Institute for coastal marine environment (IAMC)

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  • Institute for coastal marine environment (IAMC) (literal)
  • Istituto per l'ambiente marino costiero (IAMC) (literal)
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  • The Institute (IAMC) conducts highly renowned collaborative research in topics relevant to marine science such as the sustainable use of resources (i.e. fishery, aquaculture, marine genetic resources), marine ecology and microbiology, oceanography, ecotoxicology, marine and coastal geology, geophysics and geochemistry with the purpose to advance scientific understanding and to inform policy . IAMC is also engaged in developing innovative technology for marine research and applied science. IAMC original research topics, namely physical and biological oceanography, ecophysiology, marine geology and geophysics, coastal geology and geomorphology, aquaculture, marine ecology, chemistry, microbial ecology, fishery have evolved into new integrated research lines such as: (i) biodiversity (including alien species) and conservation, (ii) quality of the marine environment, including the use of biological indicators, environmental chemistry and ecotoxicology (from environmental monitoring to remediation), (iii) marine geo-hazard, (iv) coastal morphodynamics, (v) anthropogenic hazard, (vi) geology of Mediterranean Neogene basins, (vii) integrated stratigraphy and paleoclimatic reconstructions, (ix) effects of climate change (including acidification, hypoxia and temperature) on the ecology, ecophysiology and behaviour of fish and other marine organisms, (x) sustainable use of marine biological (i.e. fishery, genetic) resources, (xi) aquaculture, (xii) geothermics, (xii) bio-acoustic research, (xiii) ICZM and monitoring. Accordingly, IAMC is developing highly innovative tools to perform its research studies at various scales. It is at the forefront of numerical modeling for assessment of the state of marine and coastal ecosystems and operational oceanography. As an example, the institute is European leader in the study of microbial bioremediation of oil in marine systems where it has coordinated or contributed to numerous EU programs, published over 40 international peer reviewed scientific articles and produced various patents in this sector. IAMC is at the forefront in the study of marine extreme environments, with reference to microbial communities inhabiting deep-sea hypersaline anoxic basins. In addition to an impressive number of high impact peer-reviewed scientific articles covering most marine research disciplines, IAMC has produced long-term (biological, physical, chemical, stratigraphical) data series related to the Mediterranean sea, and high resolution bathymetry of deep-sea, coastal, and lacustrine areas. The Institute is one of the official repository of sedimentary cores for the Mediterranean region. Its world-wide recognized expertise in paleo-climate studies has granted IAMC international recognition and support for the organization of the next World Congress of the International Union for Quaternary Science (INQUA). Its world-class expertise in fish stock assessment which explains the numerous collaborations with international and regional organizations (i.e. GFCM, FAO) across years, has brought IAMC to gain full trust at governmental level. For this reason, IAMC coordinates the multi-year national program of fish data collection (PNRDA) and, in collaboration with ISMAR (CNR), will be soon attributed the role of direct consultant for the Italian Ministry of Agriculture, Food and Forestry Policies. According to the new tendencies, IAMC research is evolving towards ecosystem-approaches to fishery and aquaculture (including multi-trophic aquaculture). This specific subject has also a great territorial impact at sub-regional level, where it lays the groundwork for tight, long-term collaborations between IAMC and various categories of fishery enterprises. IAMC is also engaged in the development of innovative, highly engineered technology through collaboration with industries (ex. Techno In S.p.A, NAC S.p.A, within the PON PARFAMAR project, 2011-2015,Vitrociset Spa, within PON MONICA ) or through ad hoc generated spin offs (DAIMAR s.r.l., ABIEL s.r.l). These activities have produced various patents. The institute also gained international relevance in the field of biosensors (BRAAVO EU fp7). Its positioning at the interface between research and technology, has facilitated the IAMC to act as promoter for regional Districts (i.e. Sicilia Navtec, DitAmar). (literal)
  • L’IAMC (Istituto per l’Ambiente Marino Costiero), con le sue sette sedi presenti sul territorio nazionale, conduce attività di ricerca scientifica e tecnologica su un ampio numero di tematiche riconducibili alle scienze del mare. Le ricerche di biologia, biogeochimica, geologi a, ecologia, fisica, microbiologia e zoologia e botanica costituiscono l’ossatura ed il fulcro della ricerca dell’Istituto che è pienamente coinvolto anche nei settori applicativi dell’acquacoltura, pesca ecocompatibile e oceanografia operativa. Queste ricerche, che presentano anche carattere applicativo e che includono tematiche di carattere tecnologico, garantiscono un reale contatto e supporto dell’Istituto al mondo delle piccole e medie imprese italiane. L'Istituto ha attivato numerose collaborazioni di prestigio internazionali e nazionali che includono anche un ampio numero di associature temporanee di ricercatori nei diversi ambiti di interesse. Le attività di formazione, includono un Dottorato di Ricerca in Scienze ed Ingegneria del Mare (Napoli) e la partecipazione ad altri dottorati di ricerca. L'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero è costituito da una Sede (Napoli), cinque UOS (Taranto, Capo Granitola, Oristano, Messina e Mazara del Vallo) e una Sede Secondaria di Servizio (Laboratorio di Biologia Marina a Castellamare del Golfo) che tradizionalmente si occupano di tematiche inerenti le scienze del mare segnatamente ad aspetti di biologia, chimica, fisica e geologia ed a studi sulle risorse rinnovabili (pesca ed acquacoltura) e sulle tecnologie marine. Tra le linee di ricerca più rappresentative si segnalano: · acquacoltura, con studi sulla diversificazione delle specie allevabili e sviluppo di sistemi produttivi sostenibili per le produzioni di organismi marini; · chimica, con lo sviluppo di una modellistica dei sistemi ecologici soggetti ad impatto antropico e di metodologie chimico-analitiche per il monitoraggio ambientali; · ecologia marina, con studi sugli ambienti di transizione e nonché di bioacustica ed ecologia del comportamento, basati sull'utilizzo di un approccio eco-sistemico finalizzato alla gestione spaziale delle risorse; · microbiologia, con studi di ecologia microbica, biologia e microbiologia molecolare, biotecnologie e sul ruolo dei microorganismi nella decomposizione della sostanza organica; · oceanografia, con studi di oceanografia sperimentale, modellistica numerica, sistemi operazionali per la previsione dello stato del mare su scala regionale e per la previsione dello stato del mare su scala costiera; · pesca ecosostenibile, con studi sulla valutazione delle risorse e gestione sostenibile dei processi di cattura e sull'impatto della pesca sugli ecosistemi marini; · scienze della terra e dell'ambiente costiero, con lo studio della terra solida e geodinamica, degli ambienti sedimentari e del paleoclima, nonché della cartografia marina e costiera. L’Istituto è stato istituito nel 2002 e deriva dalla convergenza di quattro preesistenti istituti: l’Istituto di Ricerca Geomare Sud di Napoli che è sede dell’IAMC, l'unità operativa di Mazara del Vallo (con unità staccata a Castellamare del Golfo) che deriva dall’Istituto di Ricerca sulle Risorse Marine e l’Ambiente (IRMA),l'unità operativa di Messina, ex Istituto Sperimentale Talassografico e l'unità operativa di Taranto, ex l’Istituto Talassografico “A. Cerruti”. A questi si aggiunge l'unità di Oristano che corrisponde all’ex Sezione Sistemi Sensoriali e Ambiente Marino dell’Istituto di Cibernetica e Geofisica di Genova e l'unità di Capo Granitola che è stata recentemente costituita (2007). All’IAMC nel suo complesso fanno capo circa 130 unità di personale di ruolo (ricercatori, tecnologi, tecnici, operatori e amministrativi). Il personale non di ruolo che fa capo alle varie unità dell’ Istituto (assegnisti, borsisti, dottorandi e contrattisti) è di circa 100 unità. L’Istituto dispone di numerosi laboratori modernamente attrezzati, di strumentazione avanzata per la ricerca a mare e di diverse imbarcazioni. (literal)
Istituto esecutore di
Prodotto
Codice
  • IAMC (literal)
Nome
  • Institute for coastal marine environment (IAMC) (literal)
  • Istituto per l'ambiente marino costiero (IAMC) (literal)
Collaborazioni
