, Albania University of Tromsø Università di Vera Cruz Messico. Università del Vermont (USA); University of Zimbabwe, Department of Soil Science and Agricultural Engineering, Harare – Zimbabwe University of Zurich (CH) University of Warwick (UWA) UK Dept. of Biological Science Università di Whuhan (Cina) - Protocollo Bilaterale CNR Pisa - China University Università di Wageningen. Università degli Studi dell'Insubria, Varese. Facoltà di Scienze MM.FF.NN Technische Universität München CIIMAR-University of Porto PoznaD University of Life Sciences, Institute of Zoology, Division of Zoology, Poland Università di York L’Istituto intrattiene poi buoni rapporti con molte aziende e ditte private presenti sul territorio nazionale per le quali svolge una preziosa attività di supporto mettendo a disposizione delle diverse realtà le proprie competenze. (literal)
Attività di formazione
  • Accanto alla istituzionale attività di ricerca l'Istituto, attraverso le competenze specifiche presenti nelle diverse sezioni, svolge un'intensa attività di formazione ed educazione nel settore di propria competenza. Tale attività è diretta ai giovani delle scuole di diverso ordine e grado sia come introduzione propedeutica alle scienze ambientali e alle loro problematiche che quale attività di formazione universitaria per studenti e dottorandi per la preparazione delle loro tesi, o ancora, di approfondimento specialistico per borsisti italiani e stranieri. Quì di seguito vengono sinteticamente riassunte alcune delle attività riferibile alla formazione. Per la Sezione di Pallanza C. Callieri, incaricata del coordinamento delle visite di istruzione sempre più frequentemente richieste da scuole elementari, medie e superiori, ha per esse organizzato seminari didattici e visite, includenti anche una parte pratica effettuata nei laboratori di chimica, microscopia e strumentazione di campagna. Le visite, della durata di una o mezza giornata, hanno richiesto la partecipazione di almeno due ricercatori. Durante il 2002 si sono ricevute 7 scuole della Provincia, per un totale di 15 classi. L’Istituto ha inoltre stipulato una convenzione con la Direzione Didattica 3° Circolo di Pallanza con un protocollo d’intesa per il Progetto Iperl@go È stato organizzato uno stage di 100 ore per alcuni allievi dell’Istituto Professionale Statale Galletti per “Operatore Ambientale”. Altre visite sono state richieste dal Centro Intercultura con 15 ragazzi stranieri e dal Rotary di Verbania (2 visite di 15 persone). È stata pure assai intensa l'attività di formazione a favore di laureandi, dottorandi e borsisti, ospitati dalla Sezione di Idrobiologia e provenienti o supportati da: - Facoltà di Scienze Naturali, UNI-MI; Dipartimento di Scienze dell’Ambiente, UNI-MI; svolgimento di tesi di laurea su produzione primaria di macrofite acquatiche nel Lago di Candia, studio della successione fitoplanctonica nel Lago di Alserio, studio delle proprietà strutturali e funzionali di comunità fitoplanctoniche lungo gradienti trofici. Università degli Studi di Milano e Università dell’Insubria di Como: preparazione di tre tesi di laurea su argomenti relativi allo studio delle deposizioni atmosferiche in siti forestali (progetto CON.ECO.FOR.) e per lo studio dell’eutrofizzazione del Lago di Alserio. - Borsa di studio CNR, per approfondimento sulle interazioni delle deposizioni atmosferiche con le chiome di diverse tipologie di vegetazione, nell’ambito del programma CON.ECO.FOR. - Università di Parma, Dipartimento di Scienze Ambientali: quattro dottorandi di ricerca in Ecologia, con ricerche su \"Long-term trends in the chemistry of surface waters in alpine and subalpine areas: the role of atmospheric deposition and climate change\", su \"Interazione fra deposizioni atmosferiche e vegetazione nel determinare la chimica delle acque superficiali con particolare riferimento all'azoto\", su “Studio delle proprietà strutturali e funzionali di comunità fitoplanctoniche lungo gradienti trofici” e, infine, su “aspetti paleolimnologici”. - Università degli Studi di Milano: due tesi di laurea in ecotossicologia acquatica. - Università degli studi di Milano, Facoltà di Scienze Matematiche, Chimiche Fisiche e Naturali, Corso di Laurea in Scienze Naturali: preparazione di tesi di Laurea su “Evoluzione stagionale dello zooplancton del Lago Maggiore nel corso del 1998 con particolare riferimento al fenomeno dell’infestazione da cisti ed epibionti\". - Università degli studi di Milano Bicocca, Facoltà di Scienze Ambientali. Tesi di Laurea su “Effetti della piena dell’ottobre 2000 sulla dinamica stagionale dello zooplancton del Lago Maggiore nel corso del 2001”. - Università degli studi di Milano, Facoltà di Scienze Matematiche, Chimiche Fisiche e Naturali, Corso di Laurea in Scienze Biologiche: preparazione di tesi di Laurea su \"Clima ottico subacqueo e sue interazioni con la catena alimentare microbica\". La Sezione di Chimica del Suolo (SCS) ha partecipato ad un progetto per un corso per “Operatore Tecnico Ambientale” di 600 ore presentato alla Provincia di Livorno e finanziato sul Fondo Sociale Europeo della UE. Il corso, al quale hanno partecipato come docenti diversi ricercatori della SCS, aveva come obiettivo la formazione di figure professionali che avessero le conoscenze necessarie per operare con competenza e responsabilità nel settore ambientale ed è stato organizzato in collaborazione con il CSP-BIC di Livorno, con la SOING di Livorno e con l’ARPAT di Livorno. Il corso è ancora in fase di svolgimento e si concluderà nei primi mesi del 2003. Il Dr. Ceccanti ha tenuto delle lezioni sul riciclo delle biomasse nel “Master in Gestione e Controllo dell’Ambiente” organizzato dalla Scuola Superiore S. Anna di Pisa, Divisione Alta Formazione. La Dr.ssa Masciandaro ha tenuto il corso “Enzimologia del Suolo” nell’ambito del Corso di Laurea in Scienze Biologiche dell’Università di Pisa. Borse di studio di organismi stranieri e internazionali. Sono stati presenti due borsisti stranieri, uno libico e l’altro messicano, che usufruivano di borse di studio da parte dell’International Centre for Theoretical Physics e del Consejo Superior de Investigaciones Cientificas per svolgere attività, rispettivamente, su argomenti relativi alla fisica del suolo e sulla qualità della sostanza organica del suolo. Hanno svolto attività di ricerca per la preparazione di tesi sperimentali: 6 laureandi in Scienze Biologiche della Università di Pisa su argomenti relativi alla bioremediation di suoli inquinati da idrocarburi, sulla qualità e funzionalità di suoli degradati e sul vermicompostaggio di acque di vegetazione; 1 laureando in Scienze Forestali dell’Università di Firenze sulla resistenza ai metalli pesanti presenti in suoli urbani da parte di specie arboree ornamentali; 1 laureando in Scienze Ambientali dell’Università di Pisa sulla valorizzazione di suoli urbani degradati mediante specie erbacee fiorite. Franco Ferrara titolare del corso Zoogeografia per il corso di Laurea in Scienze Naturali, Università di Firenze. - Università di Parma, Dipartimento di Scienze Ambientali: tre dottorandi di ricerca in Ecologia, con ricerche su \"Scienza del suolo e climatologia\", su \"Scienza del suolo e climatologia\" e su \"Eco-etologia di Artropodi litorali\" Nel corso del 2002 erano in corso di svolgimento 10 tesi di Laurea da parte di studenti di Scienze Naturali e Scienze Biologiche su argomenti di: 1) sistematica e zoogeografia di Crostacei Isopodi terrestri (tre); 2) sistematica zoogeografia e comportamento di Crostacei Isopodi marini e freatobi (tre); 3) eco-etologia, dinamica di popolazione di Coleotteri di litorali sabbiosi (quattro). Borsa Programma Nato Outreach Fellowship 2000 su \"Sviluppo di assorbenti a base di argilla per la purificazione dell'acqua da inquinanti organici\". Contratto INCO ICB1-CT 2001-80019 su \"Uso di cianobatteri N2 fissatori per il miglioramento sostenibile dei suoli\" e Borsa Marie Curie HMPF-CT-2000- 00706 su \"Degrado dei suopli per erosione: un modello di simulazione al computer\". Per quanto riguarda l’alta formazione, la sezione ISE di Sassari partecipa al progetto FIABAMED (a valere sul Programma Operativo Nazionale “Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione” 2000-2006 Avviso n. 4391/2001), quale partner dell’Università di Sassari, riguardante un Master di secondo livello per tecnici esperti in gestione della filiera delle produzioni alimentari provenienti da agricoltura biologica in ambiente mediterraneo. Sulla stessa fonte di finanziamento è stato inoltre approvato il progetto DISINQUA per la realizzazione di un corso per imprenditori e managers dal titolo “Disinfestare per la qualità” in collaborazione con l’Associazione Nazionale Imprese della Disinfestazione (A.N.I.D., associata a Federservizi di Confindustria). 