Istituto di scienze delle produzioni alimentari (ISPA)

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  • Istituto di scienze delle produzioni alimentari (ISPA) (literal)
  • Institute of sciences of food production (ISPA) (literal)
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  • L'ISPA è una realtà con competenze interdisciplinari impegnata in azioni di ricerca, formazione, innovazione e trasferimento tecnologico e divulgazione delle conoscenze per migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari. L'Istituto supporta percorsi di innovazione tecnologica di piccole, medie e grandi imprese nazionali ed estere del settore agroalimentare. In particolare, nel campo della sicurezza alimentare, si sviluppano metodologie innovative per la determinazione di micotossine, funghi tossigeni, microrganismi patogeni, ed allergeni in materie prime ed alimenti, come cereali, vino, pasta, latte, alimenti per l'infanzia e frutta secca. Nel campo della qualità si realizzano progetti per la valorizzazione delle produzioni tipiche della dieta mediterranea (filiere vitivinicola, ceralicola, olivicola, lattiero-casearia, ortofrutticola e delle carni) e per lo sviluppo di nuovi alimenti probiotici e funzionali da prodotti tipici locali italiani e esteri e, in collaborazione con strutture medico-sanitarie, per studiare il binomio alimentazione-salute. Infine, nel campo della sostenibilità agroalimentare si sviluppano tecniche sia per il miglioramento della qualità e conservabilità dei prodotti ortofrutticoli, anche con l’ottimizzazione di processi produttivi, packaging e logistica, sia della gestione ecosostenibile di produzioni orticole e riutilizzo degli scarti. L’Istituto è presente nel territorio italiano con sede principale a Bari e 4 Unità Organizzative di Supporto a Torino, Sassari, Milano e Lecce, per un totale di 140 unità di personale, di cui 79 ricercatori. Nell’ultimo quadriennio (2011-2014) l’ISPA ha gestito 73 progetti finanziati da fondi comunitari, nazionali, regionali, e da imprese private per un totale di 13M€, confermando la propria capacità di attrarre fondi e realizzare progetti con imprese ed istituzioni di ricerca. Inoltre ha rafforzato gli asset tecnologico-scientifici con strumentazioni all’avanguardia. I principali progetti realizzati o in corso di realizzazione sono descritti nella sezione \"Autovalutazione istituto\". In questo periodo, 531 pubblicazioni scientifiche sono state prodotte, di cui 436 indicizzate da ISI-WOS, 8 libri, 51 capitoli di libri. Grazie al suo riconoscimento a livello internazionale ed alla collaborazione con le imprese, l’ISPA ha attratto un importante numero di giovani ricercatori e formandi (rispettivamente 203 e 228) che hanno migliorato le proprie competenze professionali in prospettiva dell’inserimento lavorativo. Numerosi corsi di alta formazione sono stati realizzati in stretta integrazione con le imprese nell’ambito di progetti di ricerca (es. PON), e con l’attivazione di stage aziendali. Alcuni corsi internazionali rappresentano un appuntamento periodico per il settore della sicurezza alimentare, con la presenza di esperti e partecipanti da tutto il mondo, coinvolgendo anche società scientifiche internazionali. Le attività formative comprendono la partecipazione a scuole di dottorato delle principali Università italiane ed il tutoraggio di testi di corsi di laurea. Infine, l’Istituto ospita periodicamente visiting scientists per la realizzazione di specifici programmi di ricerca, in collaborazione con Università ed enti stranieri. Le macroaree di ricerca - Sicurezza alimentare, Qualità degli alimenti e Sostenibilità agroalimentare – sono sviluppate da gruppi di ricercatori con competenze interdisciplinari, in collaborazione con il tessuto produttivo ed altre istituzioni scientifiche nazionali ed internazionali. Negli ultimi anni, si stanno rafforzando le principali aree di ricerca in funzione delle emergenti traiettorie tecnologiche, es. applicazione di sensori e biosensori alle filiere agroalimentari, studio di biomarkers di esposizione a micotossine, sviluppo di metodi analitici multi-micotossine e multi-allergeni, biologia molecolare e bioinformatica applicate. Sicurezza alimentare Metodi innovativi per la caratterizzazione degli alimenti e il controllo di micotossine, funghi tossigeni ed allergeni I principali problemi di sicurezza riguardano la contaminazioni da funghi tossigeni, micotossine ed allergeni per tutti gli operatori del comparto alimentare. Limiti massimi ammissibili di tali contaminanti nei prodotti destinati all'alimentazione umana ed animale sono in vigore in vari paesi, con severa sorveglianza anche a livello comunitario con continui regolamenti. La ricerca fornisce strumenti per l’analisi, controllo e prevenzione di contaminanti, microrganismi patogeni, metaboliti tossici, allergeni attraverso lo sviluppo di: • metodi diagnostici innovativi rapidi ed economici per l'analisi degli alimenti e il controllo di micotossine (anche in forme nascoste) e funghi tossigeni; • tecniche analitiche separative e spettroscopiche, • sistemi innovativi per l'individuazione di frodi alimentari • biomarkers di esposizione alle micotossine e bio-sensori • metodi di decontaminazione e detossificazione di alimenti, bevande e mangimi. • metodi molecolari per la diagnosi rapida di funghi tossigeni in matrici agroalimentari • biocontrollo contro funghi tossigeni responsabili dell'accumulo di micotossine • collezione di funghi tossigeni e banche dati sulla sicurezza alimentare specializzate in microrganismi patogeni e tossigeni. Qualità degli alimenti Microbiologia e qualità delle produzioni alimentari L’ottenimento di prodotti innovativi e di qualità che soddisfino le emergenti esigenze del mercato richiede lo sviluppo di azioni di ricerca a supporto delle imprese per la valorizzazione dei prodotti tipici, la standardizzazione di processi produttivi, il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali e funzionali con benefici impatti per la salute umana, il prolungamento della conservabilità (shelf-life). I principali ambiti di ricerca riguardano: • studio del microbiota associato a diversi alimenti e ai relativi processi produttivi • selezione, caratterizzazione e applicazione di microrganismi probiotici e pro-tecnologici e loro biomolecole attraverso l’applicazione di metodologie chimiche e molecolari • controllo delle microflore alterative e patogene per il miglioramento dei processi e riutilizzo dei sottoprodotti Biotecnologie per la qualità e sicurezza degli alimenti La ricerca punta a migliorare le le produzioni agroalimentari attraverso l’applicazione di metodologie biotecnologiche per il controllo dei processi produttivi, il miglioramento della qualità (nutrizionale e organolettica) e la sicurezza d’uso dei prodotti. In particolare le attività riguardano: • studio delle vie metaboliche della cellula vegetale coinvolte nella biosintesi di metaboliti importanti per le caratteristiche nutrizionali e salutistiche dei prodotti. • produzione di composti bioattivi di interesse agro-industriale e farmacologico (tocoferoli, antocianine, resveratrolo). • sistemi per il delivery di molecole naturali e studio dell'attività biologica in vitro su linee cellulari umane • utilizzazione di marcatori biochimici e molecolari per lo studio della biodiversità e la caratterizzazione delle produzioni. • Identificazione e caratterizzazione di starter autoctoni per il controllo dei processi produttivi e il miglioramento della e sicurezza delle produzioni vinarie e olivicole regionali Qualità delle filiere alimentari tipiche del Nord Italia mediante piattaforme tecnologiche integrate La ricerca contribuisce alla produzione di alimenti che rispondano ad esigenze di mercato in termini di qualità sensoriale, valore nutrizionale e funzionale, dietetico e nutraceutico, con particolare attenzione alla valorizzazione di prodotti locali a filiera di produzione breve. Gli ambiti di ricerca riguardano: • valutazione dell'effetto di processi produttivi e di trattamenti tecnologici sulle caratteristiche di qualità e sicurezza del prodotto finito, provenienza geografica e tipicità di prodotti animali e vegetali. • studio di prodotti alimentari naturali ipoallergenici • monitoraggio di molecole benefiche o di molecole \"tracer\" che consentano di legare un prodotto tipico a un territorio • studio degli effetti di fattori biotici ed ambientali sulla qualità di prodotti e colture tipiche. • applicazione di metodologie bioinformatiche e proteomiche Sostenibilità agroalimentare Sistemi produttivi sostenibili e qualità dei prodotti vegetali La valorizzazione delle produzioni ortofrutticole, la gestione sostenibile e le problematiche di post-raccolta sono affrontate considerando le innovazioni introdotte nella tecnica agronomica, le tecnologie innovative nel settore della conservazione, del packaging e della logistica per preservare qualità e sicurezza dei prodotti freschi o conservati, sino alla valorizzazione degli scarti. Gli ambiti di ricerca riguardano: • miglioramento della sostenibilità delle tecniche di coltivazione e della qualità delle produzioni in pieno campo ed in coltura protetta; • biofortificazione di ortaggi con tecniche agronomiche innovative; • valutazione della bioaccessibilità e biodisponibilità di composti bioattivi estratti da matrici vegetali; • produzione e caratterizzazione chimica e biologica di metaboliti bioattivi (prodotti da microrganismi e piante) per impieghi nel campo agrochimico, farmacologico e biotecnologico; • impiego di microrganismi fitopatogeni, metaboliti bioattivi e sistemi a basso impatto per la gestione sostenibile delle specie vegetali infestanti, parassite ed invasive; • valorizzazione degli scarti di origine vegetale attraverso il reimpiego in agricoltura; • individuazione di markers analitici per la caratterizzazione qualitativa di prodotti ortofrutticoli durante la conservazione. Tecnologie sostenibili per la trasformazione, conservazione ed il confezionamento dei prodotti ortofrutticoli La ricerca ha per obiettivo la valorizzazione, il mantenimento della qualità e la difesa postraccolta della produzione ortofrutticola mediante tecnologie alternative ai fungicidi convenzionali, per offrire maggiori garanzie per la salute dei consumatori per la significativa riduzione dei residui e minori rischi di inquinamento. Gli ambiti di ricerca riguardano: • valorizzazione della produzione e prolungamento della conservabilità mediante trattamenti di cosmesi, confezionamento e/o preparazione di prodotti minimamente trasformati (IV gamma), trasporto e marketing • valorizzazione dei prodotti freschi mediante imballaggi con film plastici e/o trattamenti di cosmesi con sostanze eduli • controllo delle alterazioni microbiologiche e fisiologiche mediante controllo biologico, trattamenti innovativi postraccolta con sostanze 'GRAS' (generally recognised as safe), trattamenti con luce ultravioletti; trattamenti combinati di termoterapia e fungicidi di nuova generazione a basso impatto ambientale. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- INFORMAZIONI SULLA STRUTTURA DELL'ISTITUTO
ISPA è nato nel 2002 dall’accorpamento dei seguenti Organi di ricerca del CNR:
  • Istituto tossine e micotossine da parassiti vegetali di Bari (ITEM);
  • Istituto di orticoltura industriale di Bari (ISOI);
  • Istituto per la fisiologia della maturazione e della conservazione del frutto delle specie arboree mediterranee di Sassari (IMFPP);
  • Istituto di ricerca sulle biotecnologie agro-alimentari di Lecce (IRBA);
  • Centro di studio per l’alimentazione degli animali in produzione zootecnica di Torino (CSAAPZ);
  • Centro per lo studio tecnologico, bromatologico e microbiologico del latte di Milano (CSL).