  • La sede di Napoli nell'ambito delle ricerche in Geologia e Geofisica marina, Geologia dell'area mediterranea, Scienze Ambientali (Geochimica e Geofisica ambientale), Paleoceanografia e Oceanografia, Rischio geologico (Studio e catalogazione dei terremoti, implicazioni per il rischio tsunami, alluvioni di carattere storico) e Geoarcheologia, tradizionalmente mantiene rapporti di collaborazione scientifica con numerosi istituti di ricerca ed Università sia in Italia che all'estero e con numerosi Enti Pubblici. I principali scambi scientifici intercorrono con: Ministero dell'Ambiente Regione Campania Regione Calabria Autorità Portuale di Napoli ARPA (Campania) ICRAM (Roma) Università di Napoli \"Federico II\" (Facoltà di Ingegneria) Università degli Studi di Napoli \"Federico II\" (Dipartimento di Scienze Geologiche) Università degli studi di Napoli \"Parthenope\" (Facoltà di Scienze e Tecnologie) Seconda Università degli Studi di Napoli (Facoltà di Ingegneria) Università degli Studi di Palermo (Dipartimento di Geologia e Geodesia) Università degli Studi di Catania (Dipartimento di Scienze Geologiche) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Osservatorio Vesuviano di Napoli, Sezione Roma2, Sezione di Catania) CNR-ISMAR (Sede di Venezia e Sezione di Geologia Marina di Bologna) CNR-IRPI (Cosenza) CNR-IGAG (Roma) Osservatorio Geofisico Sperimentale di Trieste Università degli Studi del Sannio (Facoltà di Ingegneria e di Scienze Geologiche) Servizio Sismico Nazionale APAT (ex Servizio Geologico Nazionale) Roma Stazione Zoologica \"Anton Dohrn\", Napoli Università degli Studi di Roma \"La Sapienza\" Università degli Studi di Roma \"Roma II\" CoNISMA RICE University (Houston, Texas) EOTVOS University (Budapest, Hungary) IFREMER (CNRS, France) Vrjie Universitaat (Amsterdam, the Netherlands) ETH (Zurich, Switzerland) North Carolina State University (Raleigh, USA) NOAA (United States) Georesources LTD (Rotterdam, the Netherlands) Università degli Studi del Molise, Facoltà di Scienze Umane e sociali, Isernia Universidad Nacional de Colombia, Departamento de Geociencias, Bogotà Universidad Externado, Facultad de Ciencias Humanas y Sociales, Bogotà ICANH Instituto Colombiano de Antropologia y Historia, Bogotà. La Sezione di Taranto ha stabilito rapporti di collaborazione con le seguenti Istituzioni: Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali – Università degli Studi di Lecce; Dipartimento di Biologia e Patologia Vegetale, Università degli Studi di Bari; Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Bari; Istituto di Igiene, Università degli Studi di Bari; Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Bari; Dipartimento di Informatica, Sistemistica e TelematicaM; Università degli Studi di Genova; Dipartimento di Scienza dei Materiali, Università degli Studi di Lecce; Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Roma \"La Sapienza\"; Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Torino; Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata\"; Stazione Zoologica “A. Dohrn”, Napoli; Istituto per lo Studio degli Ecosistemi – Sezione di Firenze, CNR; Istituto per lo Studio degli Ecosistemi – Sezione di Pallanza, CNR; Dipartimento di Scienze Chimiche e dei Biosistemi – Università di Siena; Società cooperativa a.r.l “Il Vivaio Tarantino” - IMPRESA Fondazione Marittima “A. Michelagnoli” - IMPRESA ECOTARAS Società di Ecologia SpA - IMPRESA Regione Puglia – ENTE LOCALE Provincia di Taranto – ENTE LOCALE Comune di Taranto – ENTE LOCALE Autorità Portuale di Taranto – ENTE LOCALE Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano - IMPRESA La sezione di Messina ha sviluppato numerose collaborazioni scientifiche sui progetti di ricerca con Università ed Istituti di ricerca italiani e stranieri tra i quali vi sono: IMM-CNR ICB-CNR CISAC Università degli Studi di Palermo Università degli Studi di Urbino Università degli Studi di Catania Università degli Studi di Messina CIESM University of Essex Stazione Zoologica \"A. Dohrn\" di Napoli Osservatorio Geofisico Sperimentale di Trieste Divisione di Microbiologia GBF Braunschweig, Germania National Centre for Marine Research (NCMR) Grecia Institute of Genetics of Industrial Microorganisms (GIM) Mosca Department of Molecular Microbiology and Biotechnology Tel Aviv University (TAU) Università di Montpellier ISMAR CNR Dipartimento di Scienze Biologiche Ambientali, Università di Lecce Dipartimento di Chimica e Biochimica Veterinaria, Università di Bari Department of Geography, University of Toronto Laboratoire d'Ecologie des Hydrosystèmes, CNRS/UPS Tolosa Institute of Marine Sciences and Resources, Haiphong, Vietnam, Consorzio per la Gestione del centro di Coordinamento delle Attività di Ricerca Inerenti il Sistema Lagunare di Venezia (CORILA), UFRJ - Universidade Federal do Rio de Janeiro. Ha inoltre rapporti di programmazione scientifica con i seguenti Enti: Parco Horcynus Orca Giano Ambiente s.r.l. Comune e Provincia Regionale di Messina Assessorato cooperazione Regione Sicilia Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia ARPA Sicilia Progetto Impresa s.r.l. Enitecnologie Syndial La Sezione di Mazara ha stabilito rapporti di collaborazione con le seguenti Istituzioni: Università degli Studi di Palermo Università degli Studi di Catania Università degli Studi di Cagliari Università degli Studi di Roma Istituto del CNR di Ancona Società di Biologia Marina (SIBM) MIUR Ministero delle Risorse Agricole e Forestali, Direzione Pesca University of Newcastle University of Southampton VNIRO, Mosca Associazioni Armatori della pesca di Mazara e Trapani Comune di Ustica Comune di Favignana ENEA Telespazio IEO (Spagna) NCMR (Grecia) IFREMER (Francia) TMPC (Svizzera) Stazione Sperimentale per l'Industria e le Conserve Alimentari (SSICA) Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. La Sezione di Oristano ha stabilito rapporti di collaborazione con le seguenti Istituzioni: Collaborazioni Nazionali 1) Università: • Università Trieste (G. Fontolan) • Università Ferrara (P. Ciavola, C. Armaroli) • UniversitàVenezia (E. Molinaroli) • Università Cagliari (S. Demuro, P. Orrù, C. Del Vais, A. Cau) • Università Sassari (V. Pascucci) • Marco Milazzo: Università di Palermo • Marco Dadda: Università di Padova • Stefano Piraino: Università di Lecce • Marco Casu- University of Sassari • A Cellerino - Scuola normale Pisa. • -UniversitàParthenope, Napoli • -Università di Sassari, Sassari (A. Luglie, Bacchisio) • UNIVERSITA' DELLA TUSCIA VITERBO( (M. MArcelli, ) • Prof. Pier Viaroli, Department of Environmental Sciences, Parma University, V.leUsberti 11/A, 43100 Parma, Italy 2) Altri Enti ricerca • Università di Siena, Facoltà di Biologia (Prof.ssa Cristina Fossi) • Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli (SZN) (FlegraBentivegna ) • ISPRA Livorno(Ernesto Azzurro) • ISPRA Roma (Marco Matiddi, Luigi Alcaro, Ezio Amato, Marina Penna, Leonardo Tunesi) • OGS (Ritmare): Simone Libralato • ENEA CREA LA SPEZIA( • INGV, Bologna • CMCC, Lecce • ENEA Roma (F. Antonioli) • CSA Rimini (P. Rossini, L. Matteucci) • CMRE, NATO, La Spezia • CMCC, Bologna • Università degli Studi di Padova, Facoltà di Biologia (Prof. Carlotta Mazzoldi, Monica Bressan) 3) CNR altri istituti • ISMAR Venezia (S. Menegon, L. Zaggia) • ISMAR Bologna (A. Correggiari) • IREA Milano (M. Bresciani, P. Carrara • IGAG Roma (F. Chiocci, D. Ridente) • ISAC (Proposta MUSE): LiaSantoleri • IAMC Napoli (F. Budillon, R. Tonielli e co) • IAMC Mazara del Vallo (MareFrame, Ritmare): Fabio Fiorentino, Francesco Colloca, Michele Gristina, GermanaGarofalo • Fabio Badalamenti CNR-IAMC, Untà distaccata di Castellammare del Golfo, • Dr. DavideTagliapietra, Dr. Georg Umgiesser - Istituto di Scienze Marine (CNR–ISMAR), Arsenale - Tesa 104, Castello 2737/F, 30122 Venezia, Italy • ISMAR CNR LA SPEZIA( • Dr Maurizio Avella, Istituto di Chimica e TecnologiadeiPolimeri (CNR-ICTP), Via CampiFlegrei, 34, 80078 Pozzuoli (NA), Italy • 4)Enti no di ricerca • Area Marina Protetta Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre Sinis (Dir. Giorgio Massaro) • Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo (Dir. Augusto Navone) • Area Marina Protetta Isole Pelagie (Dir. Fabio Giardina) • Area Marina Protetta di Capo Carbonara • Area Marina Protetta di Capo Caccia • Istituto Zooprofilattico di Oristano (Dir. Angelo Ruiu) • Parco Nazionale di La Maddalena • Marisardegna Collaborazioni dell'UOS di CAPO GRANITOLA • Capitanerie: • -Cagliari • -Olbia • -La Maddalena • -Oristano • Porto Torres ( Collaborazioni Internazionali • Centre for Marine Science and Technology, Curtin University, Perth, Australia (I. Parnum) • Institute of Geosciences Goethe-Universität Frankfurt, Germania, Dr. André Bahr • CEREGE - Marsiglia, M. Vacchi • Ifremer (Francia) - Vectors: Paul Marchal, Marie Savina Rolland University of Hamburg (Germania) - Vectors: Mark Hufnagl, • CSIRO (Australia) - Vectors/MareFrame: Beth Fulton, Bec Gorton • MATIS (Islanda) - MareFrame: Gunnar Stefansson • University of Aberdeen (Scozia) - MAreFrame: Paul Fernandez • DTU-Aqua (Danimarca) - Vectors: ArturPalacz • IMR Bergen (Norvegia) - Proposta MUSE: EinarSvedsen • University of Bergen (Norvegia) - COST Action: Christian Jorgessen • CEFAS (UK) - Vectors: John Pinnegar • Imperial College London (UK): Tony Field • DCU DUBLINO (IRLANDA)( • TYNDALL CORK (IRLANDA)( • CSIC-IMEDEA BALEARI (SPAGNA)(( • -Università di Malta, Malta • -CSIC-IMEDEA, Esporles, Baleari, Spagna • -Sarost, Tunisi, Tunisia • -Locean, Universitè Pierre et Marie Curie, Parigi, Francia • Prof. Mike Elliott, Institute of Estuarine and Coastal Studies (IECS), University of Hull, Hull HU6 7RX, UK • Dr. Herman Hummel, Royal