2004 - DOCENZA CORSI UNIVERSITARI 2004: Ferrara F. Corso di Zoogeografia presso l'Università degli Studi di Firenze, SMFN. 2004: Ravera O. L’ecologia ai nostri giorni. Seminario al corso di laurea in Scienze Ambientali dell’Università Cattolica di Brescia, 25-25 Maggio 2004. 2004: Ravera O. Le interrelazioni tra l’uomo e l’ambiente dal Neolitico a oggi. Seminario al corso di laurea in Scienze Ambientali dell’Università Cattolica di Brescia, 25-25 Maggio 2004. 2004: Riccardi N. Ecologie du plancton. Centro di Biologia Alpina di Piora (Canton Ticino, CH) nell’ambito del Corso teorico pratico “Ecologie alpine et microbienne”. Corso di Biologia della Facoltà di Scienze dell’Università di Ginevra (CH). 2004: Rogora M. Lezione per il Corso di Laboratorio di Ecologia (Corso di Laurea in Scienze Naturali, Università degli Studi di Milano). 2004: Guilizzoni P. Corso breve di 16 ore su “L’idrobiologia dei laghi alpini” per il Corso di Laurea in Valorizzazione e Tutela del Territorio Montano, istituito dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, e tenutosi a Edolo (Bs), sede distaccata dell’università. 2004: Rogora M. L’eutrofizzazione dei laghi e gli interventi di risanamento - Il caso del Lago di Alserio. Lezione per il Corso di Laboratorio di Ecologia (Corso di Laurea in Scienze Naturali, Università degli Studi di Milano). 2004: Callieri C. Il picoplancton negli ambienti d’acqua dolce. Università Milano. 2004: Torzillo G. Biological and technological aspects in outdoor mass cultivation of microalgae. Applied Course on Production and Monitoring of Microalgal Growth. Ismir 7-10 June, 2004. Ege University Faculty of Engineering Bioengineering Department Ismir, Turkey. 2004: Torzillo G. Chlorophyll Fluorescence Monitoring to Assess Stress conditions in oudoor Cultures of Microalgae. Applied Course on Production and Monitoring of Microalgal Growth. Ismir 7-10 June, 2004. Ege University Faculty of Engineering Bioengineering Department Ismir, Turkey. 2004: Torzillo G. Environmental factors affecting microalgal productivity outdoors: Interaction between light, temperature, cell density and turbulence. The Regional Graduate Workshop on Microalgal Biotechnology. November 29- December 7, 2004. Escuela de Ciencias Biologicas , Universidad National de Costa Rica, and Escuela de Ciencias Bilogicas, Universidad de Costa Rica. 2004: Torzillo G. Biotechnology of mass culture of microalgae in closed photobioreactors: some biotechnological aspects. Open versus closed technologies. The Regional Graduate Workshop on Microalgal Biotechnology. November 29- December 7, 2004. Escuela de Ciencias Biologicas, Universidad National CostaRica, and Escuela de Ciencias Bilogicas, Universidad de Costa Rica. 2004: Torzillo G. Chlorophyll fluorescence measurements to Assess the Physiological Status of outdoor cultures of microalgae and cyanobacteria. The Regional Graduate Workshop on Microalgal Biotechnology. November 29- December 7, 2004. Escuela de Ciencias Biologicas, Universidad National Costa Rica, and Escuela de Ciencias Bilogicas, Universidad de Costa Rica. 2004: Barbafieri M. Corso master Ca-Re-Sic Univ. Di Urbino Fac. Di Scienze Ambientali. 2004: Tassi E. Corso master Ca-Re-Sic Univ. Di Urbino Fac. Di Scienze Ambientali. 2004: Manca M. Flora e fauna attuale e passata: biogeografia. Corso di Laurea in Valorizzazione e Tutela del Territorio Montano, Istituito dalla Facoltà di Agraria, dell'Università degli Studi di Milano, sezione staccata di Edolo (BS), 5 Maggio 2004. 2004 - DOCENZA IN ALTRI CORSI 2004: Taiti S. Corso di riconoscimento tassonomico degli invertebrati terrestri. Museo di Storia Naturale di Ferrara,18-22 Ottobre, 2004. 2004: De Marco A. 2004. Le acque superficiali, i sedimenti e il biota. Corso organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con APAT. 2004: Ravera O. Ambiente fisico degli ecosistemi terrestri e acquatici. Corso dell’Università della III età. Verbania Pallanza. 2004: Ravera O. Presente e futuro del Lago di Viverone. Rotary Club Viverone Lago, 4 Ottobre 2004. 2004: Riccardi N. Ecologia. Corso dell’Università della III età. Verbania Pallanza. 2004: Riccardi N. Invasori e indigeni: le invasioni di specie aliene negli ecosistemi acquatici. Corso dell’Università della III età. Verbania Pallanza (Conferenza). 2004: Ciampittiello M. Aspetti di idraulica fluviale e idrologici. Corso di aggiornamento per l’ARPA Piemonte: “Significato e problematiche dell’idrochimica relative all’eutrofizzazione di ambienti lacustri con riferimento al calcolo dei carichi chimici e alla variabilità storica e stagionale dei parametri analitici. Esempi: Lago Maggiore ed Alserio”. CNR-ISE, 26 Gennaio 2004. 2004: Ciampittiello M. Il Lago Maggiore: curiosità, origine e caratteristiche. Corso di aggiornamento professionale predisposto dall’Associazione Guide Turistiche (Giornata studio). CNR-ISE, 15 Dicembre 2004. 2004: Bertoni R.Origine e funzionamento dei laghi alpini e subalpini. Liceo di Ascona (CH). 2004: Bertoni R. La ricerca in ecologia acquatica per una tutela delle acque efficace e non effimera. Convegno: La gestione sostenibile delle risorse idriche:dalla tutela al riutilizzo. Agenda 21 –Comune di Verbania. 2004: Callieri C. Origine e funzionamento dei laghi alpini e subalpini. Istituto tecnico Ferrini (VB). 2004: Callieri C. L’ecosistema lago. Scuola media Mergozzo. 2004: Callieri C. I laghi ed i suoi abitanti. Scuola elementare Suna (VB). 2004: Callieri C. I laghi ecosistemi speciali. Liceo Verbania. 2004: Callieri C. Ecology of freshwater picophytoplankton: occurrence, dynamics and importance along a trophic gradient. Istituto Cantonale di Microbiologia, Centro di Biologia alpina di Piora, Svizzera. Seminario ad invito - Luglio 2004. 2004: Bertoni R. L’ecosistema lago. Corso di aggiornamento per Insegnanti. ARPA VCO. 2004: Bertoni R. I laghi: origine e particolarità fisiche dei laghi. Corso di aggiornamento per Insegnanti. ARPA Omegna. 2004: Bertoni R. L’ecosistema lago e il lago a scuola. Corso di aggiornamento per Insegnanti. ARPA Omegna. 2004: Bertoni R. I laghi ecosistemi speciali. Club Sommozzatori, Verbania. 2004: Bertoni R. I laghi ecosistemi speciali. Club Sommozzatori, Arona. 2004: Cervelli S. Corso sulla Normativa Europea sui Pesticidi con particolare riguardo alla modellistica - ICPS- Milano 18-19 Settembre 2004. 2004: Cervelli S. Destino e comportamento ambientale ed ecotossicologia degli antiparassitari nell'ambito della direttiva 91/414/CEE. Int. Centre for Pesticides and Health Risk Prevention Milano 1-2 aprile 2004. 2004: Ceccanti B. Corsi per Tecnico Ambientale organizzati dalla Eco Utility Company. 2004: Masciandaro G. Corsi per Tecnico Ambientale organizzati dalla Eco Utility Company. 2004: Carlozzi P., A. Ena, B. Pushparaj & S. Carnevale. Valorizzazione e depurazione delle acque di vegetazione olearie. Corso per Assaggiatori d’Olio d’Oliva, Pisa 23-01-2004. 2004: Ena A. & P. Carlozzi. Valorizzazione e depurazione delle acque di vegetazione olearie. Corso per Assaggiatori d’Olio d’Oliva, Suvereto (LI) 26 aprile 2004. 2004: Chini Zittelli G. Corso FSE 2000 dal titolo “Applicazione delle biotecnologie ai settori agroalimentare, ambientale, chimico-farmaceutico” DGR 2149 del 02/08/2002 Cod. ENTE 861 Ob. 3 Asse D Mis D1 Progetto 1 organizzato dall’Associazione Tecnici Qualificati per l’Ambiente (TECNAMBONLUS, Padova). L’attività di docenza (n. 8 ore) ha riguardato i seguenti argomenti: 1) Biologia e principali caratteristiche delle microalghe impiegate in acquacoltura, 2) Coltura raccolta e conservazione delle microalghe per usi acquacolturali. 2004: Manca M. Analysis Of Daphnia Body Size And Population Dynamics Under Bythotrephes Predation. NIOO, Nieuwersluis, 10/11/2004 (Seminario). 2005 - DOCENZA CORSI UNIVERSITARI 2005: Taiti S. Corso di Zoogeografia per la Laurea Specialistica in Gestione e Conservazione della Natura (Scienze Naturali), anno accademico 2005-2006, Università degli Studi di Firenze. 