Descrizione del modulo "Ruolo dei cambiamenti climatici nella morfogenesi dell'ambiente glaciale-periglaciale e analisi dei rischi associati (TA.P05.006.016)"

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  • Descrizione del modulo "Ruolo dei cambiamenti climatici nella morfogenesi dell'ambiente glaciale-periglaciale e analisi dei rischi associati (TA.P05.006.016)" (literal)
Potenziale impiego per bisogni individuali e collettivi
  • L'attività di ricerca prevista dal modulo è in grado di fornire agli enti di governo del territorio un quadro conoscitivo aggiornato e di riferimento per quando riguarda trend in atto e scenari futuri, nel contesto delle attuali variazioni climatiche, utili per la definizione e la gestione delle risorse e dei rischi geo-idrologici in ambiente alpino. (literal)
Tematiche di ricerca
  • L'ambiente glaciale e periglaciale, e più in generale quelli di alta quota, stanno rispondendo con sorprendente tempestività e intensità ai cambiamenti climatici, attraverso evidenze di tipo geomorfologico, idrologico ed ecologico. Gli impatti sul quadro dell'instabilità naturale sono notevoli, come testimoniato dai numerosi eventi segnalati in questi ultimi anni. La comprensione delle effettive relazioni tra cambiamento climatico e processi d'instabilità può solo essere realizzata attraverso un approccio di studio che integri l'ambito di ricerca geologico-morfologico con quello climatico-idrologico. Pertanto, le principali tematiche di ricerca del modulo sono rappresentate da: 1) analisi delle dinamiche geomorfologiche degli ambienti oggetto di studio, con particolare riferimento ai fenomeni d'instabilità in atto, pregressi e attesi; 2) studio della componente climatica degli ambienti d'alta quota attraverso l'analisi dei parametri più significativi; 3) studio delle condizioni di pericolosità naturale caratteristiche di tali ambienti, con specifico riferimento ai fenomeni strettamente condizionati dagli elementi del clima e al ruolo dei cambiamenti climatici. (literal)
Competenze
  • Le competenze in gioco sono relative a: a) Realizzazione di indagini storiche e geomorfologiche finalizzate alla ricostruzione dell'evoluzione degli ambienti di alta montagna, con particolare attenzione alla criosfera, e alla definizione di scenari evolutivi; b) Rilievo, documentazione ed analisi di eventi d'instabilità significativi; c) Trattamento di dati territoriali (aerofotografie, immagini satellitari, DTM, …) finalizzato all'analisi spazio-temporale delle informazioni, anche mediante l'utilizzo di tecnologie avanzate e GIS; d) Realizzazione di studi climatici ed idrologici e loro correlazione con l'evoluzione della criosfera e i fenomeni d'instabilità naturale; e) Progettazione e realizzazione di sistemi informativi geografici e di gestione dell'informazione relativa all'ambiente alpino, in particolare di alta quota, mediante l'utilizzo di software free open-source; f) Definizione di standard metodologici per lo studio dell'evoluzione geomorfologica di ambienti di alta montagna, con particolare riferimento ai cambiamenti climatici in atto ed alle condizioni di pericolosità e di rischio collegate. (literal)
Potenziale impiego per processi produttivi
  • La comprensione della risposta morfodinamica degli ambienti glaciali e periglaciali alle variazioni climatiche costituisce un pre-requisito essenziale per quanti in tale ambiente operano con scopi economici (ad esempio gestori di comprensori sciistici e di strutture ricettive d'alta quota) per una corretta pianificazione delle opere (ad es. impianti di risalita), delle attività e degli interventi futuri. La definizione dei trend in atto e degli scenari attesi a seguito del cambiamento climatico, in particolare per quanto riguarda gli impatti sulle risorse idriche, sugli ecosistemi e sulla pericolosità naturale, è indispensabile per elaborare risposte adeguate ed efficaci alle trasformazioni che la montagna sta attraversando. In questo contesto è bene precisare come anche gli ambienti di alta quota siano sempre più oggetto di una crescente pressione antropica a fini economici (es. invasi idroelettrici), ricreativi e per motivi infrastrutturali. (literal)
Tecnologie
  • a) Sistema integrato per l'elaborazione tridimensionale di immagini e dati territoriali (aerofotografie, immagini satellitari e DTM); b) Sistema di rilevamento dati da campo con georeferenziazione satellitare; c) Strumenti GIS per la realizzazione di banche dati georiferite e per l'analisi spaziale di informazioni territoriali; d) Database dedicati per la conservazione e la fruizione ottimale delle informazioni. (literal)
Obiettivi
  • - Definire e quantificare l'impatto dei cambiamenti climatici sull'evoluzione della criosfera e sui processi d'instabilità negli ambienti glaciali e periglaciali alpini (in particolare in risposta alla degradazione della criosfera), e sulle condizioni di rischio ad essi associate; - valutare l'importanza dell'evoluzione della criosfera e dei processi morfodinamici di alta montagna quali indicatori terrestri del cambiamento climatico; - elaborare un modello concettuale per l'analisi della distribuzione spazio-temporale dei fenomeni d'instabilità in alta montagna, nel contesto dei cambiamenti climatici in atto, a supporto delle attività di gestione del rischio; - contribuire allo sviluppo delle conoscenze circa le interazioni tra condizioni termo-pluviometriche e innesco di fenomeni d'instabilità in ambiente alpino, utili allo sviluppo di idonei strumenti previsionali. (literal)
Stato dell'arte
  • Secondo il report IPCC 2013, il cambiamento climatico a scala globale è ormai una realtà incontrovertibile, che si manifesta in modo più accentuato alle alte quote ed alle alte latitudini, e sulla terraferma più che in mare. In questo contesto, un elemento chiave è rappresentato dalla criosfera (neve, ghiacciai, permafrost), che reagisce prontamente alle variazioni climatiche, tanto più nelle nostre Alpi dove ghiacciai e permafrost sono sovente in condizioni \"temperate\", ovvero a temperature di poco inferiori al punto di fusione. Molti segnali di accentuazione dei fenomeni d'instabilità naturale sembrano confermare questo quadro. Tuttavia, la comprensione dei fenomeni in atto e pregressi, nonché la previsione di scenari futuri presentano ancora ampi margini di incertezza. Dall'analisi della produzione scientifica sull'argomento, poi, emerge la tendenza ad un approccio settoriale (geomorfologico, o climatico, o idrologico), piuttosto che ad una visione più completa del problema. L'instabilità naturale in questi ambienti rappresenta un aspetto cruciale dell'impatto dei cambiamenti climatici in considerazione anche della crescente pressione antropica in atto. (literal)
Tecniche di indagine
  • a) Ricostruzione di serie di eventi di instabilità geomorfologica attraverso indagini geomorfologiche (realizzate mediante telerilevamento multitemporale e rilievi di terreno) e storiche; b) Raccolta, analisi e organizzazione mediante tecnologie informatiche di informazioni inerenti fenomeni d'instabilità che si verificano in ambiente alpino di alta quota; c) Acquisizione ed analisi con tecnologie avanzate, anche in ambiente GIS, di dati storici e territoriali; d) Acquisizione di serie storiche di dati climatici e idrologici ed analisi mediante l'utilizzo di software dedicati; e) Utilizzo di sistemi di estrazione delle informazioni territoriali e ambientali da cataloghi e database; f) utilizzo di tecniche informatiche di tipo mobile per il rilevamento e il trasferimento di dati georiferiti, acquisiti nel corso di sopralluoghi in ambiente montano. (literal)
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