L’attuale strutturazione dell’ISPA comprende quindi, oltre la sede di Bari, 4 Unità Organizzative di Supporto dislocate rispettivamente a Torino, Sassari, Milano e Lecce, per un totale di 114 unità di personale, di cui 67 ricercatori. L'Istituto intrattiene rapporti di collaborazione con numerose Istituzioni Scientifiche, italiane e straniere, Università, grandi imprese e PMI, con le quali ha in atto progetti di ricerca e trasferimento tecnologico e contribuisce alla formazione di giovani ricercatori. Sede di Bari La sede di Bari proviene dall’accorpamento dell’Istituto Tossine e Micotossine da Parassiti Vegetali di Bari (ITEM) e l’Istituto sull’Orticoltura Industriale di Bari (ISOI). L’ITEM, istituito nel 1980, proveniva dalla trasformazione del Centro di Studio del CNR su le tossine e i parassiti sistemici dei vegetali. L’ISOI, costituito nel 1992, proveniva dalla trasformazione del Centro di Studio sull’Orticoltura Industriale. Parte delle ricerche in orticoltura vengono svolte presso l'Azienda sperimentale e dimostrativa \"La Noria\", Mola di Bari. Presso la sede di Bari operano attualmente: 2 dirigenti di ricerca, 8 primi ricercatori, 24 ricercatori, 14 tecnici, 3 amministrativi. L’attività di ricerca della sede di Bari è supportata da personale con contratto a tempo determinato (2 ricercatori art. 23, 3 tecnici art. 15 e un amministrativo art. 15), dottorati di ricerca, collaboratori esterni a contratto, nonché collaboratori volontari e tesisti. Le attività di ricerca riguardano in particolare: il miglioramento della qualità e sicurezza degli alimenti; lo studio dei microrganismi di interesse agroindustriale e loro metaboliti bioattivi; la produzione sostenibile di prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati; e lo studio dei fattori nutrizionali e idoneità alla trasformazione di prodotti ortofrutticoli. Le principali aree tematiche sono: micologia agroalimentare, genetica dei funghi e collezione micologica (con particolare riferimento ai funghi tossigeni, relativi metodi molecolari per la diagnosi precoce, sviluppo di arrays, strategie di controllo); bioprodotti microbici per un'agricoltura a basso impatto ambientale (Biofitofarmaci, micoerbicidi, microrganosmi anatgonisti); sicurezza alimentare con particolare riferimento a micotossine (valutazione del rischio nelle colture agrarie, in alimenti e mangimi, sviluppo di metodi di analisi rapidi e/o multi-micotossine, biosensori, decontaminazione di derrate agrarie e mangimi); microbiologia dei prodotti alimentari tipici del Mezzogiorno (prodotti lattiero-caseari, carnei, panari e pasta, prodotti vegetali probiotici, bevande fermentate funzionali); sistemi produttivi sostenibili dei prodotti orticoli freschi e trasformati; valore nutrizionale ed attitudine alla trasformazione delle produzioni ortofrutticole. Unità Organizzativa di Supporto di Torino La UOS di Torino è costituita da due Laboratori ubicati in due comuni della provincia di Torino. Nel Laboratorio che ha sede presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università di Torino, nel comune di Grugliasco, si trova anche la sede amministrativa della UOS. L'altro Laboratorio costituente la UOS di Torino, denominato “Laboratorio per lo studio del Proteoma” si trova ubicato invece presso il Bioindustry Park del Canavese nel comune di Colleretto Giacosa. Nel suo complesso, la UOS di Torino consta di 9 unità di personale strutturato CNR ripartito in: 7 ricercatori (di cui una unità a tempo determinato), 2 tecnici e 1 amministrativo. Oltre al personale strutturato, frequentano la Sezione, collaborando allo svolgimento dei vari progetti di ricerca, unità di personale in formazione - tesisti e dottorandi, nonché borsisti ed assegnisti di ricerca. Oltre all'attività di ricerca propriamente detta, tutto il personale operante nella UOS di Torino è impegnato in numerose attività di formazione universitaria in collaborazione e per conto dell'Università di Torino. Unità Organizzativa di Supporto di Sassari L’attività di ricerca dell'UOS di Sassari si svolge in due laboratori, uno a Sassari e uno a Oristano. La UOS di Sassari consta di 1 Primo ricercatore, 8 Ricercatori, 9 tecnici di laboratorio 3 operai, 3 personale amministrativo. L'UOS si occupa di tecnologie per la trasformazione, la conservazione ed il confezionamento dei prodotti ortofrutticoli mediterranei, studiando in particolare: la conservazione dei prodotti freschi e minimamente trasfromati, anche con sistemi alternativi di termoterapia e raggi UV; le teniche di prevenzione delle alterazioni attraverso il controllo biologico; l'impiego di atmosfere modificate e di particolari film plastici per il confezionamento; formulati di protezione del frutto sicuri e a basso impatto ambientale. Le strutture base per il postraccolta includono numerose celle frigorifere ad atmosfera controllata (computerizzate) provviste di generatori di azoto e sistema di rimozione dell’etilene, celle frigo in atmosfera normale con rilievo automatico continuo della temperatura, macchinari per il confezionamento in atmosfera modificata e dispositivi per i trattamenti a caldo e per l’idrocooling. L'UOS dispone ad Oristano di un campo sperimentale di 8 ha, di cui una parte dedicata alle collezioni del germoplasma di diverse specie frutticole di cultivar locali, nazionali ed internazionali (pero, melo, ciliegio, susino, fico, mandorlo, olivo) e una parte dedicata alla coltivazione di cultivar di agrumi nazionali ed internazionali (mandarino simili, mandarini, Clementini, arance, Satsuma, pompelmi, Pompia e Kumquat). Unità Organizzativa di Supporto di Milano La UOS di Milano è ubicata presso la Sezione di Industrie Agrarie del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche della Facoltà di Agraria di Milano. La UOS è costituita attualmente da 1 primo ricercatore e 2 ricercatori; collaborano inoltre un ricercatore a tempo determinato e 3 assegnisti di ricerca. Attualmente le linee di ricerca riguardano aspetti microbiologici, chimici e tecnologici del settore lattiero-caseario, carneo e bevande fermentate rivolgendo particolare attenzione ai prodotti tipici e tradizionali ed ai problemi legati alla qualità e alla sicurezza alimentare. Unità Organizzativa di Supporto di Lecce La UOS di Lecce dell’ISPA svolge attività di ricerca nel settore delle biotecnologie per il miglioramento delle produzioni agroalimentari. Presso l’Unità, che ha sede nel Campus dell’Università degli Studi di Lecce, operano attualmente 1 primo ricercatore, 11 ricercatori, 3 tecnici e 2 amministrativi, nonché giovani ricercatori titolari di borse di studio, assegni di ricerca e personale in formazione che frequenta l’istituto per la preparazione della tesi di laurea o di dottorato. L’Unità dispone di Laboratori attrezzati di Biologia Molecolare, Biologia cellulare, Biochimica, Microbiologia e Microscopia. Le attività di ricerca svolte sono finalizzate alla valorizzazione e al miglioramento della qualità dei prodotti agro-alimentari attraverso: lo studio di geni ed enzimi di vie metaboliche che influenzano la qualità dei prodotti; interventi di ingegneria genetica per il miglioramento delle proprietà salutistiche dei prodotti; la produzione biotecnologica di proteine e metaboliti bioattivi da lieviti, batteri e colture di cellule e tessuti vegetali; la valutazione in vitro dell’attività biologica di molecole di origine naturale; la selezione e la caratterizzazione di lieviti e altri microrganismi autoctoni per la valorizzazione delle produzioni vinarie tipiche regionali. (literal)
  • The Institute of Sciences of Food Production (ISPA) has formally initiated its activity in 2002 after the reorganization of the research institutes network of the Italian National Research Council (CNR). It derived from the merging of the following research Institutes, namely:
    • Institute of toxins and mycotoxins from plant parasites – Bari;
    • Institute of Industrial Horticulture - Bari;
    • Institute of agri-food biotechnology - Lecce;
    • Institute of fruit ripening and storage physiology - Sassari;
    • Research centre on farm animal feeding - Turin;
    • Research centre on milk technology, bromatology and microbiology – Milan.
    Actually ISPA has the headquarter located in Bari and four sections in Lecce, Sassari, Turin and Milan, respectively, with a total of 106 personnel units (66 researchers). The main objective of ISPA is to perform researches aimed to the improvement of food quality and safety by the use of production and preservation technologies characterized by more environmentally friendly technologies. The mission of ISPA is in agreement with the frameworks of national and European research policy, and is realized by a multidisciplinary approach based on the effort of a variety of expertises (agriculture, microbiology, chemistry, biochemistry, biotechnology, biology, veterinary) available within the merging CNR research institutes. The institutional research programme of the new Institute is focused on the following thematic areas:
    • production of food with improved organoleptic and nutritive characteristics;
    • development of innovative processes to obtain products of agro-industrial interest;
    • identification of risk factors in food safety and achievement of safe foods and feeds through monitoring and decontamination of toxic components.