2005: Ferrara F. Corso di Zoogeografia per la Laurea Specialistica in Gestione e Conservazione della Natura (Scienze Naturali), anno accademico 2004-2005, Università degli Studi di Firenze. 2005: Rogora M. Lezione per il laboratorio di ecologia. Corso di Laurea in Scienze Naturali. Università degli Studi di Milano, 9 Maggio 2005. 2005: Morabito G. La misura della produttività primaria in ambiente acquatico. Università degli Studi dell’Insubria, Sede di Como, Corso di Laurea in Scienze Ambientali, 22/03/2005. Seminario. 2005: Morabito G. La vegetazione dell’ambiente pelagico: il fitoplancton. Università degli Studi dell’Insubria, Sede di Como, Corso di Laurea in Scienze Ambientali, 07/04/2005. Seminario. 2005: Morabito G. Influenza delle variabili climatiche sulla dinamica del fitoplancton nel Lago Maggiore ed in altri laghi europei. Università degli Studi dell’Insubria, Sede di Como, Corso di Laurea in Scienze Ambientali, 23/05/2005. Seminario. 2005: Riccardi N. Ecologie du plancton. Corso teorico pratico “Ecologie alpine et microbienne” per studenti del III e IV anno del corso di Biologia della Facoltà di Scienze dell’Università di Ginevra (CH) svolto presso il Centro di Biologia Alpina di Piora (Canton Ticino, CH) 11-16 Luglio 2005 (16 ore). 2005: Petruzzelli G. Docente del corso universitario \"Analisi dei materiali e dei prodotti\" Facoltà di Chimica di Pisa. 2005: Masciandaro G. Docente del corso universitario \"Ecologia\" Facoltà di Medicina e Chirurgia di Pisa. 2005: Cervelli S. Docente \"Training course in pesticide risk assessment in rice paddies\" - Univ. Del Sacro Cuore. Piacenza 27-30 giugno 2005. 2005: Masciandaro G. Indicatori Biodinamici della Qualità del Suolo presso l'Univ. Bioterra di Bucarest (Romania), 1-15 settembre 2005. 2005: Ceccanti B. Conservazione e Protezione dell'Ecosistema Suolo nell'Agricoltura Biologica e Tradizionale presso l'Univ. Bioterra di Bucarest (Romania), 1-15 settembre 2005. 2005 - DOCENZA IN ALTRI CORSI 2005: Sili C. Corso di formazione “Monitoraggio e riconoscimento del fitoplancton in acque dolci” presso il Dipartimento di Livorno dell’Agenzia per la protezione ambientale della Toscana ARPAT, 19 Ottobre 2005. 2005. Taiti S. Evolution of terrestriality in isopods (Crustacea, Oniscidea). SYNTHESYS Project, 13/09/2005, Berlino, Germania. 2005: Rogora M. I laghi: una risorsa da difendere. Corso di Aggiornamento Guide Turistiche. CNR ISE Verbania Pallanza, Febbraio 2005. 2005: Ciampittiello M. Il Lago Maggiore: Curiosità, origine e caratteristiche. Corso di Aggiornamento Guide Turistiche. CNR ISE Verbania Pallanza, Febbraio 2005. 2005: Ciampittiello M. The river: an habitat in a constant development. Corso per l’applicazione del metodo South European River Habitat Survey (SE_RHS). 5-8 Luglio 2005. Lezione. 2005: Ciampittiello M. Artificial features. Corso per l’applicazione del metodo South European River Habitat Survey (SE_RHS). 5-8 Luglio 2005. Lezione. 2005. Ravera O. Docente del corso dell’Università della III età di Verbania “L’evoluzione dell’ambiente: ricerca di base e applicazioni pratiche” (20 ore). 2005. Ravera O. Conferenza sull’ecologia del territorio del Verbano Cusio Ossola in occasione della visita del Club Alpino di Napoli al Club Alpino del VCO, 10 giugno 2005. 2005: Riccardi N. Corso di “Limnologia”. Università della III Età, Assessorato alla Cultura del Comune di Verbania (20 ore). 2005: Bertoni R. Il campionamento dei laghi e dei corsi d’acqua: metodi e problematiche. Giornata di studio GSISR \"Il Campionamento delle acque di scarico, superficiali e sotterranee e dei sedimenti. Metodi, problematiche ed esperienze di applicazione\". Milano, 5 luglio 2005. 2005: Bertoni R. Una possibile time line dell'ecologia microbica acquatica negli ultimi 50 anni. 2° Incontro dei dottorandi in Scienze dei Sistemi Acquatici. SItE - AIOL, Bertinoro, 7-9 novembre 2005. 2005: Callieri C. Lezioni teoriche e pratiche per l’apprendimento di nozioni di base ed avanzate di Sistematica Molecolare. Reading UK 5–15 aprile 2005. 2005: Callieri C. Single cell analysis. Workshop. Banyuls Francia, 16-20 ottobre 2005. 2005: Cervelli S. Scenari e modelli per la valutazione dell'inquinamento delle acque sotterranee in EU ed Italia - Corso sulla Normativa Europeasui Pesticidi con particolare riguardo alla modellistica ICPS. 21 aprile 2005, Milano. 2005: Cervelli S. Modellistica in risaia. Dupont Ind. Cremona 15 Settembre 2005. 2005: Ceccanti B. Corsi per Tecnico Ambientale organizzati dalla Eco Utility Company in varie città italiane (Pisa, Milano, Frosinone, Siena, Genova, Arezzo) in diversi periodi dell'anno 2005. 2005: Masciandaro G. Corsi per Tecnico Ambientale organizzati dalla Eco Utility Company in varie città italiane (Pisa, Milano, Frosinone, Siena, Genova, Arezzo) in diversi periodi dell'anno 2005. 2006 - DOCENZA CORSI UNIVERSITARI 2006. Rogora M. L'eutrofizzazione dei laghi e gli interventi di risanamento - Il Lago di Alserio. Laboratorio di Ecologia (Corso di Laurea in Scienze Naturali) presso l’Università degli Studi di Milano (Titolare del corso: Prof. M. Cotta Ramusino), 16 giugno 2006. 2006. Marchetto A. \"Definizione di indici di qualità ambientale e ricostruzioni paleoambientali a partire da liste di specie\". Lezione presso l'Università dell'Insubria, sede di Como, 30 aprile 2006. 2006. Morabito G. La misura della produttività primaria in ambiente acquatico. Facoltà di Scienze Ambientali, Università dell’Insubria, Sede di Como, 7 dicembre 2006. 2006. Riccardi N. “Ecologie du plancton”, lezioni presso l'Università di Ginevra corso di Biologia, Facoltà di Scienze, svolte presso il Centro di Biologia Alpina di Piora (Canton Ticino, CH), 16-21 luglio 2006. 2006. Guilizzoni P. Ecologia e gestione delle acque interne. Facoltà di Agraria, Sede di Edolo (BS): 3-10-17-25 Maggio. 2006. Taiti S. - Corso di Zoogeografia per la Laurea Specialistica in Storia Naturale dell’Ambiente e dell’Uomo (Scienze Naturali), Università degli Studi di Firenze. 2006. Baratti M. - Cattedra di “Laboratorio di Zoologia Molecolare” laurea in Scienze Naturali, Università di Firenze. 2006. Baratti M. - Lezioni Master in Gestione e Conservazione dell’Ambiente e del Territorio, Prof. Apollonio. 2006. Baratti M. - Lezioni “Zoologia Applicata” laurea in Scienze Naturali, Università di Firenze, titolare Prof. Cannicci. 2006. Torzillo G. - Phosynthesis physiology in higher plants and microalgae. Escuela de Biologia, University of Costa Rica. July 31- August 11 2006 2006. Petruzzelli G. - Docente del corso \"Monitoraggio Ambientale\" Facoltà di Chimica Università di Pisa. 2006. Masciandaro G. - Docente del corso \"Ecologia\" Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Pisa. 2006. De Marco A. Ecologia ( Corso biennale). Facoltà di Medicina. Laurea in Tecnico per la prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro. Università La Sapienza di Roma. 2006 - DOCENZA IN ALTRI CORSI 2006. Ciampittiello M., Buffagni A. Corso di formazione nazionale \"Primo corso di formazione di aggiornamento CARAVAGGIO (Core Assessment of River hAbitat VAlue and hydro-morpholoGIcal cOndition)\". Viterbo, 13-16 giugno 2006. 2006. Rogora M. L'analisi statistica delle serie temporali. Seminario presso il CNR ISE di Verbania, 8 febbraio 2006. 2006. Ceccanti B. e Masciandaro G. - Docenza nei corsi di formazione per Tecnico Ambientale organizzati dalla Ecoutility a: Siena 3/4/06 - Genova 18/04/06 Milano 27/2/06. 2006. Callieri C. Origine e funzionamento dei laghi alpini e subalpini. Liceo Scientifico Statale di Isernia. 20.04.06. 2006. Callieri C. L’ecosistema lago e gli organismi che lo popolano. Scuola Media Mergozzo. 16.02.06. 2006. Callieri C. I laghi ed il picoplancton. Università di Varese Prof Gerola. 31.03.06. 2006. Callieri C. I picocianobatteri delle acque dolci. Università di Parma Prof Rossetti. 25.05.06. 2006. Bertoni R. I batteri nei laghi. Liceo Scientifico Satatale di Isernia. 20.04.06. 2006. Bertoni R. I laghi ecosistemi speciali. Scuola Media Ranzoni. 16.02.06. 2006. Bertoni R. I laghi ed i cambiamenti climatici. Università di Roma La Sapienza c/o Prof.ssa Margaritora. 28.09.06. 2006. Corno G. Lezione. Off the hook again... can bacterial adaptability against predation drive the diversity of a community? ETH Zurigo, 18 gennaio 2006. 