Netherlands Institute for Sea Research, Korringaweg 7, 4401 NT Yerseke, the Netherlands • Prof. BrahimDraredja, Département des Sciences de la Mer, UniversitéBadjiMokhtar, B.P. 12, Annaba, Algérie • Dr. Michael L. Zettler, Leibniz Institute for Baltic Sea Research, Warnemünde, Rostock, Germany • (Universidad de Sevilla, Laboratorio de Biologia Marina (Prof. Free Espinosa, José Carlos García Gómez) • University of Bristol, Law School (Prof. Margherita Pieraccini) • ConsejoSuperior de InvestigacionesCentificas – CSIC (Spagna) (Prof. Jose Maria Gili, Andrea Gori) • GroupeTortues Marines, France (Francoise Claro) • JonSvendsen, CIIMAR, Porto. • Angel PerezRuzafa: Università di Murcia • C LeFrancois: University of Larochelle • GuyClaireaux: University of Brest • David. McKenzie: University of Montpellier • SHaunKillen: Glasgow University • GraemeRuxton: University St Andrews • Jonathan Bacon: University of Sussex • Julian Metcalfe: CefasLowestoft • Melanie Austin: PML Plymouth. • Jens Krause: Univerity of Berlin • Myron Peck: University of Hamburg • John Steffensen: University of Copenhagen • Lorna Teal: Imares - Ijmuiden. • Belgium: • GudrunDeBoeck : University of Antwerp • Norvegia: • C Jorgensen: Univeristy of Bergen • G Nilsson: University of Oslo • C Bronmark: University of Lund • M McCormick_ James Cook University-. Townsville • J Meager, University of the Sunshine Coast, Maroochydore DC, Queensland • D Roche Australian National University, 116 DaleyRoad,Canberra, • Neill Herbert Leigh Marine Laboratory, University of Auckland, • D Cook The New Zealand Institute for Plant and FoodResearch Ltd, Nelson, New Zealand • Steve Cooke Mark Taylor: CarletonUniversity • C Taggart: DalhousieUniversity Halifax • R Blake: University of British Columbia, Vancouver • A Summers- Friday Harbor Lab- U of Washington • J JohansenUniversity of Florida St Augustine Florida • M Westneat- University of Chicago • M POrfiri NYU New York • J Nelson TowsonUniversity, Towson • Nicola Abaid- Blacksburg Virginia • Patricio Manriquez LECOT Coquimbo, Chile • Nelson Lagos U Santotomas, Santiago Chile • Augusto Abe- University of Sao Carlos • T Noda- Kyoto University, Yoshidahonmachi, Kyoto 606-8501, Japan, • Prof. Shigeru Montani, Graduate School of Environmental Science, Hokkaido University, N10W5, Sapporo, Hokkaido 060 0810, Japan • Xaotao Chi- Universtuythreegorges, Yichang • Prof. Lingfeng Huang, State Key Laboratory of Marine Environmental Science, Xiamen University, Xiamen 361005, China • RoiHolzman: EilatInteruniversityInstitute: • Michelle Bariche: Beirut American University • CONICET-CENPAT (Argentina) • The University of the South Pacific-USP (Isole Figi) La S.S.S. di Castellammare del Golfo ha sviluppato numerose collaborazioni con gruppi di ricerca, singoli ricercatori e amministrazioni locali e nazionali. Oltre al partenariato all'interno di numerosi progetti di ricerca nazionali ed europei, il gruppo di lavoro di Castellammare ha sviluppato linee di ricerca con i seguenti enti: ARPA Sicilia ISPRA Regione Sicilia (Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca) Regione Sicilia (Assessorato Territorio e Ambiente) Università del Salento (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali) Università di Palermo Università di Firenze Università di Cagliari Università di Pisa Università di Messina Università di Padova Università della Tuscia SAIPEM TMPC Stazione Zoologica \"A. Dohrn\" di Napoli Riserva Naturale Orientata dello Zingaro Area Marina Protetta Isola di Ustica Area Marina Protetta Plemmirio Area Marina Protetta Capo Gallo e Isola delle Femmine Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, Trieste Heriot-Watt University of Edinburgh (Regno Unito) University of Newcastle (Regno Unito) University of Southampton (Regno Unito) University of Portsmouth (Regno Unito) University College London (Regno Unito) Universidad de Sevilla (Spagna) Universida de Alicante (Spagna) Universidad de Murcia (Spagna) Universidade do Algarve (Portogallo) Florida State University (USA) (literal)
Attività di formazione
  • Presso la sede del CNR IAMC di Napoli sono stati svolti i corsi di formazione del progetto Ottima negli anni accademici 2013/2014 e 2014/2015. Il progetto di formazione Ottima è frutto della collaborazione tra la Links spa di Lecce, il CMCC di Lecce e il CNR IAMC di Napoli (Responsabile del Progetto: Prof. Nadia Pinardi; Responsabile scientifico: Dott. Roberto Sorgente - CNR IAMC Sezione di Oristano; Responsabile della formazione: Dott.ssa Gemma Aiello - CNR IAMC Sede di Napoli). Per ogni ciclo di formazione del progetto Ottima sono state erogate n. 25 borse di studio per laureati in materie scientifiche. I borsisti sono stati selezionati tramite un concorso pubblico per titoli e colloquio, svolto in due tornate. Edizione 2013/2014 - Obiettivo 2: Tecnologie Informatiche per la Sicurezza Marittima I corsisti hanno maturato conoscenze ed acquisito padronanza delle tecniche informatiche nel campo dell'analisi dei dati ambientali marini, dell'oceanografia operativa, sia da sistemi osservativi che da modelli e dei sistemi di supporto alle decisioni per la sicurezza marittima, per la protezione dell'ambiente marino e lo sfruttamento sostenibile delle sue risorse. Le attività didattiche svolte attraverso 420 ore di lezioni frontali e 5 mesi di stage formativo comprendono l'insegnamento dell'oceanografia fisica e dell'oceanografia operativa, dell'ingegneria costiera, dei sistemi di osservazione dell'oceano sia da satellite che in situ, di tecniche informatiche di trasmissione, gestione, trasformazione e visualizzazione dei dati, delle tecniche di analisi statistica dei dati multidisciplinari marini, dei sistemi informativi per la gestione dei dati, dei sistemi di supporto alle decisioni, della gestione del rischio ed emergenze a mare. I corsisti hanno presentato il lavoro svolto in un Workshop finale che si è tenuto a gennaio 2014 presso l'IAMC CNR sede di Napoli. Edizione 2014/2015 - Oceanografia operativa e sicurezza. I corsisti hanno appreso i metodi, le tecniche di apparati, i sistemi operativi e le infrastrutture fondamentali per la comprensione della dinamica dell'oceano e dei mari, il loro monitoraggio e lo sfruttamento delle risorse del mare e la sicurezza marittima. Le attività didattiche svolte comprendono l'insegnamento dell'oceanografia fisica e della meteorologia di base, dell'ingegneria costiera, dei sistemi di osservazione dell'oceano in situ e da satellite, dei metodi numerici per la modellistica idrodinamica e di ecosistema marino, delle tecniche di analisi statistica dei dati multidisciplinari marini, le tecniche di assimilazione dati, i sistemi informativi per la gestione dei dati e la legislazione sulla sicurezza marittima e l'inquinamento marino. I corsisti hanno presentato il lavoro svolto in un Workshop che si è svolto a gennaio 2015 presso il CNR IAMC Sede di Napoli. Prospettive future: possibilità di effettuare altri corsi di formazione in campo oceanografico e geologico. Sviluppo di specificità nella docenza e nella formazione di tecnologi e tecnici in campo oceanografico e geologico. Possibili impatti sulla comunità e/o stakeholders: pubblicazioni in campo nazionale ed internazionale riguardanti gli argomenti approfonditi durante gli stage formativi effetuati presso Enti pubblici di ricerca e/o Università. La sezione di Messina partecipa al Dottorato di ricerca in Ambiente marino e risorse, coordinato dall'Università di Messina, al Dottorato di ricerca in Scienze ed Ingegneria del Mare, coordinato dall'Università Federico II di Napoli, al Dottorato di ricerca in Salubrità dell'ambiente marino, ittiopatologia e qualità igienico-sanitaria del pescato, coordinato dall'Università di Messina. Nel 2014 sono state conferite N. 9 BORSE DI FORMAZIONE PER LAUREATI PER UN PERCORSO FORMATIVO NELL’AMBITO DELL’AVVISO PUBBLICO 1/2012 “RAFFORZARE L’OCCUPABILITA’ NEL SISTEMA R&S E LA NASCITA DI SPIN OFF DI RICERCA IN SICILIA” DA ATTIVARE NEL CAMPO DEI SETTORI STRATEGICI PER LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA DELLA REGIONE SICILIANA.Ha inoltre preso parte al progetto DIPLOMAzia , a seguito dell'accordo CNR MAE ospitando presso la sezione di Messina 4 borsisti egiziani che hanno sviluppato attività di ricerca nel settore dell'acquacoltura . La Sezione di Taranto ospita abitualmente laureandi e dottorandi, soprattutto delle Università di Bari e Lecce, per lo svolgimento rispettivamente delle tesi di laurea e di dottorato (Dottorato in Scienze Ambientali, Dottorato in Biologia delle Alghe, Dottorato in Ecologia) nonchè borsisti nell'ambito dei vari progetti di ricerca.Inoltre promuove attività di formazione nell'ambito di corsi IFTS-CIPE / Ricerca finalizzati a formare tecnici superiori per il monitoraggio e la gestione del territorio e dell'ambiente. La sezione di Mazara del Vallo ha avviato nel 2002 un corso di formazione per n. 8 laureati per il progetto denominatO: EGIFACO- Esperto per la gestione integrata della fascia costiera e delle zone umide con metodologie innovative- MIUR FSE 2000-2006 III 1/A. La sezione di Mazara del Vallo promuove numerose iniziative di orientamento, accompagnamento, formazione e di divulgazione della cultura scientifica. Ospita abitualmente laureandi e dottorandi per lo svolgimento di stage, tesi di laurea e dottorato e master in collaborazione con diversi Corsi Atenei. Inoltre il Gruppo di Oceanografia interdisciplinare partecipa al Corso di Laurea specialistica in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente Marino e il Turismo, dell'Università degli Studi di Palermo, partecipa al dottorato di Ricerca in Scienze Ambientali dell'Università Ca Foscari di Venezia. Promuove e realizza progetti di formazione e divulgazione della cultura scientica: PERCORSI di diVulgazione scIentifica interdisciplinAre sul MARE\". Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR). Decreto direttoriale 10 aprile 2007 prot. n. 614/Ric./2007 \"Regole e modalità per la presentazione delle richeste di concessione dei contributi per progetti intesi a favorire la diffusione della cultura scientifica\". Bando ex art.4 Legge 6/2000. Osservatorio Sulle Scienze e Tecnologie Marine, MIUR Legge 6/2000: Iniziative per la diffusione della cultura scientifica. Progetti annuali. “Borse/voucher per percorsi di eccellenza” POR Sicilia – Misura 3.13 Esperti nella gestione e sfruttamento sostenibile dell’ambiente marino e delle sue risorse. Iniziative di promozione della produzione di pesce azzurro, nel comune di Palermo, ottenuta con metodi rispettosi dell’ecosistema marino - IPPA” Regolamento C.E.E. n. 1263/99 – SFOP - POR Sicilia 2000-2006- Misura n. 4.17 – Sottomisura a) Promozione (relativi al bando pubblicato nella GURS n.18 del 23/04/2004) - COD. 038. “Tecnico esperto per il monitoraggio dell’ambiente e del territorio” – Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS Adria) – Piano Regionale IFTS 2000/2001. progetto n° 199/IT.16.1.PO.011/3.07/9.2.14/0. Cultura scientifica del mare a sostegno del distretto tecnologico della pesca ecocompatibile (CULT)”. MIUR LEGGE 6/2000 Iniziative per la diffusione della cultura scientifica. Progetti annuali Article 6 of the European Social Fund Regulation. Innovative Approaches To The Management Of Change VP/2003/021 Emersione del lavoro irregolare nella Pesca POR Sicilia 2000-2006 – Misura 3.11. Asse III “Sostegno al lavoro irregolare”. Progetto n° 1999.IT.16.1.PO.011/3.11/7.2.4/006 Master “Monitoraggio dell’ambiente marino costiero - MARBIM”. Assessorato regionale al commercio, cooperazione e pesca – D.A. 27/12/02. Piattaforma di divulgazione e diffusione della cultura scientifica per la tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale (ALFA-TETA)”. MIUR Legge 6/2000 Iniziative Per La Diffusione Della Cultura Scientifica Progetti Annuali Master in Tutela dell’ambiente marino e oceanografia – MAMBO. PON Ricerca sviluppo tecnologico e alta formazione. Asse III – Misura III.4/A. Master MASTEGEC - \"Esperto per la gestione integrata della fascia costiera e zone umide con metodologie innovative\". PON Ricerca sviluppo tecnologico e alta formazione. Asse III – Misura III.4/A Tecnico per il monitoraggio dell’ambiente marino – Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS Meli) – Piano Regionale IFTS 2002/2003. Laboratorio di biotecnologie ambientali – LABA. POR Sicilia 2000-2006 – Misura 3.13. Progetto n° 1999.IT.16.1.PO.011/3.13/7.2.4/002. Sistema di divulgazione della cultura scientifica – SIS. POR Sicilia 2000-2006 – Misura 3.13. Progetto n° 1999.IT.16.1.PO.011/3.13/7.2.4/004. Esperto di metodologie oceanografiche e bio-economiche per uno sfruttamento sostenibile delle risorse rinnovabili del mare. MURST – PON 1994-1999 “Ricerca sviluppo tecnologico e alta formazione”. Parallelamente alle attività di ricerca, l'U.O.S. di Oristano è coinvolta in diverse iniziative di formazione, e di sostegno all'istruzione a tutti i livelli, divulgazione e diffusione della cultura scientifica, di collaborazione e cooperazione internazionale e organizzazione di scuole, corsi e seminari Sono stati formati diversi studenti di ogni ordine e grado e svolte attività di formazione e di stage nei corsi universitari, di dottorato di ricerca e attività di formazione superiore post universitaria. Nello specifico: - 11 Dottorati di ricerca in ecologia e gestione delle risorse biologiche, in Oceanografia fisica e biologica e in geomorfologia. Ad oggi i ricercatori della sede di Oristano hanno supervisionato 11 dottorati, in università italiane e straniere, di cui 7 finanziati direttamente dall’IAMC-CNR. Attualmente (dal 2014) sono attive due borse di dottorato di ricerca in \"Ecologia e Gestione delle Risorse Biologiche\" dell'Unitus con per lo svolgimento di attività di ricerca di interesse della sezione; - 26 Tesi di laurea e di master nelle attività scientifiche della sede. I ricercatori della sede hanno coordinato 21 laureandi, provenienti da università italiane, per tesi di laurea di primo livello, specialistiche e 6 tesi di master , provenienti da università straniere; - 15 Post-doc provenienti da università italiane (8) ed estere (7) sono formati e coordinati dal personale di ricerca della sede di Oristano. Hanno inoltre potuto utilizzare infrastrutture, strumentazioni e competenze scientifiche per portare avanti la loro attività di alto spessore scientifico nelle varie tematiche multidisciplinari della sede. Dieci dei sudetti post-doc fanno parte dell’attuale organico (al 02.2015) del IAMC-CNR di Oristano in qualità di ricercatori, tecnologi o assegni di ricerca; - Oltre 20 stage,l tirocini i lauera e post-lauerea, borse di formazione nel campo delll’ecologia e gestione delle risorse biologiche, in Oceanografia e in geomorfologia; - Sono state organizzate 12 Campagne Oceanografiche interdisciplinari con nave attrezzata URANIA del CNR della durata ciascuna generalmente superiore ai 15 giorni. In queste campagne hanno partecipato almeno 50 studenti di varie università, dottorandi e stagisti che hanno partecipato: all’utilizzo di diverse strumentazioni oceanografiche multidisciplinare (sonde, sensori, strumenti oceanografici); alla più svariate attività di laboratorio (per misure di clorofilla, nutrienti, ossigeno disciolto DOC ecc.); realizzato i programmi di conversione dei dati; imparato ad analizzare ed interpretare i dati oceanografici. Si è occupato della divulgazione e diffusione della cultura scientifica. E’ stata realizzata un‘intensa attività coinvolgendo al livello locale soggetti preposti alla salvaguardia degli ambienti marini costieri e lagunari. In questo contesto sono state realizzate diverse convenzioni con l’AMP “Penisola del Sinis e isola di Mal di ventre” e, in collaborazione, sono stati realizzati diversi stage, giornate di diffusione e sensibilizzazione orientate alla cittadinanza e agli operatori di settore in particolare pescatori . Sono state organizzate diverse collaborazione internazionali e di cooperazione con i paesi extra-comunitari. Sono state organizzati scuole, corsi e seminari rivolti a studenti di scuole elementari, medie inferiori, superiori e universitarie. Sono stati realizzati diversi seminari didattici e divulgativi, organizzati corsi di formazione e diverse visite guidate ai laboratori gestiti dalla sezione di Oristano. Le numerose attività svolte dalla Sezione di Oristano nel campo della formazione, divulgazione, diffusione, educazione ambientale in generale, e di cooperazione internazionale illustrano la capacità della U.O.S. di Oristano di organizzare eventi di diffusione rivolti a studenti di ogni ordine e grado e a giovani ricercatori. I dettagli delle diverse iniziative di formazione, di collaborazione e di sostegno all'istruzione a tutti i livelli e di diffusione della cultura scientifica sono presenti nella pagina web della sede di Oristano (http://oristano.iamc.cnr.it/IAMC/temi/diffuione-e-formazione-1/formazione) (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/localizzazione.owl#via
  • Calata Porta di Massa (literal)
Cap
  • 80133 (literal)
Città
  • Napoli (literal)
Http://www.cnr.it/ontology/cnr/localizzazione.owl#provincia
  • NA (literal)
Telefono
  • 0815423846 (literal)
Codice CDS
  • 002 (literal)
Servizi