    Seat of Bari
    The seat of Bari includes the main administrative bureau and the scientific personnel of the Institute of toxins and mycotoxins from plant parasites (ITEM) and Institute of industrial horticulture (ISOI). ITEM, constituted in 1980, originated from the CNR Centre of toxins and systemic plant parasites that operated since 1970 in the Department of biology plant pathology of the University of Bari. ISOI, constituted in 1992, originated from the Centre of industrial horticulture that operated since 1972 in the Department of Agronomy of the same University. Some of the researches in horticolture are carried out at the \"Experimental farm La Noria\". Bari seat has 2 research directors, 6 senior researchers, 27 researchers, 12 technicians and 4 administrative collaborators. Furthermore, there are several PhD students and temporary employees, as well as some voluntary collaborators and undergraduated students. Researches performed in Bari are mainly focused on: the improvement of food quality and food safety; the study of microorganisms of agro-industrial interest and their bioactive metabolites; the sustainable production of fresh and processed fruits and vegetables; and the nutritional factors and processing suitability of fruits and vegetables. Major thematic areas are: agri-food mycology, fungal genetics and mycological collection; microbial bioproducts for a low environmental impact agriculture; mycotoxins, analytical methods and food safety; microbiology of Mediterranean typical food products; sustainable production of fresh and processed fruits and vegetables; nutritional value and processing tendency of fruit and vegetable products. Section of Torino
    The Section of Torino, derived from the Research Centre on animal feed production (CSAAPZ), has two Units, one located at the Department of Animal Production, Epidemiology and Ecologia of the Faculty of the Veterinary Medicine in Grugliasco (Torino), and the other, named \"Laboratory of Proteomic Study\", operating inside the Bioindusty Park of Colleretto Giacosa (Torino). The Personnel of the Section includes 1 Research Leader, 1 Senior Researcher, 4 Researchers, 4 Technicians and 1 Administrative collborator. There are also many students (both graduated and undergraduated), fellowship holders, temporary employees). The Section carries out researches concerning animal metabolism, nutritional characteristics of the derived foodstuffs, and on food quality and safety. Section of Sassari
    The Section of Sassari (formerly Institute of fruit ripening and storage physiology who started its activity in 1979) has 24 permanent staffs divided in two units, located in Sassari and Oristano, the second being an agronomic unit. The research activity is addressed in aquiring knowledge on the postharvest domain: physiology, phytopathology and biochemistry of fruits, innovative storage and processing protocols for vegetable commodities. Generally speaking, the research work is focused on the basic aspects concerning the postharvest life of vegetable and on the influence of different tecnologies on the final quality of these commodities. In the field of postharvest techniques, plastic films for the packaging in controlled atmosphere and treatements without synthetic fungicides are tested. In this aim, the purpose is to give to the consumer commodities with no toxic residues by the means of products general recognized as safe. Finally, protocols are developed to preserve the organoleptic, nutritional and salutistic properties of minimally processed food, with particular reference to local fruit cultivars. Section of Milano
    The Section of Milano derives from the Research Centre on Milk Technology, Bromatology and Microbioly (CSL) operating at the Department of Science and Food Technology and Microbiology, Section of Agricultural Industry, of the Agricultural Faculty of the University of Milano. The Section, which counts 1 Senior Researcher and 2 Researchers, plus some temporary collaborators, carries out researches on: biochemical and microbiological composition of milk and dairy products from cow and other species; research on ripening and prevention of defects in cheeses of national interest; definition of biochemical and microbiological standards for the genuineness, quality and typicality of fermented products; evaluation of the lipid fraction and flavour of cheese and forage and development of improved techniques for fermented foods. The main researches are devoted to the study and the development of traditional fermented products, with particular interest to the defence and conservation of the microbial biodiversity present in the handicraft productions of the mountain areas of the Lombardy Region. Section of Lecce
    The ISPA Lecce Unit, is located within the Lecce University Campus. The Unit has 12 Researchers, 3 Technicians 2 administrative personnel and hosts young scientists such as Post Doc or PhD students as well as undergraduate students. The Unit shares collaborative projects with national and international public research Institutions, Universities and private companies. Molecular biology, Cell biology, Biochemistry, Microbiology and Microscopy labs are located in the Unit. The research activity is mainly aimed at the valorisation of agro-food products by the improvement of their quality and nutritional value. Main research projects deal with: the investigation and molecular engineering of plant metabolic pathways; the biotechnological production and exploitation of enzymes and plant bioactive compounds and, the biotechnological characterization of microbial germplasm for wine industry. (literal)
  • Istituto esecutore di
    Prodotto
    Codice
    • ISPA (literal)
    Nome
    • Istituto di scienze delle produzioni alimentari (ISPA) (literal)
    • Institute of sciences of food production (ISPA) (literal)
    Collaborazioni
    • In considerazione dell’elevato numero di ricercatori e dei progetti di ricerca, numerose sono le collaborazioni avviate e mantenute dai diversi Gruppi di lavoro, di cui solo alcune fra quelle più significative sono di seguito illustrate distintamente per Sezione. Sede di Bari Nel corso degli anni sono state avviate e consolidate collaborazioni con diverse Istituzioni universitarie sia di Bari, tra cui:
      • Dipartimento di Protezione delle Piante e Microbiologia Applicata
      • Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali
      • Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare
      • Dipartimento di Biologia e Chimica Agroforestale e Ambientale
      • Dipartimento di Biologia e Patologia Vegetale
      • Dipartimento di Genetica e Anatomia Patologica
      • Politecnico di Bari sia di altre sedi, tra cui:
      • Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza
      • Dipartimento di Scienze Animali, Vegetali e dell’Ambiente di Campobasso
      • Dipartimento di Scienze degli Alimenti di Teramo
      • Dipartimento di Scienze Chimico-Agrarie di Portici
      • Dipartimento di Scienze degli Alimenti di Portici
      • Dipartimento di Biologia Vegetale Università La Sapienza di Roma
      • Dipartimento di Agronomia, Coltivazioni Erbacee e Pedologia di Palermo
      • Dipartimento di Medicina Interna ed Immunoallergologia di Napoli
      • Dipartimento di Produzioni Vegetali e di Biologia, Difesa e Biotecnologie Agro-Forestali di Potenza
      • Dipartimento di Protezione e Valorizzazione Agroalimentare di Bologna
      • Dipartimento di Scienze degli Alimenti di Perugia
      • Dipartimento Tecnico Economico di Potenza
      • Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma
      • Istituto di Microbiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Ancona
      • Istituto di Produzione e Preparazione Alimentare di Foggia Tra le altre Istituzioni vi sono le seguenti che partecipano in maniera diretta o indiretta ai diversi progetti dell'ISPA:
      • Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura di Roma, MIPAF
      • Istituto Sperimentale Lattiero-Caseario di Lodi, MIPAF
      • Istituto Sperimentale Agronomico di Bari, MIPAF
      • Istituto Sperimentale per l’Orticoltura di Pontecagnano di Salerno, MIPAF
      • Istituto Sperimentale per la Patologia Vegetale di Roma, MIPAF
      • Istituto Sperimentale Valorizzazione Tecnologica Prodotti Agricoli di Milano, MIPAF
      • Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, Torino
      • Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e Basilicata, sezione di Putignano
      • Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, Castellana Grotte
      • Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia” di Locorotondo
      • Centro Regionale Agrario Sperimentale di Cagliari;
      • Centro Didattico Sperimentale “E. Pantanelli”, Policoro
      • Centro Ricerche Bonomo, Andria
      • ENEA, Centro Ricerche Casaccia di Roma e Centro Ricerche Trisaia di Rotondella
      • INEA, Istituto Nazionale di Economia Agraria di Roma
      • Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari
      • Istituto di Genetica Vegetale, CNR, sezione di Napoli
      • Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo, CNR, sezione di Catania
      • Istituto per il Sistema Produzione Animale in Ambiente Mediterraneo, CNR, Napoli
      • Istituto per la Microelettronica e Microsistemi, CNR, sezione di Lecce
      • Laboratorio di Batteriologia e Micologia medica dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma
      • Metapontum Agrobios di Metaponto, Matera
      • Assessorati all’Agricoltura della Regioni di Basilicata, Campania, Puglia e Sardegna; Di particolare significato sono inoltre le seguenti collaborazioni con istituzioni internazionali e imprese, generalmente partecipanti a progetti congiunti:
      • SAFE-Consortium, Bruxelles
      • Plant Research International, Wageningen
      • Slovak Academy of Sciences Institute of Experimental Phytopathology and Entomology di Ivanka-Bratislava SAV, Slovacchia
      • Plant Science, Weizmann Institute, Israele
      • Polish Academy of Sciences Institute of Plant Genetics di Poznan, Polonia
      • Institute of Bioscience and Technology Cranfield University, Cranfield, UK
      • Food and Agriculture Organization of United Nations (FAO) di Roma
      • International Atomic Energy Agency (IAEA) di Vienna
      • TNO Food and Nutrition, Zeist, Olanda
      • Tecnoalimenti S.C.p.A., Milano
      • Bayer Spa Divisione Agraria, Milano
      • Isagro Biofarming, Milano
      • Syngenta Crop Protection Spa, Milano e Basilea
      • Barilla, Consorzio Ricerche Alimentari CO.RI AL.,S.p.a., Foggia
      • Consorzio Produttori Vino e Mosti Rossi, Società Cooperativa AR, Mesagne
      • Azienda Vinicola Cantele, srl, Lecce
      • Feed Industry Service (F.I.S.) Srl, Lodi
      • Petrini Spa, Bastia Umbra (Perugia)
      • Molini Tandoi Pellegrino Spa, Corato (Ba)
      • Consorzio di Tutela del Pane di Altamura, Altamura (Ba)
      • Bio Tecnologie, Todi (Perugia)
      • Vicam L.P., Watertown, USA
      • Università “Fan. S. Noli”, Korce, Albania
      • Institute of Biochemistry and Biophysics della Polish Academy of Sciences, Varsavia, Polonia
      • International Institute of Tropical Agriculture, Ibadan, Nigeria
      • INRA-Centre de Recherche Laboratoire d’Amèliorament des Plantes Maraichères, Francia
      • INRA-Station de Technologie des Produits Vègétaux, Avignone, Francia
      • Horticultural Research International, Wellesbourne UK
      • Royal Project Foundation, Chang Mai, Tailandia
      • Azienda agricola Deja, Margherita di Savoia
      UOS Torino
        Nel corso degli anni sono state avviate e consolidate collaborazioni con diverse Istituzioni universitarie sia di Torino sia di altre sedi universitarie, tra cui:
      • Dipartimento di Scienze Zootecniche
      • Dipartimento di Produzioni Animali, Epidemiologia ed Ecologia
      • Dipartimento di Patologia Animale
      • Cattedra di Neonatologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia
      • Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo
      • Dipartimento di Genetica, Biologia e Biochimica
      • Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio (AgroSelviTer)
      • Istituto di Farmacologia della Facoltà di Farmacia dell’Università di Milano
      • Dipartimento di Chimica Organica e Bromatologica dell’Università di Messina
      • Istituto di Produzioni animali dell’Università di Sassari
      • Dipartimento di Biotecnologie Agrarie ed Ambientali dell’Università di Ancona Di particolare significato sono inoltre le seguenti collaborazioni con altre istituzioni:
      • Clinica Medica dell’Ospedale Maggiore di Milano
      • Dipartimento di Allergologia dell’Ospedale Niguarda di Milano
      • Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra, CNR, Sezione di Torino
      • Istituto per il Sistema Produzione Animale in Ambiente Mediterraneo, CNR, Sezione di Sassari
      • Istituto per l'Ambiente Marino Costiero, CNR, Sezione di Messina
      • Istituto di Scienze Marine, CNR, Sezioni di Venezia e Lesina
      • Istituto Superiore Lattiero Caseario di Mantova
      • Istituto Sperimentale per la Zootecnia di Torino
      • Centro Ittiogenico della Regione Val d’Aosta
      • Associazione Regionale Produttori Latte Piemonte (ALPILAT)
      • Consorzio Mezzani di Sauze d’Oulx
      • Chinese Academy of Agricultural Sciences
      • Ospedale Maggiore IRCCS di Milano
      • Dipartimento di Scienza e Tecnologia alimentare e Microbiologica dell’Università di Milano
      • Paul Erlich Institute, Langen, Germania
      UOS Sassari
        Nel corso degli anni sono state avviate e consolidate collaborazioni con diverse Istituzioni universitarie sia di Sassari sia di altre sedi universitarie, tra cui:
      • Dipartimento di Ingegneria del Territorio
      • Dipartimento di Protezione delle Piante
      • Dipartimento di Scienze Ambientali, Agrarie e Biotecnologie Agro-alimentari
      • Dipartimento di Biologia e Patologia Vegetale dell’Università di Bari
      • Dipartimento di Coltivazioni Arboree dell’Università di Palermo
      • Dipartimento di Orto-Floro-Arboricoltura e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Catania
      • Dipartimento di Protezione e Valorizzazione Agro-Alimentare di Torino
      • Dipartimento di Scienze Animali, Vegetali e dell’Ambiente dell’Università di Campobasso
      • Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Portici (NA)
      • Dipartimento di Scienze e Tecnologie Fitosanitarie dell’Università di Catania
      • Dipartimento di Scienze Mediche Internistiche dell’Università di Cagliari
      • Dipartimento di Tecnologie e Scienze Ambientali Forestali dell’Università di Firenze
      • Dipartimento di Tossicologia dell’Università di Cagliari
      • Istituto di Microbiologia e Tecnologia Agraria e Forestale dell’Università di Reggio Calabria Di particolare significato sono inoltre le seguenti collaborazioni con altre istituzioni:
      • Istituto di Biochimica ed Enzimologia di Napoli
      • Istituto di Orticoltura e Colture Industriali di Potenza
      • Istituto per l’Agroselvicoltura di Porano
      • Istituto per l’Applicazione delle Tecniche Chimiche Avanzate ai Problemi Agrobiologici di Sassari
      • Centro per la Conservazione e la Trasformazione dei Prodotti Ortoflorofrutticoli di Bologna
      • Istituto Sperimentale Agronomico di Bari, MIPAF
      • Istituto Sperimentale delle Colture Industriali di Bologna, MIPAF
      • Istituto Sperimentale per l’Agrumicoltura di Acireale, MIPAF
      • Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Caserta, MIPAF
      • Istituto Sperimentale per la Meccanizzazione Agricola di Roma, MIPAF
      • Istituto Sperimentale per la Valorizzazione Tecnologica dei Prodotti Agricoli di Milano, MIPAF
      • Consorzio Interprovinciale per la Frutticoltura di Cagliari
      • Consorzio Provinciale per la Frutticoltura di Sassari
      • Bio Integrated di Todi
      • Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Cagliari
      • USDA Agricultural Research Service, Orlando, Florida
      • Department of Vegetable Crops e Department of Pomology, University of Davis, California,
      • Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Ferrara
      UOS Milano
        Nel corso degli anni, oltre alle numerose linee di ricerca condotte con studiosi della Sezione di Industrie agrarie del Dipartimento di Scienze e Tecnologie alimentari e microbiologiche della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, presso cui la Sezione svolge la sua attività fin dalla costituzione del Centro Latte, sono state avviate collaborazioni con altre Istituzioni nazionali e internazionali, tra cui:
      • Centro Studi Nucleari E. Fermi (CESNEF), Milano
      • Gammatom Spa di Guanzate, Como
      • Consorzio di Tutela del Grana Padano, Desenzano del Garda
      • Istituto Lattiero Caseario, Lodi
      • Istituto Lattiero Caseario, Mantova
      • Comitato Nazionale Codex-Alimentarius, Roma
      • International Dairy Federation FIL/IDF, Bruxelles
      • Ente Nazionale Italiano di Unificazione, Milano
      • Enti e Consorzi italiani di tutela di formaggi tipici
      • ARAL, Crema
      • Dipartimento ASL di Sanità Pubblica Veterinaria, Varese
      UOS Lecce
        Nel corso degli anni sono state avviate e consolidate collaborazioni con diverse Istituzioni universitarie, imprese o consorzi, tra cui:
      • Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali di Lecce
      • Dipartimento Biotecnologie industriali di Verona
      • Dipartimento di Biologia e Patologia vegetale di Bari
      • Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza
      • Clinica Allergologica dell’Ospedale Maggiore di Milano
      • Pierre Chimica S.r.l. di Galatina (LE)
      • Bio-Polo Puglia
      • Tecnopolis di Valenzano (literal)
    Attività di formazione
    • L’attività di formazione dell’ISPA è così articolata: – Dottorati di Ricerca – Master – Tesi sperimentali per laureandi – Tesi sperimentali di specializzazione – Tesi sperimentali di dottorato di ricerca – Corsi di formazione – Corsi didattici universitari – Seminari – Incontri divulgativi – Borse di Studio Nell'ambito dell'attività di formazione l’ISPA ha partecipato ai seguenti Dottorati di Ricerca:
      • “Difesa e qualità delle produzioni agro-alimentari”, Dipartimento di Scienze Animali, Vegetali e dell’Ambiente, Università di Campobasso;
      • “Microbiologia, Sanità e Chimica degli Alimenti”, Dipartimento di Microbiologia Applicata e Protezione delle Piante, Università di Bari;
      • “Biotecnologie Agroindustriali”, Dipartimento Scientifico e Tecnologico, Università di Verona;
      • “Biologia e Biotecnologie”, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali, Università di Lecce;
      • \"Scienze Veterinarie e Scienze Agrarie, Forestali e Agroalimentari, Università di Torino;
      • \"Genio Rurale\", Istituto di Igegneria Agraria, Università degli Studi di Milano;
      • \"Innovazione tecnologica per le scienze agro-alimentari e ambientali\", Facoltà d'Agraria, Milano;
      • \"Biotecnologie degli alimenti\", Università degli Studi di Milano.
      e Master:
      • “Bio-informatica”, Fondazione per le Biotecnologie - Università di Torino, Dipartimento di Genetica, Biochimica e Biologia;
      • “Gestione postraccolta dei prodotti ortofrutticoli freschi”, Università degli Studi di Bari con ISPA, Centro Ricerche Bonomo e Fruit Control Equipments s.r.l.;
      • “Sistemi di qualità nell’industria dei prodotti lievitati da forno”, Università degli Studi di Bari con ISPA e Comune di Altamura (BA);
      • “Manager dei processi di innovazione della filiera bio-agroalimentare”, TECNOPOLIS con ISPA e Università degli Studi di Bari;
      • \"Monitoraggio e tracciabilità di geni e transgeni in matrici ambientali e alimentari\", Università degli Studi di Milano e ISPA Milano. La principale attività di formazione svolta riguarda: Tesi sperimentali per laureandi Numerosi sono gli studenti universitari che preparano le tesi di laurea frequentando le sezioni dell’ISPA, seguiti dal personale dello stesso. Per la formazione degli studenti universitari, sono in corso di preparazione 6 tesi di dottorato di ricerca, 10 tesi di laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie, 5 tirocini pratico-applicativi di studenti della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari, con tesi riguardanti ricerche condotte presso l’ex-ISOI. Presso la Sezione di Torino vengono seguite tesi sperimentali di laureandi del Corso di Laurea in Scienze Agrarie, Scienze Veterinarie e Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Umana dell’Università di Torino. Presso la Sezione di Sassari vengono seguite le tesi sperimentali di laureandi della Facoltà di Agraria dell’Università sia di Sassari: “Attitudine alla minima trasformazione di alcune varietà di prodotti ortofrutticoli”, “Meccanismi biologici e naturali inibenti i funghi patogeni del post-raccolta”; sia di Milano: “Modificazioni chimiche nelle strutture della parete cellulare del flavedo in arance di Tarocco e Valencia sottoposte a trattamenti di termoterapia”. Presso la Sezione di Milano vengono seguite le tesi sperimentali di laureandi sia della Facoltà d'Agraria dell' Università degli Studi di Milano su argomenti quali: \"Studio della microflora e del profilo aromatico del formaggio Raschera (DOP)\"; \"Qualità del latte crudo in relazione alle tecniche d'allevamento e di mungitura in aziende la latte lombarde\"; \"Introduzione di una nuova tecnologia e di miscele starter per la produzione di salame mantovano\"; sia della Facoltà di Medicina Veterinaria dell' Università degli Studi di Milano su argomenti quali: \"Il latte in alpeggio: monitoraggio della produzione e delle caratteristiche qualitatitive ed igienico-sanitarie\". Presso la Sezione di Lecce vengono seguite le tesi sperimentali sui seguenti argomenti da parte di laureandi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali dell’Università di Lecce: “Isolamento e caratterizzazione di un gene di mandorlo che codifica per un enzima della via metabolica della lipossigenasi” e “Caratterizzazione molecolare e chimica del processo di maturazione nella fragola”. Tesi sperimentali di specializzazione Nella sede di Bari vengono attualmente seguiti due specializzandi provenienti rispettivamente dalla Scuola di specializzazione in Patologia suina della Facoltà di Medicina veterinaria di Parma, per la tesi “Micotossine e alimenti – biomarkers e metodiche di analisi delle aflatossine negli alimenti”; e dall’Istituto di Produzioni e preparazioni alimentari della Facoltà di Agraria di Foggia, per la tesi “Metodi di analisi chimico-strumentali per l’analisi di micotossine negli alimenti e relativi biomarker di esposizione”. Tesi sperimentali di dottorato di ricerca Le tesi di dottorato di ricerca attualmente seguite nei laboratori della sede di Bari sono in convenzione con: il Dipartimento di Scienze Animali, Vegetali e dell’Ambiente dell’Università di Campobasso, per le seguenti tesi “Analisi di metaboliti secondari prodotti da funghi patogeni della carota e da microrganismi utili nel controllo biologico”,“Efficacia dei trattamenti di difesa per il controllo della contaminazione da micotossine nei prodotti agroalimentari; con il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali dell’Università di Bari, per la tesi in “Impiego di metaboliti fungini per la lotta a graminacee”; con