2006. Corno G. Seminario. Up and Down. Prey-Predator Interactions within Microbes from Lab Systems to real Nature. Università di Zurigo. 4 dicembre 2006. 2006. De Marco A. Il benessere degli animali: spunti per un'azione didattica.Corso di aggiornamento per docenti di scuole secondarie. Istituto Superiore di Sanità. 2007 - DOCENZA CORSI UNIVERSITARI 2007. Rogora, M. L'Eutrofizzazione dei laghi e gli interventi di risanamento: Il Lago di Alserio\". Lezione nell'ambito del Corso di Ecologia delle Acque Interne, Università degli Studi di Milano Bicocca. Milano, 28/05/07. 2007. Rogora, M. \"Il liming del Lago di Alserio\". Lezione nell'ambito del Laboratorio di Ecologia per gli studenti di Scienze Naturali. Università degli Studi di Milano. Milano, 28/05/07. 2007. Rogora, M. “L'eutrofizzazione dei laghi: cause, effetti e possibili interventi. Metodologie di indagine delle acque”. Lezione presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, 13 giugno 2007. 2007. Callieri C. Lezioni \"Le catene alimentari microbiche nei laghi\". Dipartimento di Ecologia del Territorio, Università di Pavia. Dottorato in Ecologia Sperimentale e Geobotanica. 10-11 Maggio 2007. 2007. Corno, G. Le comunità microbiche. Corso Laboratorio di ecologia, Scienze Naturali. Univ. Milano, 14 giugno 2007. 2007. Corno, G. Advantages and drowbacks of different fingerprinting techniques (FT). Univ. Ginevra Cadagno Svizzera, 27 agosto 2007. 2007. Taiti S. - Professore a contratto per il corso di Zoogeografia per il Corso di Laurea Specialistica di Scienze Naturali, Universita’ di Firenze. 2007. Volta P. Lezioni \"La fauna ittica di ambienti lentici. Metodologie di indagine morfometriche e del regime alimentare\". Unversità dell'Insubria, Facoltà di Scienze Ambientali, Como. 2007. Boggero A. Lezioni \"Protocollo di campionamento: macroinvertebrati dei laghi\" e \"Chiave dicotomica degli Oligocheti\" tenute durante il Corso per ARPA Lombardia su \"Protocollo di campionamento e identificazione della fauna bentonica macroinvertebrata nei laghi lombardi\". Università degli Studi di Milano, Novembre-Dicembre 2007. 2007. Chini Zittelli G. - Svolgimento presso le strutture dell’ISE di un’esercitazione pratica a studenti del Corso di Laurea in Biotecnologie (Dipartimento di Biotecnologie Agrarie-Università degli Studi di Firenze) avente come oggetto la misura dei principali parametri idrodinamici e del mass transfer in un fotobioreattore “Bubble Column”. 2007. Manca, M. Ecologia dello zooplankton. 20 ore di lezione. Corso universitario a.a. 2006-2007 Università degli Studi di Sassari. Facoltà di Scienze MMFFNN. 2007. Riccardi, N. Lezioni teorico/pratiche: Diapause in freshwater zooplankton. Ecole Doctorale Université de Genève, presso Centro Biologia Alpina di Piora, 27-31 agosto 2007. 2007. Amori G., Lezione \"La conservazione della biodiversità globale: criteri IUCN per la fauna e alcuni casi di studio sui Roditori\". Corso di dottorato Università dell'Insubria 17 dicembre. 2007. De Marco A. Corso biennale di Ecologia generale. Laurea in Tecnici della prevenzione. Facoltà di Medicina Università La Sapienza, Roma. 2007. Petruzzelli G. - Docente del corso \"Monitoraggio Ambientale\" Facoltà di Chimica Università di Pisa. 2007. Masciandaro G. - Docente del corso \"Ecologia\" Corso di laurea in Tecniche della Prevenzione nell’Ambiente e nei luoghi di lavoro di Lavoro, Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Pisa. 2007. Messana Giuseppe - Lezione su biodiversità ed ecologia delle acque sotterranee agli studenti del corso di Biologia dell'Università di Tlemcen (Algeria). 2007.Torzillo Giuseppe - Lezione sulle biotecnologie algali presso a studenti del: Bhaskaracharya College of Applied Sciences, University of Delhi, New Delhi , India 2007. Torzillo Giuseppe - Lettura sulle energie alternative presso Università di Costa Rica. 2007. Torzillo Giuseppe - Lettura sulle biotecnologie algali e fonti di energia alternative presso l’Ege University, Faculty of Bioengineering. Turkey. 2007 - DOCENZA IN ALTRI CORSI 2007. Bertoni R. I laghi come risorsa: origine e funzionamento. Corso di formazione per insegnanti. Milano 28 Novembre 2007. 2007. Corno G. Importanza della biodiversità microbica nel funzionamento dell'ecolsistema. Corso di formazione per insegnanti. Pallanza 21 Novembre 2007. 2007. Callieri C., Caravati E., Morabito G. Laboratorio di batterioplancton e fitoplancton. Corso di formazione per insegnanti. Pallanza 21 Novembre 2007. 2007. Boggero, A. Introduzione alla limnologia. Summer School al L. Tovel \"I Ditteri Chironomidi come bioindicatori\". Museo Tridentino di Scienze Naturali, 3-7 settembre 2007. 2007. Boggero, A. Metodologie di campionamento dei macroinvertebrati. Summer School al L. Tovel \"I Ditteri Chironomidi come bioindicatori\". Museo Tridentino di Scienze Naturali, 3-7 settembre 2007. 2007. Morabito, G. Effetti della variabilità meteoclimatica sulla dinamica degli organismi algali e possibili conseguenze del riscaldamento globale. Corso di Formazione per Insegnanti Progetto \"Acqua dentro e fuori\". 21 Novembre 2007, Verbania. 2007. Guilizzoni, P. I carotaggi nei laghi: a cosa servono? Corso di formazione per insegnanti. Pallanza 28 Novembre 2007. 2007. Corso di formazione (n. 4 giorni) presso i laboratori e l’area esterna dell’ISE a personale tecnico proveniente da ENEL S.p.A Divisione Generazione ed Energy Management (Brindisi) mirato ad illustrare gli aspetti fondamentali della coltura delle microalghe. 2007. Marchetto, A. Eutrophication of water bodies. Lezioni presso Hydroaid per personale tecnico per Paesi in via di sviluppo. Torino, 8/10/2007. 2007. Marchetto, A. Il recepimento della Direttiva Quadro sulle acque in Italia. Lezione presso ARPAT, Firenze, 19/12/2007. 2007. Sparvoli E. partecipazione al programma INFEA finanziato dalla Provincia di Livorno per un Progetto per la scuola dell'obbligo del Comune di Livorno, coordinamento \"Alternanza Scuola Lavoro\" organizzato da ISE Pisa e Istituto Pesenti di Cascina (PI). 2007. Ceccanti B. e Masciandaro G. - Docenza nei corsi di formazione per Tecnico Ambientale organizzati dalla Ecoutility a: Mantova 24/9/07 - Como 27/9/07 Torino 8/10/07 Firenze 26/10/07 Genova 17/12/07. 2007. Barbafieri M. Lezione seminariale \"Tecnologie di phytoremediation nel ripristino di aree contaminate. Casi di studio\" effettuata presso l'Univ. di Pisa Corso di laurea specialistica in progettazione e pianificazione delle aree verdi e del paesaggio, 18 aprile 2007. 2007. Chini Zittelli Graziella - Corso di formazione (n. 4 giorni) presso i laboratori e l’area esterna dell’ISE a personale tecnico proveniente da ENEL S.p.A Divisione Generazione ed Energy Management (Brindisi) mirato ad illustrare gli aspetti fondamentali della coltura delle microalghe. 2008 - DOCENZA IN ALTRI CORSI 2008. Boggero A. Metodiche di campionamento della fauna a macroinvertebrati. Summer School al L. Tovel \"I Ditteri Chironomidi come bioindicatori\". Museo Tridentino di Scienze Naturali, 1-5 settembre 2008. Guilizzoni P. e A. Lami. 2008. Lisa Coianiz. Lacustrine Organic Matter (LOM) in a saline to hypersaline system: tracking the relationship between modern depositional environments and organic matter formation and distribution (Analisi di pigmenti fotosintetici in campioni di sedimento del Lago Mar Chiquita, Argentina). Università di Ginevra, Istituto Forel, Section of Earth Sciences. 1 mese presso i laboratori CNR-ISE Verbania nell'ambito del dottorato svolto in Svizzera. Guilizzoni P. e A. Lami. 2008. Ceran Sekeryapan. Palaeolimnological study on sediment cores from the Black Sea (Analisi di pigmenti fotosintetici in campioni di sedimento dei laghi Terkos e Sarikum (Turchia). Middle East Technical University, Department of Biological Sciences, Ankara,Turchia (Research Asst. Ph.D candidate). 1 mese presso i laboratori CNR-ISE Verbania nell'ambito del dottorato svolto in Turchia. (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/localizzazione.owl#via
  • Largo Vittorio Tonolli, 50-52 (literal)
Cap
  • 28922 (literal)
Città
  • Pallanza Verbania (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/localizzazione.owl#provincia
  • VB (literal)
Telefono
  • 0323-518300 0323-518323 (literal)
Codice CDS
  • 094 (literal)
Servizi