  • La sede di Napoli ha fornito i seguenti servizi: 1.Studio Geomorfologico e sedimentologico in aree selezionate della piattaforma continentale dell'Italia Meridionale (GEOSED; aree campione che ricadono sulla piattaforma continentale della Penisola Sorrentina e di Punta Licosa, Campania) 2.Contratti di ricerca con l'Autorità Portuale di Napoli, per indagini, rilievi geofisici, geotecnici e sedimentologici nella Rada orientale del Porto di Napoli. I dati geofisici e geologici acquisiti nel'ambito di tale servizio, costituiscono una linea di ricerca dell'Istituto (N04)(Ennio Marsella,ennio.marsella@iamc.cnr.it). E'attualmente attivo un contratto di ricerca con l'Autorità Portuale di Napoli per l'esecuzione di 40 sondaggi geognostici profondi nell'area della Nuova Darsena di Levante (Porto di Napoli) per la caratterizzazione ambientale della Nuova Darsena, a prosecuzione dei contratti di ricerca svolti negli anni precedenti dall'Istituto IAMC. 3.Realizzazione della cartografia geologica a mare in scala 1:10000 per la fascia batimetrica compresa tra i -20 e i -200 m delle aree marine della Regione Campania (CARG - Regione Campania) nell'ambito dei fogli geologici n. 464 \"Ischia\", n. 465 \"Procida\", n. 466 \"Sorrento\", n. 484 \"Capri\", n. 486 \"Foce Sele\", n. 502 \"Agropoli\", n. 519 \"Capo Palinuro\", n. 520 \"Sapri\". Responsabile scientifico: Prof. Bruno D'Argenio/Dott. Ennio Marsella. Direzioni del rilevamento: Dott.ssa Gemma Aiello; Dott.ssa Francesca Budillon; Dott. Alessandro Conforti; Dott.ssa Luciana Ferraro; Responsabile Acquisizione Dati: Dott. Renato Tonielli; Responsabile Informatizzazione: Dott. Nicola Pelosi. 4.Cartografia geologica a mare in scala 1:10000. Rilevamento geologico subacqueo della fascia costiera da 0-30 m.(CARG SUBACQUEO - Regione Campania) nell'ambito dei fogli geologici n. 464 \"Ischia\", n. 465 \"Procida\", n. 466 \"Sorrento\", n. 484 \"Capri\", n. 486 \"Foce Sele\", n. 502 \"Agropoli\", n. 519 \"Capo Palinuro\", n. 520 \"Sapri\" . 5.Attività geognostica per la caratterizzazione dei sedimenti marini di Ischia (GE.CO). Tale attività riguarda l'esecuzione di vibrocarotaggi nell'area del Porto di Ischia. 6.Consulenza tecnico scientifica riguardante l'esecuzione di vibrocarotaggi sui fondali marini nell'area di Porto Torres.(Cooperativa Nautilus) 7.Indagini integrative del piano di caratterizzazione a mare di Napoli Orientale (Porto Fiorito) elaborato dall'ICRAM. (Commissario di Governo) 8.Interventi finalizzati alla protezione del litorale dai fenomeni di erosione costiera e dai rischi ad essi connessi. (Comune di Agropoli) 9.Consulenza per dragaggio Porto del Granatello e realizzazione del Circolo Nautico (Comune di Portici). 10.Recupero veivolo FTB-1 gondola con mezzo navale e strumentazione per la localizzazione dello stesso nonchè attrezzatura idonea per il recupero del velivolo. (Agenzia Spaziale Italiana) 11.Caratteristiche tecniche per le operazioni di campionamento dei sedimenti marini del Porto di Baia e Foce dei Regi Lagni. (Stazione Zoologica \"Anton Dohrn\") La Sezione di Taranto ha fornito i seguenti servizi: 1.per conto del Comune di Taranto, è stata messa a punto una metodica per il Monitoraggio delle comunità ecologiche interessate dall'effluente dell'impianto depurativo di reflui urbani sito in contrada Gennarini (TA); 2.per conto della Provincia di Taranto, è stata avviata una campagna di Educazione Ambientale per informare e sensibilizzare la popolazione circa l'impatto sulle comunità marine costiere, dovuto al consumo del dattero di mare \"Lithophaga lithophaga\"; 3.per conto del Comune di Taranto, è stato redatto un Piano particolareggiato per il recupero ecologico e produttivo del Mar Piccolo; 4.per conto della Provincia di Taranto è stata effettuata la Caratterizzazione dei reflui dell'area industriale di Taranto; 5.per conto della Provincia di Taranto, è stato effettuato lo Studio preliminare di valutazione d'impatto ambientale delle idrovore dell'ILVA sull'ecosistema Mar Piccolo e sulle attività' di mitilicoltura esistenti nel bacino; 6.per conto della Provincia di Taranto, è stato affrontato il problema dello Sviluppo di metodologie inerenti al monitoraggio automatico in ecosistemi marini; 7.per conto del Dipartimento Protezione Civile, è stata studiata la Speciazione e biodisponibilità di metalli in sedimenti marini contaminati tramite l’ utilizzo di organismi marini bioindicatori in programmi di biomonitoraggio; 8.per conto della Regione Puglia, Assessorato all'Ambiente, è stata proseguita l'attività di monitoraggio delle acque costiere pugliesi, comprese nel tratto Bosco di Marziotta (TA) e Torre Inserraglio (LE), secondo la L.R. 979/82; La sezione di Messina ha fornito i seguenti servizi: 1.Convenzione per studi applicativi finalizzati all'attivazione del \"Sistema di misura del Funzionamento idrodinamico delle Lagune di Capo Peloro - Area dello Stretto (Messina)\" Prot. n. 0000444 del 26/02/2007 Contraente Comune di Messina. 2.Contratto di ricerca sull’esecuzione di prove di biodegradazione di greggi in acqua marina in mesocosmi sperimentali. Contraente ENI Spa 3.Programma per il monitoraggio dell’ambiente marino costiero prospiciente la Regione Sicilia. Contraente ARPA Sicilia. . 4.Messa a punto di sistemi innovativi di gestione e monitoraggio ambientale di gabbie di allevamento offshore: Contraente Parco Scientifico e tecnologico della Sicilia. La sezione di Mazara del Vallo ha fornito i seguenti servizi: 1.Laboratori di testing per dispositivi elettroacustici, sensori oceanografici e metodologie finalizzati al monitoraggio dello stato delle risorse biologiche del mare (P.O.R. 2000-2006 mis. 3.15) 2.Ict per eccellenza dei territori-scheda di sintesi del piano di eccellenza. 3.Emersione del lavoro irregolare nella pesca Cod. Prog. 1999/it.16.1po.011/311/7.2.4./006 4.STROAM- Progetto di cooperazione scientifica sull’uso di strumentazione oceanografica e di acustica marina -legge 212 del 26/02/1992 5.Elaborazione di un modello di gestione integrata di una zona costiera delle provincia di Trapani –(P.O.R. Sicilia 2000/2006 misura 4.17 sotto-b) 6.Valutazione degli stock di alici e sardine nei mari italiani al fine di una gestione razionale della pesca (Prog. MIPAF 6 a 69) 7.Processi di insediamento e descrizione dell’habitat preferenziale per il settlement della fase giovanile di Palinurus Elephas (crustacea decapoda) lungo le coste della Sicilia nord-occidentale (Contr. MIPAF 6 a 89) La sezione di Oristano ha fornito i seguenti servizi: 1. Commessa della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato Difesa dell’Ambiente, Servizio TSPF per Individuare le aree a maggior rischio di erosione secondo i risultati di un sistema di rilevamento dati terra e a mare e di simulazioni di idrodinamica costiera (Contr. RAS) 2. Commessa di ricerca su: \"Referaggio/validazione scientifica dei dati acquisiti con le attività di monitoraggio nell'ambito della gestione ordinaria del SIC costieri “Stagno di Mistras di Oristano”, “lsola di Mal di Ventre\" e “Scoglio del Catalano\" Commissionata da AMPO del SINIS/COMUNE di CABRAS 3.Servizio difesa delle coste sviluppo di modelli numerici agli elementi finiti per zone fluviali ed estuarine (Commessa esterna di ricerca commissionata da APAT, Roma, Italia) 4. Progetto SARTEC \"Modelli numerici di circolazione del Golfo di Cagliari\" (Commessa di ricerca commissionata da SARTEC (SARAS Ricerche e Tecnologie S.p.A)) 5. Commessa di ricerca su: \"Monitoraggio delle specie protette in AMP”, “lsola di Mal di Ventre\" e “Scoglio del Catalano\" Commissionata da AMPO del SINIS/COMUNE di CABRAS (literal)
Competenze
  • La sede dell’IAMC che deriva dall’Istituto di Ricerca Geomare sud ha competenze generali nel settore della Geologia marina con specifici interessi in morfobatimetria, in stratigrafia sismica e sequenziale, nell’assetto strutturale dei bacini del Tirreno meridionale, nelle risorse e rischi con particolare riferimento alla piattaforma e alla scarpata continentale, alle tematiche di paleocenografia antica e recente. Tra gli aspetti più significativi delle competenze che l’Istituto ha sviluppato durante gli ultimi anni di attività è da menzionare la cartografia di elevata risoluzione dei fondali marini che è stata realizzata ed è in corso di realizzazione nell’ambito di un programma pluriennale sulla piattaforma continentale della Regione Campania e che ha determinato un forte sviluppo tecnologico per l’acquisizione di dati geofisici marini e geo-sedimentologici. Altre competenze riguardano l'evoluzione delle coste con ricadute nei settori ambiente, rischio e risorse e l'archeologia subacquea, temi sui quali sono state di recente avviate nuove linee di ricerca. Importanti sono le competenze nell'ambito del processing dei dati morfobatimetrici (batimetria Multibeam e Side Scan Sonar), dei dati sismici di alta risoluzione (Subbottom Chirp, Watergun) e dei dati di sismica multicanale per la restituzione cartografica di mappe batimetriche, fotomosaici digitali Sidescan Sonar e profili sismici di varia scala e penetrazione verticale. Sono presenti competenze riguardanti la paleoceanografia e l'oceanografia, in particolare lo studio di perforazioni eseguite nell'ambito del PNRA Antartide (progetto ANDRILL),da un punto di vista geochimico, biostratigrafico e paleoecologico) e lo studio oceanografico del Mar Mediterraneo con traccianti geochimici (progetto europeo EUROCEANS). Sono inoltre presenti competenze sul paleomagnetismo dei sedimenti mesozoici di piattaforma carbonatica e dei sedimenti pleistocenico-olocenici campionati con carotaggi in successioni sedimentarie di piattaforma continentale attraverso l'uso del Multisensor Core Logger, di cui è dotato il laboratorio di petrofisica dell'IAMC. La sede dell'IAMC presenta inoltre competenze nel campo delle Scienze Ambientali, con i progetti di ricerca SPICOSA e VECTOR. Le competenze nell'ambito del primo progetto, nel quale l'IAMC riveste un ruolo di coordinamento, riguardano la quantificazione delle risposte degli ecosistemi costieri alle variazioni ambientali ed antropiche ed al conseguente impatto sociale ed economico al variare di queste modifiche da locali a globali. Le competenze nell'ambito del secondo progetto riguardano invece lo studio delle variazioni indotte dai cambiamenti climatici relativamente alle variazioni relative del livello marino ed alla frequenza ed all'intensità delle precipitazioni e degli eventi estremi. Sono infine presenti competenze nell'ambito del rischio geologico (studio dei terremoti anche da un punto di vista storico, implicazioni per la generazione di tsunami, studio delle alluvioni