il Dipartimento di Microbiologia Applicata e Protezione delle Piante dell’Università di Bari, per la tesi in “Caratterizzazione molecolare di microrganismi coinvolti nelle fermentazioni degli alimenti”. Le tesi di dottorato di ricerca attualmente seguite nei laboratori della sezione di Lecce sono in convenzione con: Dipartimento Scientifico e Tecnologico dell’Università di Verona per la tesi in “Espressione funzionale, quantificazione e localizzazione cellulare della proteina 1 responsabile dell’importo del glicerolo (GUP1) in Saccharomyces cerevisiae”; Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell’Università di Lecce per la tesi in “Caratterizzazione della via biosintetica di vitamina E in girasole”. Nel 2007 l’unità di Sassari ha seguito lo svolgimento di una parte di una tesi sperimentale dell’Università di Cagliari, inserita in un dottorato internazionale con sede amministrativa a Perugia, inerente l’applicazione dei trattamenti combinati di termoterapia e formulati di nuova generazione a largo spettro, e a bassa tossicità, per il controllo dei marciumi postraccolta nei frutti. Presso la sede di Milano sono state svolte le seguenti tesi di dottorato di ricerca: \" Genotypic and phenotypic diversity of Staphylococcus aureus isolated from dairy products\" e \" Miglioramenti nelle tecnologie di produzione di formaggi tipici: il caso della filiera Silter\"; è in corso la tesi di dottorato di ricerca dal titolo \" Sviluppo di tecniche innovative per lo studio di popolazioni microbiche in latte e derivati\". Corsi di formazione Sono stati allestiti due corsi diretti al personale dei Servizi di Sviluppo agricolo della Regione Puglia, Basilicata, Campania, Sardegna, sui seguenti due temi: “La coltivazione degli ortaggi senza suolo: aspetti produttivi, gestionali e qualitativi” a Mola di Bari”, e, “Aggiornamenti sulle colture orticole allevate senza suolo”, a Mola di Bari. Corsi didattici universitari Il Prof. Mario Agabbio è docente dei seguenti corsi didattici presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Sassari: “Arboricoltura speciale”, “Arboricoltura e Coltivazioni Arboree” e “Fisiologia del Post-raccolta e Conservazione”. Il Dr. Giovanni Mita è docente incaricato per il Corso di Fisiologia Vegetale, Facltà di SMFN, Università del Salento. Ha svolto docenza al corso: First BioInterface School, Lecce Seminari Il personale dell’ex Gruppo ISOI, ha tenuto diversi Seminari a carattere divulgativo, rivolti ai tecnici dei Servizi Agrari Provinciali e Regionali, fra i quali: “Produzioni ortive fuori suolo in Puglia”; “I sistemi di allevamento nelle colture senza suolo”; “Problematiche delle colture senza suolo”; “La solarizzazione e l’innesto erbaceo”; Il personale della Sezione di Milano ha partecipa in qualità di docente a numerosi seminari e corsi di formazione: LODI R. (2007): La microbiologia lattiero-casearia. Corso per casari Morbegno; LODI R.(2007): Difetti del formaggio: Microrganismi alterativi nella produzione casearia. Corso per casari Morbegno; LODI R. (2007): Qualità e tipicità delle produzioni d’alpeggio. Progetto “Turismo in Alpe”, Morbegno;LODI R. (2007): Qualità e tipicità delle produzioni d’alpeggio. Progetto “Turismo in Alpe”, Bormio; LODI R. (2007): Qualità e tipicità delle produzioni d’alpeggio. Progetto “Turismo in Alpe”, Val d’Intelvi; BRASCA M.(2007) “Parametri chimici e microbiologici del latte destinato alla caseificazione” e LODI R. (2007) “La carica batterica ed i germi patogeni nel latte e derivati: metodi ufficiali e non ufficiali” Seminario “Autocontrollo, HACCP, Controllo Qualità, Assicurazione Qualità, Monitoraggio Ambientale, Norme di Buona Fabbricazione, Buona Prassi di Laboratorio nel comparto Lattiero – Caseario”. Lodi, 14 Giugno 2007; LODI R. (2007): Corsi di I e II livello per Aspiranti Maestri assaggiatori di formaggio (ONAF) nelle sedi di Bergamo, Milano, Paluzza (UD), Parma; LODI R. (2007): Corso di aggiornamento insegnanti Milano. “Comunicazione della scienza”. Progetto EST – Museo Nazionale Della Scienza e Della Tecnica Milano; BRASCA M., MORANDI S., VANONI L. Manifestazione “Alla Scoperta del Latte”, Zelo Buon Persico (MI); LODI R.(2007): \"Microbiologia del latte crudo\". Corso \"Conoscere il latte crudi: caratteristiche chimche e igienico sanitarie dalla mungitura al consumo, Lodi;Lodi R. (2007): Trasformazione del latte di capra, S. Michele all'Adige.BRASCA M.(2007): \"Biodiversità microbica dei formaggi di montagna\". Seminario per il Corso di Laurea in Valorizzazione e Tutela dell’ambiente e del Territorio Montano. Edolo (BS) L'ISPA di Lecce ha organizzato un seminario dal titolo: \"The role of Dietary and Environmenmtal Chomicals on Quality and Quantity of Adult human Breast Stem Cells on Breast Cancer\" tenuto dal Prof. James Trosko, PhD, National Food Safety and Toxicology Center, Michigan Stae university, East Lansing, USA. Incontri divulgativi Sono state organizzate diverse giornate di studio dirette agli operatori dei Consorzi di produzione e trasformazione pugliesi, su argomenti di attualità, tra cui: “Colture senza suolo in Puglia” a Mola di Bari; “Aggiornamenti sulle colture orticole allevate senza suolo” a Mola di Bari; “Problematiche e prospettive della coltivazione del carciofo in Italia” a Valenzano, Bari; “Coltivazione degli ortaggi senza suolo” a Mola di Bari; “Tecniche innovative per la produzione della patata primaticcia a Polignano a Mare, Bari; “L’orticoltura senza suolo”, a Mola di Bari. Borse di Studio Presso la Sezione di Milano sono stati assegnati due assegni di ricerca dal titolo \"Caratterizzazione fenotipica e genotipica della microflora del latte e sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti lattiero-caseari\" e \"I terroir delle Alpi per la caratterizzazione e la difesa delle produzioni casearie d’alpeggio” (literal)
    Http://www.cnr.it/ontology/cnr/localizzazione.owl#via
    • Via Amendola, 122/O (literal)
    Cap
    • 70126 (literal)
    Città
    • Bari (literal)
    Http://www.cnr.it/ontology/cnr/localizzazione.owl#provincia
    • BA (literal)
    Telefono
    • 080/5929357 - 080/5929359 (literal)
    Codice CDS
    • 077 (literal)
    Servizi
    • ISPA non è organizzato per l’erogazione di servizi a pagamento conto-terzi, tuttavia mette gratuitamente a disposizione, su richiesta delle Istituzioni nazionali, regionali e provinciali, nonché delle Organizzazioni produttive nazionali e locali e dei singoli operatori del settore agro-alimentare, le sue competenze e i materiali innovativi disponibili, al fine di promuovere la qualità e la salubrità agro-alimentare. In particolare sono possibili: analisi di micotossine in diversi prodotti agro-alimentari; fornitura di colture tipo di microrganismi; acquisizione di protocolli innovativi di analisi, conservazione e trasformazione dei prodotti agro-alimentari; visita alle aziende sperimentali e ai campi catalogo dimostrativi di piante orticole e frutticole. Aziende Sperimentali La Sede di Bari ha l’Azienda sperimentale e dimostrativa “La Noria”, nata dalla convergenza degli sforzi e dei contributi finanziari del Comune di Mola di Bari, della Regione Puglia e del CNR, ubicata nell’Agro di Mola di Bari. Essa comprende, oltre ai campi sperimentali, tre serre specializzate per ricerche su colture orticole di cui due utilizzate per le ricerche sulle colture senza suolo e sul confronto tra le produzioni orticole ottenute su terreno e quelle senza suolo, ed una dedicata all’attività di divulgazione e di dimostrazione. L’Azienda costituisce un polo di riferimento per operatori e ricercatori che si interessano di coltivazioni senza suolo e di qualità delle produzioni orticole. L’impianto ha lo scopo di dare risposte alle richieste di know how degli operatori orticoli fornendo soluzioni impiantistiche e di gestione più rispondenti alle peculiarità agro-tecniche e socio-economiche del territorio pugliese (noria.ba.cnr.it/sito/index.php) L'Unità Organizzativa di Supporto di Sassari dispone di un campo sperimentale di circa dodici ettari che accoglie una vasta collezione di varietà autoctone delle principali specie fruttifere dell’area mediterranea. Il campo sperimentale, che rappresenta un insostituibile patrimonio del germoplasma frutticolo autoctono, è aperto a tutti gli operatori del settore, quali costitutori e miglioratori di cultivar, vivaisti, frutticoltori, centrali ortofrutticole, i quali possono anche ottenere materiale di propagazione, nonché informazioni agronomiche, tecnologiche e commerciali sulle diverse cultivar rappresentate. Collezioni di Microrganismi Presso la sede di Bari è a disposizione una collezione di oltre 4000 colture tipo di funghi di interesse fitopatologico, micotossicologico e agro-alimentare, con particolare riferimento ai generi Aspergillus, Fusarium e Alternaria, quale riserva di biodiversità di funghi tossigeni utilizzabili per applicazioni biotecnologiche (www.ispa.cnr.it/Collection). Vi è anche una raccolta di colture di batteri lattici, isolati da prodotti tipici del Mezzogiorno di diversa natura ed origine, utilizzabili come starter fermentativi. L'Unità Organizzativa di Supporto di Milano, possiede una fornita collezione di colture liofilizzate di batteri diversi (lattici, enterococchi, propionici, clostridi, micro-stafilococchi, lieviti e svariati ceppi potenzialmente patogeni). Essi costituiscono il frutto di trenta anni di attività nel settore e sono stati isolati e tipizzati da campioni di latte e formaggi di diversa tipologia ed origine. L'Unità Organizzativa di Supporto di Lecce dispone di una fornita collezione di colture liofilizzate sia di batteri lattici, sia di lieviti, isolati dalle filiere lattiero-casearia e viti-vinicola e olivicola di prodotti prodotti tipici del Salento. Le colture, caratterizzate dal punto di vista fenotipico, biochimico e tecnologico, sono a disposizione delle Istituzioni scientifiche e degli operatori per dimostrazioni e applicazioni biotecnologiche. Analisi di Contaminanti negli Alimenti Il Gruppo di chimica analitica della sede di Bari mette a disposizione strumenti analitici e protocolli innovativi per l’analisi chimica e immunometrica delle principali micotossine (aflatossine, ocratossine, fumonisine, tricoteceni, alternariotossine, patulina). Alcuni dei metodi di analisi sono stati adottati come metodi ufficiali dagli Organismi internazionali preposti al controllo delle micotossine nei prodotti alimentari. L'Unità Organizzativa di Supporto di Milano dispone di un attrezzato Laboratorio Radioisotopi in cui vengono effettuati controlli di contaminazione radioattiva in alimenti (mediante scintillazione liquida e spettrometria gamma) e ricerche sull’identificazione di alimenti irraggiati (per luminometria). Protocolli Nell’ambito delle attività volte alla valorizzazione delle produzioni casearie tradizionali, l'Unità di Milano promuove e sostiene la redazione della Bozza di disciplinare DOP di produzione di formaggi tipici locali, sollecitata da Enti e Consorzi per la Tutela dei formaggi tipici. Proteomica Il laboratorio di Proteomica della sezione di Torino (ubicata in Colleretto Giacosa) offre i seguenti servizi: 1) purificazione di proteine e peptidi utilizzando tecniche di elettroforesi bidimensionale, HPLC nanobore e microbore, elettroforesi su SDS-PAGE e isoectrofocusing; 2) caratterizzazione di proteine con tecniche MALDI-TOF, LC-MS/MS, Ion Trap ESI-MS, DEnovo sequencing, immunoblotting ed ELISA; 3) sequenziamento di proteine mediante sequenziamento N-Terminale, sequenze interne e determinazione della struttura primaria completa. (literal)
    Competenze
    • Sede di Bari
      • tecniche di isolamento e di identificazione morfologica di funghi tossigeni di importanza agro-industriale;
