Istituto per l'endocrinologia e l'oncologia \"Gaetano Salvatore\" (IEOS)

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  • Istituto per l'endocrinologia e l'oncologia \"Gaetano Salvatore\" (IEOS) (literal)
  • Institute Experimental Endocrinology and Oncology \"Gaetano Salvatore\" (IEOS) (literal)
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  • TRADIZIONE STORICA Il Centro di studio per l’Endocrinologia ed Oncologia Sperimentale “G.Salvatore” (CEOS), Organo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è stato recentemente trasformato, in accordo con il D.L. di riforma dell'Ente, in Istituto. Nel segno della continuità l’Istituto ha con-servato il nome del Centro in quanto entrambe le strutture di ricerca sono state e sono una realtà scientifica in grado di garantire risultati in ricerche applicative e fondamentali di livello interna-zionale, in oncologia, endocrinologia e genetica molecolare. Il CEOS fin dalla sua costituzione nel 1969 rappresentò una struttura di ricerca che si ca-ratterizzava per lo stretto sinergismo tra CNR e l’Università. Fin dalla sua origine si creò una or-ganizzazione in grado di ottenere una sempre più elevata qualificazione delle attività sia di ricer-ca che dei ricercatori, non solo del CNR ma anche dell’Università. La convergenza tra le due I-stituzioni ha rappresentato un vantaggio non solo perché è stata fucina di nuove leve di giovani ricercatori ma anche perché è stata in grado di preparare docenti universitari capaci. L’afferenza di molti ricercatori del Dipartimento Universitario al Centro ha reso possibile, fino a oggi, la realizzazione delle condizioni alla base del successo dell’investimento culturale del Cen-tro. Infatti, in questi trenta anni di vita dell’Organo il raggiungimento della massa critica necessa-ria alla competitività del lavoro di ricerca a livello internazionale è stata ottenuta mediante un fe-nomeno di osmosi tra Istituzioni che hanno perseguito finalità ed obiettivi complementari. Fin ora, solo attraverso queste strette interrelazioni e scambi, è stato possibile garantire la continuità, in-crementare sempre più la produzione scientifica, ampliare i rapporti di collaborazione e anche svi-luppare attività di ricerca che hanno costituito un valore aggiunto. Il riconoscimento nazionale ed internazionale della validità dei risultati scientifici ottenuti in questi anni è da correlarsi proprio al-la interdisciplinarietà e multidisciplinarietà delle competenze dei ricercatori del CNR e dell’Università che hanno convissuto nella comune struttura di ricerca e universitaria. Il raggiungimento dei risultati ottenuti in questi anni sono stati favoriti e determinati: · dalla mentalità ed educazione scientifica dei ricercatori che hanno sempre adeguato le ricerche alla progressione delle conoscenze scientifiche e non si sono mai accontentati dei risultati raggiun-ti; · dalla presenza di ricercatori giovani ed entusiasti che sono stati selezionati mediante una attenta formazione professionale, iniziata sempre dagli anni prelaurea, e perfezionata in prestigiosi labora-tori nazionali ed internazionali. Lo sviluppo scientifico di questa Struttura è avvenuto anche quan-do si sono verificate condizioni poco favorevoli per la perdita degli elementi più “giovani” che so-no risultati vincitori di concorsi universitari. L’adeguamento e l’ampliamento dell’organico avvenuto con l’applicazione dell’Intesa di Pro-gramma MISM-CNR ha rappresentato una garanzia di ulteriore sviluppo qualitativo e quantitativo delle attività e ha reso possibile lo sviluppo e lo svolgimento di funzioni altamente qualificate, mantenendo gli elevati “standard” produttivi indispensabili oggi per la ricerca scientifica in campo biotecnologico; · dal sinergismo di idee e di lavoro con i ricercatori universitari del Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare “L.Califano” dell’Università di Napoli con cui hanno creato un “gruppo” forte scientificamente, omogeneo per interessi scientifici e compatto dal punto di vista umano; · dalle collaborazioni esistenti con Istituzioni nazionali ed internazionali che hanno permesso scambi di informazioni in grado di promuovere un continuo aggiornamento scientificio e possibil-tà di promuovere e determinare la formazione qualificata di giovani interessati ai problemi della ricerca; · dalla capacità di autofinanziare la maggior parte delle ricerche mediante la partecipazione ai “Progetti finalizzati” ed a “Programmi europei” e a finanziamenti di Fondazioni o Associazioni. Le ricerche svolte nel Centro dalla fondazione ad oggi si possono suddividere in tre perio-di: quello iniziale degli studi di fisiopatologia (in particolare sulla ghiandola tiroide), della biologia cellulare e della biologia molecolare. Negli ultimi anni le attività di ricerca ssi sono sviluppate su cinque grandi linee, ciascuna delle quali comprendeva interessi di ricerca tra loro affini e complementari. Le cinque grandi linee era-no: 1. correlazione tra funzione e struttura delle proteine, 2. struttura dei geni e regolazione dell’espressione genica, 3. recettori e regolazione della crescita cellulare e del metabolismo, 4. differenziazione cellulare, oncogeni e meccanismi della trasformazione neoplastica, 5. tecnologie applicate alla diagnostica e all’epidemiologia. Le attività di ricerca sono documentate sia dal gran numero dei lavori (circa 800), pubbli-cati su riviste scientifiche con comitato redazionale internazionale che dall'elevato “Fattore d’Impatto” (I.F.) medio che annualmente è stato riscontrato (da 6.0 a 8.0) e dalla valutazione sem-pre positiva del Comitato internazionale, rappresentato dal Consiglio Scientifico, dimostrano quanto è stato prodotto e come sia sempre stata qualitativamente buona. Il Consiglio Scientifico è stato sempre formato da eminenti studiosi provenienti Istituzioni nazionali e internazionali: la scelta è stata orientata verso personalità aventi competenze specifiche relativamente alle tematiche di ricerca svolte nell’ambito del Centro. Le attività di ricerca sono sta-te sempre seriamente giudicate, sia nella impostazione dei programmi che nella valutazione dei ri-sultati, dalle competenze più qualificate del mondo della ricerca biomedica nazionale ed interna-zionale. Il Centro ha svolto negli anni una continua e fervida attività di formazione. Dal 1989 ad oggi sono stati formati 