  • L’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, accanto ad una attività di ricerca ben collocata in ambito internazionale, svolge una serie di attività che possono essere considerate veri e propri servizi nei confronti della comunità nazionale. Tali attività comprendono: a) diagnosi di problemi di alterazione di ecosistemi acquatici e terrestri, con indicazione delle metodologie di risanamento disponibili o, in mancanza, con lo studio di adeguate misure di risanamento; b) creazione di banche dati finalizzate a problemi di gestione ambientale; c) diffusione dei risultati scientifici ottenuti tramite i siti web e soprattutto tramite le principali riviste di settore nazionali ed internazionali; d) pubblicazione di due riviste riconosciute a livello internazionale e con impact factor (Journal of Limnology and Tropical Zoology); e) attività di supporto ad Organismi internazionali (EU, ONU-ECE, OECD), nazionali (Ministeri, Assessorati Regionali e Provinciali, ARPA, IPRA) e a privati nel campo delle tecnologie ambientali, anche a fronte di contratti attivi conto terzi. Tali servizi si avvalgono, oltre che delle competenze scientifiche del personale, di potenzialità di analisi in diversi campi disciplinari, resi possibili da laboratori con strumentazione avanzata. Fra questi: Laboratorio di chimica delle acque: Analisi chimiche di acque meteoriche e superficiali (macrocostituenti, nutrienti algali, metalli) in relazione alle problematiche dell’eutrofizzazione, acidificazione e inquinamento da composti tossici. Laboratorio di paleolimnologia: Analisi di sedimenti lacustri per la ricostruzione paleoambientale e paleoclimatica di una regione: geochimica, resti fossili animali e vegetali, analisi spettrofotometriche e cromatografiche di pigmenti algali. Laboratorio di radiochimica: Misure di produzione primaria e produzione batterica con isotopi radioattivi (14C e 3H). Laboratorio di ecologia microbica: Diversità, attività e dinamiche spazio-temporali degli organismi della catena alimentare microbica acquatica Laboratorio di ecologia dello zooplancton: Dinamica di popolazione di organismi zooplanctonici in rapporto a variabili fisiche, chimiche e biologiche. Interazioni preda-predatore e parassita-ospite. Cicli biologici e strategie adattative dello zooplancton. Ricostruzione trofica e meteoclimatica attraverso indagini paleolimnologiche. Laboratorio per la biodepurazione di reflui civili ed agro-industriali: Trattamento e valorizzazione dei reflui oleari con recupero di prodotti per l’industria cosmetica, farmaceutica ed alimentare. Depurazione dei reflui zootecnici. Trattamento dei reflui civili del settore ferroviario e navale con riutilizzo idrico. Fitodepurazione dei reflui provenienti da impianti ittici e dal trattamento dei reflui con l’impiego di microrganismi fotosintetici. I prodotti estraibili sono: Integratori alimentari, fito-complessi cosmetici, composti per uso farmaceutico e fertilizzanti azotati. Laboratorio di fisiologia e biotecnologia dei microrganismi fotosintetici: Studio della crescita e dei fenomeni di stress che limitano la produttività di microrganismi fotosintetici. Ottimizzazione del disegno dei fotobioreattori per la produzione massiva di microrganismi fotosintetici. Selezione e coltura di microalghe e cianobatteri per applicazioni in aquacoltura, alimenti e mangimi. Applicazione della fotosintesi microbica per la produzione biologica di energia. Laboratorio di biogeochimica del suolo: Fisica e chimica del suolo, mineralogia delle argille, analisi di superfici specifiche, struttura del suolo, stabilità degli aggregati del suolo, porosità del suolo e distribuzione dimensionale dei pori, micromorfologia, distribuzione dimensionale delle particelle, complessi organo-minerali, interazioni tra i colloidi minerali e la sostanza organica, sequestro del C del suolo. Laboratorio di tassonomia: Tassonomia morfologica: microscopia classica ed elettronica; tassonomia molecolare: uso di marcatori neutrali (e.g. microsatelliti) che adattativi (MHC, geni codificanti) per l'analisi filogenetica e per la caratterizzazione dei fattori che promuovono la diversificazione degli organismi in rapporto alla distribuzione geografica (filogeografia); tassonomia integrata: cianobatteri tossici, colonizzazione microbica di opere d’arte, croste microbiche, microrganismi polari. Laboratorio di ecologia: Tecniche molecolari per comprendere i pattern di variabilità genetica, l'evoluzione, loro capacità dispersive, l'ecologia, la conservazione, di organismi procarioti ed eucarioti (animali terrestri ed acquatici, sia invertebrati che vertebrati). tassonomia polifasica e collezioni cianobatteriche; ecologia dei sistemi spiaggia duna (ELISA) mediterranea e tropicale; ecologia degli ecosistemi sotterranei (terrestri ed acquatici) e polari. Laboratorio di fisiologia e biotecnologia dei microrganismi fotosintetici: Studio della crescita e dei fenomeni di stress che limitano la produttività di microrganismi fotosintetici;ottimizzazione del disegno dei fotobioreattori per la produzione massiva di microrganismi fotosintetici; selezione e coltura di microalghe e cianobatteri per applicazioni in aquacoltura, alimenti e mangimi; applicazione della fotosintesi microbica per la produzione biologica di energia Laboratorio di fisica, chimica e biochimica del suolo: Analisi fisiche: determinazione della stabilità strutturale del suolo; granulometria, porosità e distribuzione dimensionale dei pori; rugosità superficiale, area superficiale; mineralogia delle argille; analisi di superfici specifiche; micromorfologia; distribuzione dimensionale delle particelle; caratterizzazione fisica del suolo secondo metodi ufficiali; Analisi chimiche: contenuto di macro e micro elementi e di macro e micro nutrienti nel suolo e nei vegetali; complessi organo-minerali, interazioni tra i colloidi minerali e la sostanza organica, sequestro del C nel suolo; caratterizzazione chimica del suolo secondo i metodi ufficiali; Analisi biochimiche e microbiologiche: determinazione dell’attività di enzimi in terreni e matrici organiche; determinazione della carica microbica totale; focalizzazione isoelettrica; elettroforesi in SDS. (literal)
Competenze
  • Considerata la elevata articolazione specialistica dei ricercatori e dei tecnici afferenti all’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, numerose sono le competenze in campo ambientale da loro espresse, sia nel campo delle ricerche di base che in quello dell’applicazione delle conoscenze scientifiche alla gestione degli ecosistemi acquatici e terrestri, nonché delle popolazioni naturali. Qui di seguito vengono elencate alcune tra le più importanti competenze ritrovabili presso l’ISE. Impatto dei cambiamenti globali sugli ecosistemi acquatici Risposta degli ambienti d'alta quota ai cambiamenti globali Paleolimnologia Effetti delle variazioni climatiche sulla fisica e chimica delle acque Climatologia e idrologia Ecologia teorica e applicata degli ecosistemi acquatici Ecologia microbica acquatica Reti trofiche e funzionamento degli ecosistemi acquatici Macro e microinquinanti: effetti sugli ecosistemi DataBase ambientali geografici Protezione, recupero e conservazione della funzionalità del suolo Biogeochimica e biodiversità del suolo Processi di inquinamento e disinquinamento del suolo Dinamiche strutturali del suolo Il sistema suolo-pianta in relazione alla nutrizione e alla salute umana I microelementi nel sistema suolo-pianta I contaminanti in aree ad alto rischio Ambienti urbani e antropizzati Didattica ed educazione ambientale Dinamica degli ecosistemi: conservazione e gestione della biodiversità Conservazione della biodiversità: tassonomia ed evoluzione Ecologia di ambienti estremi e sistemi ecotonali Dinamica delle sostanze organiche ed uso sostenibile delle biorisorse Uso degli artropodi nel controllo biologico Ecologia e conservazione degli ecosistemi sotterranei Biologia e tecnologie dei microorganismi fotosintetici Bioenergia e prodotti ad alto valore aggiunto Biologia e fisiologia dei microorganismi di interesse applicativo Trattamento e valorizzazione dei reflui agro-industriali Tecnologie molecolari applicate al suolo Proteine microbiche funzionali Interazioni sostanze umiche-enzimi Attività metabolica del suolo (literal)
Email
  • mailto:direzione@ise.cnr.it (literal)
  • direzione@ise.cnr.it (literal)
Indirizzo
  • Largo Vittorio Tonolli, 50-52 - 28922 Pallanza Verbania (VB) (literal)
Missione