storiche). L’istituto è organizzato in gruppi di ricerca che operano a mare e in laboratori di supporto alla ricerca nel campo della sedimentologia e biostratigrafia, delle rocce carbonatiche, della geochimica isotopica, petrofisica e microscopia elettronica, tutti dotati di moderne attrezzature alcune delle quali uniche nell’ambito del CNR. La sezione di Messina ha sviluppato una serie di competenze nello sviluppo ed impiego di sistemi avanzati per il monitoraggio della qualità delle acque marine costiere. Dispone di una serie di piattaforme costiere attrezzate per la misura ed il campionamento di parametri meteorologici e delle caratteristiche fisico-chimiche e biologiche delle acque in superficie ed a varie quote e di un battello costiero (14 metri di lunghezza) attrezzato per la misura ed il campionamento di parametri meteorologici e delle caratteristiche fisico-chimiche e biologiche delle acque. Possiede, inoltre, una specifica competenza nell'analisi tassonomica e funzionale delle popolazioni batteriche marine, anche tramite tecniche molecolari. Particolare interesse rivestono le biotecnologie ambientali che comportano l’utilizzo degli organismi viventi per applicazioni varie come il trattamento di rifiuti recalcitranti o il disinquianameto di ambienti naturali o come modelli per l’utilizzo di fonti alternativa di energia L’IAMC del CNR presso la sua sede a Messina ha sviluppato in questi ultimi anni una tematica di ricerca finalizzata a Bioremediation di ambienti marini contaminati da petrolio,nell’ottica di tutelare e valorizzare gli ecosistemi marini e quindi salvaguardare la biodiversità. L’intento è quello di usare sistemi biologici (microrganismi) per la rimozione di contaminanti da sistemi acquatici e terrestri basandosi sulla diversità metabolica delle comunità microbiche naturali. Dispone di laboratori equipaggiati e strumentazione sofisticata per l'estrazione, il trattamento e l'analisi degli acidi nucleici (DNA/RNA) provenienti dai campioni naturali oltre che per la coltura dei batteri con caratteristiche metaboliche differenti. Una ulteriore competenza, infine, consiste nello sviluppo di sistemi di produzione integrata in maricoltura che consentono il rispetto dell'ambiente, il benessere degli animali, la tutela della salute del consumatore. Tra gli aspetti sanitari, l'attenzione viene focalizzata alla provenienza ed alle caratteristiche dei soggetti allevati, allo studio di patologie, alle condizioni di allevamento, ai controlli effettuati durante le diverse fasi del progetto volti al mantenimento dello standard di qualità, con particolare riferimento alle caratteristiche microbiologiche, organolettiche, biochimiche e parassitologiche. La sezione di Taranto ha maturato competenze nel campo della: A. valutazione dell'impatto antropico sugli ecosistemi marini, in particolare su: 1) Cicli biogeochimici di elementi naturali e di origine antropica: a. cicli dei nutrienti e fenomeni di eutrofizzazione: studio del ruolo dei microorganismi nei processi di degradazione della materia organica b. cicli biogeochimici di inquinanti (metallici organici): diffusione, degradazione, biodisponibilità, trasferimento di inquinanti nelle reti trofiche, bioaccumulo. c. studio dei processi all’interfaccia acqua sedimento. 2) Ecotossicologia: a. Valutazione delle risposte biologiche degli organismi marini all’inquinamento chimico e microbiologico (indici di stress) b. Uso di organismi bioindicatori nel monitoraggio ambientale. 3) Sviluppo di metodologie chimico-analitiche per il monitoraggio ambientale 4) Risposte delle comunità biologiche agli stress ambientali: a. comunità fitobentoniche b. comunità zoobentoniche c. comunità fitoplanctoniche d. comunità microbiche B. Tecnologie marine 1) Sviluppo di tecnologie per il monitoraggio automatico dell’inquinamento marino 2) Bioremediation ed utilizzo di biomasse: a. abbattimento di CO2 e sali di azoto mediante alghe e batteri; b. metaboliti biologicamente attivi da biomasse algali; c. bonifica di substrati con l'uso integrato di tecnologie biologiche e chimico-fisiche. 3) Biocorrosione marina La sezione di Mazara del Vallo ha competenze nel campo di: 1) Studio delle risorse biologiche del mare (risorse demersali) con lo scopo di gestire tali risorse, incrementarle e modellizzarne le fluttuazioni; 2) Studio delle aree marine protette come strumento di gestione della pesca; 3) Analisi del ruolo delle strutture artificiali per lo sviluppo della pesca artigianale; 4) Studio dell'insediamento della Posidonia oceanica su substrati artificiali; 5) Valutazione della biomassa delle specie ittiche con metodi diretti ed indiretti 6) Oceanografia Interdisciplinare, finalizzata a comprendere come l'ecologia delle specie ittiche può essere influenzata dai processi oceanografici a scala regionale o locale. La sezione di Oristano ha competenze nel campo di: 1) Previsione giornaliera dello stato del mare mediante modelli numerici di circolazione tridimensionali ad alta risoluzione spaziale e temporale e dalla scala regionale a quella costiera; 2) Acquisizione di dati oceanografici a scala regionale/locale per lo studio della variabilita' interannuale e per la validazione di modelli numerici di previsione a diverse scale; 3) Realizzazione di sistemi numerici di simulazione per la gestione ambientale marina; 4) Previsione dello stato dell'ecosistema marino attraverso l'osservazione e l'analisi delle relazioni tra componenti fisiche e biologiche dell'ecosistema con l'uso di simulazioni numeriche e strumenti modellistici; 5) Sviluppo di tecniche per la previsione dell'ecosistema plantonico, tramite modelli ecologici lagrangiani; 6) Testing di strumentazione per lo studio dell'ecosistema marino. La sezione di Capo Granitola, istituita nel corso del 2007 ha competenze nel campo di: 1) Oceanografia Interdisciplinare, finalizzata a comprendere le relazioni tra ecologia delle specie ittiche e processi oceanografici a scala regionale e locale; 2) Ecologia e Biologia della Pesca; 3) Sviluppo e uso di acustica sottomarina applicata all'ambiente marino; 4) Bioacustica ed Ecologia ed Etologia dei Cetacei. La S.S.S. di Castellammare del Golfo ha sviluppato competenze nei seguenti settori: 1) Tassonomia di nematodi erranti, anellidi policheti, crostacei decapodi, molluschi bivalvi, molluschi cefalopodi, pesci 2) Campionamento sulle comunità bentoniche di substrato duro e mobile 3) Valutazione di abbondanza e struttura del popolamento ittico con metodi diretti (censimento visivo, pescate sperimentali) e indiretti (marcaggio e ricattura). 4) Analisi statistiche uni- e multivariate 5) Analisi degli isotopi stabili di C e N per lo studio delle reti trofiche marine 6) Organizzazione di interviste semi-strutturate e strutturate anche tramite uso di questionari 7) Esperimenti ecologici in mesocosmo per lo studio di specie marine allo stadio post-larvale e adulto 8) Esperimenti ecologici di manipolazione in situ 9) Valutazione di impatto ambientale da stress acuti e cronici sul benthos 10) Utilizzo delle trappole di luce come campionatori di postlarve di specie ittiche (literal)
Email
  • mailto:direttore@iamc.cnr.it (literal)
  • direttore@iamc.cnr.it (literal)
Indirizzo
  • Calata Porta di Massa - 80133 Napoli (NA) (literal)
Missione
  • \"L'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero raggruppa sezioni che tradizionalmente si occupano di tematiche inerenti l'ambiente marino, con particolare riguardo agli aspetti geologici, chimici, fisici e biologici. A queste ricerche, che hanno caratteri anche di applicazione, incluse le tematiche tecnologiche, si associa anche l'attività di formazione che include un dottorato in Scienze e Ingegneria del Mare (Napoli) e un corso di laurea in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente Marino e il Turismo (Mazara del Vallo). Le aree di interesse previste dal decreto istitutivo sono: ' Geologia e geofisica marina. Morfobatrimetria, stratigrafia e assetto tettonico dei fondi marini. Risorse e rischi. Paleoclima ' Biodiversità degli ecosistemi marini e cicli biogeochimici, con particolare riguardo alla fascia costiera e alle sue risorse; ' Chimica dell'ambiente marino, tolleranza del sistema marino alle perturbazioni naturali e antropiche. Risorse biologiche, con attenzione alle risorse della pesca e dell'acquacoltura. ' Oceanografia operativa previsioni delle future condizioni dell'ecosistema marino. ' Ecologia degli ecosistemi costieri. L'Istituto dispone di numerosi laboratori modernamente attrezzati, di strumentazione avanzata per la ricerca a mare e di diverse imbarcazioni.- (literal)
Attività di ricerca