130 ricercatori e tecnici, mediante contratti di collaborazione o borse di studio. La qualità delle pubblicazioni, la stretta e continua collaborazione scientifica, che ha reso possi-bile la formazione di un’affinità culturale ed umana tra i ricercatori universitarie e del CNR, la capacità di autofinanziamento hanno dato luogo ad una “massa critica” che rappresenta garan-zia per il futuro sviluppo della potenzialità della struttura scientifica. Queste doti sono state rico-nosciute valide dagli Organi di gestione del CNR tanto che in data 12 febbraio 2002 con il Prov-vedimento ordinamentale n° 015799, il Centro è stato trasformato in Istituto. La trasformazione del CEOS in Istituto è stata stabilita in accordo con il D.L. di riforma dell’Ente e con quanto sancito nel comma 1 dell’Art. 1 del Regolamento del CNR, in quanto è stato ritenuto vantaggioso ed utile per l’Ente : · non disperdere le capacità umane e scientifiche che hanno avuto la capacità di sviluppare la ricerca (ed anche di autofinanziarla) avendo creato una “massa critica” che rappresenta la ga-ranzia per il futuro di una “nuova” struttura scientifica; · continuare le linee di ricerca che si sono dimostrate molto produttive e che hanno ottenuto il ri-conoscimento internazionale, come dimostrato dai numerosi rapporti di collaborazione con prestigiosi enti di ricerca; · rendere possibile, per mezzo di idonee convenzioni, rapporti di collaborazione con Enti scienti-fici ed Università, in particolare la collaborazione con i ricercatori e i docenti del Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare “L.Califano”, con cui si è sempre avuto, fin dalla sua fondazione, un sinergismo di attività. Per poter rendere sempre più competitivo in campo nazionale ed internazionale l’Istituto è ne-cessario sviluppare in particolare le competenze nei campi della proteomica per poter mantenere lo standard attuale, cioè a quello i di un Centro scientifico di eccellenza. Pertanto, è necessario do-tare l’Istituto di: · personale altamente specializzato in campi specifici, oggi indispensabili per le ricerche in bio-logia e la genetica molecolare; · attrezzature come sequenziatori, bio-chips, PCR preparativi, ecc. per poter continuare a compe-tere in campo internazionale e nazionale; · spazi adeguati che attualmente sono in comune con il Dipartimento universitario, assegnati in comodato dall’Università all’Istituto. Per dare maggiore impulso alle attività di ricerca dell’Istituto, si sono apportate alcune modifi-che alle linee programmatiche, mantenendo e continuando, però, la impostazione generale che ha rappresentato la tradizione e l’aspetto positivo del centro di ricerca. Ciò per meglio specificare le attività dell’Istituto e per migliorare il coordinamento delle ricerche tra le aree scientifiche. Le aree tematiche di ricerca sono state ridotte a tre: endocrinologia, oncologia e patologia molecolare. Queste linee programmatiche hanno un indirizzo prevalente di tipo sperimentale ma anche di tipo applicativo per determinare una maggiore caratteristica di valore aggiunto. Il passaggio da cinque a tre aree di interesse non escludono, però, tutte le altre competenze che in questi anni sono state acquisite dal Centro. Infatti l’articolazione e lo sviluppo di queste ampie a-ree di attività richiederà necessariamente il contributo di tutte le competenze presenti sia tra i ri-cercatori del CNR che dell’Università che già operavano nel Centro. Ciascuna area tematica comprende numerose linee di attività: · nell’area tematica “oncologia”, le principali linee sono rappresentate da : 1. meccanismi del signalling inter ed intracellulare; 2. analisi di geni coinvolti in tumori umani; 3. ruolo dell'immunità nel controllo dello sviluppo dei tumori; 4. creazione di modelli cellulari, tessutali ed animali per lo studio di tumori; 5. sviluppo di agenti innovativi in grado di antagonizzare lo sviluppo di tumori; 6. meccanismi molecolari dell'adesione e delle metastasi; 7. sviluppo di Kit diagnostici per la diagnosi di patologie tumorali o associate alle neoplasie. In questo contesto, la produzione di vettori per terapia genica, di oligonucleotidi diretti contro on-coproteine e di anticorpi monoclonali in grado di identificare cellule linfoidi anergiche nel conte-sto della massa tumorale per una eventuale manipolazione della risposta immune rappresentano importanti ricadute applicative. Nel suo insieme questo studio ha rilevanza nell'ambito delle discipline tese alla comprensione dei meccanismi molecolari responsabili della cancerogenesi. In particolare, i geni che verrano studiati svolgono un ruolo prioritario nello sviluppo dei tumori della tiroide ma la comprensione della loro funzione sarà di grande impulso anche per lo studio di tumori non-tiroidei. · nell’area tematica “endocrinologia”, le principali linee sono rappresentate da : 1. meccanismi del signalling inter ed intracellulare responsabili di alterazioni patologiche, loro ruolo ed interazioni; 2. differenziamento cellulare, meccanismi di regolazione e disregolazione, migrazione, danno, ri-paro, apoptosi e morte cellulare e loro implicazioni nello sviluppo del diabete, dell'obesità e delle tireopatie; 3. ruolo dell'immunità, dei processi infiammatori ed angiogenici e dei difetti metabolici (markers precoci di disfunzione cellulare) e creazione di modelli cellulari, tessutali ed animali per lo stu-dio del diabete, dell'obesità e delle tireopatie; 4. fattori di rischio, sia genetici che ambientali (inclusa la valutazione del ruolo che essi hanno in differenti paesi Europei) e loro ruolo nella determinazione di effetti fisiopatologici. In questo contesto, una serie di prodotti previsti come antisenso di PED, animali sovraesprimenti PED, i knock-out, costrutti adenovirali capaci di modificare la sintesi e/o la funzione dei geni HMGI e agenti farmacologici in grado di bloccare selettivamente il riassorbimento della tireoglobulina o le funzioni biologiche della leptina rappresentano sia rilevanti prodotti trasferibili sia nuovi si-stemi modello per strategie di terapia genica e farmacologica dell'obesità, dell' ipertiroidismo e delle malattie infiammatorie in grado dunque di aprire importanti ricadute applicative. Nel suo insieme questo studio ha rilevanza nell'ambito delle discipline tese alla comprensione dei meccanismi molecolari responsabili di malattia. In particolare, i