  • L’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi svolge attività di ricerca di base e applicata sulla struttura e sul funzionamento degli ecosistemi acquatici e terrestri, anche alla luce dei cambiamenti globali e della pressione antropica. L’obbiettivo è di acquisire la conoscenza scientifica che deve essere alla base di qualsiasi intervento protettivo e correttivo. Questa attività è prezioso supporto agli enti preposti alla tutela e al recupero ambientale. Le linee principali nelle quali si articolano le ricerche sono: 1) Struttura e funzionamento degli ecosistemi acquatici e terrestri 1.1 Ricerche di ecologia di base ed applicata: studio dei processi e valutazione qualitativa degli ecosistemi acquatici e terrestri. 1.2 Ruolo del suolo e delle acque interne nel ciclo globale del carbonio. 1.3 Studio degli effetti delle variazioni climatiche sugli ecosistemi terrestri e acquatici di superficie e sotterranei. Evoluzione a lungo termine dei laghi e paleolimnologia. 1.4 Ecologia di ambienti estremi: Alpi, Himalaia, Svalbard, e Ande. 1.5 Ruolo ecologico e potenziali applicazioni biotecnologiche dei microorganismi. 1.6 Controllo biologico degli organismi dannosi ed ecologia applicata ai sistemi agro-forestali. 1.7 Biodiversità e conservazione delle biocenosi acquatiche e terrestri. 2) Tecniche di protezione e recupero della qualità di acque e suoli 2.1 Disinquinamento e recupero dei laghi. 2.2 Metodologie per il controllo e il recupero di suoli degradati e a rischio desertificazione. 2.3 Caratterizzazione degli effetti dell’inquinamento sugli ecosistemi acque acquatici e terrestri, su suoli e siti contaminati e loro recupero mediante tecnologie innovative. (literal)
Attività di ricerca
  • 1) Struttura e funzionamento degli ecosistemi acquatici e terrestri 1.1 Ricerche di ecologia di base ed applicata: studio dei processi e valutazione qualitativa degli ecosistemi acquatici e terrestri. 1.2 Ruolo del suolo e delle acque interne nel ciclo globale del carbonio. 1.3 Studio degli effetti delle variazioni climatiche sugli ecosistemi terrestri e acquatici di superficie e sotterranei. Evoluzione a lungo termine dei laghi e paleolimnologia. 1.4 Ecologia di ambienti estremi: Alpi, Himalaia, Svalbard, e Ande. 1.5 Ruolo ecologico e potenziali applicazioni biotecnologiche dei microorganismi. 1.6 Controllo biologico degli organismi dannosi ed ecologia applicata ai sistemi agro-forestali. 1.7 Biodiversità e conservazione delle popolazioni acquatiche e terrestri. 2) Tecniche di protezione e recupero della qualità di acque e suoli 2.1 Disinquinamento e recupero dei laghi. 2.2 Metodologie per il controllo e il recupero di suoli degradati e a rischio desertificazione. 2.3 Caratterizzazione degli effetti dell’inquinamento sugli ecosistemi acque acquatici e terrestri, su suoli e siti contaminati e loro recupero mediante tecnologie innovative. 1) Struttura e funzionamento degli ecosistemi acquatici e terrestri 1.1 Ricerche di ecologia di base ed applicata: studio dei processi e valutazione qualitativa degli ecosistemi acquatici e terrestri. La conoscenza dell'organizzazione strutturale degli ecosistemi e dei processi ecologici in essi attivi è la premessa indispensabile per valutarne lo stato e l'evoluzione nonché per pianificare interventi tesi a mitigare i possibili effetti negativi della pressione antropica. Gli strumenti necessari per acquisire queste conoscenze vanno dall'analisi strutturale degli ecosistemi all'ecologia sperimentale, con approfondimenti indirizzati allo studio dell'effetto ecosistemico di specifici stressors ambientali. Per quanto riguarda il suolo, le linee di ricerca più significative sono: 1) uso di indicatori biochimici di qualità e funzionalità del suolo e applicazione di pratiche biologiche per il recupero della qualità del suolo esposto a vari stress naturali e antropici in ambiente mediterraneo; 2) valutazione del comportamento chimico-fisico e biochimico dei metalli pesanti e del selenio nel sistema suolo-pianta in relazione al loro inserimento nei processi ambientali, con particolare riferimento alla catena alimentare, alla salute umana, alla senescenza dei vegetali e alla produzione di specie iperaccumulatrici; 3) struttura e stabilità di struttura del suolo, anche in relazione ai costituenti minerali ed organici, a seguito di stress naturali e antropici. Per quanto riguarda le acque le principali linee di attività sono: 1) valutazione della disponibilità della risorsa idrica in relazione alla situazione meteoclimatica ed effetti di questa sulla termica e l'idrodinamica dei laghi; 2) studio delle reti trofiche e dei flussi energetici nei popolamenti vegetali, animali e microbici negli ambienti lacustri, anche alla luce del disturbo imputabile all'immissione di inquinanti o all'introduzione di specie esotiche; 3) ruolo funzionale e risposte spazio-temporali delle biocenosi acquatiche sotterranee, carsiche e freatiche, rispetto alle modificazioni ambientali e all’immissione di inquinanti. 1.2 Ruolo del suolo e delle acque interne nel ciclo globale del carbonio. Il ruolo delle acque interne nel sequestro della CO2, prima considerato trascurabile rispetto a quello degli oceani, è stato recentemente rivalutato. Infatti, nonostante il loro minor volume, esse ospitano attività fotosintetiche e di mineralizzazione della sostanza organica di due-tre ordini di grandezza superiori a quelle misurate negli oceani. In questo contesto si collocano le ricerche sull'ecologia dei microrganismi eterotrofi ed autotrofi, procarioti ed eucarioti, che nelle acque sono oltre il 90% di tutti gli organismi presenti, e che svolgono un ruolo chiave nei cicli biogeochimici in generale e, in particolare, nel ciclo del carbonio organico. Oltre ai processi biologici, sono quindi studiati l'evoluzione a lungo termine della concentrazione di carbonio organico, il bilancio del carbonio ed i processi chimici che regolano l’eliminazione del carbonio dalle acque per sedimentazione come sostanza organica o carbonato di calcio. Per quanto riguarda il suolo, la somministrazione di C sotto forma di sostanza organica è uno dei modi di sostenere la produzione agricola, ma è anche un modo per rispondere ad una delle maggiori sfide ambientali, rallentando l’aumento del gas serra, la CO2, nell’atmosfera. Dal punto di vista gestionale acquista particolare valore l’intensificazione delle pratiche di riciclo di biomasse di qualità da rifiuti. Quest’ultimo aspetto ben si inserisce nel quadro europeo, considerati i pressanti inviti dell’Unione Europea e per il recupero dei rifiuti e per la protezione del suolo. Le metodologie messe a punto, oltre a far luce sui meccanismi di interazione tra le componenti organiche e inorganiche dei suoli, anche a livello nanostrutturale, potranno essere utili per documentare un eventuale richiesta di accesso ai carbon credits da parte di quegli agricoltori che adottano già, o intendono adottare, le buone pratiche di gestione agricola. Due sono gli aspetti da approfondire: come aumentare il sequestro e la ritenzione del C nel suolo; come monitorare o comunque stimare la reale portata del sequestro del C. Un terzo potrebbe essere aggiunto: come incrementare ulteriormente il sequestro del C attraverso il recupero delle aree degradate. Parimenti è necessario arrivare alla comprensione delle interazioni tra sostanza organica e struttura del suolo, evidenziando i meccanismi di stabilizzazione e di protezione che una forma o l’altra di aggregazione e arrangiamento strutturale esercitano sulla sostanza organica. A questo proposito si sta sperimentando un approccio analitico originale, basato sull’utilizzo di plasma freddo di ossigeno, per valutare l’effettivo sequestro di carbonio organico nei suoli addizionati di sostanza organica. 