  • L'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero (IAMC) del CNR costituito nell'ottobre 2001 ed attivato nel settembre 2002 comprende quattro preesistenti Istituti, una sezione ed una Unità Operativa di recente costituzione. La sede principale dell'IAMC è situata nel Porto di Napoli all'interno di un edificio appositamente ristrutturato nell'area di Calata Porta di Massa, mentre le sue 5 unità operative (U.O.) sono distribuite tra Puglia, Sicilia e Sardegna: - Istituto Geomare Sud di Napoli, oggi sede dell'IAMC - Napoli - Istituto per le Risorse Marine e l'Ambiente di Mazara del Vallo, oggi U.O. di Mazara del Vallo - Istituto Sperimentale Talassografico di Messina, oggi U.O. di Messina - Istituto Talassografico \"A. Cerruti\", oggi U.O. di Taranto - Sezione Sistemi Sensoriali e Ambiente Marino di Oristano dell'allora Istituto di Cibernetica e Biofisica di Genova, oggi U.O. di Oristano - U.O. di Capo Granitola, Comune di Campobello di Mazara. Il decreto istitutivo dell'IAMC prevede quali aree di interesse: - Geologia e geofisica marina. Morfobatimetria, stratigrafia e assetto tettonico dei fondi marini. Risorse e rischi. Paleoclima - Biodiversità degli ecosistemi marini e cicli biogeochimici, con particolare riguardo alla fascia costiera e alle sue risorse; tolleranza del sistema marino alle perturbazioni naturali e antropiche. - Risorse biologiche, con attenzione alle risorse della pesca e dell’acquacoltura. - Oceanografia operativa e previsioni delle future condizioni dell'ecosistema marino. - Ecologia degli ecosistemi costieri. A queste ricerche, che hanno caratteri anche applicativi, incluse le tematiche tecnologiche, si associa l'attività di alta formazione e di Dottorato in Scienze ed Ingegneria del Mare in convenzione con l'Università degli Studi di Napoli Federico II. All'IAMC fanno capo circa 140 unità di personale di ruolo (ricercatori, tecnologi, tecnici, operatori ed amministrativi). Il personale non di ruolo operante nelle diverse sedi dell'Istituto è di circa 110 unità tra assegnisti, borsisti, dottorandi e contrattisti. L'Istituto dispone di numerosi laboratori modernamente attrezzati, di strumentazione avanzata per la ricerca a mare, di diverse imbarcazioni e di navi da ricerca con autonomia a scala mediterranea. Va rilevato che l'IAMC svolge anche attività di raccolta sistematica di dati e nel settore strategico della cartografia dei fondi marini costieri, che include aree soggette a stress antropico (aree portuali) e protette (parchi marini), sia attraverso progetti portati avanti con fondi ministeriali e di Enti pubblici che mediante programmi di cartografia geologica a scala di dettaglio anche estremo (da 1: 50.000 a 1:5.000) finanziati dal Servizio Geologico Nazionale o dal Servizio Geologico della Regione Campania, con impiego di moderne tecnologie marine ed allestimento delle relative banche dati. Analoga attenzione è posta nella documentazione dei maggiori eventi catastrofici (alluvioni, tempeste) che in epoca storica hanno colpito le coste. Tutte le sezioni dell'IAMC dispongono di biblioteche specializzate nelle rispettive attività di ricerca. La U.O. di Taranto possiede una biblioteca di 15.000 volumi e 800 periodici, di cui 600 internazionali ed ha sezioni museali di invertebrati marini e pesci tropicali. La sede di Napoli ha una biblioteca (Biblioteca N. Bally) con circa 10.000 pezzi (volumi scientifici, riviste) di argomento geologico e geologico marino, con una importante collezione di carte geologiche. La U.O. di Taranto infine cura da molti anni la redazione della rivista \"Oebalia- International Journal of Marine Biology and Oceanography\". Sede di Napoli – La Sede dell'IAMC si trova nel Porto di Napoli, all'interno di un edificio demaniale, ristrutturato nel 2002, che si sviluppa su quattro livelli ed un sottopiano. La struttura è dotata di un'aula conferenze, di 14 studi, di un centro elaborazione dati e di sette laboratori. La Sede dispone inoltre di un'area tecnica di circa 1000 mq attrezzata per la manutenzione e movimentazione delle attrezature scientifiche e dei laboratori mobili. L'IAMC Sede utilizza sofisticate strumentazioni per il rilevamento diretto ed indiretto dei fondali marini a varie scale e dispone, inoltre di un battello semi-automatico equipaggiato per ricerche geofisiche ad alta risoluzione in acque basse. Le principali attività di ricerca svolte presso la Sede di Napoli sono: - Geologia e geofisica marina. - Morfobatimetria, stratigrafia ed assetto tettonico dei fondi marini. - Risorse e rischi. - Clima, paleoclima, ecologia e paleoecologia. - Geochimica ambientale. - Caratterizzazioni geochimiche e tecniche di bonifica. - Oceanografia chimica e biologica. - Tefrostratigrafia e petrologia. Presso la sede di Napoli vengono svolte attività di ricerca in geologia marina, prevalentemente centrate sui mari italiani, ma anche su altri ambienti costieri del Messico, Vietnam, Turchia e Marocco. Le principali linee di ricerca riguardano: 1. la stratigrafia sequenziale; 2. la ricostruzione paleoceanografica di sequenze sedimentarie del Neogene e del Cretacico; 3: la stratigrafia e la magnetostratigrafia di alta risoluzione del Mesozoico e del Terziario; 4: l'evoluzione tettono-sedimentaria di bacini selezionati del margine continentale del Tirreno centro-meridionale e del Bacino Pannonico Occidentale; 5: l'analisi, il monitoraggio e la modellizzazione dei processi di distribuzione di microinquinanti inorganici (metalli pesanti) ed organici (IPA, PCB, Diossine, Idrocarburi, etc.); 6: attività di elaborazione dati riguardano il trattamento matematico di dati acquisiti mediante analisi di immagine, processing di dati sismici multicanale, processing dati multibeam; 7: studio dei processi idrodinamici all'interfaccia acqua-sedimento. Altri aspetti significativi riguardano la Cartografia geologica marina ad alta risoluzione. Sezione di Mazara del Vallo: la U.O. di Mazara del Vallo è stata il nucleo ispiratore, in Italia e nel Mediterraneo, di tecniche e di metodi di pesca oggi ampiamente diffusi con buona copertura spaziale e temporale, ed è tuttora un punto focale di riflessione e di sviluppo. Dal 1983, ha sviluppato progetti formativi effettuando corsi di formazione finanziati da: MURST, Assessorato Regionale del Lavoro, MIUR-FSE, Assessorato Cooperativa Pesca, Assessorato Industria, FAO e da Enti sia Pubblici che Privati, Regionali, Nazionali ed Internazionali. La U.O. si occupa delle studio delle risorse biologiche del mare con l'obiettivo di: - Gestire le risorse ittiche; - Favorirne l'incremento; - Studiarne le fluttuazioni; - Sviluppare software e GIS; - Gestire la fascia costiera; - Favorire il trasferimento delle imprese di tecnologie scientifiche ed elettro-acustiche impiegate nelle attività di pesca. In particolare, per quanto riguarda l'incremento delle risorse, la U.O. è attiva nello studio delle aree marine protette come strumento di gestione della pesca, sul ruolo delle strutture artificiali per lo sviluppo della pesca artigianale e nello studio dell'insediamento spontaneo della Posidonia oceanica su substrati artificiali. Parallelamente, sviluppa una linea di oceanografia operativa per comprendere come l'ecologia delle specie ittiche può essere influenzata dai fenomeni oceanografici. La U.O. di Mazara del Vallo promuove numerose iniziative di orientamento, acompagnamento e formazione e di divulgazione della cultura scientifica. Ospita abitualmente laureandi e dottorandi per lo svolgimento di stage, tesi di laurea e dottorato e master in collaborazione con diversi Atenei. Inoltre, il Gruppo di Oceanografia Interdisciplinare partecipa al Corso di laurea specialistica in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente Marino ed il Turismo, dell'Università degli Studi di Palermo, partecipa al Dottorato di Ricerca in Scienze Ambientali dell'Università Cà Foscari di Venezia. Promuove e realizza progetti di formazione e divulgazione della cultura scientifica. Sezione di Messina - la U.O. di Messina ha sviluppato una serie di competenze nello sviluppo di sistemi avanzati per il monitoraggio della qualità delle acque marine costiere. Dispone di una serie di piattaforme costiere attrezzate per la misura ed il campionamento di parametri metereologici e delle caratteristiche fisico-chimiche e biologiche delle acque in superficie ed a varie quote e di un battello costiero (14 metri di lunghezza) attrezzato per la misura ed il campionamento di parametri metereologici e delle caratteristiche fisico-chimiche e biologiche delle acque. Possiede inoltre una specifica competenza nell'analisi tassonomica e funzionale delle popolazioni batteriche marine, anche tramite tecniche molecolari. Dispone di laboratori equipaggiati e di strumentazione sofisticata per l'estrazione , il trattamento e l'analisi degli acidi nucleici (DNA/RNA) provenienti dai campioni naturali oltre che per la coltura dei batteri con caratteristiche metaboliche differenti. Una ulteriore competenza consiste nello sviluppo di sistemi di produzione integrata in maricoltura che consentono il rispetto dell'ambiente, il benessere degli animali, la tutela della salute del consumatore. Tra gli aspetti sanitari, viene focalizzata l'attenzione alla provenienza ed alle caratteristiche dei soggetti allevati, allo studio di patologie, alle condizioni di allevamento, ai controlli effettuati durante le diverse fasi del progetto volte al mantenimento di standard di qualità, con particolare riferimento alle caratteristiche microbiologiche, organolettiche, biochimiche e parassitologiche. I principali temi di ricerca sviluppati sono: - supporto scientifico alle attività di gestione degli ambienti marino costieri e di transizione - messa a punto di metodologie innovative per il rilevamento di contaminanti dell'ecosistema marino (acque, sedimenti, biota) - sviluppo di infrastrutture (imbarcazioni, piattaforme automatiche di misura, mesocosmi, banche dati) - studi sulla tassonomia e fisiologia dei batteri