geni e le funzioni che verrano stu-diate daranno luogo ad un grande impulso anche per lo studio di malattie diverse da quelle specifi-catamente oggetto di studio. Infatti, molte malattie, incluse quelle di interesse nelle linee di svilup-po delle ricerche dell’Istituto (il diabete, l'obesità e le tireopatie) condividono meccanismi fonda- mentali responsabili del loro esordio e della loro sviluppo, sicchè il progresso nella comprensione di una produce necessariamente avanzamenti nella comprensione dell'altra. · nell’area tematica “Patologia molecolare”, le principali linee sono rappresentate da : 1. differenziamento cellulare, 2. meccanismi di regolazione dell’espressione genica, 3. basi molecolari della tessuto specificità, 4. interazione proteina-proteina, 5. modificazioni post-trascrizionali di transattivatori, 6. basi molecolari di patologie umane, i 7. potiroidismo congenito, 8. screening di mutazioni, 9. interazione cellule-matrice extracellulare, 10. trasduzione di segnali, 11. sorting di proteine, 12. regolazione della secrezione, 13. apoptosi, patologie neurodegenerative, atassie. Il programma esposto comprende ricerche sui meccanismi molecolari responsabili del differen-ziamento della cellula tiroidea utilizzata come modello generale per la comprensione dei meccani-smi operanti nel corso del differenziamento cellulare. Alterazioni a carico di geni coinvolti nel dif-ferenziamento tiroideo possono essere reponsabili di patologie diffuse come l’ipotiroidismo con-genito. Un aspetto del differenziamento tiroideo che è oggetto di studio è quello relativo all’acquisizione ed al mantenimento della polarità cellulare. La polarità è una proprietà indispen-sabile per la funzionalità della tiroide. Nell’ambito di questa stessa area tematica saranno studiati i meccanismi molecolari alla base delle patologie neurodegenerative con l’ottica di individuare meccanismi comuni nei processi degenera-tivi e di raffinare gli strumenti diagnostici, prognostici e terapeutici. In questo contesto, una serie di prodotti previsti, hanno avranno immediate ricadute applicative, come: · la messa a punto di un test clinico per la diagnosi molecolare dell’ipotiroidismo congenito;. · l’archivio di campioni di sangue provenienti da famiglie tra i cui componenti vi sono soggetti affetti da patologie ereditarie, possono essere utilizzati come modello per altri progetti di ricer-ca; · l’analisi del ruolo di messageri intracellulari come sistema di protezione della morte neuronale, potranno avere future ricadute applicative. Nel suo insieme questo studio ha rilevanza nell'ambito delle discipline tese alla comprensione dei meccanismi molecolari responsabili del differenziamento e di malattie ereditarie. Attività di formazione Un importante prodotto dell'attività svolta negli anni la Formazione svolta, con continuità dal 1968 ad oggi, sia livello universitario che post-universitario. Attraverso la Ricerca sono stati preparati, non solo scientificamente, decine di ricercatori che poi si so-no affermati nei concorsi universitari ed in posizioni di rilievo nel panorama della Ricerca biomedica e biotecnologica italiana ed internazionale. L'aggiunta di questo ulteriore \"valore\" all'attività istituzionale del Centro è certamente ed inscindi-bilmente legata alla natura mista dell'Organo e, principalmente, alla sua coesistenza con il Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare \"L.Califano\", che è stato sempre istituzionalmente dedi-cato a perseguire primariamente l'obiettivo della Formazione attraverso la Ricerca. L'afferenza della gran parte dei ricercatori del Dipartimento universitario al Centro ha reso, infatti, possibile la realizza-zione delle due condizioni alla base del successo dell'investimento culturale del Centro. Queste condi-zioni sono state, nei trenta anni di vita del Centro, innanzitutto il raggiungimento della massa critica necessaria alla competitività del lavoro di Ricerca a livello internazionale ed, in secondo luogo, la rea-lizzazione di un fenomeno di osmosi tra Istituzioni che perseguono obiettivi complementari, l'Universi- tà ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche. La continua e fervida attività di formazione è stata svolta negli anni : a – mediante l’insegnamento in corsi di laurea e scuole di specializzazione affidati ai ricercatori del CNR b – con la la preparazione di numerosi “dottorandi” di tre diversi Dottorati di Ricerca (Scienze en-docrinologiche e metaboliche, Oncologia e Genetica che hanno avuto come sede amministrativa il Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e molecolare “L. Califano”); c – con la formazione di nuove generazioni di giovani ricercatori e tecnici che hanno lavorato nel Centro usufruendo di borse di studio o di contratti a tempo determinato (circa 130 negli ultimi 20 anni). (literal)
  • The Institute of Experimental Endocrinology and Oncology “G. Salvatore” represents a research foundation that, since its origin in 1969, has been characterized by the strong synergism between the National Council of Research and the University of Naples. The convergence of the two institutions has been an advantage for formation of young researchers of theaching staff. On the other end, the affiliation to the Institute of a number of reseachers from the University Department of Cellular and Molecular Biology and Pathology has allowed to realize the ideal conditions to increase the cultural level of the Institute. The continous exchange of informations between researchers of both institutions has given rise to excellent scientific results and high number of publications reported on national and international scientific journals. The research activities have been always submitted to the valuation of the Scientific Council, an international committee constituted of eminent scientists coming from prestigious national and international institutions. The Scientific Council has always expressed a very positive judgment about the research activities and the scientific production of the Institute, demonstrating the high quality of the research performed. The research activities have been divided in three areas: Endocrinology, Oncology and Molecular Pathology. These areas include both basic and clinical research fields. The Oncology area includes: 1. Mechanisms of inter- and intra-cellular signalling. 