      • metodologie per la determinazione del profilo tossigenico di funghi di interesse fitopatologico, agro-alimentare e biotecnologico;
      • metodologie di base per lo studio della biologia dei funghi con particolare riferimento alla riproduzione e alla segregazione dei caratteri di tossigenicità;
      • sviluppo di sonde molecolari specie-specifici per l’identificazione delle principali specie fungine tossigene;
      • sviluppo di metodi molecolari per l’analisi di contaminanti biologici in matrici agro-alimentari, mediante l’impiego della PCR quantitativa in combinazione combinata con sonde molecolari specifiche;
      • monitoraggio della presenza e della incidenza di micotossine nelle colture infette, nelle derrate agro-alimentari, nei mangimi e negli alimenti;
      • sviluppo di metodi di analisi chimica, immunometrica e immunologica per le principali micotossine
      • caratterizzazione chimica e biologica di metaboliti di funghi e di batteri di interesse fitopatologico, agro-alimentare e biotecnologico;
      • individuazione nei fluidi biologici (sangue, urine) di biomarkers per una valutazione più accurata dell’esposizione umana e animale alle micotossine;
      • prevenzione e valutazione del rischio tossicologico derivante dalla contaminazione di micotossine delle colture in campo, dei prodotti agro-alimentari, di alimenti, di mangimi e foraggi;
      • strategie di decontaminazione e detossificazione dalle micotossine dei prodotti agro-alimentari, mangimi e alimenti;
      • sperimentazione e impiego di modelli computerizzati di simulazione dell’apparato gastro-enterico degli animali monogastrici, per lo studio dell’assorbimento delle micotossine dai diversi comparti intestinali;
      • sviluppo di saggi di tossicità delle micotossine, con particolare riferimento agli effetti citotossici e immunosoppressivi mediante l’impiego di linee cellulari umane e animali;
      • isolamento e caratterizzazione fenotipica, biotecnologica e molecolare di batteri lattici, con particolare riferimento alle popolazioni coinvolte nelle fermentazioni di prodotti tipici del Mezzogiorno;
      • identificazione e sviluppo di sistemi naturali antimicrobici per prevenire contaminazioni di microrganismi patogeni e tossigeni nei prodotti fermentati;
      • metodologie innovative per l’identificazione di batteri patogeni nei prodotti fermentati;
      • metodologie di produzione, purificazione e caratterizzazione chimica e biologica di materiali microbici (biofitofarmaci, biofertilizzanti e biofitoregolatori) utili per un’agricoltura a basso impatto ambientale;
      • sviluppo di formulati microbici e relative strategie applicative per la lotta biologica contro le malattie delle piante e delle derrate agrarie causate da funghi, batteri e insetti;
      • sviluppo di formulati (micoerbicidi) e di strategie di lotta biologica contro le erbe infestanti delle principali colture agrarie;
      • soluzioni agronomiche innovative per la risoluzione di problemi connessi con la scelta delle varietà orticole e con l’applicazione di più adatte tecniche colturali;
      • sistemi di coltivazione senza suolo, a ciclo chiuso e in coltura idroponica;
      • strategie eco-compatibili per il miglioramento della shelf life dei prodotti ortofrutticoli biologici;
      • sviluppo e applicazione di parametri di processo e delle analisi biochimiche e sensoriali, per la valutazione dell’idoneità alla trasformazione di specie orticole;
      • metodologie di valutazione del contenuto di fattori nutrizionali e antinutrizionali, o potenzialmente tossici, di ortaggi per il consumo fresco. Unità Organizzativa di Supporto di Torino • valutazione dell'effetto dell'ambiente e dei processi di produzione sulla qualità di alimenti e mangimi • separazione e purificazione di proteine animali e vegetali • metodologie proteomiche per l’individuazione e la caratterizzazione di allergeni alimentari • sviluppo di metodiche per il rilevamento di allergeni nascosti in spettrometria di massa . strategie innovative per la integrazione e la valorizzazione della razione alimentare al fine di migliorare la qualità e la salubrità delle produzioni zootecniche; Unità Organizzativa di Supporto di Sassari Tecnologie postraccolta • Tecnologie di conservazione dei prodotti ortofrutticoli • Tecnologie di deverdizzazione degli agrumi • Tecnologie di confezionamento con film plastici • Trattamenti di termoterapia (con acqua calda o aria calda) per il controllo delle alterazioni microbiologiche e fisiologiche postraccolta dei frutti • Trattamenti con raggi ultravioletti per il controllo dei patogeni post raccolta in frutti di agrumi • Controllo biologico postraccolta degli agrumi • Trattamenti con composti GRAS (Generally Recognized as Safe) • Trattamenti postraccolta con fungicidi convenzionali e di nuova generazione • Trattamenti di quarantena contro la mosca mediterranea (disinfestazione a regime di freddo) • Trattamenti di disinfestazione con aria umida riscaldata Analisi o Attività fisiologica dei frutti (etilene, attività respiratoria) o Parametri di qualità dei frutti (zuccheri, acidi organici, pectine, sostanze minerali, acidi grassi, amminoacidi, fenoli, oli essenziali, etc) o Proprietà reologiche di diversi prodotti alimentari mediante l’utilizzo di un analizzatore di struttura in grado di definire gli sforzi necessari per poter penetrare, comprimere, tagliare o rompere mediante trazione o composti funzionali “nutraceuticals” presenti negli alimenti, in particolare nei prodotti ortofrutticoli, quali flavonoidi, antociani, carotenoidi, vitamine e loro attività antiossidante sia come singolo componente sia nel loro insieme come parte integrante dell’alimento o Prodotti di metabolismo dei frutti (attività respiratoria, etilene, etanolo, acetaldeide, etile acetato) o Composti preformati e/o elicitati da stress biotici o abiotici (fitoalessine: scoparone, scopoletina, resveratrolo, etc) o Attività enzimatiche quali PAL (fenil-ammina ammonio liasi), SOD (superossido dismutasi), CAT (catalasi), APX (ascorbato perossidasi), GR (glutatione reduttasi), PG (poligalatturonasi), PME (pectin metil esterasi), PL (pectin liasi) o Composizione delle pareti cellulari (zuccheri totali, acidi uronici, frazionamento delle pareti cellulari, analisi del profilo degli zuccheri) o Atmosfera presente all’interno di prodotti alimentari confezionati sia in atmosfera normale che modificata mediante analisi di tipo cromatografico sulle concentrazioni di ossigeno, anidride carbonica, azoto e della componente volatile che si accumulano all’interno delle confezioni come conseguenza del metabolismo del prodotto e alla possibile presenza di microrganismi o Analisi dei residui di pesticidi in matrici vegetali. Unità Organizzativa di Supporto di Milano • metodologie di analisi delle componenti biochimiche e microbiologici del latte di specie diverse, nonché dei prodotti lattiero-caseari e dei prodotti carnei fermentati (un membro nelle commissioni di esperti ISO, CEN, IDF e UNI); • criteri biochimici e microbiologici per la definizione della genuinità, qualità, tipicità provenienza geografica e qualità sensoriale degli alimenti, elementi funzionali al miglioramento della qualità dei prodotti alimentari fermentati; • tecnologie innovative di conservazione dei prodotti alimentari; • metodologie per la caratterizzazione fenotipica, genotipica e tecnologica dei batteri lattici dei prodotti alimentari fermentati (lattiero-caseari, carnei, birra); • criteri per l’identificazione, tipizzazione e studio di polimorfismi di batteri alimentari • criteri analitici riguardanti la microbiologia, la biochimica, la biologia molecolare e la tecnologia alimentare per lo studi delle popolazioni microbiche e del loro ruolo nei processi di trasformazione. Unità Organizzativa di Supporto di Lecce • isolamento e la caratterizzazione di geni ed enzimi, di interesse agro-industriale; • colture di cellule e tessuti vegetali per la produzione di metaboliti secondari di interesse agro-industriale • saggi in vitro dell’attività biologica di molecole naturali bioattive su colture di cellule animali • ingegneria genetica per la produzione di piante con migliorate caratteristiche nutrizionali • metodologie innovative per la caratterizzazione genetico-molecolare e delle proprietà tecnologiche di microflora associata alle produzioni viti-vinicole. Strumentazione I gruppi di lavoro di Bari dispongono di laboratori attrezzati per le analisi microbiologiche, chimiche, molecolari e di proteomica, immunoenzimatiche, tossicologiche e agronomiche su matrici vegetali e agro-alimentari di varia origine (camere di crescita, incubatori termostatati; liofilizzatori, concentratori rotazionali, cappe sterili ecc.). La strumentazione caratterizzante i laboratori comprende: sistemi per cromatografia liquida analitica e preparativa (HPLC con rivelatori UV-DAD, elettrochimici, spettrofluorimetrici); sistemi gas-cromatografici con rivelatori ECD, FID e per spettrometria di massa; sistemi spettrofotometrici; sistema di analisi immunoenzimatica; citofluorimetro. Gli studi molecolari e di proteomica si avvalgono di tutta l’attrezzatura necessaria per l’analisi di sequenze nucleotidiche e di proteine e della seguente strumentazione caratterizzante: sistemi di sequenziazione automatica di acidi nucleici; sistemi di analisi di sequenze nucleotidiche (PCR quantitativa, PCR in situ). Sistemi elettroforetici: 1) per la separazione di megabasi e acidi nucleici (Chef Mapper System); 2) automatico per l’analisi di proteine; bidimensionale; 3) per analisi rapide e automatiche di biomolecole. Tutti i sistemi analitici sono dotati di software specialistici per l’acquisizione dei dati e delle immagini. Sono inoltre presenti dei sistemi integrati per la documentazione e l’analisi di gel elettroforetici, per l’analisi di immagini, e per la stampa digitale di diapositive e di poster. Inoltre, i Gruppi di lavoro che svolgono ricerche sullo sviluppo di sistemi di coltivazione senza suolo degli ortaggi dispongono di un’azienda sperimentale e dimostrativa dotata di serre e campi. I laboratori della UOS di Lecce dispongono della seguente principale strumentazione: sistema gascromatografo con rilevatore a spettrometria di massa; sistemi di cromatografia liquida HPLC; microscopi ottici con sistemi per epifluorescenza; microscopio confocale a 3 laser Zeiss-Pascal, microtomo, micromanipolatore/microiniettore, sequenziatore di acidi nucleici ABI PRISM 3130; Real-Time PCR Applied Biosystem 7500; sistema 2D per separazione di proteine, camere di crescita per colture di cellule e tessuti vegetali, incubatore a CO2, liofilizzatore, French Press, sinicatore, fermentatori per cellule vegetali e microrganismi. La UOS di Milano è dotata di una completa attrezzatura per le ricerche in campo biochimico e microbiologico e, oltre alla tradizionale strumentazione di laboratorio (centrifughe, spettrometri UV, ecc..) dispone di: un microscopio a contrasto di fase, completo di apparato fotografico; 2 sistemi per analisi impedometrica completi di incubatori e sistema refrigerante, per la determinazione delle curve di crescita, lo studio del metabolismo microbico e il monitoraggio della produzione di CO2, 2 lattodinamografi per lo studio della reologia del latte e la determinazione della capacità di coagulazione; un sistema per la determinazione dell’attività dell’acqua con controllo della temperatura; il sistema SAS, per la valutazione della contaminazione ambientale mediante prelievo volumetrico di campioni di aria; il sistema BIOLOG per la caratterizzazione e identificazione fenotipica di microrganismi; sistema CINAC, per la determinazione in continuo dell’attività acidificante di batteri in diverse matrici; il sistema miniVIDAS per la diagnostica immunologia