1.3 Studio degli effetti delle variazioni climatiche sugli ecosistemi terrestri e acquatici di superficie e sotterranei. Evoluzione a lungo termine dei laghi e paleolimnologia. Le variazioni climatiche e le loro conseguenze ambientali sono diventati temi di particolare attenzione della ricerca e del dibattito politico-mediatico. Ci si chiede in quale misura gli incrementi di temperatura osservati nel corso dell’ultimo secolo siano imputabili all’attività umana poiché la risposta a questa domanda è fortemente condizionante gli interventi da intraprendere per contrastare il fenomeno. A prescindere dalle cause, è dimostrato che l’aumento della temperatura e le modificazioni del regime delle precipitazioni influiscono in modo diretto ed indiretto sugli ecosistemi. Le ricerche del CNR-ISE sono molteplici e diversificate, riguardando: 1) variazione del ciclo idrologico e della disponibilità idrica attraverso analisi statistiche di lunghe serie temporali dei principali parametri meteoidrologici; 2) impatto sulle caratteristiche fisiche dei laghi (temperature e dinamica di mescolamento delle acque), sulla chimica (variazioni del dilavamento nel bacino imbrifero e processi a lago) e sui popolamenti biologici (risposta degli organismi a temperature più elevate ed al cambiamento del regime di radiazione solare); 3) fenomeni di desertificazione e di alterazione degli ecosistemi terrestri. Il tipo di risposta degli ecosistemi lacustri a variazioni climatiche e a processi innescati dall’attività dell’uomo (es. eutrofizzazione, acidificazione, inquinamento da sostanze tossiche) è valutabile dallo studio di resti fossili, sia animali che vegetali, presenti in carote di sedimenti (paleolimnologia). Un gruppo di ricerca è attivo in questo campo da oltre trenta anni, con studi finalizzati alla comprensione delle risposte dei sistemi naturali ai prevedibili cambiamenti futuri sulla base di studi sulle relazioni tra gli organismi ed il loro ambiente fisico e chimico durante il Tardo Pleistocene ed Olocene recente. Un ulteriore settore di studio riguarda gli effetti sulla biodiversità dei biotopi acquatici sotterranei, sottoposti a pressioni di tipo climatico (desertificazione, riscaldamento globale) ed antropico (inquinamento, emungimento), valutando le risposte fisiologiche e comportamentali degli organismi stigobionti a situazioni ambientali avverse e le strategie messe in atto per superarle. Queste attività permettono inoltre di meglio comprendere alcuni aspetti ancora sconosciuti della biologia di questi taxa, di definire alcune specie indicatrici e come queste riescano a superare le situazioni di stress e quindi contribuire a mantenere l’equilibrio degli ecosistemi. 1.4 Ecologia di ambienti estremi: Alpi, Himalaia, Svalbard e Ande. Le aree remote d’alta quota o di elevata latitudine sono strategiche per studiare il sistema Terra nella sua globalità, essendo i luoghi dove, per il ridotto impatto delle attività umane, più intensi ed evidenti sono i legami tra cause (es. variazioni climatiche) ed effetti ambientali. Lo studio dei principali processi che regolano la dinamica di questi ambienti è quindi fondamentale non solo per comprendere i cambiamenti climatici ai quali è soggetto il pianeta nel suo insieme, ma anche per comprendere l’effetto antropico sugli ecosistemi stessi. In queste aree si esprime, ormai da tempo, il più grande sforzo di coordinamento internazionale applicato alla ricerca scientifica. Fra gli ambienti considerati con continuità dall’ISE sono da ricordare le Alpi, nell’ambito di numerosi progetti dell’UE, e l’Himalaia, in collaborazione con il comitato EV K2-CNR. Nell’ambito di altri progetti nazionali ed internazionali sono stati considerati ecosistemi nelle Isole Svalbard e nelle Ande. I dati raccolti si inseriscono in numerose iniziative internazionali, quali il “Global Terrestrial Observation System”, “International Long Term Ecological Research Network” e “International Cooperative Programme on Waters”. Come esempio delle attività in corso si può ricordare: 1) studio della colonizzazione primaria di aree proglaciali dell'alto artico localizzate nello Spitzbergen nord orientale, Isole Svalbard, con particolare riferimento agli aspetti della diversità strutturale e funzionale della comunità microbica, della diversità cianobatterica, delle successioni della comunità microbica su scala spazio-temporale, delle croste microbiche del suolo e della pedogenesi; 2) studio della colonizzazione microbica di superfici minerali nelle condizioni climatiche tipiche delle regioni polari e di alta quota e comparazione con fenomeni analoghi in aree desertiche e tropicali; 3) interazioni fra differenti gruppi funzionali microbici (fotoautotrofi - litoautotrofi) in suoli proglaciali, associazione cianobatteri – muschi e biodiversità dei cianobatteri terrestri polari, 4) effetti della radiazione UV sull'attività e la morfologia di microrganismi procarioti autotrofi ed eterotrofi in ambienti lacustri andini e subalpini, 5) biodiversità microbica in laghi profondi ultroligotrofi andini e meso-oligotrofi subalpini. 1.5 Ruolo ecologico e potenziali applicazioni biotecnologiche dei microorganismi. La maggior parte dei microrganismi presenti nella biosfera sono procarioti (Batteri ed Archaea). Per rendersi conto della loro importanza dal punto di vista quantitativo, basta ricordare che la loro biomassa supera di almeno dieci volte quella di tutti gli eucarioti messi assieme. Il ruolo dei procarioti nel ciclo biogeochimico degli elementi, riconosciuto e documentato dall'inizio del secolo scorso, continua tuttavia ad essere oggetto di studio perchè vengono ancora scoperte nuove modalità di interazione biochimica tra microrganismo e ambiente e perchè gli aspetti quantitativi dei processi sono ancora ignoti per molti ecosistemi. In particolare, tra i diversi microrganismi quelli fotosintetici, procarioti ed eucarioti, presenti nelle acque rappresentano un valido modello per comprendere diversi principi generali dell’ecologia: temi come la competizione, l’adattamento all’ambiente, le interazioni biotiche ed abiotiche, le successioni ecologiche possono essere affrontati, in tempi brevi, studiando il fitoplancton, grazie alla rapida risposta di questi organismi alle fluttuazioni ambientali. Su scale temporali pluriennali, queste comunità si prestano bene ad interpretare le variazioni di dinamiche specifiche e biodiversità, in risposta a disturbi alloctoni di varia natura (inquinamento, cambiamenti climatici). Serie lunghe di questo tipo sono disponibili per il Lago Maggiore e per alcuni altri laghi subalpini. Infine, diverse specie fitoplanctoniche hanno un buon valore come indicatori di qualità dello stato ecologico dei corpi idrici. Le microalghe sono pure utilizzate per valutare l’effetto delle radiazioni spaziali e della microgravità sulla funzionalità dell’apparato fotosintetico e sull’induzione di meccanismi di difesa, associati alla sintesi di vitamine e carotenoidi antiossidanti (anti-aging). Di particolare interesse sono le applicazioni biotecnologiche in corso. La prima è relativa alla produzione biologica di idrogeno da microalghe in quanto, in opportune condizioni, le microalghe sono capaci di produrre idrogeno utilizzando il processo fotosintetico. In questi anni sono stati selezionati ceppi con capacità produttiva di idrogeno di oltre cinque volte superiore al wilde type. Un’altra promettente applicazione biotecnologica delle microalghe riguarda la produzione di biodiesel. A questo proposito è stata effettuata la selezione di specie capaci di accumulare apprezzabili quantità di olio nella biomassa (fino al 60%). Allo scopo di migliorare l’economia del processo di produzione d’idrogeno e di biodiesel sono in corso prove di crescita di microalghe su acque scarico e di vegetazione pretrattate con biofiltri in grado di trattenere quantitativamente la componente polifenolica. I polifenoli recuperati rappresentano un valore aggiunto del processo 1.6 Controllo biologico degli organismi dannosi ed ecologia applicata ai sistemi agro-forestali. La presenza di “pests” (organismi dannosi) influenza fortemente sia le produzioni primarie agricole, che la salute umana e la qualità della vita. Fitofagi specializzati, vettori di malattie ed infestanti urbani e periurbani vanno controllati con metodi avanzati (pest management) per garantire i processi di sviluppo sostenibile inteso come l’integrazione di crescita economica, progresso sociale e qualità ambientale. Il pest management deve affrontare inoltre gli effetti delle variazioni climatiche che rendono sempre più problematica le gestione di numerosi vettori di malattie a distribuzione subtropicale con areali in espansione ed aumenta l’invasività di specie aliene ed autoctone in grado di danneggiare gli ecosistemi agrari, forestali o naturali. Lo stesso pest management ha ruolo rilevante nell’ambito dei rischi chimici cui è sottoposta la popolazione mondiale, per le sempre maggiori possibilità di contatto diretto con biocidi utilizzati in ambito urbano contro i più vari organismi infestanti, e per i possibili residui sugli alimenti vegetali e animali. L’attività si sviluppa nelle seguenti linee: 1) metodi di controllo biologico integrato in entomologia urbana, territoriale ed ambientale; 2) ricerche sugli insetti vettori e sui metodi di controllo integrato in ambito urbano e territoriale; 3) studio delle interazioni tra flora, fauna ed uomo negli ecosistemi urbani; 4) metodologie di controllo degli agenti infestanti nei processi di trasformazione alimentare; 5) studio della ecotossicologia degli organismi dannosi. 