2. Analysis of genes involved in human tumors. 3. Role of immunity in controlling tumor development. 4. Development of cellular, tissue and animal models for tumor analysis. 5. Development of new molecular agents able to antagonize tumor rising. 6. Molecular mechanisms of cell adhesion and metastasis. 7. Development of diagnostic kits for diagnosis of tumor or tumor- associated pathologies. The Endocrinology area includes: 1. Mechanisms of inter- and intra-cellular signalling responsible for pathological alterations, their role and interactions. 2. Cell differentiation, mechanisms of regulation or deregulation, migration, damage, repair, apoptosis and cell death and their implications in development of diabetes, obesity and thyropathies. 3. Role of immunity, inflamatory and angiogenic processes and metabolic flaws; development of cellular, tissue and animal models for analysis of diabetes, obesity and thyropathies. 4. Genetic and environmental risk factors and their role in the establishment of pathological effects. The Molecular Pathology area includes: 1. Cell differentiation. 2. Mechanisms of gene expression regulation. 3. Molecular basis of tissue-specificity. 4. Protein-protein interactions. 5. Post-transcriptional modifications of transactivators. 6. Molecular basis of human diseases. 7. Congenital hypothyroidism. 8. Screening of mutations. 9. Cell-extracellular matrix interactions. 10. Signal transduction. 11. Protein sorting. 12. Regulation of secretion. 13. Apoptosis, neuro-degenerative diseases, ataxias. Formative activities One of the most important activities achieved by the Institute of Experimental Endocrinology and Oncology is represented by the formation of a number of reseachers several of which occupy relevant positions in the field of national and international biomedical and biotechnological research. The formative activities may be summarized as follows: 1. Teaching support activity in the degree programmes of “Federico II” Naples University by the researchers of the Institute. 2. Supervisor and teaching activities of Ph.D. students belonging to Ph.D. programmes of Department of Cellular and Molecular Biology and Pathology of “Federico II” Naples University. 3. Education of young researchers and technologists supported by early training fellowships. (literal)
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  • Istituto per l'endocrinologia e l'oncologia \"Gaetano Salvatore\" (IEOS) (literal)
  • Institute Experimental Endocrinology and Oncology \"Gaetano Salvatore\" (IEOS) (literal)
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Collaborazioni
  • COLLABORAZIONI CON ISTITUZIONI, ISTITUTI E LABORATORI ISTITUZIONI NAZIONALI Consiglio Nazionale delle Ricerche- Centro di Spettrometria di massa, Napoli- Centro di Studi per l’Istochimica, Pavia - CESQUE, Milano- Istituto di Biochimica delle proteine ed enzimologia, Napoli- Istituto di Elettronica e Quantistica, Firenze- Istituto di Embriologia molecolare, Arco Felice, Napoli- Istituto per la Chimica di molecole di interesse biologico, Arco Felice, Napoli Istituto dei Tumori, Genova Istituto Europeo Oncologico di Milano Istituto Mario Negri Sud, Santa Maria Imbaro, Chieti Istituto Nazionale dei Tumori di Milano Istituto Nazionale dei Tumori Fondazione Senatore Pascale, Napoli - Divisione di Oncologia sperimentale e immunologia Istituto Nazionale per la Ricerca sul cancro, Genova- Laboratorio di Immunogenetica, Centro di Biotecnologie Avanzate Istituto Regina Elena di Roma Istituto Ricerche G.Donegani Gruppo Montedison, Novara Istituto Superiore di Sanità, Laboratorio di Virologia, Roma Ospedale Bambino Gesù, Divisione di Immunoinfettivologia, Roma Ospedale San Raffaele, DIBIT, Milano Seconda Università di Napoli, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Istituto di Patologia generale ed oncologia, Napoli Stazione Zoologica Anton Dohrn, Napoli Università della Calabria, Dipartimento di Biologia cellulare, Rende, Cosenza Università di Firenze, Istituto di Fiscia superiore, Unità GNEQP, Firenze Università di Messina, Facoltà di Medicina e Chirugia, Istituto di Farmacologia, Messina Università di Milano, Politecnico Università di Napoli Federico II, Napoli - Dipartimento di Biochimica e biotecnologie mediche- Dipartimento di Chimica organica e biologica- Dipartimento di Medicina interna- Dipartimento di Neuroscienze e della comunicazione interumana - Dipartimento di Patologia sistematica- Dipartimento di Pediatria- Dipartimento di Scienze fisiche Università di Padova, Dipartimento di Scienze biomediche, Padova Università di Pavia, Unità GNEQP, Pavia Università di Pisa, Pisa- Istituto di Anatomia Patologica- Istituto di Endocrinologia Università di Catanzaro, Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica, Catanzaro Università di Roma La Sapienza, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Istituto di Istologia ed embriologia generale, Roma Università di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Medicina interna, Roma, Italia Università di Siena, Istituto di Clinica Chirurgica, Siena Università di Torino, Dipartimento di Scienze biomediche ed oncologia umana, Torino Università di Trieste, Dipartimento di Biochimica, Biofisica e Chimica delle macromolecole, Trieste ISTITUZIONI STRANIERE AMGEN, Research Scientist, Thousand Oaks, Ca., USA Baylor College of Medicine, Institute for Molecular Genetics, Houston, Texas, USA Beatson Institute for Cancer Research, Glasgow, Scotland, U.K. Beth Israel Hospital, Boston, Massachusetts, USA - Department of Medicine, Institute and Harvard-Thorndike Laboratory,- Endocrinology Section Boston University Medical School, Department of Biochemistry, Boston, USA Brandeis University, Department of Biochemistry, Waltham, USA Cedars-Sinai Medical Center, Los Angeles, Ca, USA Centre de Genetique Moleculaire in Gif sur Yvette, Francia Centre Hospitalier Lyon Syd, Laboratoire d’Histologie et de Cytologie, Ouillins, Francia Centre Internationale de Recherches sur le Cancer, Lione, Francia CNRS, Universitè Claude Bernard Lyon I, Laboratoire de Genetique, Lyon, Francia Collège de France, Laboratoire de Biochimie Général et Comparée, Paris, Francia Columbia University, Institute of Cancer Research, New York, USA Cornell University Medical College, Department of Cell Biology and Anatomy, New York, USA Cornell University, Medical School, New