idrocarburoclastici (BIC). Studio sui cicli di specie HAB. - biotecnologie applicate al risanamento di aree marine contaminate - tecnologie innovative per l'acquacoltura - attività di monitoraggio, sviluppo e utilizzo di sistemi di misura multifunzionali e di gestione remota e dell'hardware, progettazione di dispositivi di acquisizione e trasmissione dati. Le attività di ricerca della U.O. di Messina sono state l'oggetto di numerosi programmi di ricerca nazionali ed internazionali, ai quali l'istituto ha partecipato come coordinatore o partner: 1) Ecologia microbica intesa come studio delle biocenosi microbiche e sul ruolo da esse svolte nell'ecosistema marino (fenomeni HAB, cicli biogeochimici) 2) Ricerca di bioindicatori, nei sistemi di monitoraggio ambientale e potenziali applicazioni nei processi di bioremediation 3) Oceanografia operativa intesa come caratterizzazione dei siti marini e applicazione di metodologie avanzate tramite network di piattaforme automatiche e battelli attrezzati 4) Risorse valutabili finalizzate a verificare il potenziale allevamento delle specie innovative, sviluppare un sistema di controllo sanitario e valutare le risorse rinnovabili, affrontando tematiche legate allo sforzo di pesca, alla tecnologia degli attrezzi ed alla biologia della specie. Tra i principali progetti di ricerca in corso di svolgimento vanno menzionati: Tra gli altri progetti di ricerca vanno menzionati: Sezione di Taranto - Tradizionalmente l’attività del Talassografico di Taranto è legata all’oceanografia chimica e biologica dell’Adriatico meridionale e dello Ionio, all'analisi strutturale e funzionale della biodiversità degli ecosistemi marini, alla gestione, valorizzazione e valutazione dell’impatto antropico degli ecosistemi marini costieri ed allo sviluppo di tecnologie marine innovative. Attualmente le attività dell'U.O. di Taranto sono orientate verso lo studio multidisciplinare ed integrato della fascia costiera per rispondere alla crescente domanda di informazione scientifica e tecnologica necessaria per la gestione eco-compatibile e quindi per la conservazione e l'utilizzo della zona marina costiera e delle sue risorse. Le principali linee di ricerca dell'U.O. di Taranto sono: A) Valutazione dell'impatto antropico sugli ecosistemi marini, in particolare su: 1) Cicli biogeochimici di elementi naturali e di origine antropica: a. cicli dei nutrienti e fenomeni di eutrofizzazione: studio del ruolo dei microrganismi nei processi di degradazione della materia organica b. cicli biogeochimici di inquinanti (metallici organici): diffusione, degradazione, biodisponibilità, trasferimenti di inquinanti nelle reti trofiche, bioaccumulo. 2) Ecotossicologia: a. Valutazione delle risposte biologiche degli organismi marini all'inquinamento chimico e microbiologico (indici di stress) b. Uso di organismi bioindicatori nel monitoraggio ambientale 3) Sviluppo di metodologie chimico-analitiche per il monitoraggio ambientale 4) Risposte delle comunità biologiche agli stress ambientali: a. comunità fitobentoniche b. comunità zoobentoniche c. comunità fitoplantoniche d. comunità microbiche B. Tecnologie marine 1) Sviluppo di tecnologie per il monitoraggio automatico dell'inquinamento marino 2) Bioremediation ed utilizzo di biomasse: a. abbattimento di CO2 e sali di azoto mediante alghe e batteri; b. metaboliti biologicamente attivi da biomasse algali; c. bonifica di substrati con l'uso integrato di tecnologie biologiche e chimico-fisiche. 3) Biocorrosione marina Sezione di Oristano - La U.O. di Oristano sorge all'interno dell'International Marine Centre e si occupa di studiare le interazioni tra gli organismi marini ed il loro ambiente, focalizzando l'attenzione sulla valutazione dello stato dell'ecosistema marino fino alla previsione del suo andamento nel tempo e nello spazio, attraverso modelli numerici convalidati da misure. Le principali tematiche di ricerca riguardano i meccanismi fisiologici e genetici di adattamento all'ambiente marino dei sistemi sensoriali dei pesci, con particolare attenzione agli aspetti comportamentali del movimento, agli aspetti biomeccanici, ecologici e fisiologici. Va inoltre menzionato lo sviluppo di modelli ecologici lagrangiani e di modelli idrodinamici tridimensionali per simulare la variabilità interannuale e stagionale dei parametri idrologici e dinamici in ambiente neritico e pelagico. L'obiettivo a lungo termine della ricerca è la previsione dello stato dell'ecosistema marino attraverso l'osservazione e l'analisi delle relazioni tra componenti fisiche e biologiche dell'ecosistema e simulazioni numeriche. Unità Operativa di Capo Granitola - La U.O. di Capo Granitola è situata sulla costa sud-siciliana nel Comune di Campobello di Mazara ed è ospitata all'interno di una vecchia Tonnara ristrutturata su un ettaro di superficie di cui 1100 mq per uffici e laboratori. La U.O. di Capo Granitola compie indagini sull'ambiente marino con un approccio fortemente interdisciplinare, effettuando ricerche che hanno come obiettivo la conoscenza dell'ambiente marino dal punto di vista fisico, biologico, chimico, geologico ed ecologico. In questo contesto, il gruppo di ricerca che ha sede presso questa U.O., il Gruppo di Oceanografia Interdisciplinare GIO, conduce progetti di ricerca nazionali ed internazionali finalizzati allo studio del funzionamento degli ecosistemi marini, con particolare riferimento alle interazioni tra variabili ambientali e le risorse rinnovabili del mare, per un loro sfruttamento razionale e sostenibile. Lo stesso gruppo GIO ha definito e lavora per una strategia di sviluppo socio-economico in coerenza con le normative comunitarie attraverso la promozione di azioni di formazione, di diffusione della cultura scientifica e di animazione territoriale, e non ultimo attraverso un forte legame con le imprese del territorio che nella U.O. trovano un grande supporto per lo sviluppo di innovazione tecnologica. La U.O. di Capo Granitola, grazie ad una elevata implementazione di tecnologie ICT si colloca al centro del bacino Mediterraneo quale punto di riferimento per l'osservazione dei fenomeni a mesoscala che caratterizzano il Canale di Sicilia e per lo sviluppo di una coesione Euromediterranea fondata sulla sostenibilità dei processi e sull'economia della conoscenza. In tal senso sono già attive numerose collaborazioni con Enti ed Istituzioni scientifiche e gestionali del Bacino Mediterraneo e di Stati Europei e non. L'attività di ricerca svolta presso la U.O. di Capo Granitola integra altresì una componente tecnologica sperimentale strettamente legata alle problematiche scientifiche affrontate. A supporto di tale attività, è in corso di realizzazione un centro di testing di dispositivi per il monitoraggio delle risorse biologiche del mare, con creazione di Laboratori di Oceanografia, Biogeochimica e Acustica applicata. Tali facilities hanno l'obiettivo primario di legare il mondo della ricerca scientifica all'innovazione tecnologica ed anche alla salute umana, laddove si studia la possibilità in collaborazione con Istutuzioni di eccellenza sul territorio nazionale ed internazionale, di estrarre sostanze attive ed alimenti a forte connotazione innovativa per la salute dell'uomo. S.S.S. di Castellammare del Golfo - La Sede di Servizio Secondaria dell'IAMC a Castellammare del Golfo è stata istituita nel 1996 con decreto del Presidente del CNR come sezione distaccata dell'allora Istituto di Tecnologia della Pesca e del Pescato di Mazara del Vallo, e confermata nella forma attuale nel 2003 dal Direttore dell'IAMC. L'obiettivo iniziale era quello di studiare l'efficacia e l'impatto ecologico delle iniziative di gestione delle risorse nel Golfo di Castellammare, in particolare le barriere artificiali e il divieto di pesca a strascico. Da allora il campo di azione si è esteso fino a includere l'ecologia della fascia costiera nel senso più ampio, utilizzando anche un approccio sperimentale basato sia su manipolazioni in situ che su esperimenti in mesocosmo. All'interno della linea di ricerca di Ecologia della Fascia Costiera il gruppo di lavoro di Castellammare ha sviluppato le seguenti attività: 1) Ecologia delle comunità bentoniche di substrato duro naturale e artificiale 2) Barriere artificiali: ecologia, funzionamento ed effetti 3) Strumenti per l'attrazione e la pesca di specie ittiche pelagiche: i FAD 4) Caratteristiche, struttura e pattern di attività della pesca artigianale 5) Valutazione degli effetti del divieto di strascico nel Golfo di Castellammare a livello di popolazioni e di ecosistema 6) Valutazione delle iniziative di gestione spaziale nel dominio marittimo 7) Valutazione della efficienza e degli effetti delle aree marine protette 8) Studio delle reti trofiche marine attraverso analisi dei contenuti stomacali e degli isotopi stabili di C e N 9) Ecologia delle specie aliene invasive e loro impatto sul biota autoctono 10) Studio dei pattern di movimento di specie marine tramite telemetria ultrasonica 11) Analisi e distribuzione del popolamento postlarvale di specie ittiche 12) Ecologia della restaurazione di habitat marini degradati: il caso di studio del posidonieto di Capo Feto 13) Ecologia e biologia di Posidonia oceanica 14) Ecologia e distribuzione di Astroides calycularis (literal)
data.CNR.it