in automazione con la tecnologia ELFA; un sistema per il conteggio e la misurazione elettronica delle cellule somatiche; un sistema per PCR (EPPENDORF) completo di termociclatore, sistema elettroforesi, alimentatore, transilluminatore e sistema di fotodocumentazione ed elaborazione immagini; un fotometro automatico a filtri interferenziali per letture qualitative e quantitative di micropiastre. I laboratori della UOS di Sassari sono forniti delle apparecchiature necessarie per effettuare ricerche di natura patologica, fisiologica, chimica, biologica e di microscopia. Le principali apparecchiature sono: celle climatiche, ultrafreezer, ultracentifughe, cappe a flusso laminare, liofilizzatori, NMR, GC-massa, GC, HPLC, e UV spettrofotometri, strumenti per il monitoraggio dell’anidride carbonica e dell’etilene, colorimetro e testurimetro. I due Gruppi di lavoro di Torino dispongono di una adeguata strumentazione di laboratorio per le osservazioni di base di carattere agronomico, zootecnico, chimico-analitico e di fisiologia della nutrizione animale. In particolare, il Gruppo di lavoro di Grugliasco dispone di: strumentazione Foss-Hereus Macro-N, per la determinazione dell’azoto secondo il metodo di Dumas; HPLC Ultimate 3000 con rivelatore a UV, a fluorescenza, e indice di rifrazione; Gas-cromatografo Fisons GC8000, gas-cromatografo capillare DANI GC1000; Sistema Gold Nouveau Beckman per l’analisi di aminoacidi, dotato di Diode arrays e attrezzatura per idrolisi delle proteine; attrezzatura necessaria per esperimenti di elettroforesi e immunoblotting monodimensionale, 3100 Offgel Fractioner Agilent TYechnologies; incubatore Cytoperm Haereus ad atmosfera condizionata; bomba calorimetrica adiabatica a secco IKA C7000; apparecchiature per analisi centesimali e determinazione delle frazioni fibrose; sistema per la determinazione della digeribilità in vitro secondo il metodo con fluido ruminale di Tilley and Terry; vasche metaboliche e di determinazione della digeribilità in vivo nelle specie acquatiche; centrifughe da banco; mulini; sistema magnetico di marcatura di piccoli animali mediante microchips iniettabili e lettore di transponder BioSonics (Dextron system); analizzatore in continuo dell’azoto in allevamenti, Ion analyzer ADI 2013. Il Gruppo di lavoro di Colleretto Giacosa dispone di: linee complete di per elettroferesi bidimensionale, comprensive di software per l’eleborazione delle mappe proteiche (Amersham Biosciences, Invitrogen e BIORAD); di uno spettrometro di massa di tipo MALDI-TOF/TOF (Bruker) e di due altri spettrometri di massa di tipo ESI-ion trap equipaggiati con una sorgente nanospray (LCQ, Finningam e XCT, Agilent) e collegati rispettivamente ad un micro ed ad un nano HPLC per esperimenti di LC-MS e LC-MS/MS; di un sequenziatore automatico di proteine e peptidi (Procise, Applied Biosystems); di attrezzatura per esperimenti di elettroforesi mono-dimensionale e di immunoblotting mono- e bi-dimensionale. (literal)
    Email
    • antonio.logrieco@ispa.cnr.it (literal)
    • mailto:antonio.logrieco@ispa.cnr.it (literal)
    Indirizzo
    • Via Amendola, 122/O - 70126 Bari (BA) (literal)
    Missione
    • Miglioramento della qualità e della sicurezza dei prodotti agro-alimentari mediante approcci multidisciplinari e innovativi con l'impiego di biotecnologie, diagnostica avanzata e sistemi di produzione sostenibili. ISPA supporta azioni e percorsi di innovazione tecnologica di PMI e grandi imprese, italiane ed estere, creando sinergie tra la ricerca scientifica ed il settore agroalimentare, favorendo il trasferimento tecnologico. (literal)
    Attività di ricerca
    • L’ISPA svolge attività di ricerca, di valorizzazione e trasferimento tecnologico e di formazione per la produzione di alimenti con migliorate caratteristiche organolettiche e nutrizionali, lo sviluppo di processi innovativi per l’ottenimento di prodotti primari e secondari di interesse agro-alimentare, l’identificazione dei fattori di rischio per la sicurezza alimentare e ottenimento di prodotti più sicuri mediante il monitoraggio per l’eliminazione dei componenti potenzialmente tossici. Le attività sono raggruppate per macroaree e suddivise in linee di ricerca, anche in relazione alla sede o all’UOS (Unità Operativa di Supporto) territoriale. --------------------------------------- SICUREZZA ALIMENTARE --------------------------------------- METODI INNOVATIVI PER LA CARATTERIZZAZIONE DEGLI ALIMENTI E IL CONTROLLO DI MICOTOSSINE, FUNGHI TOSSIGENI ED ALLERGENI Sede di Bari Micologia agroalimentare, genetica dei funghi e collezione micologica La capacità di alcuni funghi micromiceti parassiti delle piante e di alcuni agenti di ammuffimento delle derrate agrarie di produrre metaboliti tossici ha una ricaduta considerevole sulla qualità e salubrità dei prodotti delle filiere agro-alimentari. Le ricerche dell’ISPA in questa area sono concentrate, in particolare, sia sui funghi tossigeni dei generi Fusarium e Alternaria, la cui attività micotossica è più temuta in pre-raccolta, sia su quelli dei generi Aspergillus e Penicillium che invece sollevano preoccupazioni di natura micotossicologica per i prodotti in post-raccolta e per le diverse fasi delle preparazioni alimentari. Di particolare interesse sono le ricerche volte a chiarire i diversi aspetti eziologici, epidemiologici, ecofisiologici e tossigenici dei funghi colonizzatori delle derrate alimentari dell’Italia meridionale (filiere cerealicola, viti-vinicola e ortofrutticola). Anche gli aspetti della identificazione, conservazione e uso sostenibile delle risorse micologiche, intese come espressione di biodiversità, ha assunto una particolare rilevanza con la nascita dell’ingegneria genetica. A tal riguardo, le ricerche riguardano: l’isolamento, la collezione e lo studio della biodiversità dei funghi di interesse fitopatologico, micotossicologico e agroalimentare; le osservazioni sulle modalità di riproduzione dei funghi e di segregazione dei caratteri; la caratterizazione chimica e biologica dei metaboliti bioattivi; lo studio dei meccanismi molecolari alla base della produzione delle principali micotossine mediante analisi di genomica funzionale. Più in particolare, per far fronte alle nuove esigenze che richiedono metodi di identificazione sempre più attendibili, più rapidi e oggettivi, presso l’ISPA vengono sviluppati innovativi metodi diagnostici molecolari per il monitoraggio della contaminazione da funghi tossigeni nei prodotti agro-alimentari. Per la conservazione della biodiversità delle popolazioni fungine, le attività condotte presso l’ISPA prevedono l’incremento dell’attuale collezione di circa 8.000 esemplari e l’aggiornamento del relativo catalogo consultabile via internet. Micotossine, metodi di analisi e sicurezza alimentare La contaminazione degli alimenti da micotossine appare sempre più un fenomeno inevitabile, essendo essa influenzata da molteplici fattori sia di tipo ambientale che agronomico che sono difficilmente controllabili. La pericolosità di questi contaminanti naturali per la salute umana e animale è ormai riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale in seguito all’accertata tossicità acuta e/o cronica di queste sostanze, infatti un numero crescente di micotossine è sottoposto a legislazione sempre più restrittiva soprattutto nei Paesi dell’Unione Europea. A tal riguardo, le ricerche dell’ISPA riguardano lo sviluppo e la validazione di metodi innovativi per l’analisi di micotossine (aflatossine, fumonisine, ocratossina A, tricoteceni, patulina, etc.) nelle diverse derrate e prodotti alimentari a rischio contaminazione. Recentemente due nuovi metodi sviluppati dall’ISPA sono stati adottati come metodi ufficiali da organizzazioni internazionali quali l’AOAC International, il Comitato Europeo di Normazione e l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino e vengono utilizzati in numerosi laboratori di controllo. Per la valutazione dell’impatto delle micotossine sulla salute umana ed animale si conducono ricerche sui biomarker di esposizione a queste sostanze e sulla loro possibile degradazione dovuta ai processi di trasformazione delle derrate in prodotti finiti. Di particolare interesse sono le osservazioni condotte sull’efficacia di alcuni materiali adsorbenti nel diminuire la biodisponibilità delle micotossine, condotte anche mediante un modello computerizzato per simulare l’apparato gastroenterico di animali monogastrici. Le ricerche dell’ISPA riguardano anche la produzione, l’isolamento, l’identificazione e la caratterizzazione chimica e biologica di nuovi metaboliti secondari prodotti dai funghi dei generi Fusarium e Alternaria. Vengono inoltre condotte ricerche sullo sviluppo di saggi idonei a stimare la tossicità delle micotossine e a chiarire eventuali correlazioni tra struttura chimica e tossicità delle stesse. Di particolare utilità per valutare l’attività citotossica e immunosoppressiva sono risultati i saggi in vitro che impiegano linee cellulari linfoidi e linfociti umani e bovini stimolati con mitogeni. Bioprodotti microbici per un’agricoltura a basso impatto ambientale Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita della sensibilità dei consumatori nei confronti dei potenziali rischi ambientali e sanitari legati all'uso eccessivo ed indiscriminato di pesticidi, diserbanti e anticrittogamici. Le crescenti preoccupazioni per la presenza di residui tossici nella catena alimentare e i problemi legati al ritiro dal mercato di alcuni fitofarmaci di largo impiego ritenuti pericolosi, nonché la progressiva perdita di efficacia di altri in seguito allo sviluppo di fenomeni di resistenza nell’ambito delle popolazioni degli agenti fitopatogeni hanno stimolato la ricerca di alternative “biologiche” ai fitofarmaci di sintesi. Le ricerche condotte presso l’ISPA riguardano il possibile impiego di microrganismi (funghi, lieviti e batteri) nella lotta biologica contro le malattie e i danneggiamenti delle piante e delle derrate agrarie causati da funghi, batteri, insetti, erbe infestanti, in sistemi di produzione biologica o integrata. Le ricerche riguardano anche i meccanismi biochimici e molecolari messi in atto dai microrganismi potenzialmente utili come biofitofarmaci, biofertilizzanti e biofitoregolatori, al fine di isolare e caratterizzare i metaboliti attivi, gli enzimi e i geni responsabili della loro azione benefica. Vengono inoltre condotti studi di valutazione del rischio (produzione di tossine, persistenza, effetti su organismi non-target) nel rilascio nell’ambiente di funghi e batteri utili come biofitofarmaci e biofertilizzanti. Altre ricerche riguardano anche lo sviluppo di formulati e di protocolli di impiego in campo e in magazzino per produzioni di particolare rilievo territoriale (cereali, colture orticole, fragola, agrumi, vite, olivo), anche in combinazione con nuove tecniche agronomiche a basso impatto ambientale, quali le colture fuori suolo. --------------------------------------- QUALITÀ DEGLI ALIMENTI --------------------------------------- MICROBIOLOGIA E QUALITÀ DELLE PRODUZIONI ALIMENTARI Sede di Bari La crescente domanda del consumatore di alimenti di alta qualità indirizza la ricerca verso studi finalizzati alla produzione di alimenti sani, di qualità e con caratteristiche organolettiche tipiche delle lavorazioni tradizionali o con nuove proprietà funzionali. Questa esigenza è condivisa anche dagli imprenditori che necessitano di supporto di ricerca per azioni di innovazione finalizzate al miglioramento della qualità e della sicurezza del processo produttivo e del prodotto finale. Il gruppo di ricerca offre tale supporto utilizzando competenze riguardanti la microbiologia, la biochimica, la biologia molecolare, la tecnologia e la purificazione