Haven, Connecticut, U.S.A. European Molecular Laboratory, Meyerhofstrasse 1, Heidelberg, Germania Facultè des Sciences de Luminy, Biologie de la Differentiation Cellulaire, , Marseille, France Finsen Laboratory, Righospitalet, Copenhagen, Danimarca Fisen Laboratories, Copenhagen, Danimarca Fox-Chase Cancer Center, Philadelphia, Pennsylvania, USA Hammershmith Hospital, Londra, UK - Department of Immunology, Imperial College of Science, Technology & Medicine- MRC Clinical Sciences Centre, Royal Postgraduate Medical School Harvard Medical School, Joslin Diabetes Center, Boston, USA Hopital de l’Antiquaille, Laboratoire d’Anatomie Pathologique, Lyon, Francia Hospital Universitario 12 de Octubre, Universidad Complutense de Madrid, Department of Pathology, Madrid, Spagna INSERM, Francia- U248, Facultè de Médecine Lariboisière-Saint Louis, Parigi- U145, Facultè de Medicine, Nice- Unitè 38, Biologie et Physiopathologie de la Fonction Thyroidienne, Faculté de Medecine, Universitè d’Aix-Marseille Institut de Biologie Physico-Chemique, Service de Biochemie, Parigi, Francia Institut de Pathologie Moleculaire, Facultè de Medecine, Cochin, Port Royal, Paris, Francia Institute of Organiche Chemistry, Brema, Germania Jefferson University Medical School, The Kimmel Cancer Research Center, Philadelphia, Pa., USA Karolinska Institute, Microbiology and Tumorbiology Center, Stockholm, Svezia Kuakini Hospital, Honolulu, Hawaii, USA Kyorin University School of Medicine, Department of Clinical Pathology, Tokyo, Giappone Laboratoire de Cyogènetique, Hopital St. Vincent de Paul, Paris, Francia Ludwig Institute for Cancer Research, Sao Paulo, Brasile Max Plank Institute, Dortmund, Germania Mayo Clinic, Division of Laboratory Genetics, Rochester, Minnesota, USA Medizinische Klinik und Policlinik, Innere Medizin IV, Tubingen, Germania Medizinische Universitat zu Lubeck, Klinik fur Innere Medizin, Lubeck, Germania MRC Centre, Mechanisms in Tumor Immunity Unit, Cambridge, UK National Institutes of Health, Bethesda, Md., USA- Diabetes Branch- National Institute of Allergy and Infectious Diseases, Laboratory of Immunology- National Institute of Arthritis, Metabolism and Digestive Diseases, Clinical Endocrinology Branch- National Institute of Arthritis and Metabolic Disease- National Institutes of Neurological and Communicative Disorders and Stroke Developmental and Metabolic Neurology Branch,- National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney diseases - Laboratory of Biochemical Pharmacology - Laboratory of Biochemistry and Metabolism, Section on Cell Regulation- National Cancer Institute - Laboratory of Cellular and Molecular Biology - Laboratory of Immune Cell Biology - Laboratory of Molecular Biology- NICHD New York Medical College, Department of Microbiology and Immunology, Valhalla, NY, USA Pasley College of Technology, Keele, UK Roche Institute of Molecular Biology, Nutley, USA Shalgren’s Hospital, Department of Internal Medicine, Goteborg, Svezia Stichting PAMM, Department of Pathology, Eindhoven, The Netherlands Strangeways Research Laboratory, Cambridge, UK The New York University, New York, USA - Department of Pediatrics- Skirball Institute of Biomolecular Medicine, Medical Cancer The Norwegian Radium Hospital, Department of Biochemistry, Montebello, Oslo, Norvegia The Rockfeller University, Department of Biochemistry, New York, USA Thomas Jefferson University, Kimmel Cancer Institute, Department Micro/ immuno/ otorolaryngology, Philadelphia, PA, USA. Università di Ginevra, Facoltà di Medicina, Istituto di Istologia ed embriologia, Ginevra, Svizzera Universität Ulm, Abteilung Anatomie und Zellbiologie, Ulm/Donau, FRG Universitats Kinderlinik - Endocrinologie/Diabetes, Giessen, Germania Universitè de Louvain, Belgio- Center for Human Genetics- Institut de Pathologie Générale Universitè Libre de Bruxelles, Facultè de Medecine, Institute de Recherches Interdisciplinaires, Bruxelles, Belgio University College Cork, Department of Biochemistry, College Road, Cork, Irlanda University of Arhus, Institute of Molecular Biology, Arhus, Danimarca University of Bacelona, Veterinary School, Department of Biochemistry, Barcelona, Spagna University of Bremen, Center for Human Genetics and Genetic Counseling, Bremen, Germany University of Cambridge, Medical School, Cambridge, England, UK University of Chicago Medical School, Chicago, Ill., USA - Thyroid Study Unit University of Cincinnati, Department of Pediatrics, Cincinnati, OH, USA University of Copenhagen, Danimarca- Institute of Microbiology- The Panum Institute University of Illinois, Department of Microbiology, Chicago, USA University of St.Louis Medical School, Department for Molecular Virology, St. Louis, Mo. USA University of Tokyo Dental School, Department of Microbiology, Tokyo, Giappone University of Utrecht, Medical School, Department of Cell Biology, Utrecht, The Netherlands Walter Reed Army Institute of Research, Department of Clinical Physiology, Division of Medicine, Washington, DC, USA Wistar Institute, Philadelphia, PA., USA Yale University, School of Medicine, Department of Pathology, New Haven, Connecticut, USA (literal)
Attività di formazione
  • Un importante prodotto dell'attività svolta negli anni la Formazione svolta, con continuità dal 1968 ad oggi, sia livello universitario che post-universitario. Attraverso la Ricerca sono stati preparati, non solo scientificamente, decine di ricercatori che poi si so-no affermati nei concorsi universitari ed in posizioni di rilievo nel panorama della Ricerca biomedica e biotecnologica italiana ed internazionale. L'aggiunta di questo ulteriore \"valore\" all'attività istituzionale del Centro è certamente ed inscindi-bilmente legata alla natura mista dell'Organo e, principalmente, alla sua coesistenza con il Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare \"L.Califano\", che è stato sempre istituzionalmente dedi-cato a perseguire primariamente l'obiettivo della Formazione attraverso la Ricerca. L'afferenza della gran parte dei ricercatori del Dipartimento universitario al Centro ha reso, infatti, possibile la realizza-zione delle due condizioni alla base del successo dell'investimento culturale del Centro. Queste condizioni sono state, nei trenta anni di vita del Centro, innanzitutto il raggiungimento della massa critica necessaria alla competitività del lavoro di