1.7 Biodiversità, ecologia e conservazione delle popolazioni acquatiche e terrestri. Gli ecosistemi sono sistemi complessi cunei quali la parte biotica ed abiotica sono inscindibilmente unite e costituiscono il capitale naturale ambientale. La progressiva e sempre più accelerata perdita di biodiversità, con la conseguente mancata fornitura di beni e servizi da parte degli ecosistemi stessi, può essere arrestata solo attraverso la conoscenza del loro funzionamento e la protezione delle loro componenti biotiche. E’ in questo senso che le attività di ricerca dell’ISE si sviluppano nelle seguenti linee: 1) studio delle biocenosi terrestri ed acquatiche, epigee ed ipogee e dei sistemi ecotonali (es. spiaggia-duna, terra/mare, acque di superficie /sotterranee, ai fini della protezione e della salvaguardia della biodiversità; 2) dinamica di popolazione ed eco-etologia di macroinvertebrati in relazione a parametri biotici ed abiotici: analisi delle strategie fisiologiche e comportamentali per il mantenimento dell'habitat (es. pesci e crostacei di mangrovieti, di spiaggia; pesci e crostacei ipogei); 3) ricostruzione delle relazioni filogenetiche attraverso set combinati di dati (tassonomia, analisi morfologica, ecologica e dei polimorfismi molecolari) di organismi di ambienti tropicali e temperati, ecotonali (barriere terra/acqua, ipogei/epigei) terrestri ed isolati (sistemi insulari, sotterranei); 4) uso di tecniche molecolari per la caratterizzazione della variabilità genetica in organismi animali terrestri ed acquatici, sia invertebrati che vertebrati, in rapporto alla distribuzione geografica, alle capacità dispersive ed esigenze ecologiche. Le attività di ricerca dell’ISE sono anche volte allo studio della biodiversità microbica. Questa è studiata con tecniche di “single-cell analysis” e di genetica molecolare in laghi diversi per condizione trofiche e collocazione geografica. Sono pure valutate le modificazioni della biodiversità microbica in relazione alla pressione antropica e climatica. 2) Tecniche di protezione e recupero della qualità di acque e suoli 2.1 Disinquinamento e recupero dei laghi. Lo studio delle acque interne costituisce uno dei temi di ricerca dell’ISE, volto a individuare e descrivere le interazioni fra clima e strutture biotiche ed abiotiche di tali ecosistemi, anche in relazione alle attività antropiche che su di essi insistono. Le forme di disturbo studiate riguardano l’eutrofizzazione, l’acidificazione indotta da deposizioni atmosferiche (laghi alpini) o da scarichi industriali, l’inquinamento da metalli e da microinquinanti organici nelle acque e nei sedimenti, l’effetto attuale e potenziale delle variazioni climatiche. Tali studi richiedono competenze specialistiche per le diverse componenti, con ricercatori e laboratori dedicati, e un successivo lavoro di sintesi per ricavare valutazioni integrate dello stato dell'ecosistema. Da tali valutazioni, robuste perché considerano tutte le componenti degli ambienti considerati, emergono indicazioni per il recupero dei laghi o per l’attenuazione delle forme di inquinamento. Da ricordare sono quelle che hanno consentito il recupero dei laghi Maggiore, d'Orta e di Candia, e quelle oggetto di consulenze fornite ai Ministeri Ambiente e Politiche Agricole sugli effetti dell’acidificazione delle deposizioni atmosferiche sulle acque e sulle foreste. Una parte significativa di questi studi è svolta nell’ambito di progetti finanziati dall’Unione Europea, in collaborazione con altri centri di ricerca internazionali. 2.2 Metodologie per il controllo e il recupero di suoli degradati e a rischio desertificazione. La degradazione dei suoli è un fenomeno che interessa molte aree a livello Europeo a causa di fattori ambientali e climatici, tecniche agronomiche inappropriate e uso di terre marginali. Questi fattori causano perdita di fertilità e produttività dei suoli e conseguente abbandono dei terreni agrari, che vanno così incontro ad un lento e progressivo fenomeno di desertificazione. Gli effetti marcati della degradazione biofisica dei suoli, specialmente in clima semi-arido Mediterraneo, sono una drastica riduzione del contenuto di sostanza organica, perdita di struttura fisica e della capacità di infiltrazione e ritenzione idrica che influenzano negativamente i processi microbiologici e biogeochimici che controllano il ciclo degli elementi dell’ecosistema suolo. Nell’ambito di contratti e progetti a livello nazionale ed internazionale, l’attività in corso prevede la messa a punto e l’utilizzo di tecniche ecologiche per il recupero della qualità e funzionalità dei suoli e di parametri indicatori per valutare il livello di degradazione, il rischio desertificazione e la capacità di risposta dei suoli sottoposti a pratiche di rigenerazione. In particolare, sono stati selezionati e applicati specifici parametri biochimici per definire l’evoluzione e il ruolo delle sostanze umiche e dei complessi umo-enzimatici del terreno nel contrastare i processi di desertificazione e il degrado microbiologico dell’ecosistema suolo. E’ inoltre attiva una linea di ricerca sulla gestione sostenibile, a basso input energetico, di aree verdi urbane mediante l’utilizzo di comunità vegetali di piante erbacee spontanee che tollerano bassi input agronomici. Lo scopo è la riqualificazione ambientale di suoli antropizzati con una tecnica di gestione di aree verdi ornamentali a basso costo, come alternativa alla pratiche tradizionali usate in ambienti urbani, la rinaturalizzazione di aree marginali e la rivegetazione di discariche. 2.3 Caratterizzazione degli effetti dell’inquinamento sugli ecosistemi acque acquatici e terrestri, su suoli e siti contaminati e loro recupero mediante tecnologie innovative. L'ISE svolge un ruolo di coordinamento nella definizione dei protocolli nazionali di campionamento dei laghi per la valutazione della qualità ecologica delle acque a partire dagli elementi biologici (fitoplancton, macrofite, macroinvertebrati e pesci) e idromorfologici, ai fini del recepimento della Direttiva Quadro Europea sulle Acque (WFD 2000/60). Infatti la qualità di un corpo d’acqua non è solo legata agli aspetti biologici ma, come indicato nella direttiva, anche agli aspetti idromorfologici e alle alterazioni derivanti dalle attività antropiche. Pertanto la definizione delle interconnessioni tra aspetti idromorfologici, biologici e chimici è fondamentale e di massimo interesse soprattutto per la definizione di strategie di miglioramento degli ecosistemi. Il CNR ISE quindi, ha contribuito e sta contribuendo alla messa a punto e alla validazione delle metriche e metodi di valutazione numerica della qualità delle acque lacustri, in stretto contatto con altri enti di ricerca italiani, con il coordinamento del Ministero dell’Ambiente.. Per quanto riguarda i suoli, la bonifica dei siti contaminati costituisce una delle principali emergenze ambientali in tutti i paesi industrializzati. La capacità di affrontare e risolvere queste emergenze dipende dalla disponibilità di tecnologie applicabili, dalla loro compatibilità ambientale e dai costi. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso lo sviluppo di tecnologie di bonifica e di metodologie innovative di valutazione del rischio. Alla luce di queste considerazioni le attività si svolgono secondo le seguenti linee: 1) valutazione dei fattori chimici, fisici e biologici che determinano la applicabilità delle tecnologie di phytoremediation; 2) definizione di protocolli di speciazione dei metalli pesanti che consentano di ampliare le conoscenze dei processi di biodisponibilità nei suoli inquinati; 3) valutazione di tecniche innovative di controllo e monitoraggio per la definizione del rischio sanitario e ecologico. (literal)
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