di biomolecole per lo studio delle popolazioni microbiche e il miglioramento dei prodotti. Miglioramento della qualità, sicurezza e conservabilità dei prodotti Le popolazioni microbiche associate alle produzioni di alimenti – inclusi quelli tradizionali a vocazione territoriale - rappresentano un bacino di ceppi microbici, in particolare di batteri lattici e lieviti, dalle inesplorate potenzialità tecnologiche. Attraverso lo studio del microbiota associato agli alimenti delle diverse filiere alimentari (prodotti da forno, vegetali, lattiero – caseari, carnei e ittici) sono selezionati ceppi microbici con rilevanti caratteristiche tecnologiche. Lo studio delle performance di questi microrganismi negli alimenti e dei metaboliti con attività antimicrobica (acidi organici, peptidi ecc.) da essi prodotti, consente una efficace applicazione nei processi determinando il controllo delle microflore alterative e patogene, migliorando la shelf-life e salvaguardando le qualità nutrizionali e organolettiche dei prodotti. Microrganismi probiotici per alimenti funzionali La selezione e l'utilizzo di microrganismi selezionati per rilevanti caratteristiche funzionali consente la formulazione e produzione di alimenti innovativi. Ceppi batterici sono selezionati per le caratteristiche probiotiche in grado di conferire all’alimento caratteristiche funzionali di particolare significato per il mantenimento e miglioramento dello stato di salute. La rete di collaborazioni realizzate con le imprese e con istituzioni di ricerca medica presenti sul territorio consente al gruppo di ricerca lo sviluppo di trials nutrizionali per l’accertamento dell’efficacia funzionale dei prodotti sviluppati/migliorati. UOS Milano L’attività di ricerca è rivolta alla produzioni alimentari con particolare riferimento al comparto lattiero-caseario ed è finalizzata alla realizzazione di alimenti con migliorate caratteristiche igienico-sanitarie, nutrizionali, funzionali e sensoriali. Sono inoltre svolti studi sulle componenti che definiscono tipicità, provenienza geografica e qualità dei prodotti, le popolazioni microbiche e il ruolo dei microrganismi nei processi di trasformazione per quanto attiene a specifiche attività protecnologiche, di sicurezza e funzionali. BIOTECNOLOGIE PER LA QUALITÀ E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI UOS Lecce UOS Lecce Vie metaboliche della cellula vegetale e qualità dei prodotti L’attività di ricerca riguarda la caratterizzazione delle vie metaboliche coinvolte nella biosintesi di metaboliti primari e secondari delle piante importanti nel determinare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dei prodotti. In particolare l’attenzione è rivolta alla caratterizzazione molecolare e biochimica di geni ed enzimi del metabolismo lipidico e dei fenilpropanoidi. Inoltre sono in corso ricerche per modificare vie metaboliche coinvolte nella biosintesi di metaboliti secondari con proprietà salutistiche (polifenoli). Produzione biotecnologica di composti bioattivi E’ noto che numerosi metaboliti secondari prodotti dalle piante introdotti con la dieta possono contribuire alla prevenzione di importanti patologie. L’acquisizione di conoscenze sulle vie biosintetiche di tali metaboliti costituisce la premessa per indurne la produzione in colture cellulari utilizzate come biofabbriche. Le ricerche su tale aspetto sono concentrate sullo sviluppo di sistemi per la produzione da colture di cellule e/o tessuti di tocoferoli antocianine, resveratrolo e/o altre molecole di interesse farmacologico (artemisinina). Vengono inoltre condotte ricerche relative all’uso di nuovi sistemi di delivery dei composti bioattivi e allo studio dell'attività biologica mediante saggi in vitro su colture di cellule animali. Biotecnologie microbiche per il miglioramento delle produzioni vinicole e olivicole (olive da tavola) L’attività di ricerca è finalizzata alla caratterizzazione biotecnologica di batteri lattici e lieviti associati ai principali vitigni ed areali di produzione regionali. Tale attività prevede l’identificazione e la caratterizzazione della microflora e, in particolare di ceppi d’interesse industriale, mediante l’applicazione di marcatori molecolari, analisi delle caratteristiche fenotipiche e genotipiche, studio delle proprietà fisiologiche e tecnologiche. Tale studio è inoltre finalizzato alla preparazione di ceppi starter autoctoni che permettono di esprimere al meglio il potenziale della materia prima (uva e olive) assicurando contemporaneamente il corretto svolgimento dei processi fermentativi. Vengono inoltre condotte attività di ricerca per la produzione, in sistemi eterologhi (batteri/lieviti), di laccasi, tirosinasi e carbossipeptidasi ricombinanti di origine fungina, per possibili applicazioni in campo enologico ed ambientale. QUALITÀ DELLE FILIERE ALIMENTARI TIPICHE DEL NORD ITALIA MEDIANTE PIATTAFORME TECNOLOGICHE INTEGRATE UOS Torino Qualità e salubrità dei prodotti animali e dei loro derivati Le ricerche riguardano la produzione di alimenti di origine zootecnica arricchiti di ingredienti benefici per la salute umana. In particolare, vengono poste in atto strategie alimentari per incrementare il contenuto di acidi grassi polinsaturi della serie omega-3 sia negli animali in produzioone zootecnicha che nei pesci di allevamento, alimentati con diete a base di prodotti vegetali. Tali osservazioni partono dalla considerazione che nel pesce gli acidi polinsaturi sono presenti in rapporto bilanciato prevalentemente nella frazione fosfolipidica e sono localizzati nelle membrane strutturali dei tessuti in associazione con antiossidanti naturali, mentre nella maggior parte delle preparazioni farmacologiche sono presenti in concentrazioni assai elevate in forma di trigliceridi. Per tal motivo diventa importante assumere gli omega-3 attraverso l’alimentazione e indirizzare quindi le ricerche sulla dieta alimentare in tal senso. Lo sviluppo dei prodotti biologici ha fatto avviare ricerche sull’uso di antiossidanti naturali in alternativa a quelli di sintesi. Proteomica strutturale e allergie alimentari Un importante obiettivo della ricerca condotta presso l’ISPA è l’individuazione e la caratterizzazione molecolare dei principali allergeni contenuti nei vari alimenti. Le ricerche sono concentrate soprattutto sul miglioramento dei metodi diagnostici utilizzando allergeni puri, quindi nel valutare l’allergenicità residua in alimenti sottoposti a trattamenti tecnologici e, infine, nell’individuazione degli allergeni nascosti. Le ricerche hanno lo scopo di realizzare le basi scientifiche per la produzione di alimenti ipo-allergenici. Per quanto riguarda le allergie dei lattanti, le ricerche condotte presso l’ISPA mirano ad identificare la struttura dei veri allergeni del latte bovino e a perfezionare metodi analitici che possano individuare allergeni del latte nascosti in altri alimenti. Le ricerche stanno inoltre riguardando la caratterizzazione del latte d'asina e il suo impiego quale alimento/ingrediente alimentare innovativo destinato a neonati a termine e pretermine. --------------------------------------------- SOSTENIBILITÀ AGROALIMENTARE --------------------------------------------- SISTEMI PRODUTTIVI SOSTENIBILI E QUALITÀ DEI PRODOTTI VEGETALI Sede di Bari Le attività di ricerca della commessa sono riferite al comparto orto-frutticolo con particolare riferimento alle tecniche agronomiche ed alle tecnologie di post raccolta. Particolare attenzione è rivolta alla produzione ecosostenibile (in pien’aria e in coltura protetta) di specie ortofrutticole importanti per il territorio. Rilevanti attività sono condotte con l’obiettivo di definire/valutare: • gli effetti del sistema produttivo sulla qualità totale della produzione orticola (qualità del processo e qualità del prodotto); • protocolli di estrazione e caratterizzazione di composti naturali ad attività biologica da piante eduli, di potenziale interesse bio-medico e agro-industriale; • la biofortificazione di ortaggi con tecniche di coltivazione idroponiche; • la bioaccessibilità e la potenziale biodisponibilità, di composti biologicamente attivi mediante sistemi in vitro; • il reimpiego in agricoltura di matrici di scarto; • la valorizzazione della biodiversità orticola e della flora spontanea; • l’impiego di microrganismi fitopatogeni, metaboliti bioattivi e sistemi a basso impatto per la gestione sostenibile delle specie vegetali infestanti, parassite ed invasive; La valorizzazione delle produzioni ortofrutticole e le problematiche di post-raccolta sono affrontate considerando le innovazioni introdotte nella tecnica agronomica (es. coltivazione senza suolo, innesto erbaceo, sensori per l’automazione e la gestione dell’irrigazione) e le tecnologie innovative nel settore della conservazione, packaging e logistica, con l’obiettivo finale di preservare la qualità e la sicurezza dei prodotti freschi, di IV e V gamma. Parte delle ricerche sono condotte presso l’Azienda Sperimentale e “La Noria” http://noria.ba.cnr.it. TECNOLOGIE SOSTENIBILI PER LA TRASFORMAZIONE, CONSERVAZIONE ED IL CONFEZIONAMENTO DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI UOS Sassari L’attività di ricerca dell’Istituto di Sassari è finalizzata al miglioramento e/o sviluppo di nuove tecnologie postraccolta per il mantenimento della qualità di prodotti ortofrutticoli freschi o di IV gamma (minimamente trasformati) dell’area Mediterranea. L’impatto dei trattamenti postraccolta e le condizioni di conservazione sono valutate in termini di qualità che comporta il monitoraggio delle caratteristiche organolettiche e fisiche, lo studio del comportamento fisiologico, le risposte ai patogeni e la sicurezza alimentare dei prodotti ortofrutticoli. Ricerche in atto per migliorare e/o sviluppare: • Tecnologie integrate per controllare i marciumi postraccolta con trattamenti termici, illuminazioni ultraviolette, controllo biologico, pre-refrigerazione (idrocooling, air-foreced cooling, icing), e/o trattamenti chimici con: sostanze GRAS (generally regarded as safe secondo l’ USFDA), nuovi fungicidi a largo spettro d’azione e basso rischio (strobilurine, anilinopirimidine e phenilphyrrole), formulati a rilascio controllato, e/o prodotti chimici in grado di migliorare l’attività dei principi attivi. L’efficienza dei fungicidi è studiata in funzione del residuo attivo nei prodotti freschi, della temperature e durata dei trattamenti e sulla base dei cambiamenti strutturali delle cere epicuticulari dei frutti attraverso studi di microscopia elettronica (SEM) • Analisi stumentali non distruttive (NMR imaging) dei prodotti ortofrutticoli freschi allo scopo di stabilire il ruolo e le interazioni tra l’integrità cellulare, la mobilità dell’acqua (acqua legata/ libera), e le alterazioni strutturali e sensoriali connesse all’imbrunimento interno dei frutti • Tecnologie di imballaggio per estendere la shelf-life e la sicurezza alimentare dei prodotti di IV gamma • Metodi strumentali basati sulle interazioni tra le caratteristiche fisiche e sensoriali dei prodotti ortofrutticoli freschi finalizzati a determinare i cambiamenti qualitativi durante la conservazione • Tecnologie postraccolta quali la termoterapia (trattamenti con aria o acqua calda) per aumentare la tolleranza delle arance pigmentate al danno da freddo indotto dai trattamenti di quarantena a bassa temperatura durante la disinfestazione dei frutti dalla mosca mediterranea (Ceratitis capitata) e per il controllo dei marciumi nelle successive fasi di commercializzazione • Stress abiotici in postraccolta (come la termoterapia, trattamenti con luce UV-C o con ossigeno superatmosferico) per aumentare il contenuto di composti nutraceutici nei prodotti ortofrutticoli freschi. (literal)
    data.CNR.it