Ricerca a livello internazionale ed, in secondo luogo, la rea-lizzazione di un fenomeno di osmosi tra Istituzioni che perseguono obiettivi complementari, l'Università ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche. La continua e fervida attività di formazione è stata svolta negli anni: a – mediante l’insegnamento in corsi di laurea e scuole di specializzazione affidati ai ricercatori del CNR b – con la la preparazione di numerosi “dottorandi” di tre diversi Dottorati di Ricerca (Scienze en-docrinologiche e metaboliche, Oncologia e Genetica che hanno avuto come sede amministrativa il Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e molecolare “L. Califano”); c – con la formazione di nuove generazioni di giovani ricercatori e tecnici che hanno lavorato nel Centro usufruendo di borse di studio o di contratti a tempo determinato (circa 130 negli ultimi 20 anni). (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/localizzazione.owl#via
  • Via Sergio Pansini, 5 (literal)
Cap
  • 80131 (literal)
Città
  • Napoli (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/localizzazione.owl#provincia
  • NA (literal)
Telefono
  • 0817463602 - 0812296674 (literal)
Codice CDS
  • 030 (literal)
Competenze
  • Il documento sulle linee guida per la politica scientifica e tecnologica del governo ha individuato nelle Biotecnologie Applicate alla Salute sotto il profilo diagnostico, terapeutico ed alimentare, le grandi tendenze scientifiche e tecnologiche da sviluppare prioritariamente. Inoltre, è da sottolineare che la Commissione Europea, nell'ambito del VI Programma quadro 2002-2006 ha individuato nella post-genomica e nelle biotecnologie per la salute, una delle linee prioritarie da sviluppare. Le competenze acquisite dall'IEOS sono preminenti a livello Internazionale nelle biotecnologie applicate alla salute dell'uomo. Le competenze specifiche sono finalizzate allo sviluppo di tecnologie abilitanti per la diagnosi e la terapia di malattie altamente invalidanti con una forte incidenza economica e sociale quali le malattie neoplastiche, metaboliche e le malattie neurodegenerative. Le competenze includono: 1) Biochimica delle proteine, interazioni proteina-proteina, modificazioni post-translazionali e cambi conformazionali; 2) Generazione e uso modelli sperimentali di linee cellulari in coltura; 3) Genomica funzionale, clonaggio posizionale di geni e porzioni genomiche implicati in patologie umane; 4) Modelli animali di patologie umane. Le competenze specifiche includono: a) L'identificazione e caratterizzazione di prodotti cellulari, e/o di loro varianti strutturali, come bersagli molecolari specifici per importanti patologie umane e nella sopravvivenza cellulare i.e. patologie proliferative, disfunzioni metaboliche, patologie neuro-degenerative. b) Identificazione dei meccanismi molecolari che regolano le interazioni tra proteine nella formazione di complessi macromolecolari e studio delle interazioni che influenzano l'attività biologica di questi complessi. Studio di proteasi dei loro recettori cellulari e dei loro inibitori, coinvolti nella regolazione dei meccanismi biologici correlati allo sviluppo di strategie terapeutici antitumorali. Caratterizzazione di fattori in grado di influenzare la patogenesi di malattie auto immunitarie. c) Caratterizzazione dei meccanismi molecolari di patologie neurodegenerative di grande rilevanza sociale, come l'Alzheimer, il Parkinson, la Creutzfield-Jacobs etc., attraverso la caratterizzazione strutturale, la valutazione dei meccanismi responsabili della neurotossicità delle proteine amiloidogeniche. d) Sviluppo di librerie combinatoriali ad elevata complessità di acidi nucleici (SELEX) per isolare bio-molecole dirette contro prodotti cellulari specific (disease-associated proteins). Ottimizzazione delle caratteristiche biochimiche, strutturali e funzionali di macromolecole con attività biologica in grado di prevenire o diagnosticare l'insorgenza di importanti patologie come neoplasie, infiammazione e patologie metaboliche. L'integrazione delle differenti competenze che compongono questo Istituto, le attrezzature, le risorse tecnologiche e le dotazioni infrastutturali assicurano di poter raggiungere gli obiettivi ed i prodotti finali previsti ed il successo di progetti di ampia portata. (literal)
Email
  • direttore@ieos.cnr.it (literal)
  • mailto:direttore@ieos.cnr.it (literal)
Indirizzo
  • Via Sergio Pansini, 5 - 80131 Napoli (NA) (literal)
Direttore
Missione
  • Studio dei meccanismi molecolari coinvolti nella crescita e differenziamento cellulare per lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici e terapeutici della proliferazione neoplastica e delle alterazioni funzionali di sistemi endocrini. (literal)
Attività di ricerca
  • 1) Meccanismi molecolari della trasformazione neoplastica I tumori della tiroide rappresentano la neoplasia più frequente del sistema endocrino. Tuttavia, le basi genetiche della loro origine sono ancora sconosciute. I tumori della tiroide includono adenomi benigni, microcarcinomi (carcinomi “occulti”), carcinomi differenziati (carcinomi papilliferi e follicolari), carcinomi poco differenziati (carcinomi insulari) e carcinomi indifferenziati (carcinomi anaplastici). Abbiamo precedentemente dimostrato che in una percentuale significativa (circa il 40% dei casi) di carcinomi papilliferi della tiroide, il gene RET, codificante per un recettore tirosino-chinasi per fattori di crescita della famiglia del GDNF, presenta dei riarrangiamenti che ne attivano il potenziale oncogeno. Questi riarrangiamenti causano la fusione di RET con diversi geni generando degli oncogeni chimerici definiti RET-PTC (i più frequenti dei quali sono RET-PTC1 e 3). Modelli animali e modelli in vitro hanno dimostrato che RET-PTC é effettivamente in grado di trasformare in senso neoplastico cellule di tiroide e di causare carcinomi papilliferi tiroidei. Questi risultati indicano che RET-PTC é un ottimo marcatore dei carcinomi papilliferi della tiroide (essendo assente in altre neoplasie della tiroide ed in neoplasie non-tiroidee) e ne fanno un ideale bersaglio per approcci di terapia innovativa del carcinoma tiroideo. Recentemente, abbiamo trasfettato RET/PTC nelle cellule tiroidee differenziate di ratto PC Cl3 ed abbiamo osservato che l’espressione di RET/PTC induce, in queste cellule, trasformazione morfologica, perdita delle caratteristiche dello stato differenziato e proliferazione ormono-indipendente. Quindi, allo scopo di analizzare la risposta trascrizionale all’attività di RET/PTC nelle cellule PC Cl3, abbiamo studiato, mediante la tecnologia del “DNA oligonucleotide microarray”, il profilo di espressione genica delle cellule PC Cl3 trasfettate con l’oncogene RET/PTC3 o con forme mutate dello stesso, correlando i cambi dell’espressione genica con il potenziale trasformante di RET/PTC3. In questo modo abbiamo identificato diversi geni, appartenenti a classi di molecole coinvolte nella crescita cellulare, nell’apoptosi, nel riparo del DNA, ecc., i cui profili di espressione cambiano tra le cellule trasfettate con RET/PTC3 e quelle trasfettate con le forme mutate. Esperimenti sono attualmente in corso per chiarire il ruolo di questi geni in seguito all’attività dell’oncogene RET/PTC. Allo scopo di realizzare nuovi strumenti diagnostici in grado di identificare specificamente l’espressione dell’oncogene RET nei tumori tiroidei e di bloccare il signalling di RET nelle cellule neoplastiche, abbiamo preparato anticorpi monoclonali specifici diretti specificamente contro la regione extra-cellulare di RET. Questi anticorpi sono capaci di riconoscere RET espresso sulle cellule neoplastiche, di inibirne la fosforilazione in maniera dose- e tempo-dipendente e di indurne una diminuzione dell’espressione. Inoltre, abbiamo identificato alcuni composti, due pirazolo-pirimidine, PP1 e PP2, e un’anilino-chinazolina, ZD6474, con capacita’ inibitoria molto efficiente (IC50: 80nM) nei confronti della chinasi RET. Queste osservazioni lasciano ben sperare per la messa a punto di nuovi farmaci nei contronti dei tumori RET-positivi. Abbiamo anche osservato che il gene H4(D10S170) è frequentemente riarrangiato con l’oncogene RET nei carcinomi papilliferi della tiroide. H4 (D10S170) è dotato di attività pro-apoptotica, per cui quando è iper-espresso nelle cellule foliicolari della tiroide induce apoptosi. La forma troncata di questo gene, invece, svolge il ruolo di dominante negativo sull’attività pro-apoptotica di H4(D10S170) wild-type. Abbiamo analizzato il ruolo delle proteine HMGA nello sviluppo embrionale e nella trasformazione neoplastica in modelli animali. A tale scopo, abbiamo generato e caratterizzato topi knock-out per il gene PATZ, la cui attività è correlata alle proteine HMGA ed abbiamo analizzato il ruolo di queste proteine nello sviluppo dei tumori dell’ipofisi. Infine, abbiamo dimostrato, insieme ad altri laboratori, che la proteina p27kip1, un inibitore di chinasi ciclino-dipendenti, è inattivata attraverso diversi meccanismi in vari tipi di tumori. I nostri studi hanno evidenziato che la p27kip1 citoplasmatica è meno attiva di quella nucleare come inibitore della crescita e che la chinasi Akt , fosforilando p27kip1, ne determina l’accumulo nel citoplasma impedendone la migrazione nel nucleo. Questo processo impedisce a p27kip1 di effettuare il controllo sul ciclo cellulare e, quindi, le cellule tumorali acquisiscono un vantaggio nella crescita e accumulano varie mutazioni che favoriscono l’instabilità genomica. Un altro aspetto della nostra ricerca si occupa dello studio della trasduzione del segnale indotta dai recettori tirosino-chinasi (RTK) per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche nel campo della medicina dei tumori. Grazie alla tecnologia SELEX, abbiamo ottenuto attameri molecolari che agiscono come ligandi biologicamente attivi del recettore RET. Queste molecole rappresentano strumenti innovativi per l’imaging in vivo dei tumori. Sono stati effettuati studi sulla funzione e la regolazione del recettore dell’urochinasi (uPAR) e del recettore della laminina (67LR), entrambi coinvolti nei processi di invasività e metastasi delle cellule tumorali. Abbiamo dimostrato che il cleavage dell’uPAR regola la sua interazione con le integrine e con il recettore della chemiotassi FPR e che il 67LR è espresso solo nei carcinomi follicolari della tiroide ed è iper-espresso in una classe di leucemie mieloidi acute con morfologia monocitica o mielomonocitica. Inoltre, abbiamo riportato che l’urochinasi regola l’espressione del suo recettore mediante un meccanismo post-trascrizionale nel carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC). Recentemente, abbiamo evidenziato che la proteina Pyk2, una tirosino-chinasi citoplasmatica ricca in residui di prolina, è espressa nelle cellule prostatiche umane normali di origine epiteliale e non in quelle di origine stromale. Inoltre, l’espressione di Pyk2 correla in modo inverso con l’acquisizione del fenotipo trasformato delle cellule prostatiche. Per tale motivo, riteniamo che Pyk2 si comporti come un gene onco-soppressore nelle cellule della prostata e che probabilmente possa svolgere un ruolo chiave nei processi di crescita e differenziamento della ghiandola prostatica. Abbiamo, infine, studiato i meccanismi attraverso i quali la proteina MENIN, un oncosoppressore, interferisce con la trasformazione cellulare Ras-dipendente. 2) Patologia molecolare delle endocrinopatie Recentemente abbiamo identificato PED, come un gene sovraespresso nei tessuti periferici di individui con diabete di tipo 2. La sovraespressione di PED in cellule muscolari scheletriche ed adipose genera resistenza all’ azione insulinica sul trasporto del glucosio. Pertanto, allo scopo di indagare la rilevanza di PED nel controllo della tolleranza al glucosio nel diabete di tipo 2, abbiamo generato dei topi transgenici sovraesprimenti PED. Il transgene viene espresso nella maggior parte dei tessuti, incluso il pancreas. I topi transgenici, pur non essendo francamente diabetici, presentano livelli di glicemia a digiuno significativamente più alti rispetto ai topi di controllo. Inoltre, i topi PED presentano una ridotta tolleranza al glucosio, misurata mediante esperimenti di GTT (Glucose Tolerance Test). Dunque, in vivo, la sovraespressione di PED altera la tolleranza al glucosio. Inoltre, abbiamo progettato un protocollo per l’identificazione e la quantificazione di PED in campioni ematici di pazienti con diabete di tipo 2. Un altro aspetto della nostra ricerca si occupa dello studio di geni in grado di attivare NF-kB, un fattore di trascrizione coinvolto in numerosi processi, quali l’infiammazione, le infezioni batteriche e virali, il cancro. Recentemente abbiamo isolato un nuovo gene, chiamato CIKS, capace di attivare NF-kB. L’mRNA di CIKS è espresso in maniera ubiquitaria, sebbene a diversi livelli nei vari tessuti, e codifica per una proteina di 576 aa. Sono state identificate due isoforme dell’mRNA di CIKS, che differiscono per una delezione di 27 bp dovuta ad un evento di splicing alternativo. L’isoforma più lunga, che codifica per la proteina wild-type, è meno espressa di quella più corta nelle cellule normali, mentre nelle cellule trasformate questo rapporto si inverte a favore della forma lunga, man mano che le cellule neoplastiche acquisiscono un fenotipo più maligno. Sulla base di questi risultati, lo scopo del nostro progetto è quello di analizzare il ruolo di CIKS nelle cellule umane normali e trasformate. A tale scopo, abbiamo identificato la regione del promotore di CIKS ed i fattori che sono coinvolti nella regolazione della sua espressione, quali il TNF-alfa, l’IL-beta e il TGF-alfa. Inoltre, poiché è noto che NF-kB è costitutivamente attivato nelle cellule derivate da linfomi di Hodgkin, abbiamo studiato l’espressione di CIKS in linee cellulari derivate da linfomi di Hodgkin ed in biopsie di pazienti con linfoma di Hodgkin: CIKS è espresso in due delle cinque linee cellulari analizzate ed in tutte le biopsie, sebbene a diversi livelli. Inotre, poiché l’attività trascrizionale di NF-kB sembra essere particolarmente elevata anche nelle cellule tiroidee trasformate, abbiamo analizzato l’espressione di GADD45beta, un gene sotto il controllo dell’attività trascrizionale di NF-kB, in cellule tiroidee umane normali e trasformate. I dati ottenuti mostrano che l’espressione di GADD45beta correla con l’attività di NF-kB nelle cellule analizzate. Sono stati effettuati studi sul ruolo della leptina nella patogenesi del diabete autoimmune di tipo 1, nell’encefalomielite autoimmune sperimentale (EAE) e nella sclerosi multipla (MS). Abbiamo così evidenziato che la leptina accelera l’insorgenza del diabete autoimmune nelle femmine dei topi NOD, è in grado di indurre l’EAE in un modello sperimentale animale di sclerosi multipla (MS) ed è capace di ristabilire l’appropriato rapporto cellule T CD4+/CD8+, la risposta proliferativa e la produzione di citochine nei soggetti carenti di tale ormone. Infine, nell’uomo abbiamo osservato un aumento dei livelli di leptina nel siero e nel liquido peritoneale di donne affette da endometriosi pelvica. Dopo una analisi più approfondita abbiamo appurato che la leptina aumenta in donne con endometriosi pelvica e non ovarica, suggerendo una diversa origine patogenetica delle due forme cliniche, precedentemente considerate stadi diversi della stessa patologia. Inoltre, negli ultimi anni abbiamo studiato i meccanismi di proliferazione e differenziamento delle cellule neuro-epiteliali, analizzando il ruolo dell’attivazione cronica di ERK nelle cellule PC12, che rende tali cellule non più responsive al blocco proliferativo NGF-dipendente, e i meccanismi coinvolti nell’induzione dello stato differenziato delle cellule A1 mes c-myc, che ha un profondo impatto sull’attivazione delle cellule T in modelli in vitro ed in vivo di EAE. 3) Differenziamento cellulare e genetica delle malattie ereditarie L’atassia di Friedreich è la più comune forma di atassia ereditaria autosomica recessiva. Essa è una malattia degenerativa che coinvolge il sistema nervoso centrale e periferico e il cuore. Il gene la cui alterazione è responsabile della malattia (chiamato X25) codifica per una proteina di 210 amminoacidi chiamata frataxina, espressa a differenti livelli in tutti i tessuti. La maggior parte dei pazienti è omozigote per una larga espansione di trinucleotide nel primo introne del gene. La presenza della mutazione causa una severa riduzione del trascritto di X25 e della proteina. Il nostro lavoro si è focalizzato sulla identificazione di geni differenzialmente espressi il una linea di cellule di feocromocitoma di ratto iperesprimenti frataxina. Esperimenti di “differential display” ci hanno portato all’identificazione di un gene delle vie dello stress, la Mitogen activated protein kinase kinase 4 (MKK4). I nostri dati mostrano che MKK4 è negativamente regolata nel sistema di PC12 iperespimenti frataxina ed è positivamente regolata nella ipoespressione in vivo. Siamo inoltre interessati allo studio della genetica delle atassie ereditarie e di altre malattie neurodegenerative e al ruolo patogenetico dello stress ossidativo nella paraplegia spastica ereditaria (HSP), un gruppo geneticamente eterogeneo di malattie neurodegenerative. Un altro aspetto della nostra ricerca è basato sullo studio dei meccanismi molecolari coinvolti nella regolazione trascrizionale dei geni espressi specificamente nelle cellule tiroidee. In particolare, stiamo studiando i fattori di trascrizione appartenenti alla famiglia dei geni omeotici e dei geni Pax, che sono espressi in tiroide. Abbiamo dimostrato che due di questi fattori interagiscono sia biochimicamente che funzionalmente ed abbiamo effettuato un’estensiva caratterizzazione della loro interazione e dell’effetto trascrizionale promotore-specifico. Inoltre, siamo interessati all’identificazione delle sequenze regolatorie responsabili dell’espressione di Pax8 nelle cellule tiroidee. Risultati preliminari indicano che il TSH regola sia l’espressione di Pax8 che la sua abilità di attivare la trascrizione genica e che questa regolazione è controllata da un meccanismo cAMP-dipendente. Sono stati effettuati studi sulla caratterizzazione del complesso molecolare responsabile dello smistamento polarizzato di proteine secretorie regolate nelle cellule epiteliali. Recentemente, abbiamo allestito un sistema modello costituito dall’espressione stabile della proteina VGF nelle cellule epiteliali polarizzate FRT e MDCK. In vari tipi cellulari questa proteina è processata in un compartimento post-Golgi, è inglobata in vescicole a nucleo denso e segue una via secretoria regolata. Abbiamo dimostrato che quando VGF è espressa nelle cellule epiteliali polarizzate FRT e MDCK essa è indirizzata nei granuli secretori ed è secreta in direzione apicale: per questo motivo, VGF rappresenta un modello unico per studiare i meccanismi dello smistamento polarizzato di proteine secretorie regolate. (literal)
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